Si è svolta ieri (giovedì’ 19 febbraio) in Commissione Attività produttive l’audizione con i vertici e le RSU del gruppo Galbani Lactalis, all’ordine del giorno la chiusura dello stabilimento di Caravaggio (BG) e, più in generale, il piano di ristrutturazione deciso dalla multinazionale francese che prevede anche il ridimensionamento dello stabilimento di Introbio. L’ad ha confermato la volontà della chiusura dello stabilimento di Caravaggio a seguito della crisi dei consumi e dell’aumento dei costi del lavoro e dell’energia che coinvolge l’interno sistema economico nazionale. L’azienda si è detta obbligata ad intervenire in una riorganizzazione dei 6 stabilimenti lombardi per conseguire una riduzione dei costi aziendali e per rendere più competitiva la propria produzione. Il gruppo consiliare Pd ha raccomandato attenzione nei confronti dei lavoratori e dei produttori agricoli, chiedendo espressamente il mantenimento di un presidio produttivo e agroalimentare importante per il territorio del Basso Bergamasco e dell’alto Cremasco.
“Abbiamo chiesto che venga assicurata la presenza dei consiglieri regionali ai tavoli sul mantenimento e rilancio dell’occupazione nei quali ci impegneremo per poter evitare che si generino costi sociali troppo alti da pagare – ha spiegato il consigliere Pd Agostino Alloni- . L’azienda ha manifestato la volontà di conservare tutti i posti di lavoro, questo ci conforta anche se, per quanto riguarda Caravaggio non si tratta solo di salvare posti di lavoro, ma anche di non depauperare un territorio svuotandolo del prezioso indotto che la presenza di Lactalis ha da sempre generato. Ora è il momento di raccordare i preziosi strumenti di cui ci siamo dotati, come quelli contenuti nella legge 11 sulla competitività, con le situazioni di dismissione o deindustrializzazione che ogni giorno impoveriscono i nostri territori. L’azienda ha comunque garantito il mantenimento di tutti i posti di lavoro, compresi i tempi determinati, dell’attuale produzione, nonché del mantenimento dei livelli di raccolta del latte”.