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Amministrative 2015, Piloni:”Ora si apra una riflessione seria nel PD, per portare avanti con più forza il processo delle riforme.”

Il risultato del voto delle regionali, al di là dei numeri, consegna al Partito Democratico una sera riflessione che mi auguro possa avvenire in tempi rapidi e con grande serietà.
Da un lato l’azione di Governo del Pd e di Renzi che non può bastare a sé stessa. Serve una fase di costruzione del consenso che possa coinvolgere i territori e penetrare a fondo nel Paese.
L’azione di governo va sostenuta, ed il lavoro è da farsi tutto all’interno del PD.
Non servono i continui distinguo fini a sé stessi. Solo lavorando dentro il partito lo si può rafforzare e si può condizionare e migliorare l’azione riformatrice del Governo. Indebolendo il PD si indebolisce il Governo, ed il Paese.
La seconda riflessione riguarda il Partito. Lo strumento delle primarie va rivisto e rafforzato. L’albo degli elettori non è più rimandabile, va realizzato con forza per evitare inquinamenti e strumentalizzazioni.
Solo rafforzando il PD, anche nei territori, si può rafforzare l’azione di governo ed essere ancora più incisivi, per il bene del Paese.

In provincia di Cremona sono due i Comuni andati al voto.
Corte e Frati, che ha visto confemato per il terzo mandato Rosolino Azzali, premiando quindi la buona esperienza e capacità amministrativa, e Soncino, che ha scelto la continuità del centrodestra con la vittoria di Gabriele Gallina. Ad entrambi vanno i nostri complimenti e auguri di buon lavoro.
Una riflessione su Soncino: tale vittoria è stata causata anche da un centrosinistra che non è stato in grado di cogliere la grande opportunità delle primarie dello scorso gennaio con la scelta sbagliata, nel metodo e nel merito, del circolo del PD locale di “rompere” il patto delle primarie, in contrapposizione al provinciale e al circondario cremasco, partecipando ad una lista diversa da quella di Gabriele Moro, espressione delle primarie. Una scelta figlia di logiche distorte e divisive, come in Liguria, che ha confuso l’autonomia con l’autoreferenzialità. Ora anche a Soncino si apre una riflessione vera a partire dal rinnovo del circolo locale del PD.

Matteo Piloni, segretario provinciale PD Cremona

2 giugno, festa della Repubblica e della Costituzione.

Il 2 giugno 1946 un referendum istituzionale decide la trasformazione dell’Italia da stato monarchico a repubblicano, con un margine di 2 milioni di voti.
Un passaggio storico fondamentale, nato da una lotta popolare e patrimonio di tutti i cittadini.
Una celebrazione che deve aiutare a rafforzare quei valori di Unità Nazionale, di Libertà, di Democrazia e Giustizia Sociale. Valori fondanti del nostro paese che ci uniscono fuori e dentro i confini nazionali. Valori che dobbiamo rilanciare per contribuire alla costruzione di un’Europa più forte e più unita. Stiamo attraversando un grande cambiamento epocale dal punto di vista dell’architettura istituzionale del nostro Paese. Ne è un esempio l’abolizione delle province e l’introduzione del concetto di area vasta.
Come tutti i cambiamenti, anche questi portano con sè problemi e momenti di transizione complicati da affrontare e da gestire. Momenti per i quali, oltre alla doverosa solidarietà verso quei lavoratori che li stanno vivendo anche sulla propria pelle, servono consapevolezza e responsabilità
Solo così si misura la capacità politica, anche sui territori, di una classe dirigente in grado di gestire passaggi importanti, e non subirli. Costruendo una nuova idea di territorio aperta al futuro, e in gradi di migliorare la loro qualità e la competitività.
Credo quindi che oggi, più di ieri, la Festa della nostra Repubblica e, aggiungo, della nostra Costituzione, debba essere l’occasione in cui quei valori che hanno contributo a ricostruire e rilanciare il Paese al termine della guerra, possano essere riaffermati in un’ottica nuova, per restituire alla politica, e quindi ai cittadini attraverso la Politica, la propria credibilità.

Matteo Piloni
Segretario provinciale PD Cremona

PRELIEVI: MARCIA INDIETRO DELL’ASL DOPO LA DENUNCIA DI ALLONI. NUOVA CIRCOLARE, SARANNO I MEDICI DI FAMIGLIA A DECIDERE

L’Asl ha fatto un passo indietro. Con una nuova circolare inviata a tutti i medici, datata 25 maggio e sottoscritta dal direttore sanitario Raffaello Stradoni e dal direttore sociale Paola Mosa, l’ente corregge il tiro sui prelievi a domicilio: non saranno più riservati ai soli pazienti invalidi al 100%, con accompagnamento e totalmente infermi, com’era stato deciso nelle scorse settimane, cambiando una prassi che durava da anni. Il servizio a domicilio sarà effettuato anche alle persone per le quali i medici curanti ritengano esserci le “condizioni cliniche ed ambientali” tali da giustificarlo. I medici saranno in questo caso tenuti a compilare una scheda di valutazione.
Per il Pd, che con il consigliere regionale Agostino Alloni aveva sollevato il caso, annunciando di voler interpellare a riguardo l’assessore alla sanità, è motivo di soddisfazione: “È una buona notizia – dichiara l’esponente del Pd – che dimostra che avevamo buone ragioni a dire che la decisione dell’Asl era sbagliata. È stato necessario denunciare il problema per rimettere le cose a posto. La nuova circolare fa una cosa semplice, affida la valutazione sulla necessità del prelievo a domicilio ai medici di famiglia, che sono le figure più adatte a capire se il paziente può o meno andare al laboratorio per gli esami. Se poi, come sosteneva l’Asl, ci fossero i cosiddetti furbetti che abusano di un servizio riservato a chi ha reali difficoltà, mi aspetto che l’azienda faccia i debiti controlli. Ma per una ragione di equità e di giustizia, perché i risparmi si possono sicuramente fare altrove”.