Il Circolo PD Cittanova, nella sua ultima riunione del 16 maggio, ha discusso della situazione politica nazionale. Ecco il comunicato del circolo all’attenzione dell’Assemblea Nazionale del Partito Democratico:
Alla luce degli ultimi avvenimenti, conseguenti al voto espresso dagli elettori, si ritiene che il compito che spetta ora al Partito democratico sia quello di fare un’opposizione responsabile, vale a dire vigilare affinchèla nuova maggioranza in corso di formazione non dilapidi i risultati ottenuti negli ultimi 5 anni, risultati senza dubbio insufficienti a migliorare la condizione di tutti i cittadini ma pur sempre in grado di risolvere le situazioni più gravi continuando a conservare all’Italia un ruolo dignitoso in Europa.
Il nuovo governo, che si baserà, pare, su un cosiddetto“contratto” stipulato dalle due formazioni in campo, si profila, per ora, in maniera confusa e contraddittoria, visti i programmi elettorali del tutto divergenti del M5S e della Lega. Particolarmente preoccupante il progetto di un “Comitato di conciliazione”, deputato ad intervenire in caso di disaccordo fra le due parti, formato dal Pres. Del Consiglio, i due capi politici, i due capigruppo ed il ministro di volta in volta competente. Con la conseguenza di avere un Comitato che di fatto vincola il Premier alle decisioni del Comitato stesso e depotenzia il Consiglio dei Ministri. Del che non v’è traccia in quella Costituzione tanto strenuamente difesa da Lega e M5S in occasione del referendum costituzionale.
L’azione di opposizione del PD dovrà basarsi su due pilastri: la Costituzione , e quindi uguaglianza, lavoro e solidarietà, e l’Europa, e dunque nessun sovranismo e pieno rispetto dei parametri economici definiti dall’Europa. Quanto al Partito ed alle sue dinamiche nell’immediato futuro, gli iscritti al Circolo auspicano una nuova stagione che prenda l’avvio dall’Assemblea nazionale dei prossimi giorni. Chiedono che in essa si trovi, rapidamente e senza conflitti ed inutili personalismi, l’accordo su un nuovo segretario che, con mano ferma e forte del sostegno di tutti, accompagni il Partito ad un Congresso ormai indispensabile.
Ma che non sia, finalmente, un Congresso in cui ci si limiti a contrapporre un nome ad un altro ed una tifoseria ad un’altra; che non si pensi di consumare vendette o di imporre supremazie. Che si cominci invece a discutere responsabilmente partendo dai numeri certamente deludenti del 4 marzo per capire quale strada imboccare per ripartire. Senza dimenticare due elementi fondamentali: ciò che di buono è stato fatto nei 5 anni di governo del centrosinistra e la consapevolezza che la società italiana, e non solo, è profondamente mutata e con essa le sue richieste e le sue aspettative.
Su queste il Partito dovrà modulare i propri programmi, coniugandoli con i principi fondanti scritti nello Statuto di fondazione, che sono poi gli stessi scritti nella Costituzione.