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Gianluca Galimberti incontra i cittadini di S. Ambrogio

Giovedì 13 marzo 2014 alle ore 21.00 presso il Circolo ACLI “G. Paolo Conca” di via S. Francesco d’Assisi 5 a Cremona il candidato Sindaco del Centrosinistra Gianluca Galimberti ha incontrato i cittadini del quartiere S. Ambrogio.

Durante l’incontro numerosi cittadini hanno condiviso riflessioni sulle problematiche dei quartieri di periferia e si sono confrontate sulle proposte per la rivitalizzazione del territorio.

Galimberti ha toccato numerosi punti del programma, ponendo l’accento sulla necessità di partire da un piano generale di rilancio della città che non può prescindere dalla centralità delle periferie.

Il calendario dei prossimi incontri in programma può essere consultato nella sezione eventi

Verso le amministrative: Evi Grimaldelli è il candidato sindaco della lista civica Unione Democratica per Romanengo

Evi Grimaldelli è il candidato sindaco della lista civica Unione Democratica per Romanengo. Si candida in continuità con l’amministrazione Cavalli ma si pone nel panorama politico come assoluta novità. Laureata in giurisprudenza, con alle spalle un corso di perfezionamento in pratica forense e un’esperienza di insegnamento presso una scuola privata di Crema, non proviene dal mondo della politica così come tradizionalmente la concepiamo. Ma il suo “fare” politica si è espresso nell’impegno civile a servizio della comunità di Romanengo, paese in cui vive da sempre. Quarantasette anni, sposata con due figli, si è tuffata a capofitto in questa nuova esperienza, sfidando le perplessità di qualche vecchio dinosuaro della politica locale, ma incontrando e condividendo  l’entusiasmo della gente. E’ la prima donna a candidarsi sindaco a Romanengo  e il primo incontro pubblico con i romanenghesi , tenutosi venerdì 7 marzo, ha visto una prevalenza di pubblico femminile, quasi a sottolineare la portata “storica” dell’evento.

I punti salienti su cui la candidata si è soffermata in quest’incontro saranno poi un po’ il leit motif della campagna elettorale: partecipazione diretta dei cittadini, tutela dei beni comuni, sviluppo sostenibile, tutela dei diritti, nuove prassi e stili di vita, l’attenzione ai giovani e alla cultura. Per  confrontarsi su tutto questo sono stati fissati due momenti  di “programma partecipato” (19 e 26 marzo), serate rivolte a far circolare idee e progetti, guardandosi in faccia, sapendo che nessuno da solo salva il mondo ma ciascuno può fare la propria parte.

Verso le amministrative: Alessandro Pandini candidato Sindaco a Montodine

Alessandro Pandini, nato a Crema il 19 febbraio1979, ha vissuto a Montodine fino al 2012, anno in cui si è sposato con Eugenia Cortesi. Dai genitori ha ricevuto un’istruzione basata sul rispetto degli altri e sulla determinazione nel portare a termine progetti.
Nel 1996 ha iniziato a lavorare come apprendista presso la ditta “Bianchi Verniciature” a Montodine; nel 1998 ha svolto il Servizio Civile presso la Casa di Accoglienza ubicata nella Parrocchia di San Bartolomeo a Crema e nel 1999 ha iniziato a lavorare come operaio presso l’industria metalmeccanica “OutoKumpu” a Castelleone. Come lui stesso ha dichiarato in una recente intervista, la vita professionale gli ha insegnato che l’impegno e la costanza sono fattori indispensabili per il raggiungimento di obiettivi ambiziosi.

La carriera politica di Alessandro Pandini è iniziata nel 1999, nella seconda legislatura di Ferrante Castelli, in qualità di Membro della Commissione Spazio Giovani. Dal 2004 al 2009 è stato Consigliere non eletto con carica esterna di Delegato allo Sport. Qui ha iniziato a relazionarsi con varie associazioni sportive. Dal 2009 ricopre le cariche di Consigliere con Delega alla Viabilità e allo Sport e di Assessore.

Come ha dichiarato lui stesso alla stampa, in un momento in cui è molto difficile svolgere ruoli amministrativi a livello Comunale a causa della mancanza di finanziamenti statali che vincolano e limitano molte scelte, Pandini ha scelto di candidarsi per amore verso il suo paese e per poter dare continuità al lavoro svolto in questi anni. La scelta è stata ben ponderata, attraverso un lungo lavoro fatto assieme ad un gruppo di persone con cui sta collaborando.
Pandini è determinato a formare una lista di “consiglieri”nel più breve tempo possibile, scelti dal gruppo con cui si sta incontrando da parecchi mesi.

Seguirà poi una prima fase di confronto diretto con la cittadinanza, per ascoltare e raccogliere idee in tutto il territorio comunale e per realizzare un programma basato sulla effettiva conoscenza della realtà locale.

Per favorire questo processo si è impegnato nel progetto della lista civica denominata “Rinnovare Montodine”, scegliendo di concentrarsi non tanto sull’orientamento politico, quanto sulla valutazione del lavoro fatto fino ad oggi, della disponibilità, dell’impegno e della costanza di ogni singolo componente.
Pandini ha recentemente affermato che i bisogni della cittadinanza sono cambiati molto nel corso di questi anni, complice il momento di grande crisi economica che l’intero Paese sta attraversando. Questo ha notevolmente aumentato la mole di lavoro per il settore dei Servizi Sociali, ma con il lavoro dell’amministrazione uscente si è riusciti a non abbandonare nessuno. La condizione economica dei Comuni è difficile e questo porta a trovare strade alternative per realizzare opere, come, ad esempio, l’adesione a bandi. È molto importante anche avere un occhio di riguardo all’ambiente e alle energie rinnovabili che possono ridurre alcuni costi (come le utenze), permettendo così di utilizzare il denaro per altri scopi.

A proposito di omofobia: comunicato stampa di Andrea Virgilio (capogruppo PD in Consiglio Provinciale)

Nel corso di questo mandato, è stato approvato all’unanimità un ordine del giorno del PD che chiedeva alla Provincia di contribuire a contrastare il fenomeno dell’omofobia anche attraverso la costruzione di un rapporto con il mondo del volontariato, dell’associazionismo e della scuola.
Allora il centrodestra votò il nostro documento, ma, come ben sappiamo, allora non erano previste manifestazioni di piazza e campagne elettorali: tuttavia la Giunta, irrispettosa di quell’indirizzo, non ha mai fatto nulla a riguardo, a differenza di tanti altri enti locali di diverso orientamento attivi su questo tema.
Ora, la decisione di uscire dalla Rete Nazionale delle Pubbliche Amministrazioni Anti Discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere, ha il triste sapore di una scelta in spregio a quell’ordine del giorno, che manifesta tutta la superficialità sul tema non solo di questa Giunta, ma anche dei consiglieri di maggioranza, che probabilmente si saranno già scordati dell’atto approvato.
I temi etici devono essere oggetto di un dibattito costante e profondo fra opinioni e culture diverse, non possono ridursi ai gesti simbolici di una giunta che cerca di garantirsi qualche ultimo spicchio di visibilità.

Agricoltura sociale. FINANZIAMENTI E TERRE CONFISCATE ALLA MAFIA ALLE AZIENDE AGRICOLE CHE AIUTANO SOGGETTI SVANTAGGIATI.

Agricoltura-socialeReinserire nel mondo del lavoro soggetti svantaggiati, come ex-detenuti, ex-alcolisti, ex-tossicodipendenti, malati psichici, persone diversamente abili, e occuparsi di iniziative di carattere sociale. Mandando avanti molto bene un’azienda agricola, una cooperativa o un agriturismo di successo. E ottenendo finanziamenti, attraverso il Piano di sviluppo rurale, quindi direttamente dai fondi europei, ma anche le terre confiscate alla mafia. Potrebbe essere presto possibile per le aziende che in Lombardia fanno agricoltura sociale, ma soprattutto può aprire un ventaglio di opportunità anche per altri che finora non sapevano come muoversi, proprio perché manca un quadro normativo.

Il Gruppo regionale del Pd ha appena depositato un progetto di legge che mette nero su bianco la possibilità di fare agricoltura sociale e regola ciò che già esiste. “Potrebbe sembrare un tema di nicchia, ma afferma la volontà del Pd di stare legati alle questioni concrete. E in questo caso proviamo a colmare un vuoto. Quindi, anche se non siamo noi a costruire l’agenda degli impegni di questa regione, facciamo proposte concrete alla Giunta Maroni”, commenta Agostino Alloni, consigliere regionale del Pd, componente dell’VIII Commissione Agricoltura del Consiglio regionale e firmatario della proposta.

“Naturalmente, poi bisognerà trovare le convergenze con eventuali altre proposte – aggiunge Alloni –, ma noi diamo l’avvio a questo percorso che entra a pieno titolo nella filosofia di come intendiamo noi l’agricoltura. Ovvero, sostenibile, incentrata sulla filiera corta, e dunque anche sociale. Quindi, una nuova forma di agricoltura però con un’attenzione agli ultimi e al disagio. Molte aziende, in Lombardia, già fanno agricoltura sociale, ma senza alcuna norma”.

E per quanto riguarda la proposta di legge, prossima a essere calendarizzata in Commissione, Alloni spiega: “Al di là delle linee di principio, vi abbiamo dato una visione sociale che la porta ad allargare il campo. Lo scopo del progetto di legge è un pieno riconoscimento dell’agricoltura sociale e prevede come attività di quest’ultima l’inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati, l’assistenza e la riabilitazione delle persone con disabilità, l’accoglienza di persone fragili, l’integrazione di minori e adulti. Prevediamo, inoltre, che ci sia un accreditamento per le aziende, un albo, che abbiano delle premialità, ossia titoli preferenziali per partecipare a bandi e misure del Piano di sviluppo rurale, in costruzione in questo momento, e quindi possano accedere a finanziamenti che già sono previsti, quelli della Pac. Ma le premialità devono riguardare anche la fornitura, se offrono prodotti per le mense, e la distribuzione delle terre confiscate alla mafia”.

In allegato, il testo del Progetto di legge n. 136 presentato dal Pd.