Le primarie per la scelta del segretario regionale del Partito Democratico in Lombardia si terranno domenica 16 febbraio. I candidati sono Alessandro Alfieri, attuale capogruppo del PD in Regione Lombardia, e Diana De Marchi, sostenuta dall’area che fa riferimento a Pippo Civati.
E proprio Alessandro Alfieri oggi è stato accolto nella sede del partito di via Ippocastani, a Cremona, per la conferenza stampa di presentazione della sua candidatura. Ha fatto gli onori di casa il segretario provinciale Matteo Piloni, alla presenza di alcuni esponenti locali del partito. «Stiamo affrontando una stagione ricca di appuntamenti per il nostro partito, ma un’attenzione particolare va stimolata anche sul livello regionale» ha esordito Piloni. «L’obiettivo è il 2018. Alessandro Alfieri potrà lavorare nel migliore dei modi per rafforzare il PD: un PD lombardo, “slegato” dalle dinamiche nazionali e autonomo su alcune questioni per noi prioritarie. Il suo compito non sarà facile».
Alessandro Alfieri ha quindi presentato il suo progetto, rimarcando come il passaggio delle primarie per il congresso regionale del 16 febbraio non sia così scontato, ma anzi possa essere un’occasione di approfondimento e riflessione. «Com’è cambiata la Lombardia? Di cosa ha bisogno ora? Quali sono le priorità della nostra regione?». Parte da questi tre quesiti la proposta di Alfieri. «O si ha la capacità di intercettare un mondo in cambiamento o si perde la partita. Non si tratta solo di tenere insieme 12 federazioni ma di portare la specificità lombarda al livello nazionale. Lombardia 2018 è la vera sfida che ci manca. Il PD ha già dimostrato di saper amministrare, e bene, nelle realtà piccole, intermedie, ma manca ora il livello politico regionale. Ci vorrà tempo e organizzazione. Dobbiamo sfruttare la capacità del nostro segretario nazionale, Matteo Renzi, di garantire discontinuità e allo stesso tempo dialogare con soggetti che stanno al fuori del partito, ma sempre in sintonia con l’opinione pubblica». Alessandro Alfieri è sceso poi nei dettagli del suo programma, affrontando il tema della “questione settentrionale”. Il lavoro, il rapporto con le imprese e un invito a Matteo Renzi a spiegare il JOBS ACT non soltanto in televisione, ma avvicinandosi personalmente alle realtà della nostra regione. E ancora i giovani, le politiche giovanili, le politiche scolastiche, il rapporto tra generazioni, la conciliazione famiglia-lavoro. Infine, il Partito Democratico, a livello regionale, si dovrà mettere in discussione su tre questioni fondamentali: la conferenza organizzativa, la partecipazione (sfruttando al meglio le nuove tecnologie multimediali e dell’informazione) e il rapporto eletti/partito.
«Sarà un lavoro pesante ma appassionante» ha concluso Alessandro Alfieri, prima di continuare il suo tour cremonese al Museo del Violino e all’incontro pubblico presso SpazioComune.