Puntualmente, come ogni anno in questo periodo, i giornali gridano allo scandalo del “lungo ponte” di ferie del Parlamento. Ed ogni anno le banalità e la demagogia la fanno da padrone, dando in pasto ai cittadini una rappresentazione della vita delle istituzioni del tutto fuorviante.
Voglio cercare, allora, di mettere in fila alcune questioni, per come le conosco e le vivo quotidianamente:
– “Parlamento chiuso”. Falso!
Da domenica 6 dicembre è in corso la commissione Bilancio sulla legge di stabilità, che continuerà per tutta la settimana sino al termine dei voti sugli emendamenti. Nel frattempo, gran parte delle altre commissioni è convocata. L’attività del Parlamento, quindi, è a pieno ritmo.
La sospensione dei lavori d’Aula per permettere il vaglio della legge di stabilità è stata, oltretutto, decisa all’unanimità (M5S e SEL compresi) con la predisposizione del calendario di dicembre. Conseguenza logica del fatto che durante i lavori d’Aula non è possibile convocare le commissioni. Se l’Aula fosse convocata, la Bilancio non disporrebbe dei tempi adeguati per affrontare il provvedimento.
L’unica alternativa sarebbe la non emendabilita’ alla legge di stabilità, come avviene in alcuni Paesi. Personalmente, non credo possa essere questa la soluzione da adottare in una democrazia parlamentare come la nostra. Ma chi grida allo scandalo, ha il dovere di proporre un’alternativa credibile e praticabile.
– “Presenti solo i 48 componenti della commissione Bilancio” . Falso!
I lavori sulla legge di stabilità vengono seguiti anche dai deputati che non fanno parte della commissione Bilancio. E sono molti quelli coinvolti, per competenza di materia, per capacità di approfondimento sui singoli diversi punti, per ruolo, per autorevolezza.
Basterebbe, del resto, che i giornalisti seguissero con costanza il ritmo dei lavori di ogni singolo parlamentare (sia a Roma che sul territorio) e l’intensità delle presenze in commissione, per non cadere nella facile demagogia. Ma forse è proprio questo che si vuole, pur di indebolire il ruolo del Parlamento.
– “Il Senato, al contrario, è stato convocato durante le votazioni sulla legge di stabilità in commissione” . Falso!
Triste questo tentativo di contrapporre Camera e Senato, quando invece i lavori sulla legge di stabilità hanno le medesime modalità di svolgimento. Ci sono stata per cinque anni al Senato e quindi posso parlarne a ragion veduta. Anche stavolta, mentre la commissione bilancio era al lavoro, il Senato ha sospeso i lavori d’Aula dal 6 al 16 novembre: esattamente 10 giorni. Qualche senatrice probabilmente se ne è già dimenticata.
– “Votazione giudici Corte costituzionale”. Vero!
Non entro nel merito della questione relativa all’elezione dei giudici della Corte. È vero però che M5S e Sel hanno proposto di inserire la convocazione per un’ulteriore votazione nella settimana di sospensione dei lavori d’Aula.
Su questo tema, tuttavia, continuo a credere che a nulla serva l’oltranza delle votazioni seriali. Ciò che serve, per il tipo di elezione cui siamo chiamati, è l’intesa politica tra le diverse forze che siedono in Parlamento. Questo obiettivo deve essere comune. Nessuno se ne può chiamare fuori. E non può essere banalizzato come una semplice questione di calendario.
Con queste mie considerazioni ho inteso riportare un briciolo di verità sui nostri lavori.
Lo devo ai miei familiari e ai miei affetti. Lo devo al mio territorio, alle cui iniziative ed appuntamenti sono continuamente costretta a rinunciare per dover giustamente partecipare ai lavori parlamentari. E lo devo alle colleghe e ai colleghi di tutti i gruppi politici che affrontano il loro ruolo con dedizione, competenza, impegno, assiduità e generosità. E vi assicuro che sono tanti!
Ecco perché il falso messaggio delle ferie e del “ponte lungo” è veramente una vigliaccata.
Cinzia Fontana, deputata PD
Questo intervento mi trova senza dubbio d’accordo.
In generale il sito https://www.pdcremona.it è scrittofrancamente bene, lo seguo con passione.
Bel lavoro davvero, a presto!
vai a questo link