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Ai nastri di partenza le Festa de l’Unità di Piadena e Soresina.

giovedì 23 luglio inizierà la Festa de l’Unità di Piadena, al Campo Sportivo “E.Borrini”, fino a domenica 2 agosto.
Il manifesto con programma completo:
Programma Festa Piadena

venerdì 24 luglio partirà invece la festa di Soresina, presso l’ippodromo, fino a lunedì 3 agosto.

Di seguito il calendario completo delle feste in provincia di Cremona:
calendario feste 2015

Crisi Koch di Bagnolo Cr.sco, Fontana: “SUBITO UN TAVOLO DI CONFRONTO “

Pronta l’interrogazione al Ministero dello Sviluppo economico e a quello del Lavoro per chiedere di ritirare la procedura unilaterale decisa nei giorni scorsi dalla Koch Heat Transfer per la messa in mobilità dei 120 lavoratori del sito di Bagnolo Cremasco e di attivare subito un tavolo di confronto con l’azienda.
Mi unisco quindi alla richiesta fatta dalle organizzazioni sindacali locali dei metalmeccanici e dal Sindaco di Bagnolo Doriano Aiolfi – con i quali sono stata costantemente in contatto in queste ore – volta a sospendere l’atto unilaterale che porterà al licenziamento dei 120 dipendenti.
L’apertura di un tavolo di confronto tra sindacati, azienda e istituzioni deve avere l’obiettivo di cercare soluzioni alternative rispetto alla annunciata chiusura del sito e di garantire certezze occupazionali ai lavoratori.

Cinzia Fontana
Deputata PD

Riforma sanità. ALLONI (PD): “GRAZIE ALL’OSTRUZIONISMO MIGLIOREREMO UNA RIFORMA CHE NON TENEVA CONTO DEI BISOGNI DEI CITTADINI E DEI TERRITORI”

“Grazie al fatto che il Pd e le opposizioni hanno presentato 24mila ordini del giorno e emendamenti, anche perché non è stato possibile il confronto in commissione, il risultato dato dall’ostruzionismo comporterà il miglioramento del provvedimento – ha detto il consigliere Pd Agostino Alloni – . Siamo stati costretti a usare questo sistema per confrontarci e siamo riusciti comunque a migliorare la legge. Se Maroni e il relatore della legge hanno accettato oggi dieci punti su cui lavorare insieme alla minoranza, significa che c’era un margine di miglioramento”.
Su Crema? E’ un fiume in piena Alloni: “Il Pd ha fatto la propria parte (con la presentazione di un emendamento a firma Alloni ndr) – puntualizza – insieme ai sindaci, la cui presenza in Aula durante 4 giorni di Consiglio regionale è stata evidentemente notata, tant’è che l’assessore Mantovani e alcuni consiglieri di maggioranza hanno cambiato parere su un ridisegno che inizialmente prevedeva, con la firma dell’Ncd, l’accorpamento dell’ospedale di Crema nell’Asst di Cremona e quindi la perdita della sua autonomia. E comunque, mi interessa certo che al cremasco venga riconosciuta l’autonomia ma sono nel contempo interessato a ottenere una legge all’altezza di una riforma, che tenga conto delle questioni fondamentali per i cittadini, ossia la revisione dei ticket per reddito, più controlli, l’abbattimento delle liste d’attesa, le nomine per competenza e non per appartenenza politica” conclude.

ALLONI (PD): “SERVE UNA ASST PER CREMA. ANCHE MANTOVANI SE N’E’ ACCORTO”

La riorganizzazione territoriale attuata dal sistema sociosanitario lombardo da Maroni potrebbe ancora essere rivista. Almeno per la provincia di Cremona. Su questo contano, con la loro presenza, i sindaci del cremasco che da due giorni presenziano alla discussione in Aula con la fascia tricolore.
“Crema deve essere autonoma – sentenzia il consigliere Pd Agostino Alloni – Sembra che se ne sia finalmente accorto anche l’assessore alla Sanità Mantovani, se oggi, nel suo intervento, a chiusura della discussione generale, ha richiamato la presenza dei nostri sindaci in Aula. Ricordo che il primo emendamento tra le migliaia che il Pd ha presentato è proprio quello che chiede di istituire, all’interno della ATS della Val Padana anche la Asst di Crema comprendente il territorio e i presidi ospedalieri costituenti il distretto ASL di Crema – specifica – questa riforma è monca. Come si fa infatti a parlare di aggregazioni territoriali se non si ragiona sulle aree vaste? Era opportuno partire proprio da questo. Si mettono insieme territori che nulla c’entrano l’un con l’altro. Cremona e Mantova non hanno niente a che spartire. La soluzione da portare a casa è quella di costituire almeno 3 Asst, Cremona, Mantova e Crema”.

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Sanità Lombarda. Le proposte del PD per una vera riforma!

Il Partito Democratico presenta gli elementi irrinunciabili per riformare davvero la sanità lombarda

Il centrodestra si appresta ad approvare in Aula la modifica, molto parziale, della legge 33/2009, il testo unico sulla sanità. A partire da martedì 14 luglio sono previste numerose sedute. La gestazione di questo provvedimento è iniziata un anno fa: è passata attraverso un libro bianco, circa cento audizioni in commissione, un rincorrersi di emendamenti, maxiemendamenti e subemendamenti. Eppure il testo su cui ci apprestiamo a discutere ci è noto nei dettagli da una sola settimana, non è stato discusso in commissione e dalla maggioranza viene detto che non sarà questa la sua versione finale.
Il Pd si è avvalso della possibilità regolamentare di rimuovere i limiti di tempo alla discussione in Aula. Lo abbiamo fatto non perché vogliamo impedire la riforma ma perché vogliamo una riforma vera della sanità lombarda. Troppi sono gli scandali occorsi negli ultimi anni, troppo il potere della politica e dei potentati locali, troppo deboli i controlli, troppa l’iniquità dei ticket e troppo lunghe le liste d’attesa. Troppi, infine, i limiti di un sistema che negli anni è invecchiato e non ha saputo né correggersi né adeguarsi ai nuovi bisogni.
I lombardi meritano una sanità migliore e il progetto di legge della sua maggioranza non gliela può dare. Abbiamo selezionato dieci punti che, se attuati, potrebbero riuscire a imprimere un vero cambiamento. Li porteremo nel dibattito in Aula e oggi li anticipiamo, per trasparenza e per chiarezza.

1. Occorre semplificare, non complicare. Le Agenzie di Tutela della Salute e le Aziende Socio-Sanitarie Territoriali moltiplicano i livelli di governo, comportano una riorganizzazione complicata, lunga, costosa e sgradita ai territori. Sono sufficienti le Asst, una per ogni area vasta e un’organizzazione specifica per la montagna e la città metropolitana;

2. La partecipazione dei Comuni fa bene ai servizi. L’attuale proposta cancella i Distretti Sociosanitari: è una follìa. Sono la dimensione consolidata ormai da anni dell’organizzazione dei servizi territoriali e dei Piani Sociali di Zona dei Comuni: i Distretti Sociosanitari vanno mantenuti e riorganizzati in coerenza con la riorganizzazione delle aree vaste e della città metropolitana;

3. Più merito, meno ingerenza. E’ rimasto invariato il sistema delle nomine dei Direttori Generali: è il merito che va premiato, il ruolo della politica deve essere ridimensionato. Va creata una short list dei migliori candidati all’interno della quale la Giunta può fare le proprie scelte. I manager in carica vanno valutati attraverso indicatori di risultato che devono riguardare l’efficienza, la qualità dei servizi, la riduzione delle liste d’attesa e gli esiti sulla salute dei cittadini e non esclusivamente il rispetto dei budget;

4. Una programmazione a misura di territorio. Per un disegno dei servizi che garantisca l’integrazione, va istituito il Piano Socio-Sanitario Territoriale di ogni ASST che va costruito in modo da assicurare una programmazione coordinata e condivisa con i Piani Sociali di zona dei Comuni;

5. L’ospedale che cura meglio va premiato. Per combattere l’inappropriatezza e gli abusi, che bruciano oltre un miliardo di euro destinati alla sanità vanno elaborati dei DRG particolari o più dettagliati secondo indicatori che misurino le performance, i tempi di attesa e la qualità, premiando le migliori prassi e penalizzando le peggiori;

6. Controlli frequenti ed indipendenti. Per evitare gli scandali del passato: l’Agenzia di Controllo deve essere un organismo indipendente che faccia le verifiche amministrative e di appropriatezza clinica direttamente sugli erogatori dei servizi;

7. Meno discrezionalità, meno corruzione. Per stabilire un finanziamento più corretto e non discrezionale alle strutture, vanno eliminate le funzioni non tariffate (un miliardo di euro l’anno) che sono state alla base di molti scandali. Vanno sostituite modulando le attuali tariffe in base alla complessità delle funzioni.

8. Meno code, più servizi online e in farmacia. Per facilitare il paziente-cittadino va prevista la possibilità di prenotare visite ed esami, pagare il relativo ticket e ottenere i referti on-line, oppure direttamente in farmacia

9. Accorpamenti sì, ma con criterio. La rete ospedaliera va ridisegnata non in base agli interessi di campanile ma ad indicatori di mobilità sanitaria dei cittadini che già oggi scelgono le strutture in base alla qualità e non solo in base alla vicinanza. Sia precisato il ruolo e l’identità dei singoli presidi

10. La Salute non sia un privilegio. La compartecipazione dei cittadini lombardi oggi è troppo alta e iniqua. Bisogna rimodulare tutti i ticket in base al reddito esentando tutti coloro che hanno un reddito sotto i 30 mila euro annui.

scarica il volantino: decalogo_sanita