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Casalmaggiore, Alloni e Carra (PD): “Subito risorse aggiuntive per riaprire velocemente il ponte”

”Rafforzare ulteriormente i collegamenti ferroviari tra le sponde del fiume per ridurre i disagi ai tanti pendolari e stabilire fin da subito un confronto con l’Emilia Romagna per determinare l’entità delle risorse necessarie per  il ripristino del ponte e individuare le risorse aggiuntive regionali per garantire la riapertura e la completa transitabilità alla struttura nel più breve tempo possibile”. Sono questi i dispositivi contenuti nell’interrogazione presentata oggi dai consiglieri del PD Marco Carra e Agostino Alloni e indirizzata all’assessore Sorte che sarà chiamato a rispondere in commissione Trasporti.

La repentina chiusura del ponte di Casalmaggiore sul fiume PO decisa  dalle province di Cremona e di Parma per il peggioramento delle lesioni costituenti l’impalcato del ponte e fino al ripristino delle condizioni di sicurezza e transitabilità della struttura, sta naturalmente causando notevoli problemi al traffico della zona.

“Come avevamo già anticipato nell’ultima seduta di Consiglio regionale, durante il question time sulla linea ferroviaria Parma-Piadena-Brescia, anche di fronte a queste emergenze strutturali che riguardano i ponti autostradali, occorre sì completare le fasi di analisi strutturali per garantire la sicurezza e l’incolumità delle persone, ma anche rafforzare i collegamenti ferroviari per ridurre i disagi – spiegano i consiglieri -. A distanza di 5 giorni dall’ordinanza delle Province di Cremona e Parma, crediamo che la Regione Lombardia debba fare un ulteriore passo, ovvero aprire subito un confronto con la Regione Emilia Romagna, definire in modo preciso l’entità del danno e trovare le risorse aggiuntive in modo da riaprire celermente il ponte. Ricordiamo che il territorio cremonese e mantovano è già pesantemente penalizzato dal punto di vista delle infrastrutture stradali e ferroviarie e quindi giustamente si aspetta un atto di responsabilità da parte di Regione Lombardia. In particolare, per l’Oglio-Po abbiamo assistito a grandi promesse che non sono state mantenute, per esempio il potenziamento dell’ospedale, che non è mai avvenuto. Quindi basta prese in giro, si definisca invece subito un piano di investimenti certi per sanare le problematiche di questa zona” concludono Alloni e Carra.

Matteo Renzi a Crema: domenica 3 settembre alla Festa de l’Unità di Ombrianello

Domenica 3 settembre, alle ore 21, il segretario nazionale del PD Matteo Renzi interverrà alla Festa de l’Unità di Crema presso il podere di Ombrianello, in via Milano. Renzi presenterà il suo libro “Avanti. L’Italia non si ferma” e porterà il suo saluto ai volontari. L’arrivo è previsto in Festa alle ore 21 circa.

“Dopo Gori, Rosato e Fiano – dichiara il segretario provinciale del PD Matteo Piloni –  l’arrivo di Renzi è il riconoscimento dell’importanza della nostra Festa e del lavoro di tanti volontari e militanti sul territorio”.

 

Autonomia lombarda, Piloni (PD): “Referendum inutile e costoso”

Il segretario provinciale del Partito Democratico di Cremona Matteo Piloni è intervenuto con una nota stampa sul referendum per l’autonomia organizzato da Regione Lombardia per il prossimo 22 ottobre. Ecco il comunicato integrale:

“Il referendum lombardo del 22 ottobre è inutile e costoso. Non uso giri di parole per definire l’ennesima presa di Maroni e della sua giunta che, nel 2013, scope alla mano, si era presentato con la promessa di “riportare” a casa 54 miliardi di euro di “residuo fiscale”. Promessa ovviamente non mantenuta! Così non solo non sono stati recuperati quei 54 miliardi, ma vengono spesi 46 milioni per avviare la propria personale campagna elettorale, puntando sul residuo fiscale nazionale e ignorando completamente l’addizionale regionale all’Irpef, il prelievo di 2,3 miliardi l’anno da parte della regione che torna solo in minima parte alle città e ai territori senza nessuna chiarezza di scelta sulle spese. Anzi, una certezza c’è: una quota prevalente (1,9 miliardi su 2,3) finisce in spesa sanitaria.

Sia chiaro: non si tratta di mettere in discussione la qualità della sanità lombarda (sulla quale qualche ragionamento andrebbe comunque fatto!) ma di sapere che il finanziamento richiesto ai cittadini dalla Regione stessa è davvero importante, tra fiscalità generale, prelievo regionale aggiuntivo, ticket e tariffe. Tolta questa cifra, rimangono 400 milioni di euro prelevati ai territori che non “tornano” alle comunità con gli stessi meccanismi chiari di riparto. In concreto per la città di Cremona, che produce un gettito di addizionale Irpef regionale di circa 18 milioni di euro, si tratterebbe di disporre di circa 3 milioni di euro l’anno da reinvestire in lavori e servizi.

Prima di rivendicare soldi allo Stato, sarebbe bene che si aprisse una seria discussione in Regione su come riequilibrare sui territori le risorse prelevate direttamente dagli stessi cittadini lombardi. Il vero “federalismo” passa da qui, e non da inutili e costosi referendum che non aggiungono nulla in più di quanto già previsto dalla Costituzione. Una possibilità che, è bene ricordarlo, è stata voluta dal centrosinistra nel 2001 proprio per consentire alle Regioni di poter aprire un confronto con lo Stato per ottenere maggiori competenze su alcune materie. Possibilità che, come PD, continuiamo a sostenere. Senza buttare via soldi! Perché la domanda di decentramento amministrativo e di autonomia decisionale su alcuni temi è sicuramente sostenuta dalla prevalente maggioranza dei lombardi, senza bisogno di trovarne conferma in un voto di cui Maroni si è già intestato il merito e la paternità. E attraverso il quale è già chiaro che, il 22 ottobre, non accadrà niente di tutto ciò”.