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Promessa mantenuta. Al via il piano di edilizia scolastica. Cinzia Fontana:”Per la nostra provincia 4,2 milioni di euro”

AL VIA IL PIANO DI EDILIZIA SCOLASTICA:
PER LA NOSTRA PROVINCIA 4,2 MILIONI DI EURO

Lo sblocco dai vincoli del Patto di stabilità per un importo pari a circa 1,8 milioni di Euro e finanziamenti per 2,4 milioni di euro: ammontano così a un totale di 4,2 milioni di euro le risorse destinate agli interventi di edilizia scolastica per i Comuni della provincia di Cremona.
Era una delle priorità annunciate dal Governo Renzi e dal PD: per una buona scuola servono scuole belle e sicure. Promessa mantenuta!

Il piano si articola nel seguente modo:

Progetti #scuolenuove (sblocca Patto)
Si tratta di più di 400 interventi di edilizia scolastica immediatamente cantierabili su tutto il territorio nazionale, finanziati con fondi propri dei Comuni, per i quali vengono sbloccati i vincoli del Patto di stabilità per un valore di 244 milioni nel biennio 2014-2015.
Con i Dpcm del 13/6 e del 30/6 il Governo ha approvato gli elenchi dei Comuni beneficiari.
I sindaci riceveranno la comunicazione dalla Ragioneria dello Stato secondo le procedure gestionali ordinarie di sblocco del patto per l’anno 2014 e 2015.
Di seguito l’elenco dei Comuni della provincia di Cremona, per un importo complessivo pari a 1.842.957,27 Euro:

SCUOLE NUOVE ANNO 2014 ANNO 2015
Bagnolo Cremasco 30.000,00
Capralba 158.200,00
Credera Rubbiano 20.000,00 56.068,84
Crema 230.000,00 220.000,00
Cremona 150.000,00
Madignano 40.000,00
Palazzo Pignano 20.000,00 474.428,67
Persico Dosimo 50.000,00 45.000,00
Ripalta Cremasca 93.000,00
Robecco d’Oglio 70.000,00 86.259,76
Sesto ed Uniti 100.000,00

Progetti #scuolesicure e #scuolebelle (finanziamento)
La somma di 510 milioni di euro viene destinata all’edilizia scolastica grazie alla riprogrammazione dei Fondi di Sviluppo e Coesione. Le risorse sono così ripartite:
– per #scuolesicure 400 milioni di euro destinati alla messa in sicurezza ed agibilità delle scuole per un totale di 2.480 interventi. Si tratta di opere già rese ammissibili e presenti in graduatorie, ora finanziate, e che potranno partire una volta terminato l’iter di registrazione delle delibere. Per ricevere i finanziamenti, i Comuni e le Province dovranno aggiudicare gli appalti entro il 30 ottobre 2014.
– per #scuolebelle 110 milioni di euro destinati ad interventi di piccola manutenzione, decoro e ripristino funzionale per un totale di 7.801 plessi scolastici nel corso del 2014 (ulteriori 300 milioni saranno poi sbloccati nel 2015 e riguarderanno altri 10.000 plessi).
Di seguito l’elenco dei Comuni della provincia di Cremona, per un importo complessivo pari a 2.360.490,67 Euro:

SCUOLE SICURE
Provincia di Cremona 45.916,89
Bagnolo Cremasco 73.005,38
Camisano 107.000,00
Casalmaggiore 65.000,00
Credera Rubbiano 73.066,42
Crema 189.000,00
Cremona 189.159,23
Formigara 50.000,00
Gussola 113.056,10
Monte Cremasco 267.747,42
Motta Baluffi 30.786,43
Palazzo Pignano 152.250,00
Pandino 303.140,00
Piadena 410.603,00
Robecco d’Oglio 58.500,00
San Bassano 80.149,88
Scandolara Ravara 32.688,67

SCUOLE BELLE
Agnadello 7.000,00
Casalmaggiore 15.400,00
Castelleone 8.400,00
Crema 39.621,25
Cremona 7.000,00
Pandino 7.000,00
Soresina 9.800,00
Spino d’Adda 11.200,00
Vailate 7.000,00
Vescovato 7.000,00

Cinzia Fontana, deputata PD

5 luglio 2014

Consumo di suolo, il Pd avverte: “Se non arriva il testo della maggioranza usciamo dal gruppo di lavoro”

“Non ha più senso la presenza del Pd in un gruppo di lavoro che ha ben poco lavoro da fare. E sicuramente non per nostra responsabilità. Giovedì prossimo convocherò il tavolo di lavoro sul consumo di suolo se in quella occasione la maggioranza non avrà trovato un accordo e quindi un testo sul quale iniziare un confronto rimetterò il mandato da coordinatore”. Ad annunciarlo il consigliere regionale del PD Agostino Alloni oggi pomeriggio in commissione Territorio intervenuto ad inizio seduta per polemizzare contro la maggioranza che ad oggi, ancora, non è riuscita a trovare un accordo. “Siamo fuori tempo massimo – precisa – Avevamo deciso congiuntamente tempi e modi per l’iter di questo progetto di legge ma le frizioni all’interno della maggioranza hanno interrotto da un mese i lavori. Le rassicurazioni di Maroni lasciano il tempo che trovano, non sarebbe per altro la prima volta che le sue dichiarazioni vengono smentite il giorno dopo. I tempi slittano ancora: dall’8 luglio siamo passati al 15 luglio ma non ho timore a dire che sicuramente prima di settembre su questo tema non si muoverà una foglia”.
Rincara la dose il capogruppo del Pd in commissione Territorio Jacopo Scandella: “Noi non ci stiamo a fare la comparsa su un tema che per noi è fondamentale. Sappiamo che l’argomento è complesso ma da qui a non lavorare proprio c’è una bella differenza. La verità è che la Giunta Maroni non ha la capacità di superare questo stallo nella sua stessa maggioranza.”

Alloni (PD) : “L’Aula impegna la Regione ad attivarsi per il completamento della Paullese e per il prolungamento della metro di San Donato”

Questo pomeriggio il consiglio regionale ha approvata all’unanimità una mozione relativa al finanziamento dei lavori di completamento della ex Paullese, tra Zelo Buon Persico e Spino D’adda, cioè il tratto che non ha ancora la copertura economica e al conseguente prolungamento della Metropolitana da S. Donato a Paullo. Soddisfatto il consigliere regionale del Pd Agostino Alloni, primo firmatario del documento, che da tempo lamentava notizie incomplete e contrastanti sul completamento di questa opera viabilistica e di quelle connesse alla ex statale.

“Dopo anni di silenzio – dichiara Alloni – finalmente ripartono i tavoli di lavoro per il prolungamento della metro da San Donato a Paullo, quello previsto dal protocollo Tem, e il tavolo con il Governo per discutere delle risorse necessarie per completare l’ultimo pezzo della Paullese. In questi anni ciò che è mancato è qualcuno che facesse da regia tra le diverse parti interessate. Parliamo di 50 comuni, le tre province di Milano, Cremona e Lodi, ed il Governo. Con la mozione chiediamo alla Regione di riprendere in mano il suo ruolo e coordinare questa ultima fase per il completamento dell’opera. Un’opera che il territorio aspetta da troppo tempo”.

Bernardini:”Anche il PD di Cremona contro la soppressione del Tar di Brescia”

Il Partito Democratico delle province di Brescia, Bergamo, Cremona e Mantova,
esprime preoccupazione per l’annunciata soppressione della sezione staccata del TAR della
nostra città, disposta dal decreto legge approvato dal C o n siglio dei M i nistri di venerdì 13
giugno con decorrenza dal 01 ottobre 2014.
Un provvedimento non preceduto da alcun approfondimento, frutto della metodologia
dei c.d. “tagli lineari”, che spesso ha dimostrato scarsa efficacia, anche sul piano del risparmio di spesa,
ed anzi che rischia di essere forviero di aumenti di spesa (si pensi ai maggiori costi che dovranno
affrontare le pubbliche amministrazioni, cittadini ed imprese per una giustizia più lontana).
E’ certo che questa scelta rende più difficile l’accesso alla giustizia amministrativa in una
fase in cui si afferma di voler combattere corruzione e sprechi, la si rende più lenta e farraginosa, sopprimendo sezioni attive ed efficienti, come quella di Brescia.
Questa sede tratta il contenzioso relativo ad opere pubbliche e relativi appalti (Expo2015
per le provincie di competenza, BRE-BE-MI, linea ferroviaria alta velocità Milano – Venezia,
Aeroporto di Bergamo), due siti di bonifica ambientale di interesse nazionale (Brescia – Caffaro e Laghi
di Mantova – polo chimico), provvedimenti connessi all’immigrazione in uno degli ambiti
territoriali a maggiore densità del fenomeno, solo per citare le materie di maggiore interesse. Tutto
ciò sarebbe destinato a gravare ulteriormente sulla sede milanese, già d i per sé sovraccarica di
lavoro e che ben poco ausilio riceverebbe dal trasferimento dei pochi magistrati e impiegati in
servizio nella sezione bresciana (di cui da tempo si attende inutilmente il completamento degli organici).
La Sezione staccata di Brescia, la cui competenza si estende anche alle provincie di
Bergamo, Cremona e Mantova, in perfetta corrispondenza con il distretto della Corte d’Appello
di Brescia), ha da sola un volume di contenzioso superiore a molti Tribunali regionali: con riferimento
agli ultimi dati disponibili per un confronto (2012; fonte PubblicaAmministrazioneStat) davanti al
TAR di Brescia sono stati depositati 1417 ricorsi (su 4580 totali del TAR Lombardia) contro i 1233
del TAR Piemonte, i 1324 del TAR Liguria, i 1088 del TAR Sardegna, gli 871 del TAR Marche, i 726
del TAR Umbria, senza considerare i numeri assai minori dei Tribunali di Aosta, Bolzano, Trento,
Trieste, Campobasso e Potenza, e praticamente in linea con il TAR Abruzzo (1449) e poco al di sotto
del TAR Emilia Romagna (1638), peraltro anch’esso articolato su due sedi (Bologna e Parma, parimenti
destinata alla soppressione) e del TAR Veneto (1934) (fonte Camera Amministrativa Distretto
Lombardia Orientale).
Nonostante su dieci magistrati previsti in organico ne siano presenti soltanto sette, la
sezione staccata di Brescia (articolata da alcuni anni in due sezioni interne) ha finora garantito
un’efficienza che si manifesta nella riduzione di circa un quinto del contenzioso pendente, conseguita tra
il 2012 e il 2013, dovuta in parte al calo dei nuovi ricorsi (fenomeno peraltro condiviso a livello
nazionale), ma anche e soprattutto al numero di processi definiti (oltre duemila nell’arco dell’anno, su
un totale di circa cinquemila pendenti alla fine del 2012).
Per tutti i motivi esposti e per garantire anche agli avvocati un accesso razionale al sistema giustizia (si
pensi non solo alla sede della Corte d’Appello a Brescia, ma anche al Tribunale dei Minori e al Tribunale
delle Imprese presso il Tribunale di Brescia) si propone che vengano mantenute le sedi staccate dei TAR nelle città che sono distretto di Corte d’Appello.
In questo modo riteniamo si possa garantire sia il risparmio di spesa, sia una razionale riorganizzazione
degli uffici, garantendo lo standard qualitativo del servizio, sul presupposto che mettere a disposizione
risorse per la giustizia, non è un costo, ma un investimento per il Paese.

Piergiuseppe Caldana – Responsabile Dipartimento Giustizia Brescia
Laura Rossoni – Responsabile Dipartimento Giustizia Bergamo
Elena Bernardini – Responsabile Dipartimento Giustizia Cremona
Massimiliano Montagnini – Responsabile Dipartimento Giustizia Mantova

Michele Orlando – Segretario Provinciale PD Brescia
Gabriele Riva – Segretario Provinciale PD Bergamo
Matteo Piloni – Segretario Provinciale PD Cremona
Antonella Forattini – Segretario Provinciale PD Mantova

SOPPRESSIONE TAR

Esodati: altri 32mila in salvo – di Cinzia Fontana, deputata PD

Un ulteriore passo avanti sulla vicenda esodati. Un passo non ancora risolutivo, ma che permette ad altre 32.000 persone di andare in pensione con i requisiti precedenti la legge Fornero. E questa è certamente una bella e positiva notizia per molti.
La prossima settimana la Camera dovrà votare la proposta che il ministro Poletti ha presentato ieri in Commissione Lavoro riguardante la “sesta salvaguardia” per tutelare un altro nutrito gruppo di esodati, rimasti senza lavoro e senza pensione nonostante accordi sottoscritti prima dell’entrata in vigore delle nuove norme previdenziali a partire dal 2012.
In pratica, fermi restando i criteri individuati nelle salvaguardie precedenti, vengono inclusi quei lavoratori e quelle lavoratrici che raggiungono la decorrenza della pensione entro il 6 gennaio 2016, anziché il 6 gennaio 2015 come invece attualmente previsto. Sono inoltre inclusi i lavoratori con contratto a tempo determinato cessati dal lavoro tra il 2007 e il 2011 non rioccupati a tempo indeterminato e che maturano la decorrenza della pensione con i vecchi requisiti entro il 6 gennaio 2016. Un anno in più, quindi, che allargherà la platea dei salvaguardati a 170.000 soggetti.
Nell’audizione di ieri in Commissione, il Ministro ha inoltre annunciato un obiettivo importante e significativo: produrre un intervento strutturale nei prossimi mesi, da definire nella legge di stabilità, per una revisione del sistema previdenziale che tenga conto delle situazioni socialmente più delicate di coloro che perdono il lavoro ma che con gli ammortizzatori non riescono a raggiungere la pensione.
L’impegno dei deputati del PD e del Governo su questi temi continua, attraverso azioni concrete e puntuali, nello sforzo congiunto di trovare soluzioni eque alle questioni più sensibili che riguardano lavoro e welfare.
Mi auguro che la prossima settimana in Aula tutti i gruppi parlamentari facciano fronte comune per approvare il più velocemente possibile il provvedimento sulla “sesta salvaguardia”. Lo dobbiamo alle tante famiglie coinvolte.

Cinzia Fontana, deputata PD