Al via la raccolta firme per la proposta di legge di iniziativa popolare per istituire il salario minimo in Italia. L’assenza di un salario minimo non solo espone i lavoratori a salari ingiustamente bassi ma contribuisce anche a un fenomeno di “contrattazione malata”, dove le condizioni di lavoro e i salari vengono negoziati in modo inefficace e spesso a svantaggio dei lavoratori stessi. Di conseguenza la disparità salariale persiste e si aggrava, rendendo urgente un intervento legislativo.
Nel nostro Paese i dati sono allarmanti. Chi sta pagando davvero la grande inflazione degli ultimi anni sono i lavoratori: l’Istat ci dice che i prezzi al consumo sono aumentati del 17,3% mentre le retribuzioni contrattuali sono cresciute solo del 4,7%. Tre milioni e mezzo di persone lavorano con un minimo contrattuale inferiore a 9 euro lordi all’ora. In tutti i paesi dove esiste il salario minimo legale ha avuto un ruolo cruciale nel difendere i salari dall’inflazione. Ha avuto anche l’effetto di ridurre il gap di genere, per colpa del quale le donne ricevono salari più bassi rispetto agli uomini.
L’estate scorsa grazie a a una grande mobilitazione, sono state raccolte centinaia di migliaia di firme alla petizione per chiedere al governo di inserire un salario minimo per tutte le lavoratrici e lavoratori. Ma il governo non ha ascoltato e la maggioranza ha provato prima a cancellare la legge, ne ha poi imposto lo stop per almeno due mesi, e l’ha infine snaturata costringendo le opposizioni al ritiro. Le forze politiche di opposizione, tra cui il Partito Democratico, continueranno a battersi per una retribuzione equa. Per l’estate 2024 è stata quindi depositata in Corte di Cassazione una proposta di legge di iniziativa popolare sul salario minimo, un testo di legge proposto dai cittadini, che ogni individuo maggiorenne può firmare. Se saranno superatele 50.000 sottoscrizioni il Parlamento è tenuto a discutere la proposta di legge. A differenza delle firme raccolte per la petizione dell’estate scorsa, questa proposta è più vincolante e richiede firme certificate.
E’ possibile sottoscrivere la proposta di legge in due modi: recandosi nel uffici del proprio Comune di residenza (con la carta d’identità) oppure online con SPID o carta d’identità elettronica (CIE) sulla piattaforma ItAgile al seguente sito internet: https://pnri.firmereferendum.giustizia.it/referendum/open/dettaglio-open/600003
Informazioni sulla proposta di legge e sulla campagna di raccolta firme: https://firme.salariominimosubito.it