Agricoltura sociale. FINANZIAMENTI E TERRE CONFISCATE ALLA MAFIA ALLE AZIENDE AGRICOLE CHE AIUTANO SOGGETTI SVANTAGGIATI.

Agricoltura-socialeReinserire nel mondo del lavoro soggetti svantaggiati, come ex-detenuti, ex-alcolisti, ex-tossicodipendenti, malati psichici, persone diversamente abili, e occuparsi di iniziative di carattere sociale. Mandando avanti molto bene un’azienda agricola, una cooperativa o un agriturismo di successo. E ottenendo finanziamenti, attraverso il Piano di sviluppo rurale, quindi direttamente dai fondi europei, ma anche le terre confiscate alla mafia. Potrebbe essere presto possibile per le aziende che in Lombardia fanno agricoltura sociale, ma soprattutto può aprire un ventaglio di opportunità anche per altri che finora non sapevano come muoversi, proprio perché manca un quadro normativo.

Il Gruppo regionale del Pd ha appena depositato un progetto di legge che mette nero su bianco la possibilità di fare agricoltura sociale e regola ciò che già esiste. “Potrebbe sembrare un tema di nicchia, ma afferma la volontà del Pd di stare legati alle questioni concrete. E in questo caso proviamo a colmare un vuoto. Quindi, anche se non siamo noi a costruire l’agenda degli impegni di questa regione, facciamo proposte concrete alla Giunta Maroni”, commenta Agostino Alloni, consigliere regionale del Pd, componente dell’VIII Commissione Agricoltura del Consiglio regionale e firmatario della proposta.

“Naturalmente, poi bisognerà trovare le convergenze con eventuali altre proposte – aggiunge Alloni –, ma noi diamo l’avvio a questo percorso che entra a pieno titolo nella filosofia di come intendiamo noi l’agricoltura. Ovvero, sostenibile, incentrata sulla filiera corta, e dunque anche sociale. Quindi, una nuova forma di agricoltura però con un’attenzione agli ultimi e al disagio. Molte aziende, in Lombardia, già fanno agricoltura sociale, ma senza alcuna norma”.

E per quanto riguarda la proposta di legge, prossima a essere calendarizzata in Commissione, Alloni spiega: “Al di là delle linee di principio, vi abbiamo dato una visione sociale che la porta ad allargare il campo. Lo scopo del progetto di legge è un pieno riconoscimento dell’agricoltura sociale e prevede come attività di quest’ultima l’inserimento lavorativo di soggetti svantaggiati, l’assistenza e la riabilitazione delle persone con disabilità, l’accoglienza di persone fragili, l’integrazione di minori e adulti. Prevediamo, inoltre, che ci sia un accreditamento per le aziende, un albo, che abbiano delle premialità, ossia titoli preferenziali per partecipare a bandi e misure del Piano di sviluppo rurale, in costruzione in questo momento, e quindi possano accedere a finanziamenti che già sono previsti, quelli della Pac. Ma le premialità devono riguardare anche la fornitura, se offrono prodotti per le mense, e la distribuzione delle terre confiscate alla mafia”.

In allegato, il testo del Progetto di legge n. 136 presentato dal Pd.

Lettera di Franco Verdi al quotidiano La Provincia

Pubblichiamo di seguito il testo della lettera scritta da Franco Verdi, Presidente dell’Assemblea provinciale del PD, al direttore del giornale La Provincia di Cremona e pubblicata in data mercoledì 5 marzo 2014:

Dopo la lettura del suo editoriale di domenica scorsa, arcigno, severissimo, sostanzialmente stroncativo del profilo politico e delle condizioni del PD, oso proporle alcuni pensieri compensativi.
Il PD che, a Suo dire, avrebbe voluto rottamare il sen. Pizzetti, è lo stesso PD che all’unisono applaude e festeggia la sua chiamata al governo, l’ha promosso alle “parlamentarie”, lo riconosce come leader autorevole, competente, presente sui problemi del territorio. Pur con qualche passaggio dialettico,inevitabile e spesso salutare.
Il PD che a Suo dire “non è in grado di promuover e alcun cambiamento” è lo stesso PD che riconosce, promuove, sostiene la candidatura “generazionale” di Galimberti, espressione innovativa di società, cultura, partecipazione civica e democratica. Candidatura strategicamente riconosciuta e avvalorata dal sen. Pizzetti.
Il PD che a Suo dire è “immobile e ripiegato sul passato” è l’unico partito che fa le primarie, discute “coram populo”, presente la stampa, pubblica i bilanci,con entrate e uscite denominate. Chi altri fa così?
Il PD che a Suo dire frena l’impegno dei privati nella cultura è lo stesso PD che, professando il riferimento costituzionale alla Cultura e al suo esercizio come fenomeno di libertà, riconosce valore ad un corretto rapporto, distintivo e cooperante, senza egemonie e senza subalternità, né padrone né servo, col cappello in mano.
Sulla lettura dei risultati delle primarie, il Pd non ha ipocritamente”mistificato la realtà” ma ne ha dato ettura contestualizzata e oggettiva. E 1600 e rotti voti, coi tempi che corrono, non sono bruscolette.
Il PD dell’”intransigenza ideologica” è lo stesso PD che organizza, con lusinghiero consenso, scuole di formazione per amministratori, con risorse interne. L’idea di riformismo municipale è una delle idee più feconde dell’inaugurata stagione politica.
É vero, direttore, che la politica è una guerra, ma un po’ più di equanimità argomentativa direi che non guasta.

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Continua il corso di formazione per amministratori promosso dal PD di Cremona. Sabato 8 marzo il secondo incontro

Prosegue il corso di formazione per amministratori organizzato dalla federazione del PD di Cremona che nel primo incontro ha registrato un’ottima partecipazione, superando i 70 iscritti.

Dopo l’apertura sul ruolo e gli strumenti dell’amministratore, sabato 8 marzo si terrà il secondo incontro che affronterà il tema della programmazione territoriale e del piano di governo del territorio, con gli interventi degli Arch. Maurizio Rossi, Carlo Dusi e Marco Turati, e del sindaco di Casalmorano Enrico Manifesti.

Dalle 9 alle 13 sempre presso la sede Ial-Cisl di via Dante a Cremona.

In allegato il programma del corso.

Per INFO PD Cremona 0372.49591 – info@pdcremona.itCorso by Web

Class action Altroconsumo. Regione e Trenord non ci hanno ascoltati.

altroconsumo“Apprendiamo dell’accoglimento della Corte d’Appello di Milano della Class action nei confronti di Trenord. Aspettiamo di vedere come evolve la vicenda. Ma se allora, nel dicembre di due anni fa, Regione Lombardia e Trenord avessero accolto la nostra proposta di elargire un abbonamento gratuito per il mese di gennaio senza aspettare i tre mesi per la verifica degli indici di affidabilità per il bonus, probabilmente avrebbero stemperato gli animi dei tantissimi pendolari giustamente adirati. Il danno arrecato è stato così grave che Trenord avrebbe dovuto fare ammenda e riconoscere i propri errori attraverso un’ immediata politica risarcitoria. Così non è stato e adesso l’azienda dovrà assumersi le conseguenze delle proprie scelte”.

Lo ha dichiarato il consigliere regionale del PD Agostino Alloni.

Classifica datamedia sul gradimento dei sindaci delle città capoluogo. 7 su 12 sono Lombarde. Assente Cremona

Come ogni anno l’Istituto di ricerca Datamedia ha reso pubblica la classifica dei sindaci capoluoghi di provincia sulla soddisfazione dei cittadini sul loro operato.

Al primo posto di questa classifica, a pari merito, Paolo Perrone, sindaco di Lecce , Alessandro Andreatta, primo cittadino di Trento e Alessandro Cattaneo di Pavia.

Su un totale di 36 sindaci censiti, 29 sono di centrosinistra, cinque di centrodestra e uno dell’Italia dei Valori. I primi cittadini lombardi in classifica, sono sette: Pavia, Monza, Como, Brescia, Lecco, Sondrio e Bergamo.

Milano, in quanto città metropolitana, ha una classifica a parte, nella quale ricopre il terzo posto, dopo Emiliano di Bari e Fassino di Torino.

Tra questi spicca l’assenza del sindaco di Cremona, Oreste Perri che non raggiunge il 55% del consenso necessario per entrare nella classifica.

Alcuni dei sindaci più apprezzati come Fassino (Torino), Scanagatti (Monza) e Dosi (Piacenza), sono già stati nelle scorse settimane a Cremona al fianco del candidato sindaco Gianluca Galimberti, e torneranno. A testimonianza delle buone pratiche e della buona amministrazione che anche a Cremona si vuole mettere in atto.

http://www.datamediaricerche.it/monitor-citta-20-edizione-1-posto-ex-aequo-per-perrone-lecce-e-andreatta-trento-3-cattaneo-pavia/