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Bando periferie, fondi per San Felice sbloccati ma è polemica. Pizzetti (PD): “Gli interessi di Cremona barattati per l’alleanza con il Carroccio”

I sette milioni di euro che serviranno per la riqualificazione di San Felice sono nuovamente a disposizione e l’amministrazione comunale di Cremona è già pronta a partire con le gare di appalto. Fondi prima “congelati” e poi sbloccati, che è quel che conta. Ma sulla vicenda continuano le polemiche e lo scontro politico è inevitabile.

“Il tentativo di azzeramento dei fondi era motivato unicamente dal furore ideologico di rivalsa verso ciò che aveva fatto il governo precedente, senza considerare il danno che ne sarebbe derivato alle comunità locali”. Così parla Luciano Pizzetti, deputato Pd, che dopo la dura battaglia condotta trasversalmente da sindaci, assessori e sostenuta con vigore in Parlamento, riconosce la positività dell’esito. Senza dimenticare però i comportamenti marcatamente dannosi per le comunità locali di alcune forze politiche in nome dell’alleanza con il Carroccio.

Ecco la dichiarazione integrale di Luciano Pizzetti, pubblicata sul quotidiano La Provincia il 21 ottobre 2018:

Bando periferie: il governo ha fatto un passo indietro. Ristabiliti i fondi per Cremona: ora può partire il progetto per San Felice

Grazie al lavoro trasversale di sindaci e cittadini, che si sono visti scippare i soldi per la riqualificazione delle periferie, il Governo ha dovuto fare marcia indietro e sbloccare i fondi per i Comuni. La notizia dell’accordo finalmente raggiunto tra Anci e Governo sul bando periferie è stato accolto con un sospiro di sollievo anche in Provincia di Cremona, dove il blocco dei fondi avrebbe portato all’annullamento di 7 milioni di investimenti già programmati.

“Le risorse saranno disponibili in modo graduale per le amministrazioni, in base allo stato di avanzamento dei lavori – commenta Matteo Piloni, consigliere regionale PD – e questo è il punto che consentirebbe a molti Comuni, tra cui Cremona, di poter proseguire sui progetti di riqualificazione dei quartieri periferici” Se per alcune città la situazione può dirsi risolta, per Piloni rimane però la questione politica: “Lega e M5S hanno scippato soldi ai cittadini. Soldi destinati alle periferie e ai quartieri. Soldi da utilizzare per risolvere problemi legati alla sicurezza, degli edifici e delle persone. Ora è stata messa una pezza, ma la volontà di questo Governo è chiara. Usare i problemi per raccogliere voti, ma non fare nulla per risolverli”.

Anche l’assessore all’urbanistica del Comune di Cremona, Andrea Virgilio, si dice soddisfatto dell’intesa: “I sindaci di tutti i colori politici e i cittadini si sono mobilitati e hanno vinto questa battaglia. Desidero ringraziare tutti: gli amministratori locali, Anci Lombardia, i parlamentari, in primis Luciano Pizzetti,  gli uffici comunali e i comitati di quartiere che hanno dimostrato la forza di una battaglia che va oltre le appartenenze. Ora che i soldi sono stati confermati – conclude Virgilio – possiamo partire, il più presto possibile, con le gare d’appalto per la riqualificazione del quartiere di San Felice”.

Bando periferie, Virgilio a Salini: “Logica di potere contro la città”

“Una logica di potere contro gli interessi della città”. E’ questa la risposta dell’assessore del Comune di Cremona Andrea Virgilio al commissario provinciale di Forza Italia Massimiliano Salini che, nonostante sia all’opposizione del governo gialloverde, si è schierato, insieme al suo intero partito, al fianco della Lega (in nome dell’unità del centrodestra) nel voto sul bando periferie, in difesa del provvedimento adottato nel decreto Milleproroghe sul congelamento dei fondi per la riqualificazione di San Felice.

Ecco la dichiarazione integrale di Andrea Virgilio, pubblicata sul quotidiano La Provincia il 3 ottobre 2018:

Bando periferie: protesta del Partito Democratico in consiglio regionale

“Giù le mani dalle periferie” è la scritta che i consiglieri regionali del Partito Democratico hanno innalzato in aula consiliare dopo il question time dedicato al Bando Periferie con il quale si chiedeva al presidente Fontana un intervento diretto nei confronti del Parlamento e del Governo per l’immediata attuazione delle convenzioni, garantendo ai comuni lombardi interessati la programmazione avviata ed evitando di bloccare un investimento che per la nostra regione vale oltre 157 milioni di euro.

“Il presidente Fontana a cui questa interrogazione era rivolta oggi era assente – ha attaccato il primo firmatario Matteo Piloni – ha perso una occasione importante per spiegare cosa intende fare per risolvere un problema che coinvolge non solo sindaci, ma anche tantissimi cittadini”. La spiegazione, esposta dall’assessore al Bilancio Davide Caparini, non ha soddisfatto il consigliere dem: “Collegare la questione alla legge di bilancio significherebbe spostare la soluzione del problema troppo in là, bisogna correre ai ripari al più presto e risolvere un problema che potrebbe diventare un vero e proprio scippo. Ci sono tutte le condizioni politiche per farlo – attacca – ma la voce della Regione finora è stata troppo flebile. Vuol dire che dobbiamo pensarci noi”.

“E’ inaccettabile anche solo che si proponga una mediazione, come avrebbe intenzione di fare il presidente Fontana, per stanziarne da subito solo una parte. I cittadini delle tante periferie della Lombardia attendono il compimento di questi progetti che il governo Gentiloni, d’accordo con i comuni, aveva permesso di avviare e il governo attuale dovrà spiegare loro perché questi progetti non andranno in porto o saranno notevolmente ritardati” conclude Piloni.

Bando periferie, Piloni (PD) “Martedì question time in consiglio, la Regione non può far finta di nulla”

“Come intende impegnarsi la Regione Lombardia nei confronti del Parlamento e del Governo per l’immediata attuazione delle convenzioni del Bando Periferie, garantendo ai comuni lombardi interessati la programmazione avviata ed evitando di bloccare un investimento che per la nostra regione vale oltre 157 milioni di Euro?” E’ questo in sintesi l’interrogativo che martedì sarà esposto in aula consiliare durante il question time dal consigliere regionale del PD Matteo Piloni che sull’argomento è già intervenuto diverse volte, anche scrivendo direttamente al presidente Attilio Fontana che però si era chiamato fuori sostenendo che la questione non riguarda l’istituzione regionale.

“Nel frattempo, il 4 settembre, una delegazione di 24 sindaci italiani ha accompagnato il Presidente ANCI De Caro ad un’audizione congiunta della prima e della quinta Commissione della Camera dei Deputati, dove è stata avanzata la richiesta di modificare il “Decreto Milleproroghe” annullando la rimodulazione – spiega Piloni – Vediamo se il presidente Fontana ha ancora il coraggio di sottrarsi alle richieste legittime degli amministratori lombardi. Ricordo che per Cremona si tratta di circa 7 milioni di euro – ribadisce il consigliere dem – la Regione non può voltarsi dall’altra parte”.