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Luigi Lipara nuovo Coordinatore del Circolo Duemiglia

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Durante l’assemblea del Circolo PD Duemiglia tenutasi lo scorso 15 gennaio presso la sala del Centro Pinoni di via Brescia Luigi Lipara, Consigliere Comunale e già membro della segreteria cittadina del Partito Democratico è stato eletto con voto unanime al ruolo di Coordinatore del circolo.

Dopo un breve saluto portato dal Segretario Cittadino Roberto Galletti, è
intervenuta la coordinatrice uscente Caterina Ruggeri che ha illustrato il grande lavoro svolto in quasi due anni di attività.
Lipara nell’esporre la sua articolata relazione di insediamento, ha ringraziato coloro che l’hanno preceduto ed indicato anche una prima rosa di membri del nuovo coordinamento del circolo, auspicando che possa continuare a crescere e a rappresentare un luogo di ascolto dei problemi espressi dal territorio e di elaborazione di proposte politiche conseguenti.
Il nostro partito, ha proseguito Lipara, dovrà anche farsi interprete dei cambiamenti in atto nella nostra società ed aprirsi ad un dialogo con le nuove comunità presenti nei quartieri San Bernardo, Borgo Loreto, Maristella e Zaist oltre che alle nuove generazioni.

Dopo il voto per la nuova nomina, l’assemblea si è aggiornata per l’approfondimento di un dibattito sui temi da affrontare nel lavoro futuro che attende il circolo.

Riforma della sanità da riscrivere. Alfieri (PD): “Dilettanti allo sbaraglio”

“Sono dilettanti allo sbaraglio. Una gestione così superficiale di una riforma tanto importante non si era mai vista. Ora si blocca tutto e non sarà facile per Maroni trovare un nuovo punto di equilibrio con una maggioranza sempre più divisa. E intanto i lombardi continuano ad essere alle prese con gli stessi problemi”.
Lo dichiara il segretario regionale del Pd Alessandro Alfieri a seguito della seduta odierna della commissione sanità del Pirellone, nella quale il presidente Fabio Rizzi ha ammesso che il testo di riforma approvato dalla giunta il 23 dicembre scorso non è conforme al regolamento consiliare (le cui modifiche, approvate a fine ottobre sono entrate in vigore dal primo gennaio) e pertanto non può essere incardinato. In altre parole, deve essere riscritto affinché sia in forma di modifica del testo unico della sanità anziché come testo autonomo, e deve essere corredato da una relazione di compatibilità economica che espliciti in modo dettagliato l’impatto economico.
“La maggioranza è implosa e con queste condizioni la riforma della sanità rischia di non essere incardinata mai – aggiunge Carlo Borghetti, capodelegazione democratico in commissione sanità -. Solo per scrivere una relazione degli impatti finanziari di un sistema così complesso, e con un bilancio ridotto, gli uffici dovranno fare un lavoro enorme, e al contempo occorre riscrivere tutto il provvedimento in forma di modifica del testo unico esistente. Un infortunio non da poco, che è sintomo di un malessere evidente nella maggioranza”, dice Borghetti.
“La maggioranza è divisa non solo su questioni formali ma anche sul metodo di lavoro con cui procedere – aggiunge la vicepresidente del Consiglio regionale Sara Valmaggi -. Il presidente Rizzi ha il dovere di proporre alla commissione un metodo di lavoro che sia trasparente e condiviso. Ricordo peraltro che c’è già depositato da luglio il nostro progetto di legge. Quando avremo il testo definitivo della giunta si facciano le audizioni, com’è logico fare”.

GRAZIE PRESIDENTE!

“Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha firmato questa mattina, alle ore 10.35 – si legge in una nota del Quirinale – l’atto di dimissioni dalla carica. Il Segretario Generale della Presidenza della Repubblica, Donato Marra, sta provvedendo a darne ufficiale comunicazione ai Presidenti del Senato della Repubblica e della Camera dei Deputati e al Presidente del Consiglio dei Ministri”.

COMUNICATO PD CREMONA

Ognuno ha il suo parere e il suo giudizio su come Giorgio Napolitano ha gestito questi anni, ma è innegabile che il suo amore e rispetto per le Istituzioni non possono essere che un esempio per tutti noi.
Napolitano in questi anni è stato un punto di riferimento e un argine, forte e solido, contro coloro che hanno e vogliono distruggere le Istituzioni.
Un riferimento che non deve rimanere isolato ma che, al contrario, deve crescere attraverso tutti noi che, nel nostro piccolo, abbiamo un pezzo importante di responsabilità.
Il compito più gravoso che oggi hanno le istituzioni, e la Politica in generale, è proprio quello di alimentare e rafforzare il senso di unità e di coesione che troppo spesso vengono minati alla base.
Anche gli ultimi drammatici fatti di Parigi rischiano di essere utilizzati in un’ottica divisoria, dando quindi ancora spazio all’individualismo e alla paura, sentimenti che trovano naturale spazio in questi anni di crisi economica.
Il compito della politica deve soprattutto essere quello di dare risposte sapendo tenere insieme i pezzi di questo nostro paese, in un’ottica europea. Evitando l’autoreferenzialità e dando voce e spazio al Paese vivo, reale e vitale.
Ma non c’è solo un aspetto politico nel ruolo svolto da Napolitano, bensì anche e soprattutto un aspetto umano, dal quale derivano le sue dimissioni e nello stesso tempo il suo essersi messo a disposizione ben oltre il naturale mandato.
Per tutto questo, a nome delle democratiche e dei democratici della provincia di Cremona, il nostro più vivo e sincero ringraziamento, nella consapevolezza che i prossimi giorni dovranno dimostrare una grande responsabilità politica e istituzionale.

Grazie Presidente!

Matteo Piloni
Segretario provinciale PD Cremona

Milano – Sabato 17 gennaio, ore 14: in presidio per i diritti di tutti.

In occasione della prossima Festa della Famiglia il governatore Maroni ed il suo assessore alla Cultura, la soncinese Cristina Cappellini, patrocineranno e prenderanno parte, sabato 17 gennaio a Milano, ad un convegno sulla “famiglia tradizionale.
Ci colpiscono negativamente molte cose di tutto questo. Tre su tutte in modo sostanziale.
Prima di tutto ci chiediamo che cosa sia e che cosa intendano Maroni e Cappellini per “famiglia tradizionale”. Quest’ultimo aggettivo pesa molto evidentemente perché esclude dal termine stesso famiglia realtà di fatto e di merito che invece lo sono a tutti gli effetti: famiglie omosessuali, famiglie senza vincolo matrimoniale, famiglie monoparentali, famiglie con figli o meno da unioni di diversa ragione precedente. Anche tutte queste sono FAMIGLIE, accanto a quella tradizionale. E’ evidente che quest’ultimo aggettivo serve ad escludere dal concetto di famiglia tutte le forme reali di vita che non contemplano uomo, donna, matrimonio, figli in esso. Ci chiediamo se sia prevista anche, per ottenere l’ambita denominazione, una certa tipologia di donna e di uomo o se almeno in questo si vada bene un po’ tutti. Se poi di famiglia tradizionale ne basti solo una, e non due o più come hanno suggerito certe allegre abitudini di uomini solidi e tutti di un pezzo che con le Olgettine difendevano certamente tante famiglie.
Riteniamo dunque molto grave che con un aggettivo che legittimamente identifica una forma di famiglia si escludano tutte quelle che pure famiglie sono: siamo convinti che famiglia sia un progetto di vita insieme, una casa, dei figli oppure no, comunque vincoli liberamente espressi di solidarietà, amore e rispetto reciproco tra PERSONE. Ci domandiamo che bisogno ci sia di aggettivarla con “tradizionale” se non per escludere tutte le altre dalle azioni concrete di cui pure ci sarebbe molto bisogno –aiuti, sostegno alla casa, al lavoro, alla scuola, alla salute dei più piccoli. Crediamo che questo sia inaccettabile.
IN secondo luogo riteniamo sbagliato che il convegno, trovi tra i loghi su manifesti e locandine a suo sostegno quello di Regione Lombardia, un’istituzione di tutti i Lombardi, non solo di quelli cresciuti in una famiglia cosiddetta tradizionale, e quello di Expo, che notoriamente non ha nulla a che vedere con iniziative di questo tipo.
Infine, riteniamo preoccupante che in quanto segnalato siano coinvolte due associazioni, Obiettivo Chaire e Alleanza Cattolica, che tendono a considerare l’omosessualità una ferita per la persona e non una libera scelta di rispetto di se stessi e della propria vita: ci pare un’enormità, che va in ogni modo contrastata con una cultura del rispetto e della tutela della dignità di ogni persona.
Esprimiamo pertanto una forte critica verso Maroni e l’assessore Cristina Cappellini che con questo convegno hanno reso un’istituzione importante come la Regione Lombardia, di tutti i cittadini e non solo di quelli “tradizionalmente” cresciuti, in una veste che esclude decine di migliaia di suoi concittadini dalle azioni e dai valori proposti a sostegno della famiglia.
Noi che crediamo nelle FAMIGLIE, vorremmo invece un’istituzione che INCLUDE e che aiuta i bisogni di ogni persona e di ogni famiglia: da quelle legate dal vincolo matrimoniale eterossessuale a quelle ancora in attesa di una legislazione che le riconosca, a quelle monoparentali, a quelle omosessuali, ai figli di ogni progetto di vita in comune che hanno bisogno di sostegno e di aiuto concreto ai propri bisogni.
Noi che crediamo nelle FAMIGLIE vogliamo invece un’istituzione che non discrimini e che sia esempio concreto e attivo di una laicità che promuove il rispetto di tutti.
Per sostenere quanto detto e protestare contro il modo di Maroni e Cappellini di intendere le istituzioni, insieme a molti democratici cremonesi e lombardi sarò al presidio organizzato SABATO 17 GENNAIO p.v. dai Giovani Democratici Lombardi in Piazza Città di Lombardia, a Milano, fuori dalla sede del convegno, dalle 14 in poi.
Vittore Soldo
Segreteria Regionale Partito Democratico Lombardo

Sabato 17 gennaio, a Milano, anche Cremona alla manifestazione contro l’omofobia

Il 17 gennaio, presso il Palazzo della Regione Lombardia a Milano, si svolgerà l’incontro “Difendere la famiglia per difendere la comunità”. L’evento è organizzato da diverse associazioni e gruppi, quali Alleanza Cattolica, Obiettivo Chaire, Fondazione Tempi e Nonni 2.0. Tra queste associazioni se ne annoverano alcune che si ripropongono di guarire l’omosessualità, come se questa fosse una malattia, o anche “di prevenire l’insorgere di tendenze omosessuali nei ragazzi, negli adolescenti e nei giovani” e “la ricerca delle cause (spirituali, psicologiche, culturali, storiche) che contribuiscono alla diffusione di atteggiamenti contrari alla legge naturale, riconoscibile dalla ragione rettamente formata”.

Oltre a ritenere queste affermazioni una grande mancanza di rispetto nei confronti di tutti, non solo dei rappresentanti della comunità LGBT, è aberrante che il Presidente della Regione Lombardia, Roberto Maroni, dopo aver concesso persino la sede della Regione per l’avvenimento, sarà uno dei relatori. Inoltre, giusto per non farsi mancare nulla, Maroni ha anche lasciato che sulla locandina dell’evento in questione venisse apposto il logo di Expo 2015. Davanti a tutto questo, non possiamo stare in silenzio.

Per questo sabato 17, dalle 14 in piazza Lombardia a Milano, i Giovani Democratici di Milano hanno deciso di organizzare un presidio per far sapere che noi non ci riconosciamo in questa iniziativa e non vogliamo che la Lombardia e l’Expo vengano affiancati a temi di chiaro stampo omofobo.
Siamo, perciò, tutti chiamati a partecipare per rimarcare che non esiste un unico tipo di famiglia, che l’amore è un sentimento che si instaura tra due persone, indipendentemente dal sesso, e che non è togliendo diritti ad altre persone che la nostra società avanzerà.

Santo Canale, Eleonora Sessa – segreteria cittadina PD Cremona