Non lasciamo indietro nessuno. Contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti, ferie, maternità, indennità di malattia, scatti di carriera, assegno di disoccupazione.
“Il Jobs act finalmente è legge. Se ne parlava da anni, oggi riscriviamo le norme sul lavoro.
Lo facciamo per dare garanzie innanzitutto a tutti quelli che sinora hanno lavorato come e più degli altri, ma senza gli stessi diritti. Penso ai tanti, soprattutto ai ragazzi della mia generazione, che abbiamo chiamato con sigle ed acronimi (co.co.co, co.co.pro.) ed ai quali abbiamo negato diritti elementari, come le ferie e la liquidazione. Penso alle lavoratrici alle quali era negato un diritto universale, come la maternità. Penso, ancora, a tutti quelli che in questi anni di crisi hanno perso il lavoro ed ai quali lo Stato non ha fornito un supporto economico, né servizi adeguati per l’impiego e neppure una formazione degna di questo nome. Eliminiamo l’articolo 18, certo, totem di un passato che non c’è più. Ma soprattutto diamo all’Italia un mercato del lavoro moderno e funzionale, con regole certe ed inclusive”. Così il premier Matteo Renzi a seguito dell’approvazione del jobs act.