Attilio Fontana ha vinto le elezioni regionali ed è stato confermato presidente della Regione Lombardia con oltre il 50% dei consensi, in un quadro di bassa affluenza alle urne, in cui i votanti sono stati poco più del 40% del corpo elettorale. Il candidato del centrosinistra Pierfrancesco Majorino ha ottenuto poco meno del 34% dei voti, mentre Letizia Moratti non ha raggiunto il 10%. I consiglieri regionali eletti in rappresentanza della Provincia di Cremona sono Matteo Piloni (PD), Marcello Ventura (FdI) e Filippo Bongiovanni (Lega).
Sul territorio provinciale il centrosinistra, nel suo complesso, ha ottenuto il 31,36% dei consensi, con picchi nelle città di Cremona (40,87%) e Crema (40,75%), dove il centrodestra è sotto la maggioranza assoluta in entrambi i Comuni. Il Partito Democratico è il secondo partito in Provincia di Cremona, dopo Fratelli d’Italia, con il 20,97% dei voti. Risultati sopra la media nel capoluogo provinciale con il 26% e a Crema dove i dem superano il 30%. I candidati della lista PD hanno ottenuto tutti un buon risultato in termini di voti di preferenza: oltre al riconfermato consigliere regionale Matteo Piloni con 5.566 preferenze (record provinciale di tutte le liste), ottime affermazioni personali anche per Paolo Bodini (1.146), Marta Andreola (1.015) e Fabiola Barcellari (866).
Lo stesso Piloni ha così commentato i risultati elettorali e la sua elezione al Pirellone: “In Lombardia vince Attilio Fontana e il centrodestra si conferma alla guida della Regione per altri 5 anni, arrivando a quota 33 anni. Un risultato netto. Nonostante tutto. Nonostante tanto. Pierfrancesco ha fatto un gran lavoro, e a lui va il nostro ringraziamento. Altre analisi le lasciamo al giorno dopo. Per quanto mi riguarda, sono stato rieletto e, a quanto pare, con un numero di preferenze molto alto, nonostante il calo dei votanti. Che dire? Grazie di cuore a tutte le persone che ci sono state e che ci sono. Da solo non sarei andato da nessuna parte. Grazie per il sostegno e per il riconoscimento del lavoro di questi anni. Un lavoro di squadra e che proseguiremo nei prossimi anni con ancora maggiore determinazione per portare la voce dei nostri territori in Regione”.
Il segretario provinciale del Partito Democratico Vittore Soldo ha espresso le sue riflessioni sul voto lombardo in un comunicato stampa: “Il risultato delle elezioni regionali non concede alibi: il centrodestra ha vinto le elezioni e tutti coloro che si sono proposti come un’alternativa, divisi e frammentati, hanno perso. Sarebbe più giusto dire che ha vinto l’unità del centrodestra e ha perso la frammentazione del campo avversario. Non può consolare la preoccupante scarsa affluenza, anche perché a questa tornata elettorale sono mancati quasi più elettori di centrosinistra che elettori di centrodestra. Credo e spero che questo possa servire da elemento di riflessione a tutti coloro che hanno messo più impegno per tentare di vincere la leadership del centrosinistra invece che per vincere contro il centrodestra. Il risultato è evidente e ci dice che gli elettori sono interessati ad un’alternativa che lavori per trovare soluzioni ai problemi di tutti i giorni e che si occupi un po’ meno di chi debba intestarsi il ruolo di regista nel campo del centrosinistra”.
“Adesso serve grande senso di responsabilità – aggiunge Soldo – e credo che per risalire non ci siano soluzioni lineari: non usciamo da questa situazione mettendo semplicemente “più sinistra” oppure, al contrario, “più moderazione” nei contenuti e nel modo di fare politica. Occorre costruire una piattaforma programmatica in cui si riconoscano tutti i riformisti che hanno a cuore le politiche del lavoro, la sanità e la scuola pubblica e universale e quelli che giustamente guardano alle esigenze delle imprese. Le due cose non sono inconciliabili e per fare in modo che questo Paese faccia un salto in avanti serve questo scatto e serve che le persone che rappresentano tutte le forze contrarie alle politiche di Meloni e Salvini si incontrino per costruire l’alternativa ad un centrodestra che ha dato rappresentanza ad un popolo. Cosa che invece non riesce più molto ai partiti della parte del campo progressista: la sfida politica nazionale si è polarizzata a tal punto che, in questo momento, tutti gli spazi per quei nuovi soggetti che si dichiarano alternativi alle forze più rappresentative già in essere siano talmente piccoli e labili da spingere ad una netta scelta di campo. Sarà responsabilità di tutte le forze democratiche e riformiste, dal Movimento 5 Stelle al Terzo Polo insieme al Partito Democratico, trovare e costruire un’alternativa credibile a questo centrodestra, inadatto a governare un Paese che non riesce a uscire dalle secche di un debito pubblico troppo pesante: in termini di contenuti e proposte programmatiche un’intesa non dovrebbe essere difficile anche perché questa destra non riesce a trovare soluzioni di ampio respiro ai problemi del nostro Paese e dei suoi cittadini. Più difficile sarà trovare un accordo in termini di visioni sul contenitore e sui modi in cui si fa politica, ma con grande sforzo di responsabilità e di pazienza si può e si deve fare. Ce lo chiedono tutti gli elettori delusi e scoraggiati che non sono andati a votare domenica e lunedì”.
“Per quanto riguarda il Partito Democratico a livello provinciale, giudico positivamente i dati politici registrati a Crema e Cremona – conclude il segretario provinciale PD – e molto bene il risultato personale di Matteo Piloni, che raccoglie un importante consenso che è il frutto del grande lavoro fatto negli anni in consiglio regionale. Molto positivo anche il riscontro, in termini di preferenze, degli altri candidati della lista: un fatto che dimostra che i profili messi in campo sono stati capaci di raggiungere gli elettori e portarli comunque al voto. Il mio primo ringraziamento va a loro e alle loro famiglie per il grande impegno e la disponibilità dimostrata in questa intensa campagna elettorale. Poi un grazie immenso ai militanti e ai nostri iscritti che hanno fatto un importantissimo lavoro sul territorio. Adesso sarà nostra responsabilità ripartire con forza e voglia di coinvolgere chi si è sentito escluso e lontano sia con la presenza ed il presidio del territorio, sia con nuovi strumenti di partecipazione come le Agorà Democratiche e la Bussola. Siamo una grande comunità e riusciremo a ripartire e a riorganizzarci per farci trovare pronti alle prossime sfide che ci attendono”.