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Servizi idrici in Provincia di Cremona: confermata la bontà della scelta di un gestore unico, pienamente pubblico

La scorsa settimana si è svolta l’assemblea dei sindaci dell’ATO, l’azienda speciale per la regolazione e la pianificazione dei servizi idrici. A seguire si è svolta l’assemblea dei soci di Padania Acque, gestore unico del servizio idrico integrato. Punto saliente all’ordine del giorno: discussione e voto del Piano d’Ambito provinciale per il quadriennio 2020-2023. Oltre alle cifre importanti discusse e votate che porteranno ad un piano quadriennale di investimenti per quasi 80 milioni di euro, distribuiti sui Comuni della Provincia di Cremona che permetteranno di migliorare, ancora e ulteriormente, la rete idrica e fognaria che serve le case dei cittadini e le aziende della provincia, un argomento si impone su tutti: la bontà della scelta del gestore unico, pienamente pubblico, di proprietà dei comuni cremonesi, fatta anni fa, subito dopo i referendum abrogativi del 2011, quando i cittadini italiani,  decisero di abrogare (parzialmente) una norma relativa alla tariffa dell’acqua che prevedeva l’adeguata remunerazione del capitale investito. Questo passaggio ha significato niente più margini e quindi niente dividendi bensì un servizio efficiente a fronte di investimenti sulla rete, finalizzati a ridurre le perdite della rete e a migliorare il servizio in termini di qualità del prodotto conferito.

A distanza di 9 anni dal “referendum sull’acqua pubblica”, grazie alla lungimiranza degli amministratori di centrosinistra e dell’allora sindaco di Cremona, Oreste Perri, che si opposero fortemente al progetto proposto dall’allora presidente dell’amministrazione provinciale Massimiliano Salini di creare una società a partecipazione privata, in Provincia di Cremona si può affermare di essere riusciti a rispettare pienamente quel mandato uscito dai referendum abrogativi. L’acqua cremonese è governata da un’azienda speciale completamente pubblica, l’ATO che affidato il servizio ad un gestore unico la cui compagine societaria è formata esclusivamente dai Comuni della Provincia e i cui dividendi vengono reinvestiti esclusivamente per il miglioramento della rete e del servizio, nel rispetto di due cardini fondamentali: la salvaguardia e l’oculata gestione di un bene prezioso e oggi, fortemente esposto ad un grande rischio di depauperamento delle riserve, come l’acqua e l’obiettivo di far crescere la consapevolezza di un uso oculato e sempre più responsabile dell’acqua, negli utenti finali, i cittadini di oggi ma soprattutto quelli di domani. Le casette dell’acqua vanno proprio in questa direzione.

Altro elemento che conferma la bontà nella scelta del soggetto unico completamente pubblico sta nella calibrazione della tariffa: infatti anche se nel prossimo quadriennio ci saranno aumenti, la stessa, si attesterà sotto la media europea. Fancesca Pontiggia, responsabile ambiente della segreterai provinciale del Partito Democratico, commenta in una nota diffusa alla stampa locale: “Dobbiamo pensare che ATO che governa e regola il servizio idrico integrato nella nostra Provincia, insieme al gestore unico, con sforzi imponenti, sta fornendo ai cittadini, un’acqua, potabile, più controllata di quella in bottiglia e sempre più buona, al costo di meno di 1 centesimo di euro per litro. Per capire meglio l’importanza del servizio idrico cremonese dobbiamo fare il confronto tra l’acqua che compriamo al supermercato e quella che scende dai nostri rubinetti: l’acqua in bottiglie di plastica, al consumatore finale, costa mediamente 1 € per litro, l’acqua del rubinetto di casa, costa al cittadino circa 2 € per 1000 litri. Considerando, inoltre, che con l’acquisto dell’acqua della bottiglia aumentiamo l’inquinamento generato dal trasporto e dallo smaltimento della plastica e non paghiamo la manutenzione della rete fognaria e la depurazione, la diversità di costi (anche ambientali) e di servizio è schiacciante. Questi fattori vengano tenuti ben presenti quando si tende a bistrattare i servizi pubblici in termini di qualità, efficienza e vicinanza ai cittadini. Si sappia – sottolinea Pontiggia – che un servizio completamente pubblico così fondamentale come la distribuzione dell’acqua e la sua depurazione, può essere gestito in modo virtuoso anche e soprattutto da un gestore completamente pubblico, a significare che non è vero che la privatizzazione è la soluzione a tutti i problemi”.

Anche il segretario provinciale Vittore Soldo esprime la propria soddisfazione: “L’importanza del gestore pubblico afferma e porta avanti i principi di equità e tenuta sociale: lo abbiamo visto con l’acqua pubblica e lo vediamo ancora meglio nel campo della sanità, soprattutto da quando abbiamo iniziato a confrontarci con il Covid così come li si dovrebbe vedere nell’istruzione. Il nostro ringraziamento va a Stefano Belli Franzini, Presidente dell’ATO, così come al Consiglio di Amministrazione e alla struttura tecnica dell’ente d’ambito che sta ancora di più dimostrando quanto sia importante governare i processi. Grande ringraziamento va anche alla società Padania Acque, ad Alessandro Lanfranchi, per la sua opera di gestione oculata e per la sua capacità di relazione con i sindaci, al presidente Claudio Bodini per la sua campagna di promozione dell’acqua pubblica, alla struttura e ai suoi organismi dirigenti per l’importanza e la bontà del lavoro svolto. Un grande ringraziamento, va infine, a tutti i sindaci che credono e partecipano a questo grande presidio di equità e vicinanza al cittadino che è la gestione e la distribuzione dell’acqua…pubblica! L’acqua è un bene comune universale, un diritto fondamentale – conclude Soldo – che tutti dobbiamo preservare. Tutelare la risorsa idrica aiuta a migliorare l’ambiente e tutti ci dobbiamo impegnare di più”.

Next Generation EU, Piloni (PD): “Un’opportunità unica per i nostri territori”

Il prolungamento della linea 3 della metropolitana milanese da San Donato a Paullo per l’area cremasca, l’elettrificazione della Brescia-Parma per il casalasco e il potenziamento del porto fluviale e navigabilità del fiume Po per l’area cremonese e la città di Cremona. Sono questi i tre progetti che per il consigliere regionale del Partito Democratico Matteo Piloni potrebbero rientrare tra quelli da finanziare con le risorse del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, cioè il programma di investimenti che l’Italia deve presentare alla Commissione europea nell’ambito e predisposto dal Governo nell’ambito del Recovery Fund.

“Le risorse europee del piano Next Generation Eu rappresentano un’opportunità unica per i nostri territori, un’occasione per rilanciare e potenziare le infrastrutture, anche in provincia di Cremona. È quindi opportuno che tutti gli attori principali del mondo istituzionale, politico, economico e sociale possano condividere, a livello locale, alcuni progetti-chiave per far sì che i fondi europei possano costituire un investimento positivo e lungimirante per i nostri territori” sostiene Piloni in una nota che ha inviato nei giorni scorsi a tutti gli amministratori locali, ai parlamentari, alle categorie economiche, ai sindacati, alle associazioni, agli ordini professionali, ai pendolari, all’Aipo, l’agenzia interregionale per il fiume Po. “Si tratta di investimenti che, nella logica del ‘Green New Deal’, puntano alla decarbonizzazione nel settore dei trasporti e a garantire infrastrutture più funzionali e sostenibili dal punto di vista economico e ambientale – spiega il consigliere PD – ma ingenti risorse sono state liberate per intervenire in modo strutturale anche nel sistema sociosanitario che ha bisogno di essere rafforzato, anche in chiave sociale ed economica. Ed è proprio in quest’ottica che le risorse europee possono e devono diventare un’opportunità che ciascun territorio deve poter tradurre”.

Ed è proprio da queste premesse che hanno origine i tre progetti che Piloni vuole condividere con le realtà del suo territorio. “Si tratta di tre proposte specifiche per ciascun territorio della nostra provincia – sottolinea – finalizzate a concretizzare gli obiettivi del PNRR su scala provinciale, mettendo al centro le necessità infrastrutturali della nostra provincia che, come ha evidenziato l’importante lavoro del MasterPlan 3C promosso dall’associazione industriali e che ha ottenuto il contributo di tutte le associazioni di categoria, vede la nostra provincia in terzultima posizione tra le Province lombarde con un gap del 60% rispetto alla media regionale. Non ho la presunzione di pensare che queste tre proposte possano essere risolutive né definitive anche perché, come sappiamo, il nostro territorio ha diverse altre esigenze, ma l’intento è quello di condividere tre progetti specifici con la classe dirigente della nostra provincia e trovare il modo di farlo riprendendo lo spirito che fu del Patto dello Sviluppo tra il 2004 e il 2009, quando si riuscì a trasformare queste tematiche in progetti veri e propri che furono inseriti anche in atti amministrativi, ma che poi, per mancanza di risorse, non furono più portati avanti. Progetti che potrebbero dare una risposta importante per superare il gap infrastrutturale, migliorare la mobilità e puntare alla decarbonizzazione del trasporto pubblico e privato, che ricordo essere tra gli obiettivi più importanti del piano Next Generation Eu” conclude Piloni.

Luca Burgazzi confermato nel ruolo di segretario cittadino

Martedì 15 dicembre si è riunita la direzione cittadina del Partito Democratico di Cremona. All’ordine del giorno, fra gli altri argomenti, il chiarimento sulla dirigenza del partito in città. Nel corso dell’incontro, che si è tenuto ovviamente a distanza in video-conferenza e che ha visto la partecipazione della quasi totalità dei componenti della direzione, il segretario cittadino Luca Burgazzi, su esplicita richiesta unanime dei presenti, ha confermato la propria disponibilità a continuare a mantenere il proprio incarico in seno al partito con l’impegno ad intensificare le occasioni di discussione e condivisione con iscritti e militanti sui temi che riguardano il presente ed il futuro della città e che sono nell’agenda dell’amministrazione Galimberti.

Nel corso dell’incontro è stata ribadita da più parti la soddisfazione per l’operato della stessa amministrazione comunale che, messa di fronte alle grandi criticità che la pandemia in atto l’ha costretta ad affrontare, ha operato e sta operando con grande attenzione e perspicacia. In pieno accordo è stato assunto l’impegno, da parte di tutti, ad essere ancora più presenti, come partito, fra i cittadini di Cremona e del suo circondario per meglio comprenderne problemi, istanze ed esigenze non solo rispetto alla gestione della pandemia, ma anche per la prospettiva futura di città e territorio.

Il Partito Democratico lombardo al lavoro per una radicale riforma della sanità regionale

Il Partito Democratico e il gruppo consiliare PD in Regione Lombardia sono al lavoro hanno chiesto alle istituzioni regionali che la discussione sulla riforma della sanità lombarda avvenga in modo aperto e pubblico: non è possibile che una questione così importante si tenga, tanto più in un momento come quello che stiamo vivendo, esclusivamente dentro al centrodestra. La sede di questo lavoro deve essere quella propria, ovvero la commissione sanità del consiglio regionale. Il gruppo regionale PD non si è limitato a questa richiesta, ma ha impostato una propria proposta perché il cambiamento di cui c’è bisogno sia radicale.

La pandemia, davanti alla quale è risultato chiaro a tutti come l’organizzazione sanitaria di Regione Lombardia non abbia saputo reggere, ha ben dimostrato la necessità di una riforma dell’intero sistema. L’orizzonte è rappresentato dalla legge regionale 23/2015, che era stata voluta da Maroni ed è stata poi portata avanti da Fontana, la cui sperimentazione scadrà a fine anno. È qui che si può intervenite per la radicale svolta che il PD chiede a livello regionale. Fin dal luglio scorso sono stati coinvolti nel lavoro di elaborazione medici, scienziati, esperti e amministratori locali per formulare una coraggiosa proposta alternativa. Il sindaco di Milano Giuseppe Sala ne ha parlato nei giorni scorsi, e ora si sta lavorando per definire e affinare le linee di quella che dovrà essere un’autentica rivoluzione, per la quale sarà necessario investire ingenti risorse da reperire anzitutto attraverso il MES e il Recovery Fund. Spetterà poi al gruppo regionale democratico, dopo un’ulteriore approfondimento, portare le proposte nell’unico luogo in cui esse devono essere presentate: l’assemblea legislativa di Regione Lombardia.

Il Partito Democratico ritiene innanzitutto che che vada modificata profondamente la governance stessa della sanità lombarda: medici e operatori sanitari devono poter lavorare sulla base di direttive chiare, cosa che nell’emergenza Covid è del tutto mancata. Occorre un’agenzia dedicata esclusivamente a ricerca e innovazione, le ATS vanno completamente riviste e dovrà essere un’agenzia regionale unica a dare linee unitarie e univoche valide per tutta la Regione. Il rapporto tra pubblico e privato andrà rivisto radicalmente, la medicina territoriale va valorizzata e non penalizzata, coinvolgendo direttamente i sindaci e recuperando il ruolo dei medici di base all’interno di unità socio-sanitarie con vera competenza sul loro territorio di riferimento. Il lavoro su questa proposta di riforma è tuttora aperto non solo al PD, ai suoi sindaci e amministratori locali, ma anche alle forze del centrosinistra, ovviamente a tutto il mondo della sanità e al contributo dei cittadini. E’ già in programma un nuovo incontro del Forum regionale sanità e da qui fino a Natale sono previste discussioni (online) in tutte le Federazioni provinciali. In vista della modifica della legge regionale 23/2015, che nei primi mesi del prossimo anno entrerà nel vivo, occorre l’impegno di tutti.

Mercoledì 2 dicembre dibattito in video-conferenza su povertà ed esclusione sociale

Mercoledì 2 dicembre 2020 si terrà un dibattito in video-conferenza sul tema “Poveri ed esclusi: una visione di futuro per uscire dall’emergenza, insieme”. Partecipano all’incontro Renato Malinaro (Caritas nazionale), Rosita Viola (assessore alle politiche sociali e fragilità del Comune Cremona), Michele Gennuso (assessore ai servizi sociali del Comune di Crema) e Matteo Piloni (consigliere regionale PD). Coordina Leone Lisè, responsabile welfare e salute della segreteria provinciale PD. Appuntamento con la diretta online a partire dalle ore 18,30 sulla pagina facebook del Partito Democratico di Cremona: https://www.facebook.com/PdCremona