Ecco il documento approvato dalla segreteria provinciale in data 27 gennaio 2014.
Cremona, 27 gennaio 2014
Il piano, dopo aver avviato il procedimento di Vas, organizzato diversi momenti di confronti con i soggetti interessati all’iter di pianificazione, e aperto i termini per la presentazione delle
osservazioni e contributi (scadenza 3/3/2014), verrà approvato definitivamente nella prossima primavera, a ridosso della fine del mandato.
Anche per questo motivo, oltre che per l’importanza della questione, è necessario costruire ampia condivisione rispetto a questo piano.
Come PD abbiamo quindi analizzato attentamente la proposta.
La proposta di piano è un documento corposo e composto da più di 250 pagine, e ci restituisce una reale fotografia della situazione dei rifiuti nella nostra provincia. Mette in evidenza luci e ombre della situazione a livello provinciale.Infatti, se accanto ad una percentuale di raccolta differenziata pari al 62% raggiunta in questi anni a livello provinciale, restano confermate una serie di disomogeneità a livello territoriale, (il Comune di Cremona resta l’unico con un percentuale di RD inferiore al 50%, e i territori cremasco, casalasco e molti comuni del cremonese confermano ottime performance) e una frammentazione del servizio erogato dai 5 gestori (Aem Gestioni Srl, Aspm servizi ambientali Srl, Casalasca servizi Spa, La Luna, SCS gestioni Srl) che operano sul territorio. Gestori che, inoltre, dovranno essere tenuti in considerazioni soprattutto per quanto riguarda il knowhow di competenze raccolte sul campo in questi anni che, in alcune parti della provincia, sono divenuti dei veri e propri punti di riferimento per altre realtà, grazie anche all’impegno e al livello di competenze dei lavoratori e dirigenti che operano all’interno. Sono società che ricordiamo essere partecipate al 100% dagli enti locali e quindi oltre a produrre utili e fare business soprattutto in questo momento storico in cui le famiglie e i cittadini fanno sempre più fatica a pagare le bollette, è importante che contengano i costi e alle loro tariffe che tengano conto di ciò.
Il documento tecnico affronta il ciclo dei rifiuti nella sua completezza, esamina anche la questione dei rifiuti speciali, oltre che la situazione impiantistica in dotazione nel nostro territorio. Analizza puntualmente le discariche e gli impianti esistenti. Dedica ampio spazio alla questione dei costi, delle tariffe (puntuale) e le prospettive future dell’affidamento del servizio (gara).
Per quanto riguarda il tema “inceneritore”, oggi di grande attualità, la giunta Salini tiene una posizione ambigua, infatti nel piano provinciale non compie una scelta politica netta: da una parte non si fa esplicito riferimento ad un suo graduale superamento, cosa da noi auspicata, e dall’altra parla di un trattamento “ sempre più marginale all’interno del sistema integrato provinciale della gestione dei rifiuti”. Si quantifica a 35.000 t/a, e quindi a -30% del conferimento riferito al 2011, e prevede per la prima volta anche la possibilità di valutare il conferimento in un altro inceneritore presente nel bacino lombardo. E poi ricordiamo la dichiarazione rilasciata ad un giornale locale, dal Presidente Salini che qui riportiamo “chi vede il futuro dell’igiene ambientale negli inceneritori è fuori dal tempo e non ha fatto i conti con le indicazioni europee”.
Inoltre, nella parte conclusiva, la Provincia delega al Comune di Cremona la scelta sul futuro dell’impianto: “Il presente Piano Provinciale conferma il ruolo dell’impianto per il trattamento
del rifiuto residuo non altrimenti valorizzabile evidenziando peraltro i benefici in termini di sostenibilità ambientale associati al miglioramento delle sue prestazioni; saranno solo le decisioni dell’Amministrazione Comunale e della Regione (Autorità preposta al rilascio dell’Autorizzazione), ad orientare l’eventuale futuro sviluppo di tale situazione impiantistica.
(…) Gli attori coinvolti (in primis Amministrazione Comunale e soggetto titolare e gestore dell’impianto) dovranno tener conto dei riferimenti e delle indicazioni fornite dal Piano Regionale (autosufficienza regionale del trattamento e smaltimento del rifiuto indifferenziato residuo facendo ricorso all’esistente rete impiantistica) e delle previsioni del presente Piano Provinciale che definisce i fabbisogni di trattamento del rifiuto indifferenziato emergenti dal territorio e ne prevede il soddisfacimento grazie al ricorso a soluzioni ambientalmente sostenibili nel rispetto del principio di prossimità.”
Partendo da queste premesse per il Pd diventa strategico il ruolo della politica.
In particolare il ruolo dei Comuni, a partire dei Comuni di Crema, Casalmaggiore e Cremona, (anche in virtù della riforma Delrio riguardante le amministrazioni provinciali).
Siamo convinti che il Comune di Cremona, pur focalizzando bene il tema abbia perso tempo prezioso in questi mesi e nelle ultime settimane.
Era opportuno procedere senza indugi, e non cercando il ricompattamento della propria maggioranza e depotenziando come hanno fatto il testo delle linee guida. Un testo che ricordiamo abbiamo contribuito a migliorare introducendo una serie di proposte; dove erano indicati una serie di impegni e con tempi certi, sia per l’estensione del sistema porta a porta
su tutto il territorio comunale (individuando le modalità più idonee e adeguate alla peculiarità del centro storico di Cremona) sia per i progetti alternativi all’inceneritore. Invece ora è primo di un riferimento temporale per la chiusura dell’inceneritore e anche sul mandato per avere un progetto di massima.
In quest’ottica, sarebbe paradossale perdere ancora ulteriore tempo avviare la raccolta differenziata spinta in città non ragionando sull’ipotesi di introdurre anche la tariffa puntuale, e altre forme più moderne di raccolta. Infatti il punto non è solo recuperare il tempo perso, ma farlo cun grano salis, e cioè con le forme più adeguate affinché l’introduzione della raccolta spinta in città stia all’interno di un piano provinciale unico e coerente.
Si allegano alla presente le proposte del gruppo del Pd in consiglio comunale e condivise dall’Assessore ma poi modificate per evitare che la maggioranza si spaccasse in consiglio comunale. Il gruppo consiliare si prepara a dare battaglia in aula stigmatizzando sull’atteggiamento dell’Assessore Bordi e della sua stessa maggioranza.
Per il Pd é quindi auspicabile che si tenda ad una gestione unitaria ed integrata dei rifiuti urbani volta a ridurre la tariffazione a carico dei cittadini, attraverso il superamento delle frammentazioni gestionali utilizzando le società all’avanguardia presenti in provincia di Cremona e si prosegua nelle buone pratiche già avviate nei Comuni e si valorizzi nell’impegno promosso dai Sindaci e dai cittadini cremonesi.
Per il resto, il documento é una buona base di partenza, decisamente migliorabile e emendabile.
In queste fase di pre dibattito, i consiglieri provinciali s’impegnano fin da subito a portare le seguenti proposte all’amministrazione Salini:
- i dati analizzati nel piano si riferiscono al 2011 vanno aggiornati con i dati 2012 presenti nell’osservatorio provinciale;
- la normativa europea, nazionale, regionale, provinciale, va aggiornata alla luce delle ultime risoluzioni e atti di indirizzi deliberati vari enti (consiglio regionale, comuni e consulte territoriali);
- occorre individuare progetti e soluzioni alternative all’inceneritore, e completare e ammodernare la filiera degli impianti già presenti ipotizzando un impianto di selezione spinta per la plastica e per i rifiuti ingombranti;
- occorre esplicitare la data entro la quale procederà la gara a livello provinciale (entro 2015);
- garantire un processo partecipativo di tutti i Comuni della provincia, con appositi atti di indirizzo, fino all’approvazione del piano che ricordiamo vincolerà gli indirizzi dei Comuni per i prossimi 5/10 anni;
- garantire la più ampia diffusione della proposta di Piano così da poter stimolare il maggior numero di osservazioni anche da parte delle categorie economiche e sociali della Provincia.
Inoltre in fase di redazione del piano regionale dei rifiuti, e approvazione dello stesso, il consigliere regionale Alloni s’impegna, dopo l’approvazione della risoluzione da parte del consiglio regionale lombardo, a sollecitare la definizione per quanto riguarda gli impianti di incenerimento degli scenari e i criteri di decommissioning, visto che i criteri saranno definiti in modo da favorire la disattivazione degli impianti meno efficienti sotto il profilo ambientale, come per esempio potrebbe essere quello di Cremona.
PD Cremona