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Scontri a Cremona. La maggioranza: “Le forze dell’ordine hanno fatto il possibile. Dal Comune nessuna autorizzazione. Basta con l’inutile sciacallaggio politico”

Questo non è il momento dello sciacallaggio politico, questo è il momento dell’assunzione di responsabilità che tutti indistintamente, indipendentemente dalla loro collocazione politica, dovrebbero sentire a fronte di fatti di estrema gravità e che avrebbero potuto avere conseguenze molto più pesanti. Il Sindaco ha fatto tutto quanto era necessario e in suo potere per tutelare la città, sono ridicole e totalmente infondate le polemiche circa le autorizzazioni.

Chi si occupa di amministrazione pubblica sa e deve sapere come le leggi regolano la vita civile e conoscere il funzionamento dei ruoli delle diverse istituzioni. Ogni affermazione di qualsiasi soggetto con funzione e ruolo pubblico che non tiene conto di questo è grave e non degno della propria funzione.

Come è noto non sono previste autorizzazioni per questo tipo di manifestazioni, il mancato diniego da parte della Questura è legato ad evidenti ragioni di ordine pubblico.

Non potendo impedire l’arrivo dei manifestanti, l’azione congiunta delle Forze di sicurezza e la collaborazione dell’Amministrazione Comunale hanno consentito di contenere i danni ed hanno evitato che l’azione preordinata ed organizzata di componenti violente dilagasse in tutta la città.

Quanto accaduto è gravissimo e ferisce profondamente la città annullando ogni spazio di ragionevolezza e di dialogo, precludendo il rinnovo della concessione di immobili comunali a chi non ripudia ogni forma di violenza.

Chiediamo fortemente che le indagini siano accurate e rapide nell’identificare i responsabili dei danni alla città, verso i quali l’Amministrazione attiverà ogni più opportuna azione legale.

In una settimana nella nostra città abbiamo assistito ad episodi di grave violenza che devono richiamarci tutti alla responsabilità dell’agire politico nell’ambito del quale le ragioni di maggioranza e minoranza oggi dovrebbero essere seconde rispetto ad una presa di distanza unanime dalla violenza e concordi nell’affermazione dei principi che sono alla base della nostra Costituzione.

Chiediamo pertanto che venga convocato in tempi rapidi un Consiglio Comunale per riportare il dibattito nella sede istituzionale e offrire alla cittadinanza tutti gli opportuni chiarimenti su quanto accaduto.

Partito Democratico: Roberto Galletti e Rodolfo Bona Fare nuova la città: Alfredo Martini e Enrico Manfredini Sinistra per Cremona Energia Civile: Celestina Villa e Filippo Bonali

Cappella Cantone, Alloni (PD): “Dopo il Consiglio di Stato, la Giunta scriva la parola fine”

“Avevamo ragione noi del Pd!”, dice Agostino Alloni, consigliere regionale del Pd, all’indomani della notizia della sentenza del Consiglio di Stato che dà torto a Regione Lombardia e Cave Nord e ragione a chi la discarica di amianto in mezzo ai campi e le coltivazioni non la voleva. A partire dall’azienda che ha insistito nei ricorsi finché l’ultimo grado ha sancito la cancellazione del sito da Cappella Cantone.

“L’avevo appena detto: ormai nessuno, sul territorio, vuole più quella discarica. Nemmeno il sindaco di Cappella Cantone che, in un primo tempo, si era detto favorevole. Nemmeno la Provincia di Cremona o i Comuni vicini, tra questi, Cremona”, ribadisce ancora una volta Alloni.
“Allora forse è il caso che l’assessore all’Ambiente Terzi e Regione Lombardia prendano definitivamente atto della cosa e, come li ho invitati a fare in una lettera spedita già da qualche giorno, revochino ufficialmente e definitivamente l’Autorizzazione integrata ambientale”.

E dunque, per il consigliere Pd, adesso la Giunta “deve scrivere, una volta per tutte, la parola fine, almeno sul piano amministrativo, a una vicenda veramente brutta, da qualsiasi punto di vista la si voglia vedere”, conclude Alloni.

Milano, 23 gennaio 2015

Lgh. Cambio di passo, primo risultato di una regia dei sindaci

Cremona, 21 gennaio 2015

Lgh. Cambio di passo, primo risultato di una regia dei sindaci.

L’idea di costituire un tavolo tecnico interno a Lgh è certamente una buona notizia, perchè permetterà di entrare nel merito degli scenari a breve e medio termine per l’impianto che assolve al bacino provinciale.
Scenari che, ricordiamo, dovranno vedere il necessario processo di condivisione tra i soci, essendo l’impianto di proprietà di Lgh, e i conseguenti riflessi.

Bene infine che venerdi ci sarà subito l’audizione del proprietario dell’impianto Lgh con il gruppo di lavoro costituito in Regione Lombardia sul decommissioning direttamente presso l’impianto.

Due passaggi importanti, dunque, che premiano la relazione tenutasi fino ad oggi tra le principali amministrazioni della holding.
Il futuro di Lgh passa però anche e soprattutto da altri scenari sul piano industriale che dovranno essere valutati con forza, immaginando e condividendo i percorsi societari, industriali ed economici migliori, che dovranno tendere al rafforzamento di questa realtà in un’ottica più ampia rispetto a quella attuale, con la dovuta attenzione alle ricadute per il territorio. Decisioni che non possono non prescindere da un’idea di governance complessiva e rinnovata, una direzione e una gestione chiara e definita, e una ridefinizione della tipologia delle attività svolte e dei servizi erogati, ripensando e rafforzando il potere di controllo ed indirizzo da parte dei soci.

Matteo Piloni, segretario provinciale PD
Francesca Pontiggia, resp. Ambiente PD

Assemblea provinciale, la relazione del segretario. Approvata all’unanimità la nuova segreteria provinciale

Cremona, 19 gennaio 2015

Assemblea provinciale PD Cremona – Relazione del segretario

Carissimi,
apriamo la prima assemblea provinciale del 2015 in una situazione certamente non facile.
Il contesto internazionale e nazionale.
Quattro esempi per contestualizzare il tutto: i fatti di Parigi, i commenti sulla liberazione di Greta e Vanessa, il convegno sulla famiglia organizzato da Regione Lombardia e la proposta di legge regionale sulle Moschee.
Quattro argomenti che, penso, possano rappresentare la difficoltà e il clima che tutti stiamo vivendo e il tempo che stiamo attraversando.

Scarica la relazione: relazione

la proposta di costituzione del comitato di tesoreria: Proposta comitato di tesoreria

gli atti costituti dei circondari
casalasco: costituz_coord_Casalasco
terre di mezzo: costituz_coord_Terre_Mezzo

Riforma della sanità da riscrivere. Alfieri (PD): “Dilettanti allo sbaraglio”

“Sono dilettanti allo sbaraglio. Una gestione così superficiale di una riforma tanto importante non si era mai vista. Ora si blocca tutto e non sarà facile per Maroni trovare un nuovo punto di equilibrio con una maggioranza sempre più divisa. E intanto i lombardi continuano ad essere alle prese con gli stessi problemi”.
Lo dichiara il segretario regionale del Pd Alessandro Alfieri a seguito della seduta odierna della commissione sanità del Pirellone, nella quale il presidente Fabio Rizzi ha ammesso che il testo di riforma approvato dalla giunta il 23 dicembre scorso non è conforme al regolamento consiliare (le cui modifiche, approvate a fine ottobre sono entrate in vigore dal primo gennaio) e pertanto non può essere incardinato. In altre parole, deve essere riscritto affinché sia in forma di modifica del testo unico della sanità anziché come testo autonomo, e deve essere corredato da una relazione di compatibilità economica che espliciti in modo dettagliato l’impatto economico.
“La maggioranza è implosa e con queste condizioni la riforma della sanità rischia di non essere incardinata mai – aggiunge Carlo Borghetti, capodelegazione democratico in commissione sanità -. Solo per scrivere una relazione degli impatti finanziari di un sistema così complesso, e con un bilancio ridotto, gli uffici dovranno fare un lavoro enorme, e al contempo occorre riscrivere tutto il provvedimento in forma di modifica del testo unico esistente. Un infortunio non da poco, che è sintomo di un malessere evidente nella maggioranza”, dice Borghetti.
“La maggioranza è divisa non solo su questioni formali ma anche sul metodo di lavoro con cui procedere – aggiunge la vicepresidente del Consiglio regionale Sara Valmaggi -. Il presidente Rizzi ha il dovere di proporre alla commissione un metodo di lavoro che sia trasparente e condiviso. Ricordo peraltro che c’è già depositato da luglio il nostro progetto di legge. Quando avremo il testo definitivo della giunta si facciano le audizioni, com’è logico fare”.