Atti vandalici contro sedi PD e Cgil di Crema

Nella notte tra lunedì 11 e martedì 12 marzo 2024 la sede del Partito Democratico Cremasco e la Camera del Lavoro di Crema sono state oggetto di un’azione intimidatoria che ha visto la vandalizzazione dei muri con scritte deliranti e offensive. Un attacco simile a quanto avvenuto poche settimane fa alla redazione di Cremona del quotidiano La Provincia ad opera di un gruppo No vax. Le forze dell’ordine locali sono state subito informate in mattinata.

Il segretario provinciale PD Vittore Soldo, il coordinatore PD Cremasco Daniele Qalliaj e il segretario cittadino PD Crema Antonio Geraci hanno così commentato la vicenda: “Sono episodi preoccupanti, a prescindere dal fatto che siano stati compiuti danni materiali alla sede cremasca del Partito Democratico e alla Cgil di Crema, a cui va la nostra vicinanza e solidarietà. Ormai questo genere di azioni intimidatorie verso sedi di partiti, sindacati e testate giornalistiche sta diventando purtroppo assai frequente: episodi analoghi sono successi anche in altre sedi PD di altre città lombarde. Una escalation che sta diventando molto preoccupante”.

“Il Partito Democratico Cremasco – proseguono i dirigenti locali – non si lascerà intimidire da queste azioni incivili e antidemocratiche. Chi compie questi gesti è nemico della democrazia, perché è bene ricordarlo una volta in più: i partiti, i sindacati e la stampa sono un elemento essenziale per l’esercizio della vita democratica del nostro Paese. Proseguiremo la nostra azione politica con calma e tranquillità, perché il confronto politico per noi va condotto nel pieno rispetto delle regole democratiche, questo è quello che ci hanno tramandato i nostri padri, questo è quello che facciamo ogni giorno ed abbiamo intenzione di proseguire su questa strada. I nostri principi sono enunciati nella Costituzione: sono e rimarranno per sempre la nostra bussola. Ci metteremo subito al lavoro, grazie ai nostri volontari e militanti, per ripulire le scritte e riportare la nostra sede allo stato che merita”.

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