Gianluca Galimberti, candidato sindaco della coalizione di centrosinistra, risponde all’editoriale del direttore della Provincia Vittoriano Zanolli di domenica 16 marzo, intitolato ‘I temi etici e il silenzio imbarazzato del candidato Galimberti’. Nell’articolo il direttore del quotidiano parlava di “assenza strategica” del candidato alle manifestazioni di Sentinelle in piedi e Arcigay, di “silenzio strumentale” che “denota opportunismo”, di “tatticismi e furbizie degni di un vecchio marpione”. La risposta di Galimberti è stata pubblicata sul giornale del 17 marzo.
Egregio Direttore, ho letto il suo editoriale di ieri e le confesso tutta la mia perplessità rispetto alla sua accusa di silenzio. Nelle ultime settimane, infatti, sono state ben nove le occasioni pubbliche in cui mi hanno rivolto domande su temi “etici”: ho sempre risposto con chiarezza, ribadendo la posizione espressa fin dalla mia prima conferenza stampa. Nel dibattito al Cittanova, in particolare, due suoi validi giornalisti hanno fatto una scelta netta e pur nella situazione difficile in cui versa la città, hanno deciso di porgermi ancora molte domande proprio sui punti del suo editoriale. Sono sicuro che le avranno riferito le mie risposte, perché in molti le hanno ascoltate e capite. Mi stupisce anche il fatto che le parole date a Vita Cattolica (e riportate sul mio sito) non siano state comprese: forse siamo un poco abituati a ragionare per slogan e non si è più pronti ad un minimo di argomentazione, ma ci saranno molte occasioni per recuperare. Come lei sa, ho incontrato e incontrerò moltissime persone, per ascoltarle e confrontarmi con loro sulle scelte concrete da fare per la città. La realtà che emerge è spesso fatta di fatiche e anche disperazione: attività economiche allo stremo, povertà nei quartieri, sviluppo da recuperare, questioni aperte di ambiente e salute, una riforma efficiente della macchina comunale. E incontro anche molti giovani che spesso si devono allontanare da Cremona per trovare lavoro. Ma in città ci sono anche tante risorse, spesso proprio giovani, risorse preziose, voglia di fare, energie da liberare. Cremona è evidentemente una città molto affaticata, ma con un futuro da costruire e un candidato sindaco dovrebbe, vorrebbe parlare, sul giornale locale, dei temi che gli competono. Quando deciderà di farlo, direttore, ci sono e ci sarò! Constato per ora che il principale giornale della città, in editoriali domenicali e in molti articoli, per me ha scelto di puntare su altri temi. Suppongo, quindi, che i prossimi editoriali li userà per chiedere anche al sindaco Perri di pronunciarsi rispetto ai temi “etici”, su cui i cremonesi non conosco il suo parere.
Ora rispondo (per l’ennesima volta) a questioni da lei sollevate. Per me la famiglia è composta da donna e uomo, che nella loro libertà possono scegliere di dare la vita a figli e di educarli (la mia storia testimonia questa convinzione). Aggiungo che per me la differenza di genere (tra uomo e donna) è un valore e occorre capirne fino in fondo l’importanza. Spesso sono le famiglie a reggere lo stato sociale, anche a Cremona. Ma diverse famiglie sono in difficoltà, non solo economica. Molte sono le separazioni nelle coppie, le famiglie si dividono e si ricompongono. Inoltre sono sempre più numerose le convivenze e le “coppie di fatto”, di destra e di sinistra, anzi indipendentemente dal colore politico. Conosco molte coppie in questa situazione e molte le ammiro per la grande ricchezza umana e affettiva. Conosco anche coppie omosessuali e, come nel caso di coppie eterosessuali, è il rispetto nei confronti dell’altro e l’amore a renderle realtà vere, con diritti e, come tutte, doveri di aiuto vicendevole. In particolare la mia storia mi ha insegnato ad essere contro ogni discriminazione e violenza verso gli altri, incluse quelle generate da omofobia o razzismo.Ogni legge contro discriminazioni e violenze per motivi religiosi, etnici, sessuali è quindi da sostenere. Ovviamente ciascuno deve essere libero di esprimere la propria opinione su questi temi.
Un sindaco è sindaco di tutti. E deve agire concretamente per tutelare diritti e chiedere l’esercizio di doveri. Ad esempio agendo attraverso i regolamenti comunali. L’attuale regolamento sulle case popolari dà una definizione di nucleo famigliare (matrimonio e convivenza) e considera esperienze di coppie in coabitazione. Per attribuire l’alloggio richiede il dovere di garantire stabilità e accorda diritti, secondo priorità. Per me le priorità sono la presenza di minori e le situazioni di fragilità in una famiglia.
Sul registro delle unioni civili, come spesso detto, non mi sembra uno strumento concreto, ma ne capisco anche il significato simbolico. Lei vorrebbe che su questi temi solo l’opinione di un sindaco contasse? Non sarà così. Questo è il tempo del confronto, il mio impegno, anche in luoghi istituzionali come il Consiglio Comunale, è garantirlo. Contrapposizioni ideologiche senza capacità di confronto hanno spesso impedito di costruire soluzioni: forse anche per questo la centralità della famiglia è spesso solo nelle dichiarazioni strumentali di alcuni e l’affermazione di diritti sociali importanti non è ancora raggiunta.
Concretezza nel combattere le discriminazioni e nell’adottare vere politiche rivolte alle famiglie e volontà di confronto civile, senza slogan, nelle istituzioni prima che nelle piazze, sono una risposta chiara, frutto di un percorso lungo e di esperienza personale. Una risposta che, capisco, non fa fare il titolo sul giornale, ma è seria, concreta, attenta ad ascoltare e accogliere la vita delle persone nella sua complessità. Perché, caro direttore, è della vita vera delle persone che parliamo: per il futuro della città vogliamo costruire battaglie ideologiche o piuttosto lavorare per fare Politica, che significa servire la vita delle persone costruendo un bene comune?
Gianluca Galimberti
Elenco delle occasioni in cui Galimberti ha risposto sui temi etici:
- 8 gennaio: Conferenza stampa
- 9 gennaio: Vita Cattolica
- 10 gennaio: Mondo Padano
- 19 gennaio: sulla prima manifestazione delle Sentinelle in piedi
- 20 gennaio: dopo la manifestazione delle Sentinelle in piedi
- 6 febbraio: confronto in tv, su Cremona1, alla presenza dei giornalisti Bazoli, Biagi e Bacchetta
- 13 febbraio: confronto sul Welfare organizzato dal sito internet Welfare Cremona
- 20 febbraio: confronto al Cittanova alla presenza dei giornalisti del quotidiano La Provincia Bazoli e Guglielmone su documento della Pastorale della famiglia.