Siamo in tanti a girare i territori per iniziative politiche. Esponenti del Governo, Parlamentari, Consiglieri regionali, Sindaci, Amministratori, Segretari regionali e provinciali. Senza grandi titoli di giornali, senza pubblicità particolari.
Lo facciamo da tempo, e continuiamo a farlo. Non solo perché è nostro dovere, ma perché il confronto, il contatto con i “nostri”, è una delle cose più belle che ci sia, ancora, per chi fa Politica.
Lo facciamo perché è importante raccontare le cose che il Governo e il Parlamento stanno facendo. E sono tante. Attese da tempo. Cose che non eravamo riusciti a fare nelle passate esperienze di Governo. Non ultima la nuova disciplina sul conflitto di interessi, affrontata alla Camera lo scorso febbraio.
Quel conflitto di interessi per cui il centrosinistra ha discusso e battagliato per anni, e che ora, in silenzio, ha cominciato il suo iter parlamentare. Un tema che si sta affrontando nel deserto dopo che ne abbiamo parlato per trent’anni.
Mi ha colpito l’intervento di un iscritto che, durante un incontro pubblico nel bresciano, è rimasto stupìto di questa notizia, affermando tranquillamente che non ne sapeva nulla.
Non solo per la scarsa attenzione dei media, ma anche perchè oggi, nel PD, sembriamo molto più interessati ai nostri conflitti.
Conflitti che ci fanno male. Che ledono l’immagine del nostro partito, che creano sempre più disorientamento e disaffezione. Conflitti che tendono a mettere in discussione anche lo strumento delle primarie, uno dei pochissimi strumenti di vera partecipazione democratica. Strumento che, al contrario, dobbiamo preservare, rafforzare, regolamentare e gestire bene, anche sotto il profilo organizzativo.
E allora dobbiamo pensare al Partito, alla sua organizzazione. Alla sua, nostra, Comunità. Sempre che questo termine abbia ancora un significato.
Per me lo ha, oggi più di ieri, ed è per questo che credo dovremmo impegnarci maggiormente a “tenere insieme”, e non liquidare sempre tutto con superficialità, o anteponendo “l’io” al “noi”.
Filosofia? Illusione? Retorica? Forse. Ma questo partito, e le responsabilità che gli sono affidate, sono decisamente più importanti dei nostri destini personali.
Matteo Piloni
Segretario provinciale PD Cremona