ieri a roma si è tenuta l’assemblea nazionale del PD. Una giornata intensa, delicata, ma molto importante.
“E’ bello discutere e approfondire ma poi c’è un principio, a un certo punto si decide. Non sono affezionato al principio di obbedienza, mai stato. Non è una virtù. Ma un partito sta insieme sulla base di lealtà. Si può discutere di tutto, se ci sono argomenti di coscienza, ma no se sono utilizzati come strumenti di corrente o segnali”. Così il segretario del PD Matteo Renzi ha replicato al termine della Assemblea nazionale del partito.
“Non credo che ci siamo caricature, non credo sia una caricatura quando vengo definito una Thatcher dè noantri, si dice che il Jobs act è fascista o il PD ha la linea economica della troika. Oltre a contenderci il passato – ha chiarito – dobbiamo contenderci il futuro a una destra che sta cambiando, che gioca la carta della grande famiglia della destra demagogica e populista.
“E’ bello discutere e dialogare ma il principio e’ che a un certo punto si decide. Quando mi dicono che dovevo parlare del sindacato mi chiedo se possiamo dirlo o meno che siamo stati eletti per rappresentare l’assemblea nazionale del PD. E non a quella della Cgil. Io rispetto il fatto che tanti uomini e donne che hanno fatto sciopero dicano che non sono d’accordo con noi. Ma è finito il tempo in cui le manifestazioni di piazza avevano potere di veto”, aggiunge Renzi: “Non sono i sindacati i soggetti che guidano il Paese”.
Conclude Renzi: “Non cederò di un centimetro per rendere questo Paese più forte e più bello”.
All’assemblea ha partecipato anche una delegazione del PD di cremona, con Alessia manfredini, Luca Burgazzi e Gianluca Savoldi.