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L’intervista di Repubblica a Cinzia Fontana, record di presenze alla Camera.

Pubblichiamo di seguito l’intervista realizzata da La Repubblica a Cinzia Fontana, per il recordi di presenze alla Camera.
Di seguito il link del video:
http://video.repubblica.it/rubriche/peones/rnews-peones-la-stakanovista-della-camera-mai-un-assenza/164778/163270?ref=HRESS-10

A Cinzia il nostro ringraziamento per dimostrare, se ce ne fosse ancora bisogno, che “non sono tutti uguali” e che la Politica è una cosa seria.

L’intervento di Cinzia Fontana alla Camera sulla Fiducia al Governo sul decreto lavoro

Conversione in legge del decreto-legge 20 marzo 2014, n. 34, recante disposizioni urgenti per favorire il rilancio dell’occupazione e per la semplificazione degli adempimenti a carico delle imprese.

DICHIARAZIONE VOTO FINALE SULLA FIDUCIA AL GOVERNO PER IL GRUPPO PD
– 23 aprile 2014 –

CINZIA MARIA FONTANA. Signor Presidente, signor Ministro, rappresentanti del Governo, colleghe e colleghi, il decreto lavoro oggi alla Camera, il disegno di legge che ora è in discussione al Senato sulla riforma degli ammortizzatori sociali, delle politiche attive del lavoro, di riordino del rapporto di lavoro e sostegno alla maternità e alla conciliazione, l’avvio del Piano garanzia giovani dalla prossima settimana, gli 80 euro mensili in più nelle buste paga di 10 milioni di lavoratori dipendenti dal prossimo mese, insieme ad un percorso di tagli all’IRAP sulle imprese: non annunci, non chiacchiere, questo lo lasciamo agli altri, che anche in quest’occasione hanno voluto parlare d’altro e non hanno speso una parola nel merito del provvedimento (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).
  E potremmo lasciare perdere, se non fosse che è proprio sulla pelle dei lavoratori che stanno giocando. Qui, invece, parliamo di misure concrete, misure che si muovono insieme, che si tengono insieme, tasselli di un disegno complessivo più generale, che non vogliono rappresentare un punto di arrivo, bensì una scossa, il primo passo su cui ricostruire il cammino del Paese nei prossimi anni.
  Da tempo, da troppo tempo, mancava un complesso di interventi che rimettessero al centro lavoro e crescita. Questa è per noi la sfida oggi e, su questa sfida, su questo orizzonte che parla al Paese, il Partito Democratico certo non demorde. Lo dobbiamo al Paese in sofferenza, al mondo del lavoro, sia da parte dei lavoratori che delle imprese, che reclama azioni efficaci.
  Ho sentito nella discussione, in questi giorni, affermazioni apocalittiche per definire il decreto lavoro oggi in Aula, in base alle quali noi staremmo creando un ritorno al mercato degli schiavi. Ma come si fa a travisare in questo modo la realtà ? Una realtà con la quale, da legislatori, dobbiamo necessariamente fare i conti, una realtà che già oggi, non certo con l’entrata in vigore di questo decreto, ci presenta un conto salatissimo. Nel campo del lavoro dipendente, solo il 15 per cento degli avviamenti avviene oggi con contratto a tempo indeterminato, il restante 85 per cento con contratto a termine; di questi, il 70 per cento con contratti a tempo determinato, più del 40 per cento con una durata inferiore ad un mese ed il 20 per cento da due a tre mesi. Come non vedere che oggi i rinnovi, pur con la causalità, possono durare all’infinito ?
  E che dire dei contratti di apprendistato, che fanno registrare la progressiva e quasi ininterrotta tendenza alla diminuzione ? Senza contare poi la miriade di contratti di lavoro autonomo sotto le più varie forme, molte delle quali mascherano una plateale finzione.
  Insieme a tutto questo, i dati sulla disoccupazione generale e, nel particolare, quelli sulla mancanza di lavoro per i giovani. È su questa situazione che il Governo sta provando ad intervenire, perché, in un momento che non è ancora di vera ripresa, anche se qualche segnale positivo sembra effettivamente prendere corpo (l’incremento, ad esempio, del 15 per cento degli ordini di macchine utensili nel primo trimestre di quest’anno è un indicatore significativo), in questo contesto, appunto, l’esigenza più impellente è di consentire un accesso più facile al lavoro e di produrre, come lei ha sottolineato, signor Ministro, le opportunità.
  Ripeto: in una condizione tuttora emergenziale, provare a dare un’opportunità di accesso, e provare a farlo attraverso il contratto a tempo determinato come punto di equilibrio tra la flessibilità richiesta dalle aziende, su cui tuttora pesa l’incertezza di una stabilità futura, e la forma di contratto che più di altri garantisce tutela in termini di salario e protezione sociale. Nessuno si sta illudendo che questo assicuri maggiore occupazione e non vogliamo certo illudere il Paese su questo. Sappiamo che molto dipenderà dalla forza della ripresa. Le regole possono certo semplificare e magari aiutare, ma i posti di lavoro li crea lo stato dell’economia, gli investimenti, la politica industriale, il sostegno alla domanda interna.

  Nella discussione sul decreto presentato dal Governo, il PD tutto, e non solo una parte, ne ha condiviso l’approccio come prima tappa di un disegno complessivo e più vasto. Il gruppo del PD tutto, e non solo una parte, ha svolto il lavoro parlamentare che gli è proprio. Per questo chiedo a tutti di avere rispetto di un gruppo che ha svolto con impegno il lavoro (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico), in una situazione sì difficile e complicata, ma con un impegno serio, coraggioso, approfondito. Nessun muro, collega Pizzolante, nessuna ideologia, nessun conservatorismo: solo il tentativo di tenere insieme esigenze che sono diverse e che sono entrambe importanti.
  Ne sono derivate proposte di modifica che il Governo ha accolto e la Commissione ha approvato, che non stravolgono affatto l’impianto del provvedimento, ne rispettano anzi i contenuti fondamentali, ma introducono elementi di maggiore equilibrio e di maggiore conformità alle normative europee. La formazione nel contratto di apprendistato è la vera garanzia dei giovani. Il diritto di precedenza esteso anche alle donne in maternità è una delle misure a favore delle donne lavoratrici. Ma di questo ha approfonditamente parlato il relatore Dell’Aringa, che ringrazio per il prezioso lavoro svolto, il presidente Damiano e tutti gli altri colleghi del gruppo che sono intervenuti in discussione, e qui non li riprendo.
  Sperimentiamo, monitoriamo, verifichiamo se effettivamente gli effetti del nuovo regime andranno nella direzione di restringere quelle forme di lavoro con minore protezione sociale o, invece, non operino nell’erosione di quote di lavoro a tempo indeterminato. È così che potremo verificare l’efficacia delle azioni che si mettono in campo.
  È ben stravagante quanto si sente in queste ore: da una parte, il Governo Renzi, dipinto come schiavista, dall’altra, sempre lo stesso Governo Renzi, che sarebbe piegato alla CGIL, la quale, oltre tutto, usa parole critiche nei confronti del provvedimento. No, colleghi e colleghe: invece, c’è un Governo e c’è una maggioranza e un gruppo che sostiene questo Governo che vuole ridare fiducia, speranza e futuro a chi oggi non lo vede più a portata di mano.
  Noi non ci nascondiamo le tante fragilità, non ci nascondiamo la fatica della mediazione, una mediazione che, su questi temi, non è solo politica, ma anche sociale e culturale. Ma il gruppo del PD c’è, con tutto il proprio senso e carico di responsabilità, perché sul lavoro si gioca la partita più decisiva per il Paese. Con questo decreto-legge siamo, quindi, al primo tassello, ne seguiranno altri su cui, appunto, approfondiremo poi il merito. Ma quel futuro, di cui parlavo poc’anzi, non sarà mai completamente a portata di mano se non ritesseremo il rapporto tra lavoro, stabilità, dignità, benessere individuale che diventa benessere collettivo perché sicurezza e dignità di vita. La crescita, quella di qualità, quella che rende un Paese competitivo, passa anche e soprattutto da qui. Per questa ragione, signor Presidente, voteremo convintamente «sì» alla fiducia (Applausi dei deputati del gruppo Partito Democratico).

Cinzia Fontana: “Un’interrogazione al governo affinchè proceda alla ripartizione delle risorse già disponibili per la Cig in deroga.”

L’On. Cinzia Fontana ha presentato un’interrogazione urgente ai Ministri del lavoro e dell’economia per chiedere di procedere immediatamente alla ripartizione alle Regioni delle risorse già disponibili per la Cig in deroga.
Per l’anno 2014 è stato sinora stanziato nel bilancio dello Stato un importo di circa 1.6 miliardi di euro per questo tipo di ammortizzatori. Di questi, però, solo 400 milioni sono stati già ripartiti.
Vista la perdurante gravità della situazione occupazionale nonché il massiccio ricorso agli ammortizzatori e ferma restando l’esigenza di recuperare altre risorse per finanziare gli strumenti a tutela del reddito per l’intero anno 2014, ora è vitale che vengano assegnate alle Regioni le somme già stanziate dalla legge di stabilità e disponibili nel Fondo per l’occupazione.

In allegato il testo dell’interrogazione
interrogazione cig in deroga

Cinzia Fontana scrive al Governo per sollecitare l’adozione del decreto attuativo contenente i criteri sulla detassazione dei premi di produttività per l’anno 2014

Di seguito il testo dell’interrogazione dell’on. Cinzia Fontana, rivolta al Governo, per l’adozione del decreto attuativo contenente i criteri sulla detassazione dei premi di produttivita’ per l’anno 2014.

INTERROGAZIONE A RISPOSTA SCRITTA

FONTANA CINZIA MARIA – Al Presidente del Consiglio dei ministri e al Ministro dell’economia e delle finanze. – Per sapere – Premesso che:

l’articolo 1, comma 482, della legge n. 228/2012 (legge di stabilità 2013), ha stabilito la proroga – per il periodo dal 1° gennaio 2014 al 31 dicembre 2014 – di misure sperimentali per l’incremento della produttività del lavoro attraverso l’introduzione di una speciale agevolazione;

il medesimo comma ha inoltre fissato al 15 gennaio 2014 il termine per l’emanazione del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, finalizzato alla definizione delle modalità di attuazione delle misure di cui sopra;

considerato che a tutt’oggi il citato decreto del Presidente del Consiglio dei ministri non risulta ancora adottato;

considerato che il mancato rispetto dei termini per l’emanazione dei criteri applicativi, insieme alla riduzione dei fondi disponibili, sta depotenziando uno strumento che avrebbe invece dovuto contribuire all’incremento degli accordi sulla produttività del lavoro;

entro quali termini si intenda provvedere all’adozione del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, così come disposto dall’articolo 1, comma 482 della Legge 228/2012, anche in considerazione della valenza sociale ed economica della disposizione.

Ricostruzione carriera dei direttori scuole cremonesi: accolto dal Governo l’odg presentato dalla deputata Cinzia Fontana

Il Governo ha accolto l’ordine del giorno presentato ieri in Aula dall’onorevole Cinzia Fontana, con cui si chiede che siano riconosciuti ai direttori dei servizi generali ed amministrativi delle scuole i decreti di ricostruzione della carriera così come già regolarmente vistati ed approvati dalla Ragioneria generale dello Stato.

«La questione e’ stata sollevata dalle scuole cremonesi – ha dichiarato Cinzia Fontana – a seguito degli atti di diffida con cui si intima ai dirigenti scolastici di annullare i provvedimenti di ricostruzione della carriera dei direttori e di reinquadrarli con un metodo diverso che comporterebbe, di fatto, una penalizzazione economica».

«Ci auguriamo che il Governo provveda velocemente a dare una soluzione dignitosa e definitiva a questa categoria di lavoratori della scuola, – conclude Fontana – evitando così eventuali ricorsi da parte dei soggetti in servizio ed anche di quelli che già fruiscono del trattamento pensionistico».

Clicca per leggere il testo integrale dell’Ordine del giorno n.9-2157-6.