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Il Governo ha impugnato la legge regionale sui luoghi di culto. PD:”Legiferare in modo ideologico e populista non può che portare a questi risultati”

Come era ampiamente prevedibile, il Governo ha impugnato la legge di Regione Lombardia sui luoghi di culto.
“Legiferare in modo ideologico e populista non può che portare a questi risultati – ha dichiarato il segretario regionale Alfieri – L’impugnativa era più che prevedibile ma alla Lega interessa più fare propaganda con le bandiere e i referendum piuttosto che concentrarsi su problemi reali quali sanità, casa, trasporto pubblico e rilancio dell’economia. Maroni cambi rotta.”

La nota del Governo:
Legge Regione Lombardia n. 2 del 03/02/2015 “Modifiche alla legge regionale 11 marzo 2005, n. 12 (Legge per il governo del territorio) – Principi per la pianificazione delle attrezzature per servizi religiosi” in quanto alcune disposizioni, al fine di regolamentare la realizzazione di luoghi di culto e di attrezzature religiose nel territorio regionale, impongono agli enti rappresentanti di organizzazioni religiose una serie di stringenti obblighi e requisiti che incidono sull’esercizio in concreto del diritto fondamentale e inviolabile della libertà religiosa, in violazione degli artt. 3, 8 e 19 della Costituzione, nonché dell’art. 117, lett. c), Cost., per invasione nella competenza esclusiva dello Stato in materia di rapporti tra la Repubblica e le confessioni religiose. Tali disposizioni regionali violano inoltre l’art. 117, primo e secondo comma, lett. a), Cost., per contrasto con i principi contenuti in trattati europei ed internazionali in materia di libertà di religione e di culto, nonché, prevedendo il coinvolgimento di organi statali preposti alla sicurezza pubblica, l’art. 117, comma 2, lett. h) Cost., che riserva alla competenza esclusiva dello Stato la materia dell’ordine pubblico e della sicurezza e l’art. 118, comma 3, Cost., che affida alla sola legge statale il potere di disciplinare forme di coordinamento fra Stato e Regioni nella materia della sicurezza pubblica.

Cremona – Rifiuti, via libera del Consiglio al porta a porta su tutta la città: costi ridotti rispetto al 2014. PD: “un passo avanti concreto verso l’Ambiente e la riduzione dei rifiuti”

I costi del servizio di raccolta differenziata, con l’estensione del porta a porta su tutta la città, saranno inferiori rispetto al 2014. Questo quanto dichiarato in Consiglio comunale, a margine delle linee guida (approvate) che hanno dato il via al servizio omogeneo di raccolta differenziata esteso su tutto il territorio cittadino nel 2015. Per quanto riguarda il Piano economico finanziario – come hanno chiarito l’Assessore al territorio e alla salute Alessia Manfredini e l’Assessore alle Risorse Maurizio Manzi – dopo attente valutazioni e analisi approfondite sui singoli costi con Aemgestioni e Lgh, che termineranno nei prossimi giorni con la redazione della delibera che riguarda il Piano Economico Finanziario 2015-2017, con l’impegno scritto nero su bianco nelle linee guida, possiamo affermare e anticipare che con il modello che verrà introdotto su tutto il territorio nel 2015 i costi del servizio diminuiranno rispetto al 2014.

Per il PD di Cremona “si tratta di un passo importante che segue la posizione che il PD ha assunto in questi anni, nei suoi organismi e nel solco di quanto inserito nel programma elettorale.
va ricordato che, non solo per quanto riguarda Cremona, ma anche per Crema il lavoro che si sta facendo con la gara dei rifiuti i cui capitolati saranno pronti nei prossimi mesi per arrivare ad un nuovo contratto e una nuova gestione del servizio nel 2016. Inoltre va ricordato che Lgh, proprio su richiesta di Cremona, ha istituito un tavolo tecnico per costruire il percorso che porterà alla minimizzazione dell’impianto, anche dopo aver abbandonato il progetto di revamping.”

ECCO LE LINEE GUIDA SUI RIFIUTI

L’obiettivo primario è quello della prevenzione: il contenimento della produzione dei rifiuti. La media della produzione pro capite a Cremona è di 530,4 kg\ab anno in confronto ad una media provinciale di 455,8 kg\ab anno (dati ORS Regione Lombardia 2013), gli spazi di miglioramento sono ampi. Tale concetto va inteso sia in senso “quantitativo”, cioè generazione di minori quantità di rifiuti, sia in senso “qualitativo”, cioè attenzione alla tipologia di rifiuto che si genera agendo sull’educazione ad acquisti consapevoli.

E’ necessario il coinvolgimento della comunità: saranno programmate ed attuate attività che prevedano la partecipazione, la sensibilizzazione, la formazione. Gli incontri e gli approfondimenti saranno studiati per adattarsi a tutti i target, tenendo presente le differenze per età, per culture, situazione urbane e diversi contesti edilizi.

La raccolta differenziata ‘porta a porta’ è un sistema collaudato che genera come naturale conseguenza una minor produzione di rifiuto dovuta ad una maggior consapevolezza della propria produzione da parte del cittadino. A questo, gradualmente e solo a regime, si aggiungerà un sistema di tariffazione puntuale studiato in modo che il carico economico maggiore sarà su chi produce più rifiuto indifferenziato.

Verrà richiesto un sistema di tracciabilità e il miglioramento delle tecniche di monitoraggio e misurazione delle produzioni dei rifiuti sulla destinazione del rifiuto sia differenziato che indifferenziato, privilegiando, in vista dello spegnimento graduale dell’inceneritore (obiettivo di programma di questa Amministrazione) una gestione dei rifiuti residuali che utilizza sistemi alternativi all’incenerimento.

Il riutilizzo dei materiali post consumo e dei beni è il secondo livello indicato dalla UE e dalla programmazione regionale:

– è prevista la realizzazione di un primo ‘centro di riuso’ che possa coniugare l’esigenza di non fare entrare nel circuito dei rifiuti beni ancora utilizzabili con la possibilità di creare sinergie con associazioni del terzo settore che favoriscano l’indirizzo di beni ancora in buono stato a chi ne ha la necessità.

La corretta separazione della frazione umida porterà ad una raccolta di un rifiuto di elevata qualità che potrà essere destinato al compostaggio, fornendo materiale organico prezioso per l’agricoltura e il florovivaismo e nuove forme di valorizzazione. Inoltre, ove la situazione abitativa lo consenta, sarà ulteriormente incentivato l’utilizzo del compostaggio domestico.

Particolare attenzione sarà posta al decoro cittadino, organizzando la modalità di svolgimento del servizio in modo da mantenere la città pulita e le vie sgombre nei momenti di maggior frequentazione, anche riducendo al minimo i tempi di passaggio dei mezzi.
Per la migliore efficienza del sistema sarà necessaria anche la collaborazione della cittadinanza che sarà direttamente coinvolta, tenuta puntualmente informata delle modalità e degli orari dello svolgimento dei servizi e di ogni variazione che dovesse eventualmente accadere.

Nel considerare la pronta applicabilità del nuovo sistema non si sono trascurate attente considerazioni sui costi, sull’equità dell’applicazione, sull’efficienza ed efficacia del sistema, in modo tale che il costo complessivo del servizio non subisca aumenti. Si è scelto di optare per un modello che preveda, quanto già avviato con successo in alcuni nuclei urbani non dissimili da Cremona, la collaborazione dei cittadini che posizioneranno i rifiuti, con le modalità stabilite, all’esterno degli edifici per agevolare la raccolta. Verranno gradualmente messi in atto sistemi di tracciabilità del singolo produttore che risulteranno poi premiali nel momento dell’applicazione della TAR1 perseguendo il principio chi più produce più paga, chi meno differenzia più paga.

Nuovi eco-volontari

Si tratta di una campagna di coinvolgimento di cittadini volontari che si occuperanno di rifiuti e di raccolta differenziata nei rispettivi luoghi di vita e di lavoro. Il progetto mira a creare una rete di cittadini particolarmente sensibili alle questioni ambientali, disponibili a mettere a disposizione parte del proprio tempo libero per sensibilizzare i propri concittadini sui temi dei rifiuti e della raccolta differenziata. Si organizzerà un corso di formazione articolato in 2 incontri teorici e una visita guidata agli impianti, gli incontri avranno come tema l’organizzazione del nuovo sistema di raccolta “porta a porta”, il destino dei material,i raccolti, i confronti con le altre realtà nazionali ed europee, alle politiche di riduzione messe in campo dall’Amministrazione comunale. L’azione ed il coinvolgimento attivo di questi cittadini è particolarmente significativo per l’Amministrazione che potrà così contare sul territorio su una rete diffusa e capillare di persone sensibili e attente in grado di raggiungere con messaggi virtuosi un grande numero dì parenti, amici, colleghi e concittadini.

La sensibilità alla prevenzione nella produzione dei rifiuti verrà diffusa anche attraverso azioni che vedranno il coinvolgimento diretto del Comune che proseguirà, rafforzandola, l’attenzione all’inserimento dei criteri di sostenibilità ambientale negli acquisti e nelle forniture effettuate dal Comune. In Comune Cremona si attuerà la raccolta differenziata in tutti i suoi uffici.

Il coinvolgimento delle medie e grandi strutture di vendita per la prevenzione e il riutilizzo degli imballaggi e la loro minore produzione.

L’obiettivo della riduzione graduale dell’utilizzo di stoviglie, “usa e getta” nelle numerose feste e iniziative organizzate sul territorio comunale con l’adozione ufficiale di un “decalogo di buone pratiche” per ottenere il marchio “Ecofeste”, proponendo l’obbligo di adottare misure ambientalmente sostenibili per quegli Enti ed Associazioni che richiedono all’Amministrazione il patrocinio e10 l’occupazione di suolo pubblico per eventi e feste, o in caso di concessione di contributi o sponsorizzazioni comunali.

Promozione dell’utilizzo dei pannolini lavabili al posto di quelli “usa e getta”, e per quest’ultimi sarà garantita una raccolta separata dal rifiuto secco.

Installazioni di unità mobili (ecobus) per il conferimento nei giorni e orari prefissati di tipologie di raccolta differenziata.

CONTENUTI ESSENZIALI DEL NUOVO MODELLO DI RACCOLTA

Attualmente il sistema di raccolta ‘porta a porta’ coinvolge solo il 51% di tutta la popolazione (36.000 abitanti). Il resto delle utenze pari al 49% della popolazione è servito dalla raccolta tradizionale con sacco nero per i rifiuti indifferenziati e diffuso servizio all’interno degli edifici.

I punti di prelievo sono in totale 9160 dei quali il 70% prevede il posizionamento dei contenitori all’esterno degli edifici (6472) mentre il restante prevede l’ingresso degli operatori (2688, con 1883 stabili chiusi, e 805 stabili aperti). La stima degli abitanti che svolgono la raccolta già all’esterno e pari a circa 14.000.

Si opererà un cambiamento che renderà omogenea la raccolta su tutto il territorio comunale.

Tempi

Si individuano entro il 2015 due tempi di attivazione e due distinte zone, entro luglio per le aree esterne, entro ottobre per il centro storico

Tipologia di raccolta

Frazioni di rifiuto: carta, plastica, vetro+lattine, verde, secco. Si prevede la raccolta all’esterno ad eccezioni dei grandi condoniini con numero di famiglie maggiore di 40 unità ove il ritiro può avvenire ancora all’interno.

Eliminazione di tutti i cassonetti, campane di vetro e plastica (circa 400) su suolo pubblico con recupero di spazi pubblici.

Modalità di organizzazione

Ai condomini e agli utenti verranno conferiti gratuitamente una dotazione (kit) o dei contenitoriin base al numero di appartamenti che dovrebbe coprire i fabbisogni. Eventuali ulteriori necessità saranno soddisfatte a pagamento.

Ulteriori servizi

Il progetto prevede dei servizi aggiuntivi quali:

– raccolta separata dei pannolini,

– gestione più equa del pagamento delle manifestazioni,

– contenitori e sacchi personalizzati e individuabili

– presenza di nuove isole ecologiche e di nuovi cestini per il centro storico,

– campagna capillare di comunicazione fatta in più fasi e coinvolgendo gli amministratori di condomini, le categorie economiche, le scuole, i comitati di quartiere, le associazioni, gli enti del terzo settore

– istituzione di una cabina di regia tecnica tra Comune Aem Gestioni che seguirà l’attuazione del progetto di estensione del ‘porta a porta’ con uno staff specifico sul decoro urbano con la presenza dei nuovi agenti ambientali, Gev e dei vigili urbani e uno staff per la comunicazione.

8 marzo, dalla parte delle donne

La libertà delle donne di scegliere il proprio destino, lavoro, maternità, progetto di vita, sicurezza, è il principio della buona politica. I diritti umani delle donne, in Italia e nel mondo, sono condizione della dignità di tutti e della convivenza nelle civiltà, segnate da violenze contro le donne e le bambine, terrorismi e guerre.

Il Partito Democratico ha nell’uguaglianza, nei diritti e nelle pari opportunità la propria bussola. Perché è giusto e per far crescere il benessere dell’intera società.

Conviene all’Italia e all’Europa. Per una nuova economia e uno sviluppo equilibrato, come ci dice l’Unione europea, dovremo innalzare l’occupazione femminile al 60% entro il 2020, circa tre milioni di donne occupate in più rispetto a oggi.

Consultazione 1 marzo. In provincia di Cremona più di 800 partecipanti. Partito il tesseramento 2015

“Quando si tengono aperti i circoli e si consulta la propria base, è sempre un fatto positivo. Mi piacerebbe sapere quali altri partiti organizzano iniziative di questo tipo.”
Così il segretario provinciale del PD Matteo Piloni, commenta la giornata di ieri, nella quale il partito democratico lombardo ha organizzato una consultazione sul tema delle Autonomie Locali.
“Il tema certamente non è di quelli che scalda il cuore, ma è decisamente importante e di grande attualità. Il governo sta portando avanti la riforma del titolo V della Costituzione, e allo stesso tempo la regione Lombardia sceglie un referendum che costerà 30 milioni di euro per chiedere più poteri alla regione. In questo quadro, nel solco delle riforme, il PD lombardo ha voluto ascoltare la propria base per costruire una proposta di riforma delle Autonomie Locali in alternativa all’idea leghista.”

Quattro i quesiti che sono stati posti che, in sintesi, hanno dato i seguenti risultati:
SI all’abolizione delle regioni a statuto speciale
SI ad una riorganizzazione del numero delle regioni
SI alle fusioni tra i Comuni
SI all’organizzazione dei territori di area vasta oltre gli storici confini provinciali.

“I nostri iscritti ed elettori, in provincia di Cremona, hanno dato un segnale chiaro di volontà di riforma anche per quanto riguarda le Regioni e i Comuni. Da un lato la necessità di rivedere l’assetto nazionale delle Regioni, senza privilegi e con una proposta di accorpamento delle stesse, e da un lato la necessità di lavorare verso le fusioni tra i Comuni, non limitandosi alle unioni.”

Per quanto riguarda il quesito locale, e quindi prettamente cremonese, l’esito è stato netto.
“Il PD di Cremona ritiene con forza che la costruzione delle aree omogenee debba avvenire oltre gli storici confini provinciali. Questo significa che la definizione di Area Vasta, e il suo processo, deve guardare alla pianificazione e programmazione, mettendo i territori nelle condizioni di lavorare nel merito sulle questioni più specifiche di ogni singolo territorio.”

“Un grande grazie va ai nostri segretari e iscritti, che in una domenica di marzo hanno tenuto aperti i circoli anche per avviare il tesseramento. In una sola giornata ha già rinnovato la tessera circa il 50% dei tesserati del 2014. Lo stesso dato l’avevamo registrato solo pochi mesi fa, ad ottobre. Abbiamo tutto il tempo per fare un buon lavoro anche sul tesseramento.”

I dati della consultazione:
Votanti: 821
Quesito 1
Sei favorevole all’abolizione delle regioni a statuto speciale?
SI 762 NO 52

Quesito 2
Sei favorevole a ridurre, accorpandole, il numero delle regioni?
SI 685 NO 133

Quesito 3
Come si tengono assieme la tutela delle identità locali e l’efficienza dei servizi ai cittadini nei comuni sotto i 5mila abitanti?
Attraverso le UNIONI 348
Attraverso le FUSIONI 404
Senza Cambiamenti 64

Quesito 4
Alla luce della riforma del titolo V della Costituzione per il quale le province non esisteranno più, pensi che parti della nostra provincia possano organizzarsi anche in aree omogenee oltre i confini provinciali storici?
SI 716 NO 98

I risultati nella regione:
Consultazione-risultati-quesiti-regionali

Consultazione-risultati-quesiti-locali