30 MILIONI PER UN REFERENDUM INUTILE: LA LEGA VUOLE FARE PROPAGANDA CON I SOLDI DEI LOMBARDI
Lo stanziamento è contenuto nell’assestamento al bilancio regionale, approvato ieri con i voti della sola maggioranza
Il Consiglio Regionale ha approvato ieri l’assestamento al bilancio preventivo 2014, con 43 voti favorevoli e 25 contrari. Un bilancio che per il Pd “è ben al di sotto delle necessità della nostra regione, che si attende interventi forti per il rilancio dell’economia e dello sviluppo, prima di tutto per dare quel lavoro che troppo spesso manca”, come spiega il consigliere regionale democratico Agostino Alloni.
Il punto “qualificante”, imposto dalla Lega, è rappresentato dallo stanziamento di 30 milioni per lo svolgimento del referendum consultivo sull’autonomia della Lombardia, un referendum che nel 2015 dovrebbe vedere i lombardi sfilare ai seggi per dire la propria sulla idea di trasformare la nostra Regione in ente a statuto speciale, come la Valle d’Aosta, il Friuli Venezia Giulia, le province di Trento e Bolzano, la Sardegna e la Sicilia. In realtà la consultazione non avrebbe un risultato giuridico, perché la materia è di rango costituzionale, e dunque può essere definita solo con un voto a maggioranza qualificata del Parlamento, in doppia lettura a distanza di sei mesi.
“Un referendum inutile e costoso – attacca Alloni – in quanto non ha alcuna possibilità di ottenere l’obiettivo che si propone. Emerge così chiaramente che la Lega vuole fare propaganda con i soldi dei lombardi, soprattutto di quelli più deboli. È la mossa della disperazione, perché dopo anni di promesse non mantenute finalmente le riforme si stanno facendo davvero, in Senato, con il governo Renzi e con il Pd. E anche quelle che riguardano le funzioni delle Regioni: è lì che occorre lavorare per garantire alla Lombardia quel grado di autonomia che merita. Senza sprechi di soldi e senza nuove regioni a statuto speciale, che non servono a nessuno. Non è un caso se le uniche due regioni guidate da uomini del Carroccio, il Veneto e la Lombardia, dopo il fallimento della macroregione ricorrano al referendum sull’autonomia, ma così facendo piegano l’istituzione alle ragioni della propaganda politica, usando risorse che potrebbero essere spese molto meglio”, conclude il consigliere regionale del Pd.