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Poste, Alloni(PD): “Preoccupati per impatto sociale della riorganizzazione. Lavoriamo a tutti i livelli per modifiche”. A Crema il sindaco e il PD contro la chiusura della posta di Ombriano.

Poste, Alloni(PD): “Preoccupati per impatto sociale della riorganizzazione. Lavoriamo a tutti i livelli per modifiche”

“Oltre il 10% dei comuni lombardi subirà la chiusura o la razionalizzazione dei presidi postali. Una decisione sostanziale per il territorio che, a quanto ci risulta, la gran parte dei sindaci ha appreso leggendo i giornali”. E’ questo il commento del consigliere regionale del Pd Agostino Alloni a margine dalla Commissione Bilancio riunitasi quest’oggi per audire i responsabili regionali di Poste italiane in merito al piano di riorganizzazione aziendale ufficializzato nei giorni scorsi che prevede nella sola Lombardia la chiusura di 61 presidi e la razionalizzazione di altri 121 sportelli. In provincia di Cremona sono 3 gli uffici a rischio chiusura: Gallignano, Ombriano (Crema) e Vicomoscano. Quelli soggetti a razionalizzazioni sono: Acquanegra Cremonese, Bonemerse, Camisano, Capergnanica, Capralba, Casale Cremasco, Casaletto Ceredano, Casalmorano, Castelvisconti, Cicognolo, Credera Rubbiano, Cremosano, Cumignano sul Naviglio, Fiesco, Genivolta, Izano, Malagnino, Martignana Po, Motta Baluffi, Paderno Ponchielli, Pescarolo, Pieve San Giacomo, Ricengo, Ripalta Arpina, San Daniele Po, Stagno Lombardo.
“Siamo fortemente preoccupati per questa vicenda che ha le basi nel decreto Scaiola del 2008 – spiega Alloni -. Le rimodulazioni del servizio postale vanno ad impattare fortemente nelle aree più deboli; in un momento come questo, di difficile tenuta di coesione sociale, le poste rappresentano importanti punti di riferimento e di aggregazione per la collettività soprattutto nelle piccole comunità e come tali vanno salvaguardate. Da parte nostra abbiamo avanzato alcune possibili alternative: innanzitutto è fondamentale coinvolgere i comuni cercando, dove è possibile, una collaborazione con Poste Italiane per garantire l’apertura degli sportelli in via di chiusura. Per quanto riguarda le razionalizzazioni queste si possono riarticolare in modulazioni orario prevedendo modelli suppletivi e integrativi come sta facendo ad esempio Regione Toscana”, aggiunge.
Anche a livello nazionale il Pd sta lavorando su questo fronte. “Nei prossimi giorni – conclude Alloni – il sottosegretario allo Sviluppo economico, Antonello Giacomelli, ha convocato l’amministratore delegato di Poste Italiane, Francesco Caio, e il presidente dell’Authority per le comunicazioni, Angelo Cardani per avere maggiori informazioni in merito al piano di riorganizzazione nazionale e per valutare l’impatto sulle comunità locali”.

Nel frattempo a Crema il sindaco Bonaldi ha scritto alle poste per chiedere un incontro al fine di evitare la chiusura della posta di Ombriano. In campo anche il PD e i consiglieri comunali, che promuoveranno nei prossimi giorni una raccolta firme tra i cittadini di Ombriano.

Al via il percorso per la costituzione del Circondario PD delle Terre di Mezzo. Domenica 22 febbraio l’incontro dei circoli.

Già qualche anno fa il Partito Democratico della Provincia di Cremona aveva riconosciuto la specificità del territorio che sta a metà tra l’area cremasca e l’area più vicina alla città di Cremona, un territorio, comprendente numerosi Comuni di piccole e medie dimensioni, che si è deciso di denominare “Terre di Mezzo”.
Oggi, proseguendo quel percorso di riconoscimento delle cd. Terre di Mezzo, i Circoli PD dei principali centri abitati del territorio, tra cui Pizzighettone, Casalbuttano, Castelleone, Soresina, Casalmorano, hanno manifestato la volontà di costituire il Circondario PD delle Terre di Mezzo comprendente oltre ai sopra citati Comuni, anche Annicco, Azzanello, Cappella Cantone, Castelvisconti, Cumignano, Fiesco, Formigara, Genivolta, Gombito, Paderno Ponchielli, San Bassano, Trigolo, Bordolano Corte de’ Cortesi. Nei prossimi mesi potrebbero aderire al Circondario altri Comuni che riconoscano l’opportunità di confronto, partecipazione e condivisione di problemi, azioni, progetti per il bene del territorio e dei suoi abitanti.
Della volontà espressa dai Circoli ha preso atto l’Assemblea Provinciale del PD riunitasi il 19 gennaio 2015 e ciò al fine di poter compiere gli ulteriori passaggi per giungere alla composizione definitiva di un organismo di Coordinamento del Circondario ed alla nomina di un Coordinatore delle cd. Terre di Mezzo, che farà di diritto parte della Segreteria Provinciale del Partito, così come avviene per i Coordinatori già eletti ovvero quello del Circondario Cremasco e quello del Casalasco.
Obiettivo del costituendo Circondario è la promozione del territorio di riferimento, le cd. Terre di Mezzo, la condivisione dell’azione politica ed amministrativa dei Comuni che ne fanno parte e, quindi, in generale, una vera e propria valorizzazione del nostro territorio con le sue caratteristiche, specificità e necessità.
Il PD cremonese, nel promuovere la costituzione di questi Circondari di collegamento tra il territorio e la Segreteria Provinciale del Partito, crede nell’opportunità di far politica e di amministrare, coordinando le azioni in un territorio più ampio del singolo Comune per riuscire ad essere più presenti e, talvolta, più incisivi di fronte a problemi e bisogni comuni.

Il prossimo appuntamento per i Circoli PD e per gli iscritti delle Terre di Mezzo è fissato per domenica mattina 22 febbraio a Castelleone (CR) per un incontro-confronto, cui sarà presente il Presidente della Provincia di Cremona Carlo Vezzini, sul tema delle Autonomie locali e della riorganizzazione del territorio provinciale; un momento di elaborazione e confronto in vista della 1° Consultazione organizzata dal PD Lombardia, per domenica 01 marzo, con l’obiettivo di costruire una proposta di riforma delle Autonomie Locali che tenga conto del punto di vista degli iscritti e degli amministratori dei singoli territori.

Elena Bernardini
Segreteria Provinciale PD

Verdi, PD:”Con Mattarella scritta una pagina di buona politica”

Onore al merito!
Finalmente una pagina di buona politica con la salita al cole di Sergio Mattarella, figura di specchiata e riconosciuta virtuosità, che assomma, con sobrietà, competenza alto senso delle istituzioni, il meglio della prima Repubblica, con lo stigma familiare e sacrificale del valore della legalità testimoniata col sangue.
Con lui, il plauso all’intelligenza politica e alla schiacciante superiorità strategica di Matteo Renzi che marca la distanza rispetto alla pochezza politica dei suoi competitori, ricompatta e pacifica il PD, rilanciato nel suolo ruolo di perno e garante del sistema e della qualità democratica, rafforza e dà spirito alla stagione delle riforme e ad una decisiva e ancor più incisiva azione di governo in chiave europea.
Alla spiazzante genialità politica del premier si aggiunge il valore della nobiltà d’animo di Romano Prodi, e la saggezza ricostruttiva e dialogante di Pier Luigi Bersani, quasi a simboleggiare la matrice culturale, ideale e generativa che ha dato origine al PD e ne giustifica la centralità e la qualità del progetto.
Aggiungo, da cremonese, un riconoscimento grato al lavoro preziosissimo, lontano dai riflettori, del sottosegretario Luciano Pizzetti.
E, forse, questa pagina di buona politica, che dimostra quanto possa la convergenza rispetto al frammentismo, può far sentire i suoi effetti anche sul piano politico locale: rafforza, con un PD più coeso, proclive all’autostima, meno incline all’ipercriticismo, le amministrazioni locali di centrosinistra, in modo particolare Cremona, chiamata a sanare le ferite della violenza, assurda barbara e distruttrice, di marca neofascista e antagonista.
Sarà la buona politica a scacciare la cattiva politica, con un’azione lungimirante tenace e strategica, centrata su obiettivi che colgono attese reali, dialogica con le Istituzioni e i corpi sociali, su valori e criteri di condivisione e di bene comune.
Oggi è attesa, speranza, impegno: domani una realtà costruita insieme.

Franco VERDI
Presidente Assemblea provinciale PD Cremona

Mattarella: “Un popolo che si senta davvero comunità.” Buon Lavoro, Presidente!

Futuro, speranza, solidarietà
Mattarella: “Un popolo che si senta davvero comunità”. Il neoeletto Capo dello Stato ha giurato davanti al Parlamento in seduta comune a norma dell’art 91 della Costituzione ed ha pronunciato il messaggio alla Nazione

Sergio Mattarella ha giurato davanti al Parlamento in seduta comune a norma dell’art 91 della Costituzione. Il neoeletto Capo dello Stato ha pronunciato la formula: “Giuro di essere fedele alla Repubblica e di osservarne lealmente la Costituzione”. L’emiciclo è decorato da 21 bandiere e drappi rossi. ll giuramento è stato accompagnato, come vuole il protocollo, da 21 spari di cannone dal Gianicolo. Anche le campana di Montecitorio sono tornate a suonare.

Dopo il giuramento il Capo dello Stato ha pronunciato il suo messaggio alla Nazione.

“Un saluto rispettoso a questa assemblea, ai parlamentari che interpretano la sovranità del nostro popolo e le danno voce e alle regioni qui rappresentate. Un pensiero deferente ai miei predecessori Carlo Azeglio Ciampi e Giorgio Napolitano per l’esempio e la dedizione”. Parole che hanno suscitato l’applauso dell’Aula di Montecitorio. “A Napolitano che in un momento difficile ha accettato l’onere del secondo mandato, va un ringraziamento intenso” ha aggiunto. In fine ha rivolto un saluto “alle comunità straniere presenti nel nostro Paese”.

Costituzione. “La strada maestra di un Paese unito è quella indicata dalla Costituzione. Garantire la Costituzione significa ricordare la Resistenza e il sacrificio di tanti che settanta anni fa liberarono l’Italia dal nazifascismo. La garanzia più forte della nostra Costituzione consiste nella sua applicazione, nel viverla giorno per giorno. Nel linguaggio corrente si è soliti tradurre il compito del Capo dello stato nel ruolo di un arbitro, del garante della Costituzione. E’ un’immagine efficace. All’arbitro compete la puntuale applicazione delle regole. L’arbitro deve essere, e sarà imparziale, i giocatori lo aiutino con la loro correttezza”.

La crisi non deve intaccare i principi costituzionali. “Dobbiamo saper scongiurare il rischio che la crisi economica intacchi il rispetto dei principi e valori su cui si fonda il patto sociale sancito dalla Costituzione. Avverto pienamente la responsabilità del compito che mi è stato affidato. La responsabilità di rappresentare l’unità nazionale innanzitutto. L’unità che lega indissolubilmente i nostri territori, dal Nord al Mezzogiorno. La lunga crisi ha inferto ferite al tessuto sociale del Paese, ha aumentato le ingiustizie, ha prodotto emarginazione e solitudine. Per questo va alimentata l’inversione del ciclo economico. Bisogna accompagnare al risanamento la crescita da articolare a livello europeo”.

Riforme. “L’unità rischia di essere difficile, fragile e lontana, l’impegno di tutti è superare le difficoltà degli italiani, quindi l’urgenza delle riforme istituzionali economiche e sociali deriva dal dovere di dare risposte efficaci alla nostra comunità e alle sfide che abbiamo di fronte. Quelli economici sono punti di un’agenda esigente, su cui viene misurata la distanza tra istituzioni e popolo. Dobbiamo scongiurare il rischio che la crisi, il lavoro che manca per tanti giovani, specialmente nel Mezzogiorno, la perdita di occupazione, l’esclusione intacchino il patto sociale sancito dalla Costituzione”.

Politica bene comune. “Siamo tutti chiamati ad assumere la responsabilità primaria di riaccostare gli italiani alle istituzioni. Bisogna intendere la politica come bene comune, patrimonio di ognuno e di tutti. E’ necessario ricollegare le istituzioni a quei cittadini che le sentono estranee. Questo Parlamento presenta elementi di cambiamento: la più alta percentuale di donne e tanti giovani. Un risultato prezioso che troppo volte la politica stessa finisce di dimenticare. I giovani parlamentari portano in queste aule le speranze e le attese dei propri coetanei. Rappresentano anche, con la capacità di critica, e persino di indignazione, la voglia di cambiare'”.

Il video dell’intervento:

Il testo completo del discorso del Presidente:

Paullese, Alloni (PD): “L’assessore Sorte assicura entro l’estate i 40 milioni per il Ponte e per il tratto Zelo – Spino d’Adda”

L’opera di riqualificazione della Paullese ritorna in Consiglio regionale. E’ stata infatti oggetto di una interrogazione, a firma dei due consiglieri regionali del PD Agostino Alloni e Onorio Rosati, indirizzata all’assessore regionale alle Infrastrutture Alessandro Sorte chiamato a rispondere del ritardo della fine dei lavori nel tratto lodigiano e milanese e del nodo finanziamenti.
“Una buona notizia è arrivata – dichiara Agostino Alloni – l’assessore Sorte ha annunciato che ci sono le risorse per finanziare il ponte sull’Adda e il secondo lotto secondo stralcio, e quindi il collegamento da Zelo Buon Persico a Spino D’Adda. I 40 milioni di euro necessari verranno recuperati da avanzi di risorse che verranno indirizzati per questa finalità nel prossimo assestamento di bilancio 2014. Abbiamo aspettato anni – continua – possiamo aspettare luglio. Ci auguriamo di trovare conferma nelle parole dell’assessore”.
Per quanto concerne, invece, i lavori del secondo lotto primo stralcio ovvero quello che dall’incrocio dell’ex strada provinciale “Cerca” conduce a Zelo, l’esponente del Pd ha chiesto all’assessore ulteriori approfondimenti. “Non sono soddisfatto dalle informazioni avute oggi dall’assessore – precisa Alloni – Sorte ha ammesso che i ritardi per il completamento dell’opera sono dovuti a problemi amministrativi registrati in occasione dell’espletamento della gara. Abbiamo avuto rassicurazioni che il tutto verrà risolto per l’estate 2015 – conclude – ma con più di un anno di ritardo rispetto al crono programma prefissato e con i soldi necessari a disposizione (21 milioni di euro). Abbiamo chiesto all’assessore un approfondimento e maggiori delucidazioni al riguardo”.