“Scippati alle Province i porti di Mantova e Cremona”. A denunciarlo i consiglieri Pd Agostino Alloni e Marco Carra, primi firmatari di un emendamento che voleva impedire che la gestione dei porti fosse trasferita alla Regione.
Con quarantatre voti contrari e 26 favorevoli è stato bocciato, questa mattina in Consiglio regionale, l’emendamento abrogativo dell’articolo 14 dell’assestamento al bilancio 2014, che prevede il ritorno delle funzioni della soppressa azienda dei porti fluviali sul Po in mano alla Regione Lombardia.
“Portare a Milano le funzioni di gestione dei porti fluviali del Po non ha senso ed è controproducente anche dal punto di vista finanziario – spiegano Alloni e Carra -. La Regione non potrà, per legge, fare gli investimenti necessari, che invece Province e Comuni stanno facendo e che ora subiranno uno stop. Peraltro le funzioni, alla fine di questa operazione, potrebbero rimanere alle Province che però le eserciterebbero per conto della Regione. Gli enti locali sono fortemente contrari, non si coglie la ragione di questo trasferimento eppure la maggioranza non ha voluto sentire ragioni. Ma essendo in atto il riordino delle funzioni delle amministrazioni provinciali, sarebbe stato opportuno attendere il compimento di questo iter per poi discutere sui territori con i nuovi enti, su come i porti avrebbero dovuto esser gestiti. Una regola di semplice buon senso”.
“Sorprende – concludono – la posizione favorevole a questo vero e proprio scippo dei consiglieri cremonesi Carlo Malvezzi e Federico Lena, e della consigliera mantovana Anna Lisa Baroni, così come l’assenza in aula dell’assessore Gianni Fava e il totale mutismo di Paola Bulbarelli”.
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#Paceincircolo. LA BANDIERA DELLA PACE IN OGNI CIRCOLO DEL PD
#Paceincircolo
LA BANDIERA DELLA PACE IN OGNI CIRCOLO DEL PD
Mettiamo la bandiera della pace fuori dai circoli PD
Pensando ai luoghi del mondo dove la pace non c’è e regnano guerre: Israele, Palestina e anche Siria, Libia, Eritrea, Ucraina e tutti gli altri.
La direzione del PD Lombardo ha fatto propria la proposta di esporre fuori dai Circoli del Pd la bandiera della pace.
Un piccolo gesto simbolico che vuole esprimere la speranza che, finalmente, nella terra martoriata di Israele e Palestina possa nascere l’Ulivo della Pace.
PD CREMONA
No del PD ai 30 milioni di euro per il referendum consultivo per l’autonomia. Brambilla (PD): quei soldi usiamoli in modo utile
l Consiglio regionale della Lombardia discuterà oggi, lunedì 28 luglio, e martedì, l’assestamento al bilancio della Regione. All’interno del documento la giunta regionale ha previsto uno stanziamento di 30 milioni di euro – due nel 2014 e ventotto nel 2015 – per la celebrazione di un referendum consultivo popolare dei cittadini lombardi per la trasformazione della Lombardia a Regione a Statuto speciale. Il referendum non avrebbe effetti giuridici, in quanto la “specialità” è assegnata dalla Costituzione, per la cui modifica occorre un voto del Parlamento a maggioranza qualificata in doppia lettura.
Il Pd è contrario a questo spostamento di risorse da altri capitoli, e su questo baserà in Aula le proprie proposte di modifica dell’assestamento e dunque del bilancio regionale. Il gruppo democratico ha presentato 40 emendamenti che mirano a utilizzare in modo utile quei 30 milioni di euro (insieme ai 4 milioni che la giunta Maroni si è riservato per la comunicazione, con un altro stanziamento in assestamento). Tre sono i temi principali:
– Il Lavoro, per cui il Pd chiede di destinare 13 milioni di euro per la dote unica, per l’apprendistato e per i contratti di solidarietà
– Le famiglie, per cui il Pd chiede di ripristinare il fondo sociale regionale ai valori dello scorso anno aggiungendo 12 milioni di euro e di incrementare il fondo sociale affitti di 15 milioni
– Il risarcimento danni per eventi calamitosi come l’esondazione del Seveso, per cui il Pd chiede di incrementare il fondo regionale di 10 milioni di euro
“La Regione Lombardia non può permettersi di buttare dalla finestra trenta milioni di euro in questo modo – dichiara il capogruppo pd Enrico Brambilla -, soprattutto quando ci sono emergenze vere. Il lavoro, prima di tutto, ma anche il fondo sociale, con cui i Comuni fanno gli interventi per i disabili, per gli anziani e per le famiglie in difficoltà, che la Regione ha tagliato di quasi il 20%. O ancora per le emergenze idrogeologiche, come quella del Seveso”.
Il Pd interviene anche sulla parte “normativa” dell’assestamento, dicendo alcuni no.
– No al regalo alle società del settore energetico che hanno impianti termoelettrici. La giunta intende scontare da qui in avanti per 30 milioni di euro le tariffe per l’utilizzo dell’acqua per il raffreddamento degli impianti, in cambio del pagamento degli arretrati accumulati dalle aziende nei confronti della Regione.
– No all’ennesima operazione sulle aziende regionali che non porta ad alcuna, necessaria, semplificazione. La giunta ha deciso di scorporare da Finlombarda in favore di Infrastrutture Lombarde il ramo d’azienda, incorporato nella fusione con Cestec, che si occupa, tra le altre cose, di certificazione energetica degli edifici.
– No alla vendita del patrimonio di Aler Milano per risanare il bilancio. È contro la legge nazionale, che prevede che gli introiti dalla vendita di alloggi debbano essere utilizzati per acquistare, costruire, risanare o fare manutenzione di altri alloggi.
– No alla sottrazione alle Province di Cremona e Mantova della gestione dei porti fluviali sul fiume Po, per riportarli in capo alla Regione. Sarebbe un’operazione costosa, inutile e fermerebbe gli investimenti in atto e in progetto, che la Regione per legge non potrebbe fare.
– Sì, invece al passo indietro sulla legge sulla competitività dove vengono abbandonate alcune forzature ideologiche sulla moneta complementare e sul marchio “made in Lombardy” per adeguarsi alle sagge prescrizioni del governo.
Al via le feste di PIADENA e SORESINA
Stasera, giovedì 24 luglio, si apre la festa di Piadena, fino a domenica 3 agosto presso il campo sportivo comunale.
Di seguito il programma: Manifesto 2014
Da venerdì 25 luglio fino a lunedì 4 agosto, presso l’ippodromo di soresina, si terrà la festa del soresinese.
“Ammazza Boschi”: il centrodestra cremonese complice di una pessima legge
Regione Lombardia ha approvato a maggioranza la legge cosidetta “ammazza boschi”. Da ora in poi, se il terreno verrà destinato ad attività produttiva si potranno tagliare gli alberi dei boschi fino a trent’anni di vita in montagna e fino a 15 in pianura.
Per il proprietario dei terreni svanisce l’obbligo delle compensazioni ambientali.
Anche il centrodestra cremonese, con il consigliere Malvezzi, ha contribuito a questa legge, addirittura riuscendo a peggiorarla attraverso un emendamento specifico che ha inserito l’eliminazione degli alberi anche in pianura.
Così facendo s’è deciso di abbattere senza autorizzazioni, senza piano forestale, senza compensazioni aree boscate di montagna e di pianura.
Agevolare l’attività produttiva (agricola o industriale) è una priorità di governo del PD, ma ciò deve e può avvenire nel rispetto del patrimonio boschivo che è sempre più importante, soprattutto in pianura.
Cremona e la sua provincia sono interessate da realtà produttive da tempo dismesse ed ormai trasformatisi in zone boschive che, a questo punto, rischiano di essere definitivamente cancellate, senza alcuna compensazione.
Ci auguriamo che nella nostra provincia, il buon senso e la buona politica, possano evitare quanto, purtroppo, questa legge consente.
Legge alla quale, ricordiamo, il consigliere Malvezzi ha contribuito con un apposito emendamento.
Francesca Pontiggia, responsabile ambiente PD Cremona
Vittore Soldo, segreteria regionale PD
Cremona, 24 luglio 2014