Con una conferenza stampa tenutasi questa mattina al Pirellone il gruppo regionale del Pd ha presentato il proprio piano della mobilità in alternativa alla gestione “insoddisfacente” della Giunta Maroni. “Con il nostro piano della mobilità sfidiamo l’assessore Cavalli e il governatore Maroni” precisa il consigliere regionale del Pd Marco Carra, intervenuto in conferenza stampa per portare le istanze del territorio mantovano, che spiega: “è un vero e proprio programma di legislatura lungimirante che guarda da qui a vent’anni. La regione ha deciso senza confrontarsi con la commissione competente di rinnovare il contratto di servizio a Trenord allo stesso prezzo, ovvero 400 milioni di euro, e senza chiedere particolari modifiche nella gestione nonostante questa sia insufficiente. Apprezziamo il mea culpa fatto questo pomeriggio in commissione dall’assessore, da Trenord ed Rfi che hanno ammesso la situazione disastrosa in cui versa la linea Milano – Cremona – Mantova – continua – ma adesso vogliamo vedere i fatti. Questa mattina è stato presentato alla stampa il protocollo d’intesa tra Regione ed Rfi si tratta di interventi annunciati già due anni fa e che ancora oggi non sono accompagnati da un crono programma. Noi vogliamo sapere quando verranno eliminati i passaggi a livello e in quanti anni si farà il raddoppio della linea. Anche oggi pomeriggio a domanda diretta non abbiamo avuto una risposta chiara”.
Tre i punti principali della “riforma” proposta dal Pd: l’affidamento del servizio a una società, anche diversa da Trenord, attraverso un bando di gara europea, l’utilizzo di fondi europei (Fondo per lo sviluppo e la coesione) per particolari interventi infrastrutturali quali doppi binari, eliminazione dei passaggi a livello, ammodernamento del materiale rotabile e mobilità dolce che punta all’intermodalità ferro – gomma, ed infine l’introduzione del titolo unico di viaggio in formato elettronico valido per tutto il trasporto pubblico regionale soprattutto in vista dell’Expo.
“Mettendo a gara il servizio – ha spiegato il collega Agostino Alloni – noi proponiamo di predisporre un piano industriale con una previsione del rinnovo del 60% del parco rotabile (200 treni che si andrebbero ad aggiungere ai 62 nuovi treni annunciati dalla Giunta e ai 70 già adeguati) per un investimento di 1 miliardo e 600 milioni di euro da recuperare con un piano di ammortamento in 22 anni. Dal 1 gennaio 2016 sarebbe quindi possibile prevedere il rinnovo di 330 treni. Non ci stiamo inventando nulla di nuovo – continua – è una strada che altre regioni stanno percorrendo quali Toscana, Veneto ed Emilia Romagna la quale ha già previsto la sostituzione in 30 mesi dell’80% della flotta verificando la disponibilità economica di banche e aziende private che hanno partecipato al pre bando. Cambiano 75 treni con un piano industriale che prevede il rientro dell’investimento di 600 milioni di euro in 22 anni. Se può farlo una regione che ha un terzo del numero di pendolari della Lombardia non capiamo perché la Giunta di ostini a non valutare strade alternative alla gestione unica di Trenord”.