Tutti gli articoli di matteo

Cremona verso il 70% di differenziata Entro luglio nei quartieri, a ottobre in centro

Conta alla rovescia per la raccolta dei rifiuti “porta a porta”. Quattro mesi di comunicazione, poi due fasi per estendere a tutto il territorio comunale la raccolta differenziata e per andare verso la tariffa puntale, paghi per quanto butti. La Giunta nella seduta odierna ha approvato le nuove linee guida – illustrate dall’assessore al Territorio e alla Salute Alessia Manfredini – che, dopo il passaggio in commissione e l’approvazione del Consiglio comunale, saranno il nuovo indirizzo politico in tema di rifiuti. Dalla percentuale di raccolta differenziata del 53,67% (anno 2014) si andrà verso il 70%, rendendolo così omogenea su tutto il territorio comunale.

Queste le tempistiche individuate nelle nuove linee guida: entro luglio la raccolta differenziata inizierà nei quartieri ed entro ottobre nel centro storico. “E’ tempo per Cremona di fare il salto di qualità – dichiara l’assessore Alessia Manfredini – sia nella percentuale della raccolta differenziata, attualmente insoddisfacente rispetto agli standard, sia verso una minore produzione di rifiuti e una maggiore consapevolezza della destinazione dei nostri rifiuti riciclati e della loro valorizzazione sul mercato (si vedano le tabelle allegate su quantitativi e impianti di riciclaggio). Si tratta di un modello nuovo rispetto all’attuale: il servizio sarà omogeneo su tutto il territorio, la raccolta avverrà principalmente all’esterno delle abitazioni e saranno poste le basi per la tariffa puntale con costi più equi e un servizio di raccolta sicuro, veloce ed efficiente”.

L’Amministrazione è arrivata a formulare le nuove Linee guida dopo una attenta analisi e confronto con AEM Gestioni, verificando le buone pratiche attuate da altre città quali, ad esempio, Crema, Treviso, Modena, Parma e Reggio Emilia. Per quanto riguarda il piano economico finanziario, che verrà approvato nelle prossime settimane, la Giunta ha posto un’attenzione particolare al contenimento dei costi del servizio.

Nei prossimi mesi sarà avviata una compagna informativa capillare, quartiere per quartiere, coinvolgendo gli amministratori di condominio, le associazioni di categoria, i comitati di quartiere, le associazione ambientaliste e del terzo settore, le scuole. Nelle linee guida, oltre al controllo delle Guardie Ecologiche Volontarie, sono previsti, gli agenti ambientali e gli eco-responsabili. Tante le novità, tra cui la raccolta dei pannolini, il decalogo delle eco-feste, il rinnovo dei cestini vetusti a partire dal centro storico, il centro di riuso, e la cabina di regia tecnica tra Comune e Aem Gestioni per l’attuazione del progetto di estensione del “porta a porta” con una staff specifico sul decoro urbano e sulla comunicazione.

Referendum: Alfieri (PD), la Lega ha scelto di rinviare di due anni la richiesta di maggiore autonomia

“Noi una firma su un provvedimento che costa trenta milioni di euro e rinvia di due anni la richiesta di maggiore autonomia non ce la mettiamo. Abbiamo tentato in tutti i modi di convincere Maroni ad aprire subito l’interlocuzione con il Governo e di evitare il ricorso a un referendum costoso e inutile. Ora la Lega può sventolare la sua bandierina ideologica a spese dei contribuenti lombardi e il Consiglio regionale della Lombardia è condannato all’irrilevanza in nome della propaganda ”
Così il segretario regionale del Pd Alessandro Alfieri spiega il voto contrario del Pd all’indizione del Referendum consultivo con il quale, entro diciotto mesi, i cittadini lombardi saranno chiamati a dire se sono d’accordo con il trasferimento di maggiori competenze dallo Stato alla Regione. Il Referendum è stato approvato in serata dal Consiglio regionale con 58 voti a favore e 20 contrari.

Prezzo latte, ALLONI E CARRA (PD): “INCONTRIAMO LE ASSOCIAZIONI DI CATEGORIA: LO STIAMO CHIEDENDO DA UNA SETTIMANA”

Il Gruppo regionale del Pd sollecita nuovamente il presidente dell’VIII Commissione Agricoltura del Consiglio regionale, Cavalli, a convocare le associazioni di categoria sulla questione del prezzo del latte.
E lo fa ufficialmente, con una lettera inviata oggi, martedì 17 febbraio 2015, ventiquattr’ore prima della seduta, dopo la richiesta verbale fatta la scorsa settimana, che, però, dicono i consiglieri Pd, non ha sortito nulla. E intanto un gruppo di allevatori continua a mantenere il suo presidio proprio sotto il Pirellone.

“Constatiamo che non vi è stato riscontro alla nostra richiesta affinché già questa settimana si tenesse l’audizione con le associazioni di categoria, eventualmente anche in momenti diversi dagli orari canonici della Commissione, vista l’urgenza della situazione e la disponibilità delle associazioni stesse”, dicono Agostino Alloni, primo firmatario della lettera, e Marco Carra, capogruppo in Commissione.

“Con le difficoltà che le aziende agricole del settore lattiero caseario stanno attraversando, in una settimana non c’è stato il tempo di accordarsi con gli interessati per un incontro – sottolineano i due consiglieri Pd –. È ben strano. Nella lettera ci siamo, comunque, detti disponibili in ogni momento a cercare di porre rimedio a quella che, secondo noi, è una errata valutazione del problema e abbiamo nuovamente invitato il presidente Cavalli a convocare le parti interessate”.

1 marzo: una giornata di consultazione e tesseramento

Perché, dopo aver abolito le Province, non accorparle anche in enti di area vasta omogenei? Hanno ancora senso le Regioni così come attualmente definite, comprese quelle a Statuto speciale, nate negli anni Settanta? Si possono organizzare le aree omogenee oltre gli storici confini provinciali?
Sono queste alcune domande che si è posto il PD Lombardo nel corso della conferenza organizzativa dello scorso novembre, per le quali anche la federazione di Cremona ha portato il suo importante contributo. Per le riposte, però, il gruppo dirigente dei Democratici passa la parola agli iscritti ed elettori del PD organizzando per domenica 1 marzo, in concomitanza con la giornata del tesseramento, una consultazione aperta con oltre 500 seggi allestiti in tutta la Lombardia.
Mentre il Parlamento, infatti, cambia l’architettura costituzionale del nostro Paese con la cancellazione delle Province e l’abolizione del Senato, in Lombardia la Lega vorrebbe imporre una brusca sterzata conservatrice con la nascita di una nuova regione a statuto speciale. Una forzatura anacronistica, inutilmente costosa, che il PD intende combattere con proposte più serie e realizzabili. Con idee che verranno decise non nel ristretto di qualche riunione ma dallo spoglio di migliaia di schede. Solo i nostri iscritti, infatti, sono oltre 30mila in tutta la Regione: donne e uomini impegnati che vogliamo coinvolgere sempre più spesso nei processi decisionali e non solo durante le campagne elettorali.
Sono queste persone la forza di un partito popolare e diffuso come il PD. Energie che vogliamo valorizzare e moltiplicare. Per questo il 1 marzo daremo vita a una grande giornata di tesseramento, una formula che, unita alla possibilità di ricevere il 2xmille dei cittadini, risulta per noi vitale dopo la fine del finanziamento pubblico ai partiti politici.
“In questi mesi – dichiara il segretario provinciale Matteo Piloni – stiamo lavorando al radicamento del Pd con la costituzione di circondari territoriali, in linea con la visione di quelle aree omogenee, inserite anche nello statuo provinciale di recente approvazione. In quest’ottica abbiamo portato il nostro contributo alla conferenza organizzativa del Pd lombardo dello scorso novembre, e con questo spirito il Pd provinciale parteciperà alla consultazione del 1 marzo, allestendo in tutta la provincia circa 50 seggi.”
“In regione – dichiara il segretario regionale Alfieri – Maroni era partito con l’indipendenza della Padania, poi è passato al referendum sullo Statuto speciale, ora siamo a un referendum inutile per chiedere ciò che la Costituzione già prevede, cioè il trasferimento di competenze in più alle singole regioni. Si può già fare senza spendere 30 milioni di euro. Voteremo “no” in Consiglio regionale e invitiamo anche ai consiglieri del Movimento 5 Stelle a non fare da stampella a Maroni e non concedere i propri voti, necessari per ottenere la maggioranza qualificata che occorre per indire il referendum (54 voto, la maggioranza al completo si ferma a 49).”
“La giornata del 1 marzo – prosegue Matteo Piloni – sarà importante proprio per costruire, insieme ai nostri iscritti, elettori ed amministratori, una proposta alternativa per una seria riforma delle autonomie locali. Per questo è stata convocata un’apposita assemblea provinciale per venerdì 20 febbraio, alle 21 in sala Ial a Cremona. Sarà l’occasione per confrontarci sull’idea di territorio per la quale stiamo lavorando.”

Cerca il tuo seggio al link www.pdcremona.it/consultazione/

Federazione PD Cremona

Poste, Alloni(PD): “Preoccupati per impatto sociale della riorganizzazione. Lavoriamo a tutti i livelli per modifiche”. A Crema il sindaco e il PD contro la chiusura della posta di Ombriano.

Poste, Alloni(PD): “Preoccupati per impatto sociale della riorganizzazione. Lavoriamo a tutti i livelli per modifiche”

“Oltre il 10% dei comuni lombardi subirà la chiusura o la razionalizzazione dei presidi postali. Una decisione sostanziale per il territorio che, a quanto ci risulta, la gran parte dei sindaci ha appreso leggendo i giornali”. E’ questo il commento del consigliere regionale del Pd Agostino Alloni a margine dalla Commissione Bilancio riunitasi quest’oggi per audire i responsabili regionali di Poste italiane in merito al piano di riorganizzazione aziendale ufficializzato nei giorni scorsi che prevede nella sola Lombardia la chiusura di 61 presidi e la razionalizzazione di altri 121 sportelli. In provincia di Cremona sono 3 gli uffici a rischio chiusura: Gallignano, Ombriano (Crema) e Vicomoscano. Quelli soggetti a razionalizzazioni sono: Acquanegra Cremonese, Bonemerse, Camisano, Capergnanica, Capralba, Casale Cremasco, Casaletto Ceredano, Casalmorano, Castelvisconti, Cicognolo, Credera Rubbiano, Cremosano, Cumignano sul Naviglio, Fiesco, Genivolta, Izano, Malagnino, Martignana Po, Motta Baluffi, Paderno Ponchielli, Pescarolo, Pieve San Giacomo, Ricengo, Ripalta Arpina, San Daniele Po, Stagno Lombardo.
“Siamo fortemente preoccupati per questa vicenda che ha le basi nel decreto Scaiola del 2008 – spiega Alloni -. Le rimodulazioni del servizio postale vanno ad impattare fortemente nelle aree più deboli; in un momento come questo, di difficile tenuta di coesione sociale, le poste rappresentano importanti punti di riferimento e di aggregazione per la collettività soprattutto nelle piccole comunità e come tali vanno salvaguardate. Da parte nostra abbiamo avanzato alcune possibili alternative: innanzitutto è fondamentale coinvolgere i comuni cercando, dove è possibile, una collaborazione con Poste Italiane per garantire l’apertura degli sportelli in via di chiusura. Per quanto riguarda le razionalizzazioni queste si possono riarticolare in modulazioni orario prevedendo modelli suppletivi e integrativi come sta facendo ad esempio Regione Toscana”, aggiunge.
Anche a livello nazionale il Pd sta lavorando su questo fronte. “Nei prossimi giorni – conclude Alloni – il sottosegretario allo Sviluppo economico, Antonello Giacomelli, ha convocato l’amministratore delegato di Poste Italiane, Francesco Caio, e il presidente dell’Authority per le comunicazioni, Angelo Cardani per avere maggiori informazioni in merito al piano di riorganizzazione nazionale e per valutare l’impatto sulle comunità locali”.

Nel frattempo a Crema il sindaco Bonaldi ha scritto alle poste per chiedere un incontro al fine di evitare la chiusura della posta di Ombriano. In campo anche il PD e i consiglieri comunali, che promuoveranno nei prossimi giorni una raccolta firme tra i cittadini di Ombriano.