Stefania Bonaldi è stata riconfermata sindaco di Crema con il 52,5% dei consensi al ballottaggio contro il candidato di centrodestra Enrico Zucchi. Ecco il commento del risultato elettorale cremasco da parte del segretario provinciale del partito Democratico Matteo piloni:
In un contesto regionale e nazionale difficile per il centrosinistra, la vittoria di Stefania Bonaldi a Crema assume un significato ancora più forte. Non solo per il giudizio positivo del lavoro fatto in questi cinque anni, ma soprattutto perchè i cremaschi hanno preferito la fiducia alla paura.
A Crema non si è giocata la classica partita tra centrosinistra e centrodestra. In ballo c’era qualcosa di più. Ed è anche per questo che molti elettori di centrodestra hanno preferito la Bonaldi a Zucchi. A perdere infatti non è stato solo Zucchi, ma l’idea di una politica fatta di interessi e relazioni esclusive. Un’idea di politica che ha tra i suoi sponsor principali Malvezzi, Salini e Rossoni.
Ed è anche per questo che la partita di Crema ha assunto un significato provinciale, e non solo. Ora che la campagna elettorale si è conclusa, mi auguro che con il centrodestra si possa ritrovare un’interlocuzione seria e credibile. Ora possiamo proseguire nel lavoro intrapreso, per la città e il territorio tutto, nella consapevolezza di aver fatto bene e che c’è ancora da fare.
Matteo Piloni, Segretario provinciale PD
Sono felice che a Crema si sa preferita la continuità e soprattutto non chi ha sostenuto Zucchi. Mi permetto alcune riflessioni e chiedo che il segretario attivi una assemblea cittadina per le valutazioni sulle elezioni comunali a livello locale e nazionale.
Disaffezione al voto o confusione mentale?
Ad un’analisi a caldo del voto amministrativo, il risultato primario sembra essere una flessione
consistente degli elettori al ballottaggio.
Pure a digiuno rispetto all’azione politica concreta, mi permetto di porre alcune riflessioni, in quanto cittadina amante del bene comune e della buona politica operativa, soprattutto sul versante dei diritti civili.
Rimasto praticamente a secco, il Movimento cinque stelle ha optato, come prevedibile ( e ricordando Torino: “do ut des” ovvero patto del Nazareno a destra) per una destra marcatamente razzista e arroccata sul proprio ego personale: prima gli italiani! O forse alcuni sono rientrati in tale ambito, da dove erano partiti! E contro il PD, l’unico che può tenergli testa! La deriva populista e sovranista sta attraversando tutti gli strati sociali della nostra comunità liquida e confusa dai continui cambi strategici di alcune forze politiche e dalle diatribe di altri.
E che dire dei fuoriusciti del centrosinistra? Circa due milioni di iscritti e simpatizzanti hanno optato per un preciso segretario politico, ma la minoranza, che in democrazia dovrebbe collaborare e, semmai, anche dialogare con la maggioranza, affossa il coltello nella piaga delle lamentele o forma l’ennesima monade, causa prima di questi ultimi risultati e inutile per una forte e credibile entità politica di centrosinistra, unica alternativa a quanto sopra, per una costruttiva società disponibile ad accogliersi vicendevolmente in tutti i campi economico- sociale- culturale.
Alcuni eventi giuridici a cavallo del ballottaggio, poi, non ancora convalidati, a danno di alcune forze politiche, sicuramente hanno rappresentato la ciliegina sulla torta, per un’ulteriore squalifica di quelle identità civili e umane che si spendono per la gestione della complessa macchina politico -amministrativa.
Di fronte a tali evidenti contrastanti informazioni, sicuramente la partecipazione al voto è stata influenzata, ma soprattutto una parte si è ritrovata indecisa sulle scelte da adottare, perché non credo sia disaffezionata al voto, cosa che noi donne, in particolare, abbiamo conquistato dal 46 e che, senza la nuova Repubblica e i partiti progressisti, ancora non avremmo.
E, pertanto, grazie a loro per quello che stanno realizzando a livello nazionale e locale e che altri disdegnano o non riconoscono!!!