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Mercatone Uno, Piloni (PD): “Subito la cassa integrazione, la Regione attivi il fondo delle anticipazioni sociali”

Un intervento attivo della Regione sulla crisi del Mercatone Uno, che coinvolge più di 300 lavoratori in Lombardia. Questo quanto chiesto oggi dai consiglieri regionali del Partito Democratico, nel corso di un’audizione delle rappresentanze sindacali e datoriali (assente la proprietà  anche se convocata) che si è tenuta oggi in Commissione attività produttive, e che è stata chiesta proprio dal consigliere PD Matteo Piloni. Incontro che ha visto la partecipazione anche di alcuni dipendenti della sede di Madignano e del sindaco Elena Festari.

“Abbiamo chiesto l’audizione sulla crisi del Mercatone Uno – afferma il consigliere Piloni a margine dell’audizione – perché la situazione è davvero preoccupante. Una situazione che riguarda tutta la Lombardia e, per quanto riguarda la provincia di Cremona, 39 dipendenti della sede di Madignano, a cui si devono sommare gli altrettanti dipendenti che sono rimasti a casa a partire dallo scorso agosto. La necessità primaria è che il ministero dello Sviluppo economico attivi quanto prima gli ammortizzatori sociali, visto che il Tribunale di Bologna lo scorso venerdì ha stabilito la retrocessione dell’amministrazione straordinaria. Fondamentale è anche  sollecitare il Governo affinchè siano ripristinate  tutte le condizioni  economiche e contrattuali precedenti alla vendita e quindi  annullati i passaggi  di contratto di lavoro da full time a part time siglati a seguito di accordi che, date  le mutate condizioni, non sono più validi. Chiediamo, inoltre, alla Regione di mettere in campo tutte le azioni  di politiche attive del lavoro, a partire dal rifinanziamento delle azioni di rete”.

“La Regione –  ha proseguito il consigliere che ha partecipato insieme ai colleghi al presidio di protesta di fronte a palazzo Pirelli al quale hanno partecipato anche i dipendenti della sede di Madignano – riattivi il fondo della anticipazioni sociali che consente ai lavoratori di  ricevere la cassa integrazione in tempi brevi”. 

Andrea Virgilio (PD): “Imprese, lavoro ed infrastrutture sono la nostra priorita’”

“Il sostegno alle imprese deve essere al centro di questa campagna elettorale: è infatti uno dei temi fondamentali per il nostro territorio”. Così interviene Andrea Virgilio, vice segretario provinciale del Partito Democratico, ribadendo anche che “si tratta di un obiettivo che si deve perseguire attraverso quattro pilastri fondamentali,  consapevoli dell’importanza che ha il comune capoluogo rispetto a questi processi e consapevoli delle importanti iniziative di sistema messe in campo dallo stesso mondo imprenditoriale cremonese”.

Ecco le proposte che Il Partito Democratico ha avanzato:

1) Il primo pilastro riguarda il rilancio della partita infrastrutturale per contrastare quell’isolamento che caratterizza Cremona e il sud Lombardia. La gomma e il ferro non sono alternativi ma complementari,  i prossimi cinque anni devono essere il momento della svolta su partite rimaste congelate per troppo tempo. I prossimi mesi saranno già quelli decisivi per avere risposte chiare sull’autostrada Cremona –  Mantova e sulla tempistica per gli investimenti nelle nostre tratte ferroviarie.

2) Il secondo pilastro è il sostegno alle nostre filiere, alle competenze strategiche della nostra provincia, ancorandole al sistema formativo. La multipolarità del nostro territorio è una grande risorsa, le tante eccellenze devono essere messe a sistema.

3) In questi anni il Comune di Cremona ha avviato un percorso diretto a garantire incentivi per favorire l’insediamento di nuove imprese, superando anche quei pacchetti localizzativi che non si sono rivelati all’altezza della situazione. Questo aspetto va rilanciato, va allargato a una dimensione territoriale più ampia coinvolgendo l’intera provincia, è un percorso che  deve continuamente essere implementato  non solo dal punto di vista urbanistico, edilizio, fiscale ma  attraverso un maggiore coinvolgimento di Regione Lombardia che potrebbe garantire ulteriori leve e ulteriori stimoli.

 4) Il quarto aspetto è il ritorno del valore dell’intermediazione. Dopo anni di difficoltà il miglior antidoto al populismo è dare spazio e valore agli organismi intermedi, alla loro funzione di rappresentanza non solo all’interno di tavoli di lavoro di carattere provinciale,  come ben si sta facendo, ma anche nell’ambito di progetti strategici all’interno di un territorio  perché quando amministrazioni ed associazioni sono unite per raggiungere lo stesso traguardo è più facile concretizzare risultati positivi.  

L’Europa al bivio: due incontri in vista delle elezioni europee

In vista delle elezioni europee del prossimo 26 maggio in Provincia di Cremona sono previsti due incontri pubblici, ai quali parteciperanno deputati ed europarlamentari del Partito Democratico. Il primo appuntamento è in programma per lunedì 18 marzo alle ore 20,45 presso la Sala Zanoni, in Via del Vecchio Passeggio a Cremona. Relatori di questa prima serata, dedicata alla politica estera dell’Unione Europea nell’area mediterranea, saranno Patrizia Toia (eurodeputata PD), Lia Quartapelle (Commissione Esteri della Camera dei Deputati) e Alberto Minoia (Caritas ambrosiana). Introduzione e coordinamento a cura di Luca Burgazzi e Leonè Lisè, in rappresentanza del circolo cittadino e della segreteria provinciale PD.

La seconda iniziativa è organizzata dal circolo di Rivolta d’Adda e si svolgerà venerdì 22 marzo nella Sala Papa Giovanni XXIII in Via Stefano Renzi. All’incontro parteciperà l’europarlamentare Brando Benifei per parlare delle politiche comunitarie su lavoro, giovani e diritti sociali. Ecco le locandine dei due appuntamenti in programma:

Centri per l’impiego, Piloni (PD): “Neanche un euro dalla Regione”

“E’ ufficiale, la Regione non darà un euro per finanziare i centri per l’impiego, una realtà a dir poco fondamentale in un’area come la nostra”. Sono le parole di Matteo Piloni, consigliere regionale PD, a margine della seduta della commissione consiliare nella quale è stata approvata, con il voto contrario del PD, la norma finanziaria del progetto di legge che definisce le modifiche alla legge sul mercato del lavoro in Lombardia e, nello specifico, le risorse per il trasferimento del personale dalle province alle regioni.

“I 4 milioni e 900 mila euro previsti dalla norma finanziaria, già pochi, non sono strutturali, ma solo potenziali – spiega Piloni- e questo significa che la regione pensa di cavarsela usando soltanto le risorse statali. Quello Stato brutto e cattivo che negli ultimi anni ha visibilmente aumentato le risorse destinate a queste realtà, passando dagli oltre 15 milioni del 2015 ai 18 milioni e mezzo del 2017, fino ai 26 milioni e 400 mila euro per il 2018. Noi però abbiamo avanzato una proposta concreta in termini di stanziamento – prosegue Piloni – ,aumentando la quota di Regione Lombardia e portando così a 45 milioni le risorse totali a disposizione annualmente, una somma che, dai dati messi a disposizione dalle province stesse, avrebbe garantito un funzionamento dignitoso ed efficiente dei centri stessi. La nostra proposta non è stata accolta e per questo abbiamo espresso voto contrario, poteva essere una vera occasione per rivedere e potenziare tutto il sistema del collocamento e invece alla fine si è rivelato solo un modo per tenere in piedi la baracca”.

“Senza contare le condizioni di grave difficoltà in cui versano moltissimi centri per l’impiego – conclude il consigliere dem – non investire sul tema del lavoro in Lombardia, dove sono tantissimi i giovani in cerca di occupazione e sono altrettanti coloro che necessitano di un reinserimento lavorativo, oggi è davvero grave. Infine, ma non certo secondario, in commissione abbiamo assistito ancora una volta al contrasto tra una Lega che ha approvato entusiasticamente la norma e un M5S che ha dichiarato voto contrario, sventolando una possibile impugnativa da parte del governo e definendo assurda la scelta fatta da Regione Lombardia”.

Conciliazione tempi di vita e lavoro: al via gli sgravi contributivi

Prende il via la procedura per ottenere gli sgravi contributivi destinati ai datori di lavoro del settore privato per la promozione di misure di conciliazione tra vita professionale e vita privata. Si tratta di un’agevolazione prevista nel Jobs Act e per la quale sono state destinate risorse pari a circa 55 milioni euro per ciascuno degli anni 2017 e 2018.

La decontribuzione riguarda i contratti aziendali, anche in recepimento di contratti territoriali, sottoscritti dal 1° gennaio 2017 al 31 agosto 2018, che contengono interventi di conciliazione per i dipendenti, migliorativi rispetto alle previsioni di legge o del contratto collettivo nazionale di riferimento. Il contratto aziendale deve riguardare un numero di lavoratori pari almeno al 70% della media dei dipendenti occupati dal medesimo datore di lavoro nell’anno precedente la domanda.

Cinzia Fontana, deputata PD, che ha seguito la materia in Parlamento, precisa: “Le tre linee di intervento individuate dal decreto attuativo riguardano il sostegno alla genitorialità, la flessibilità organizzativa e l’erogazione di servizi di welfare aziendale a favore delle lavoratrici e dei lavoratori. I datori di lavoro che intendano usufruire della decontribuzione dovranno effettuare il deposito telematico del contratto aziendale, anche qualora si tratti del recepimento di un contratto territoriale di secondo livello, presso la Direzione territoriale del lavoro competente e, successivamente, inviare un’apposita istanza sul portale INPS”.

Per accedere alle risorse stanziate per l’anno 2017 il deposito del contratto deve avvenire entro il 31 ottobre 2017 e la richiesta all’INPS deve essere inoltrata entro il 15 novembre 2017. Rispetto alle risorse del 2018, il termine per il deposito è fissato al 31 agosto 2018, mentre quello per l’invio dell’istanza all’Inps al 15 settembre 2018.