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L’intervento di Cinzia Fontana alla Camera sulla Fiducia al Governo sul decreto lavoro

Conversione in legge del decreto-legge 20 marzo 2014, n. 34, recante disposizioni urgenti per favorire il rilancio dell’occupazione e per la semplificazione degli adempimenti a carico delle imprese.

DICHIARAZIONE VOTO FINALE SULLA FIDUCIA AL GOVERNO PER IL GRUPPO PD
– 23 aprile 2014 –

CINZIA MARIA FONTANA. Signor Presidente, signor Ministro, rappresentanti del Governo, colleghe e colleghi, il decreto lavoro oggi alla Camera, il disegno di legge che ora è in discussione al Senato sulla riforma degli ammortizzatori sociali, delle politiche attive del lavoro, di riordino del rapporto di lavoro e sostegno alla maternità e alla conciliazione, l’avvio del Piano garanzia giovani dalla prossima settimana, gli 80 euro mensili in più nelle buste paga di 10 milioni di lavoratori dipendenti dal prossimo mese, insieme ad un percorso di tagli all’IRAP sulle imprese: non annunci, non chiacchiere, questo lo lasciamo agli altri, che anche in quest’occasione hanno voluto parlare d’altro e non hanno speso una parola nel merito del provvedimento (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).
  E potremmo lasciare perdere, se non fosse che è proprio sulla pelle dei lavoratori che stanno giocando. Qui, invece, parliamo di misure concrete, misure che si muovono insieme, che si tengono insieme, tasselli di un disegno complessivo più generale, che non vogliono rappresentare un punto di arrivo, bensì una scossa, il primo passo su cui ricostruire il cammino del Paese nei prossimi anni.
  Da tempo, da troppo tempo, mancava un complesso di interventi che rimettessero al centro lavoro e crescita. Questa è per noi la sfida oggi e, su questa sfida, su questo orizzonte che parla al Paese, il Partito Democratico certo non demorde. Lo dobbiamo al Paese in sofferenza, al mondo del lavoro, sia da parte dei lavoratori che delle imprese, che reclama azioni efficaci.
  Ho sentito nella discussione, in questi giorni, affermazioni apocalittiche per definire il decreto lavoro oggi in Aula, in base alle quali noi staremmo creando un ritorno al mercato degli schiavi. Ma come si fa a travisare in questo modo la realtà ? Una realtà con la quale, da legislatori, dobbiamo necessariamente fare i conti, una realtà che già oggi, non certo con l’entrata in vigore di questo decreto, ci presenta un conto salatissimo. Nel campo del lavoro dipendente, solo il 15 per cento degli avviamenti avviene oggi con contratto a tempo indeterminato, il restante 85 per cento con contratto a termine; di questi, il 70 per cento con contratti a tempo determinato, più del 40 per cento con una durata inferiore ad un mese ed il 20 per cento da due a tre mesi. Come non vedere che oggi i rinnovi, pur con la causalità, possono durare all’infinito ?
  E che dire dei contratti di apprendistato, che fanno registrare la progressiva e quasi ininterrotta tendenza alla diminuzione ? Senza contare poi la miriade di contratti di lavoro autonomo sotto le più varie forme, molte delle quali mascherano una plateale finzione.
  Insieme a tutto questo, i dati sulla disoccupazione generale e, nel particolare, quelli sulla mancanza di lavoro per i giovani. È su questa situazione che il Governo sta provando ad intervenire, perché, in un momento che non è ancora di vera ripresa, anche se qualche segnale positivo sembra effettivamente prendere corpo (l’incremento, ad esempio, del 15 per cento degli ordini di macchine utensili nel primo trimestre di quest’anno è un indicatore significativo), in questo contesto, appunto, l’esigenza più impellente è di consentire un accesso più facile al lavoro e di produrre, come lei ha sottolineato, signor Ministro, le opportunità.
  Ripeto: in una condizione tuttora emergenziale, provare a dare un’opportunità di accesso, e provare a farlo attraverso il contratto a tempo determinato come punto di equilibrio tra la flessibilità richiesta dalle aziende, su cui tuttora pesa l’incertezza di una stabilità futura, e la forma di contratto che più di altri garantisce tutela in termini di salario e protezione sociale. Nessuno si sta illudendo che questo assicuri maggiore occupazione e non vogliamo certo illudere il Paese su questo. Sappiamo che molto dipenderà dalla forza della ripresa. Le regole possono certo semplificare e magari aiutare, ma i posti di lavoro li crea lo stato dell’economia, gli investimenti, la politica industriale, il sostegno alla domanda interna.

  Nella discussione sul decreto presentato dal Governo, il PD tutto, e non solo una parte, ne ha condiviso l’approccio come prima tappa di un disegno complessivo e più vasto. Il gruppo del PD tutto, e non solo una parte, ha svolto il lavoro parlamentare che gli è proprio. Per questo chiedo a tutti di avere rispetto di un gruppo che ha svolto con impegno il lavoro (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico), in una situazione sì difficile e complicata, ma con un impegno serio, coraggioso, approfondito. Nessun muro, collega Pizzolante, nessuna ideologia, nessun conservatorismo: solo il tentativo di tenere insieme esigenze che sono diverse e che sono entrambe importanti.
  Ne sono derivate proposte di modifica che il Governo ha accolto e la Commissione ha approvato, che non stravolgono affatto l’impianto del provvedimento, ne rispettano anzi i contenuti fondamentali, ma introducono elementi di maggiore equilibrio e di maggiore conformità alle normative europee. La formazione nel contratto di apprendistato è la vera garanzia dei giovani. Il diritto di precedenza esteso anche alle donne in maternità è una delle misure a favore delle donne lavoratrici. Ma di questo ha approfonditamente parlato il relatore Dell’Aringa, che ringrazio per il prezioso lavoro svolto, il presidente Damiano e tutti gli altri colleghi del gruppo che sono intervenuti in discussione, e qui non li riprendo.
  Sperimentiamo, monitoriamo, verifichiamo se effettivamente gli effetti del nuovo regime andranno nella direzione di restringere quelle forme di lavoro con minore protezione sociale o, invece, non operino nell’erosione di quote di lavoro a tempo indeterminato. È così che potremo verificare l’efficacia delle azioni che si mettono in campo.
  È ben stravagante quanto si sente in queste ore: da una parte, il Governo Renzi, dipinto come schiavista, dall’altra, sempre lo stesso Governo Renzi, che sarebbe piegato alla CGIL, la quale, oltre tutto, usa parole critiche nei confronti del provvedimento. No, colleghi e colleghe: invece, c’è un Governo e c’è una maggioranza e un gruppo che sostiene questo Governo che vuole ridare fiducia, speranza e futuro a chi oggi non lo vede più a portata di mano.
  Noi non ci nascondiamo le tante fragilità, non ci nascondiamo la fatica della mediazione, una mediazione che, su questi temi, non è solo politica, ma anche sociale e culturale. Ma il gruppo del PD c’è, con tutto il proprio senso e carico di responsabilità, perché sul lavoro si gioca la partita più decisiva per il Paese. Con questo decreto-legge siamo, quindi, al primo tassello, ne seguiranno altri su cui, appunto, approfondiremo poi il merito. Ma quel futuro, di cui parlavo poc’anzi, non sarà mai completamente a portata di mano se non ritesseremo il rapporto tra lavoro, stabilità, dignità, benessere individuale che diventa benessere collettivo perché sicurezza e dignità di vita. La crescita, quella di qualità, quella che rende un Paese competitivo, passa anche e soprattutto da qui. Per questa ragione, signor Presidente, voteremo convintamente «sì» alla fiducia (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

Trasporti. Il vice ministro Nencini a Cremona:” Il sud della Lombardia va rafforzato. Non siamo cittadini di serie B”

“Con progetti alla mano, chiediamo di avere un dialogo costante sulle ferrovie e di non trascurare più il sud della Lombardia. Non siamo cittadini di serie B”. Così il candidato della coalizione di centrosinistra Gianluca Galimberti in una sala di Spazio Comune gremita per l’incontro con il vice Ministro alle Infrastrutture e Trasporti Riccardo Nencini e con il sottosegretario alle Riforme Luciano Pizzetti. Al tavolo anche il segretario provinciale del Psi Paolo Carletti. Presenti alcuni ferrovieri e alcuni pendolari con i quali il candidato sindaco Gianluca Galimberti si è più volte incontrato per condividere problematiche e ipotesi risolutive.

“Portiamo al vice Ministro il frutto di un lavoro fatto con ferrovieri e pendolari – ha detto Gianluca Galimberti – Questo lavoro ci dice che dobbiamo cambiare atteggiamento: serve un’apertura culturale molto forte per far uscire Cremona dalla situazione di isolamento in cui si trova, un’apertura progettuale di un territorio che ha grandi idee, un’apertura riguardante la mobilità con treni che uniscono territori”.

Secondo tema sollevato dal candidato sindaco, il metodo. “Questo è un incontro che dice di un metodo nuovo – ha proseguito Gianluca Galimberti – Dobbiamo fare una coalizione con gli altri comuni vicini, con la regione, con i parlamentari per chiedere, a volte pretendere, un cambiamento della situazione ferroviaria. E’ una lobbying territoriale seria. Cremona deve reinterpretarsi come protagonista di un’area vasta”.

A seguire il candidato sindaco ha letto alcuni passaggi delle lettere scritte da pendolari e ferrovieri per l’incontro con il vice Ministro, nelle quali alcuni dei temi emersi sono stati: aumento della domanda senza aumento della qualità del servizio, necessità di un luogo di confronto istituzionale, ritardi, materiale rotabile vecchio.

“Sono felice e orgoglioso di stare al tavolo con una parte del governo – ha concluso Galimberti – Non ci piacciono le passerelle delle campagne elettorali, dunque portiamo contenuti frutto di un lavoro serio e partecipato. Quello che chiediamo è di avere un dialogo concreto e di smetterla di trascurare il sud della Lombardia come se qui ci fossero cittadini di serie B. Noi, da parte nostra, ci impegniamo, e già lo abbiamo fatto, a portare proposte e progetti concreti”.

“E’ trascinante l’entusiasmo di Gianluca Galimberti nell’esporre e nel voler affrontare i problemi – ha detto Luciano Pizzetti – Nella consapevolezza che le risorse sono scarse, è venuto il momento di appianare il divario tra linee maggiori e linee minori. In questo contesto, l’amministrazione Perri non ha giocato un ruolo di leader nel territorio, caratteristica che giocherà l’amministrazione di centrosinistra che spero salirà al governo di Cremona”.

Dopo aver spiegato, scrivendo sulla lavagna, la situazione delle grandi linee di sviluppo delle ferrovie, il vice Ministro Nencini ha detto: “Il suggerimento principale al candidato sindaco è quello di rompere le scatole alla Regione perché, all’interno dell’Expo, guardi con maggiore attenzione a ciò che c’è nel cuore della regione stessa”. Materiale rotabile e contratti di servizio gli altri due temi affrontati dal vice Ministro.

A chiudere, sollevata dal candidato sindaco Gianluca Galimberti, la questione della navigabilità del Po. “Se andremo governare noi – ha concluso Galimberti – saremo protagonisti di qualsiasi azione verso Roma, Regione ed Europa sulla navigabilità del Po”. Infine, annunciato il 10 maggio a Cremona il ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina per parlare di Expo.

Con Gianluca GALIMBERTI per lo sviluppo di Cremona

Le prossime elezioni amministrative sono un appuntamento molto importante per l’intera provincia.
Ben 92 i comuni che andranno al rinnovo dei consigli comunali, in un contesto socio-economico particolarmente difficile.

Soprattutto l’appuntamento amministrativo di Cremona assume un’importanza strategica, a seguito anche della riforma Delrio sugli assetti istituzionali.
Nel giro di pochi mesi l’ente provinciale, così come lo conosciamo, subirà delle modifiche trasformandosi in ente di secondo livello, e questo comporta inevitabilmente un’ assunzione di responsabilità del Comune di Cremona in un’ottica provinciale.

Un ruolo non semplice, che Cremona in questi anni non ha svolto, nonostante la “vicinanza” politica tra i due enti.

Oggi Cremona è di fronte ad un bivio: scegliere la continuità e il conservatorismo, oppure cambiare profondamente.
La proposta politica di Gianluca Galimberti, sostenuta e costruita con il PD, segue quest’ultima strada.
Questa città ha un estremo bisogno di guardare oltre il proprio naso, e rilanciare un tessuto sociale ed economico a livello provinciale, insieme agli altri territori.

Chi ha amministrato Comune e Provincia in questi 5 anni ha dimostrato di non essere in grado di gestire le difficoltà e rilanciare lo sviluppo dei nostri territori.
Chi non lo ha fatto in questi anni, non sarà in grado di farlo per i prossimi.

Lo stile, la serietà e la competenza di Gianluca Galimberti sono caratteristiche importanti, non solo per svolgere al meglio il difficile compito di un sindaco, ma per restituire a Cremona uno slancio ed uno sviluppo non più rimandabili.
A Cremona, più che altrove, l’occupazione e gli effetti della crisi si fanno sentire.
Occorre ripartire dalle imprese per creare occupazione e lavoro. Occorre ripartire da un’idea di sviluppo a livello internazionale, rilanciando con forza Tencara, l’agroalimentare e la zootecnia, il PO ed il Polo tecnologico, intercettando fondi e finanziamenti europei.

Occorre distogliere la testa dal passato e giocare la partita con lo sguardo in avanti.

Perché questa città ha un disperato bisogno di uscire dall’immobilismo e guardare al futuro con forza e rinnovata ambizione.

Matteo Piloni
Segretario provinciale PD Cremona

25 aprile, Festa di liberazione. Il PD nelle Piazze per celebrare la Resistenza

Anche quest’anno in tutta la nostra Provincia ci si trova a festeggiare l’anniversario della Liberazione dal nazifascismo. Un evento che è importante ricordare soprattutto per ringraziare tutti quei partigiani che hanno concorso sia fisicamente che moralmente all’abbattimento della dittatura. Una data che ancor di più oggiAggiungi un appuntamento per oggi ci rammenta come “resistenza” non sia una parola vuota ma si tratti invece del sinonimo di quei valori di democrazia e libertà che oggiAggiungi un appuntamento per oggi consideriamo come assodati ma che invece occore avere ancora il coraggio di difendere quando sono messi in dubbio.
Una “resistenza” che oggiAggiungi un appuntamento per oggi si può e deve compiere soprattutto in un’ottica europea, dove la difesa dei diritti dell’uomo, della circolazione non solo del denaro ma soprattutto delle persone, sono obiettivi importanti che dobbiamo salvaguardare e rilanciare.
Una “resistenza” per costruire anche in Italia una solidarietà sociale e democratica più forte e coesa, che non lasci indietro nessuno.
Per questi motivi il Pd di Cremona sarà presente nelle piazze della provincia, a partire da Cremona, Crema e Casalmaggiore, per celebrare la Festa della Liberazione.

Matteo Piloni
segretario provinciale PD