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Una città senza discriminazioni, proposte per famiglie e luoghi di confronto

Il settimanale Vita Cattolica, in occasione della manifestazione delle Sentinelle in piedi contro il ddl Scalfarotto, con – in contemporanea – la mobilitazione dell’Arcigay, ha chiesto al candidato sindaco Gianluca Galimberti un intervento, pubblicato il 6 marzo a pagina 13 con il titolo ‘Voglio una città senza discriminazioni’. Lo riproponiamo qui di seguito.

“La mia storia personale e le mie profonde convinzioni da sempre mi hanno portato a credere che uno straniero, una persona con handicap, una persona di altra religione, un omosessuale, ognuno porta in sé il segno di una personale originalità, che ci ricorda sempre come in realtà ognuno di noi sia differente dagli altri. Lottare contro ogni discriminazione e violenza nei confronti di chi è diverso da noi significa quindi impegnarsi perché la nostra società affermi che l’incontro con l’altro è incontro tra differenze, che possono riconoscersi e insieme costruire una convivenza giusta. Ogni legge che si ponga contro discriminazioni e violenze legate a motivi religiosi, etnici, sessuali è importante, a patto che contemporaneamente non impedisca ad alcuno di esprimere la propria opinione. Io credo che su queste idee occorra ascoltarsi e imparare a confrontarsi ed ho sempre lavorato e sempre lavorerò per costruire luoghi in cui questo confronto possa avvenire. Nel dialogo, come ascolto reciproco e dialettica tra diversi, risiede la condizione della ricerca della verità di cui nessun uomo può ritenersi depositario al di fuori di un’autentica relazione. Poiché ogni differenza, compresa quella di genere, tra uomo e donna, è un valore, compito di uno stato democratico è tutelare le differenze da ogni discriminazione ideologica. La democrazia, anche in un comune, è arte della “traduzione”,  come capacità di tradurre linguaggi diversi, a volte stranieri tra loro, parlati in una comunità in cambiamento, per costruire un incontro possibile. È l’impegno che intendo assumere personalmente anche in luoghi istituzionali come il consiglio comunale. Un cristiano laico, quando chiamato ad ricoprire incarichi pubblici, a partire dalle proprie idee e ragioni, deve essere amministratore di tutti, nessuno escluso, cercando di operare per la migliore mediazione possibile, affinché si affermi un “bene comune”. Contrapposizioni senza capacità di confronto hanno spesso impedito di costruire concrete soluzioni: forse anche per questo la centralità della famiglia è spesso solo nelle dichiarazioni strumentali di alcuni e l’affermazione di diritti sociali importanti non è ancora raggiunta. Lo dico con rispetto: non parteciperò a manifestazioni pro o contro. Continuerò a lavorare a fondo, nel quotidiano, per contribuire con altri a realizzare proposte per le famiglie, per collaborare alla costruzione di una città senza discriminazioni, per favorire luoghi di confronto per il bene della società in cui vivo e per cui mi impegno”.

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8 marzo. Democrazia Paritaria: in Italia e in Europa cambiamo con le donne.

Non chiediamo semplicemente “quote rosa”, ma il pieno riconoscimento delle donne nella vita del nostro Paese. Milioni di donne subiscono pesantemente l’effetto della crisi economica, vivono in una condizione di precarietà, sono costrette a scegliere tra famiglia e lavoro. Eppure, per superare la fase difficile che stiamo vivendo c’è bisogno delle donne, della loro capacità e delle loro competenze, della speranza con la quale, specie le più giovani, hanno studiato, investendo sul proprio futuro.


Durante l’ultimo anno abbiamo avviato un lavoro che vogliamo rilanciare con il nuovo governo. Abbiamo approvato la legge di ratifica della convenzione di Istanbul e definito il Piano Nazionale contro la violenza, che deve essere attuato e per il quale servono risorse e una grande mobilitazione di forze sociali e culturali. Abbiamo approvato alcune norme per garantire la presenza femminile nelle istituzioni delle amministrazioni locali (le giunte dovranno essere formate in modo tale che nessuno dei due generi sia rappresentato meno del 40%) fino al Parlamento nazionale. Per la prima volta un governo è composto in maniera paritaria.

Vogliamo favorire la crescita attraverso l’aumento dell’occupazione femminile, per estendere servizi e tutele alle madri che lavorano, per favorire il rientro a chi ne è uscita. Vogliamo un’Europa vicina ai cittadini, che superi le politiche di austerità, dove si possano affermare diritti e regole. Per questo siamo al fianco delle donne spagnole contro una pessima legge, voluta dal governo di centrodestra, che ricaccia l’interruzione di gravidanza nella clandestinità.

Lavoriamo per contrastare la negazione della dignità delle donne che è evidente in tante rappresentazioni, dai media ai social network e ci ha colpito in questi mesi nei tanti episodi di insulti sessisti, che rivelano ancora quanta strada ci sia da fare sul terreno della cultura e del senso comune per la partità dei diritti.

Ci impegniamo per rappresentare al meglio le donne italiane, le loro capacità e le loro aspirazioni e per far crescere l’Italia con il passo delle donne.

 

Le Democratiche e tutto il Partito Democratico

il manifesto 8 marzo2014_

il volantino volantino_8marzo2014

 

Continua il corso di formazione per amministratori promosso dal PD di Cremona. Sabato 8 marzo il secondo incontro

Prosegue il corso di formazione per amministratori organizzato dalla federazione del PD di Cremona che nel primo incontro ha registrato un’ottima partecipazione, superando i 70 iscritti.

Dopo l’apertura sul ruolo e gli strumenti dell’amministratore, sabato 8 marzo si terrà il secondo incontro che affronterà il tema della programmazione territoriale e del piano di governo del territorio, con gli interventi degli Arch. Maurizio Rossi, Carlo Dusi e Marco Turati, e del sindaco di Casalmorano Enrico Manifesti.

Dalle 9 alle 13 sempre presso la sede Ial-Cisl di via Dante a Cremona.

In allegato il programma del corso.

Per INFO PD Cremona 0372.49591 – info@pdcremona.itCorso by Web

Classifica datamedia sul gradimento dei sindaci delle città capoluogo. 7 su 12 sono Lombarde. Assente Cremona

Come ogni anno l’Istituto di ricerca Datamedia ha reso pubblica la classifica dei sindaci capoluoghi di provincia sulla soddisfazione dei cittadini sul loro operato.

Al primo posto di questa classifica, a pari merito, Paolo Perrone, sindaco di Lecce , Alessandro Andreatta, primo cittadino di Trento e Alessandro Cattaneo di Pavia.

Su un totale di 36 sindaci censiti, 29 sono di centrosinistra, cinque di centrodestra e uno dell’Italia dei Valori. I primi cittadini lombardi in classifica, sono sette: Pavia, Monza, Como, Brescia, Lecco, Sondrio e Bergamo.

Milano, in quanto città metropolitana, ha una classifica a parte, nella quale ricopre il terzo posto, dopo Emiliano di Bari e Fassino di Torino.

Tra questi spicca l’assenza del sindaco di Cremona, Oreste Perri che non raggiunge il 55% del consenso necessario per entrare nella classifica.

Alcuni dei sindaci più apprezzati come Fassino (Torino), Scanagatti (Monza) e Dosi (Piacenza), sono già stati nelle scorse settimane a Cremona al fianco del candidato sindaco Gianluca Galimberti, e torneranno. A testimonianza delle buone pratiche e della buona amministrazione che anche a Cremona si vuole mettere in atto.

http://www.datamediaricerche.it/monitor-citta-20-edizione-1-posto-ex-aequo-per-perrone-lecce-e-andreatta-trento-3-cattaneo-pavia/

La scomparsa di Mario Lodi. Il ricordo di Matteo Piloni, segr. provinciale PD Cremona

Ho saputo della scomparsa del Maestro Mario Lodi. Una figura che non ho avuto il piacere di conoscere, ma alla quale sono fortemente legato, credo, come tante altre persone.
Se dovessero chiedermi quale e’ il primo libro letto, risponderei senz’altro Cipì. Un libro che ha contribuito alla formazione di molti bambini, e non solo. Un testo che e’ entrato nella storia della formazione e nella pedagogia scolastica. Vorrei riportare solo un breve passo, ma significativo, del sul Cipi’: “I passeri del tetto organizzano una grande festa in onore di Cipì e Passerì.
Mamì è orgogliosa di suo figlio e gli dice di restare sempre così: buono, generoso, vivace e per niente superbo.
Cipì e Passerì vivono liberi e felici e insegnano ai loro figli ad essere laboriosi, buoni e coraggiosi.”
Un enorme grazie al Maestro Mario Lodi, e un caro abbraccio alla Sua famiglia, e in particolare al fratello Sergio, che ho avuto il piacere di conoscere per il suo contributo alla musica popolare dei nostri territori. Il mondo della scuola e della cultura perde uno dei suoi più importanti protagonisti.

Matteo Piloni
Segretario provinciale PD Cremona