In seno alla discussione sul provvedimento 154 per la razionalizzazione degli interventi regionali in diversi ambiti, il Pd aveva presentato un ordine del giorno per aumentare le risorse a tutela della valorizzazione delle acque, per il miglioramento della qualità e per la realizzazione sul territorio lombardo di nuove case dell’acqua. La Lombardia, infatti, è, tra le regioni italiane, una di quelle con i canoni di imbottigliamento dell’acqua minerale più bassi, nonostante un indirizzo approvato dalla Conferenza delle Regioni che individuava orientativamente dei minimi entro i quali definire i canoni: da 1 a 2,5 per metro cubo imbottigliato, (mentre la Lombardia applica lo 0,90 per le bottiglie di plastica e l’1,20 per quelle di vetro), da reinvestire al fine di raggiungere uno stato ambientale sufficiente entro il 2015 e incrementare dunque gli investimenti su questa risorsa fondamentale.
“La maggioranza ha bocciato il nostro ordine del giorno per impegnare la Giunta ad aggiornare i canoni regionali di concessione per le acque minerali, a prevedere che il maggiore introito sia riscosso da Regione e utilizzato per spese di investimento e riqualificazione; ad assicurare, per il 2015, interventi per il miglioramento della qualità delle acque lombarde e contributi per la realizzazione sul territorio regionale di nuove case dell’acqua. Un’occasione sprecata.” spiega il primo firmatario Agostino Alloni. Ad oggi, oltre il 50% degli introiti viene distribuito ai comuni che hanno le fonti, dei quali oltre la metà è concentrato tra le provincie di Bergamo e Brescia. Mentre l’ultimo monitoraggio triennale di ARPA Lombardia sullo stato della qualità delle acque lombarde evidenziava, purtroppo, criticità e bisogno di interventi urgenti.
Milano 24 giugno 2014