Domenica 3 e lunedì 4 ottobre 2021, in tutta Italia, si sono tenute le elezioni amministrative che hanno coinvolto numerose città, tra cui cinque importanti aree metropolitane. A livello nazionale si è registrata una grande vittoria del Partito Democratico e della coalizione di centrosinistra nel suo complesso, con le larghe affermazioni già al primo turno a Milano, Napoli e Bologna, mentre a Roma e Torino si andrà al ballottaggio in partite aperte ma ampiamente competitive per i candidati progressisti. Da aggiungere poi le vittorie di due candidati PD nelle elezioni supplettive nei collegi di Siena e Roma Primavalle, con il ritorno in Parlamento del segretario nazionale Enrico Letta.
A livello locale, in Provincia di Cremona, i Comuni chiamati al voto erano 13 su 113 in totale. Il segretario provinciale del Partito Democratico Vittore Soldo ha così commentato i risultati in un comunicato stampa:
Il primo vero dato su cui riflettere è la scarsa affluenza: in Provincia di Cremona, che sembrerebbe la seconda provincia lombarda in termini di affluenza, sono andati a votare (in media) 6 elettori su 10, con il picco più basso a Palazzo Pignano, dove per poco non viene raggiunto il quorum che serviva all’unica lista che si era presentata. Questi dati dovrebbero portare tutti a fare delle valutazioni molto accorte perché è difficile immaginare le motivazioni per cui quella percentuale di elettori hanno deciso di non scegliere: non si sentivano pienamente rappresentati oppure hanno manifestato un disagio nei confronti dei modi e delle proposte in campo? Molto probabilmente hanno influito entrambe le cose.
Tenendo conto della scarsa affluenza e del momento che dava favorito il centrodestra, nei centri minori e medi di provincia, per quanto riguarda la proposta messa in campo dal centrosinistra, registriamo due sconfitte su cui dover fare un serio ragionamento: Rivolta d’Adda e Pizzighettone. A Rivolta si andava verso la possibile terza conferma, risultato già di per sè difficile per chiunque: nonostante il grande lavoro e l’alto livello innovativo messo in campo da Elisabetta Nava e dalla sua squadra, purtroppo non si è riusciti a vincere. A Pizzighettone è stata data continuità al sindaco uscente e la compagine civica alternativa non ha convinto abbastanza l’elettorato di Pizzighettone e delle sue frazioni. A Pieve San Giacomo si è perso di pochissimo ed in questo Comune, probabilmente, la scarsa affluenza ci ha sfavorito, oltre al fatto che, nel meccanismo dell’alternanza, ha prevalso la volontà di cambiare amministrazione nonostante l’ottimo lavoro svolto dalla sindaca uscente Silvia Genzini.
La partita che si è rivelata interessante è stata quella di Spino d’Adda, dove sulla carta eravamo sfavoriti e dove invece l’esperienza e le competenze di Enzo Galbiati e del suo gruppo sono riusciti a ribaltare i pronostici della vigilia. A Izano e ad Azzanello, nonostante la sconfitta, sono scese in campo delle vere alternative che avranno bisogno di tempo per affermarsi. Ottima la conferma di Fornaroli a Cremosano: amministratore capace e che potrà portare avanti il buon lavoro fatto con il sindaco Perrino. Bravi a Campagnola Cremasca e Pianengo Agostino Guerini Rocco e Roberto Barbaglio insieme alle rispettive liste che, pur nella mancata sfida elettorale, hanno raggiunto il quorum già nella prima giornata di elezioni: indicativo della capacità di questi sindaci di essere stati presenti e vicini alle esigenze dei loro cittadini. Nel Comune di Sesto ed Uniti, infine, l’esperienza di Carlo Vezzini, già sindaco, gli ha permesso di ritornare alla carica di primo cittadino nonostante i pochi mesi a disposizione per la campagna elettorale: dimostrazione di grande radicamento e di conoscenza profonda del proprio territorio.
In grande sintesi, al netto della scarsa affluenza, di cui è indispensabile capire le ragioni, nella nostra Provincia,andavano al voto 13 Comuni su 113: dove siamo risultati ben visibili e radicati, l’elettorato ha riconosciuto il lavoro fatto e ci ha premiato. Dove ci siamo accodati in liste civiche dai profili poco definiti e a cui non è stato dato il giusto tempo per far passare il progetto tra i cittadini, la proposta non viene capita, a volte, nemmeno dai nostri elettori. Adesso sarà importante fare tesoro di quanto uscito da questo voto e rimettersi al lavoro: la segreteria provinciale, insieme ai territori, ha elaborato una proposta di riorganizzazione del Partito Democratico sul territorio provinciale che va a coprire i limiti emersi in questa tornata amministrativa: tutto il PD è coinvolto in questo passaggio e tutti saranno chiamati a portare il loro contributo. Da parte mia e della segreteria va il ringraziamento a tutti coloro che si sono impegnati e spesi per dare rappresentanza ai nostri ideali, ai nostri valori e alla nostra comunità politica.
Vittore Soldo – Segretario provinciale PD Cremona