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Dimissioni di Maroni. Firma la petizione!

Roberto Maroni aveva promesso di riportare la legalità e la trasparenza in Regione Lombardia, ma ha fallito.
Il presidente della commissione sanità Fabio Rizzi, uomo di fiducia del governatore e vice segretario della Lega Lombarda di Matteo Salvini, è stato arrestato il 16 febbraio 2016 con l’accusa di aver messo in atto un sistema corruttivo negli ospedali lombardi. Aziende private, secondo la Procura della Repubblica di Monza, vincevano appalti in modo fraudolento e poi restituivano soldi a Rizzi e a un suo collaboratore. A farne le spese sono quei cittadini che sono stati curati all’interno di ospedali pubblici con materiali scadenti e da medici non all’altezza, come risulta dagli atti della Procura.
Quello di Rizzi è purtroppo solo l’ultimo degli scandali, dopo che il 13 ottobre 2015 a finire in carcere è stato il vicepresidente della Regione ed ex assessore alla salute Mario Mantovani per i reati di concussione, corruzione aggravata e turbativa della libertà degli incanti. Nella stessa inchiesta è indagato anche l’assessore al bilancio, il leghista Massimo Garavaglia. Anche il Presidente Maroni è a processo perché avrebbe indotto indebitamente la società Expo e l’ente regionale per la ricerca ad assegnare incarichi a due ex collaboratrici del governatore.
Da quando Maroni guida Regione Lombardia sono già sei le inchieste che hanno coinvolto la Regione o le società da essa partecipate, a partire da Infrastrutture Lombarde.
Le opposizioni in Consiglio regionale hanno presentato una mozione di sfiducia (41476MOZ_SFIDUCIA) al Presidente Maroni perché la Lombardia ha bisogno di voltare pagina e di chiudere con la stagione degli scandali.

LA VOTEREMO ENTRO I PRIMI DI MARZO: FIRMA ANCHE TU PER SOSTENERE LA MOZIONE DI SFIDUCIA A MARONI.
Firma la petizione: https://www.change.org/p/consiglio-regionale-della-lombardia-fai-dimettere-maroni-da-presidente-della-lombardia-sottoscrivi-la-mozione-di-sfiducia

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FACCIAMO INSIEME QUESTO SFORZO PER INCHIODARE MARONI ALLE SUE RESPONSABILITA’

LOMBARDIA, SANITÀ E ARRESTI. Alfieri(PD): “Maroni ne tragga le conseguenze.” Piloni:”Il problema è evidente!”

“In Regione Lombardia c’è un problema grande quanto Palazzo Lombardia. Prima Mantovani, vicepresidente e assessore alla sanità, arrestato, poi Garavaglia assessore al bilancio, indagato, oggi Fabio Rizzi, suo braccio destro e padre della riforma sanitaria, arrestato. Abbiamo più volte denunciato l’assenza di un sistema regionale dei controlli efficace che garantisca trasparenza, ma è del tutto evidente che Maroni, assessore alla sanità, anche lui a processo, ha una enorme responsabilità politica. Si è dimostrato incapace di garantire discontinuità rispetto agli scandali dell’era formigoniana e di recidere il legame malato tra politica e sanità. Mesi fa abbiamo presentato una mozione di sfiducia nei suoi confronti ma lui ha sempre negato ci fossero problemi. Gli episodi di cronaca giudiziaria lo riportano alla cruda realtà, stavolta ne deve trarre definitivamente le conseguenze”.

Lo dichiara il segretario regionale del Pd Alessandro Alfieri in merito all’arresto del consigliere regionale della Lega e presidente della Commissione sanità Fabio Rizzi.

Non si è fatto attendere anche il commento del segretario provinciale del PD Matteo Piloni:”Arrestato Rizzi, uomo forte della Lega nella sanità lombarda. Caro Maroni, riconoscere che ci sia un problema è il minimo.”

PD: MARONI HA TAGLIATO I FONDI PER LE FAMIGLIE, MOZIONE URGENTE PER RIPRISTINARLI

ALLONI: “NON BASTA ACCENDERE LE LUCI DEL PIRELLONE E ANDARE AL FAMILY DAY”

“Non basta accendere le luci del Pirellone e portare il Gonfalone al Family day: le politiche per le famiglie in Lombardia hanno subito da Maroni tagli molto pesanti e ora chiediamo di revocarli. Anzi, di fare molto di più.” A dirlo è il consigliere regionale del Pd Agostino Alloni, firmatario di una mozione che il Gruppo democratico ha presentato questa mattina in Consiglio regionale.
Ecco i tagli che il Pd ha messo in fila: il Fondo regionale a favore della famiglia e dei suoi componenti fragili, istituito con nel 2013, prevedeva una dotazione annua ottimale di 330 milioni di euro, ridotta per il 2016 a soli 50 milioni di euro; i fondi a sostegno della maternità sono passati dai 9 milioni del 2012 a 860mila euro del 2016; il Fondo Sociale regionale, destinato ai servizi per minori, anziani e disabili gestiti dai Comuni è passato da 70 milioni del 2015 a 54 milioni del 2016; il fondo per il sostegno alle famiglie che assumono una badante, finanziato con 700mila euro del 2015 nel 2016 è stato azzerato. Inoltre, le risorse destinate a sostenere il diritto allo studio hanno visto una progressiva diminuzione negli anni; infine, il cosiddetto “reddito di autonomia lombardo” si è ridotto a un provvedimento una tantum destinato a una ridottissima platea di destinatari di interventi sociali spot. Tutto questo nonostante il Governo nazionale abbia aumentato per il 2016 la quota parte della Lombardia del Fondo Nazionale Politiche Sociali, ripristinato il Fondo per la Non Autosufficienza e aumentato la quota parte della Lombardia del Fondo Sanitario Nazionale.
“Le politiche per la famiglia della giunta Maroni sono contenute in pochi numeri, tutti in forte diminuzione, ma forse questo al Family day non è stato detto – attacca Alloni -. La Regione può recuperare nel suo bilancio centinaia di milioni di euro tagliando gli stanziamenti del 2016 previsti per la comunicazione istituzionale, per la tessera sanitaria regionale lombarda in via di sostituzione con la tessera nazionale e per l’inutile e costoso referendum consultivo regionale per l’autonomia. Con queste risorse può e deve ripristinare per il 2016 le misure di sostegno alle famiglie lombarde almeno a quanto stanziato nel 2015. Ma non basta, occorre rivedere le misure per la maternità ed estenderle oltre i primi mesi di vita, anche aiutando le donne che lavorano a conciliare i tempi di cura dei figli con il lavoro. Pensiamo alla riduzione dell’addizionale regionale Irpef per chi ha figli minori, introdurre dei voucher di 100 ore per le baby-sitter e un fondo per prolungare il periodo di astensione lavorativo. Poi occorre ridurre davvero le rette delle case di riposo. Tutte queste misure devono essere estese alle famiglie monogenitoriali e, una volta disciplinate per legge, alle unioni civili”.

Maroni vuole il “cantone” della Val Padana. La Regione definisce un unico ufficio territoriale per Cremona e Mantova

Maroni ha deciso: gli Ster, le sedi territoriali della Regione, verranno chiusi e al loro posto si istituiranno otto Uffici territoriali regionali sostanzialmente coincidenti con le nuove ATS (fa eccezione il territorio montano), le agenzie di tutela della salute che hanno sostituito, aggregandole, le vecchie Asl. Si tratta di una decisione assunta in via sperimentale contenuta nel Primo provvedimento organizzativo del 2016, approvato ieri dalla Giunta regionale. La riorganizzazione è fatta in vista del completo superamento delle Province che avverrà con l’approvazione della Riforma della Costituzione. L’assetto prefigurato nella delibera ricalca la proposta avanzata la scorsa settimana da Maroni di istituire in Lombardia otto cantoni.

Saranno quindi cancellati gli Ster di Cremona e Mantova anche se non è chiaro in quale delle due città avrà sede il nuovo UTR della Val Padana. Se fosse seguito lo stesso criterio delle ATS sarà a Mantova.

Molto critico il consigliere regionale del Pd Agostino Alloni: “A Maroni il parere del territorio non potrebbe interessare di meno. Pochi giorni fa, lanciando l’idea degli otto cantoni, aveva assicurato che avrebbe sentito anche le autonomie locali e i vari portatori di interesse, come noi gli abbiamo chiesto con forza, perché nella costruzione delle nuove aree vaste è necessario ragionare con criteri di omogeneità e funzionalità. Peraltro oggi c’è una grande confusione, con territori diversi per settori diversi: ci sono ancora le vecchie province, ci sono le ATS con altri confini, le agenzie della mobilità con altri confini ancora, poi ci sono le Aler e infine i collegi elettorali della Camera. Era davvero necessaria questa fuga in avanti? Secondo noi no e credo che bisognerà chiedere a Maroni e alla sua giunta di fermarsi. Anzi, di fare un passo indietro.”

SMOG: ALLONI (PD), “MARONI SI MUOVA. Punti su una Lombardia energeticamente autosufficiente!”

“Maroni ha sottovalutato l’emergenza e si è mosso in grave ritardo. Che senso ha pretendere più competenze a Roma se non è in grado di esercitare quelle che ha?” Il Consigliere Pd Agostino Alloni insieme al segretario regionale del Pd Alessandro Alfieri attacca Maroni sull’emergenza smog e lo richiama alle sue responsabilità. “Finora dal presidente della Regione abbiamo sentito soltanto critiche al lavoro altrui salvo poi rivendicare come propri i successi che sono merito di altre amministrazioni. Ora faccia il presidente, assuma misure di lungo periodo e provvedimenti per le situazioni di emergenza, che inevitabilmente si ripeteranno. Il PD ha avanzato proposte, a partire da quella della limitazione della velocità sulle autostrade e l’investimento sulla mobilità ferroviaria e più in generale quello della mobilità sostenibile. Maroni affronti i problemi della Lombardia anziché vagheggiare la Padania. Modifichi la legge contro il consumo di suolo, punti sulla rigenerazione dei centri urbani, intervenga per limitare il numero delle caldaie sostenendo impianti di teleriscaldamento, sviluppi decisamente le energie alternative. Serve un progetto per il futuro che punti a consumare meno fossili, con l’obiettivo di essere energeticamente autosufficienti entro i prossimi 10 anni!, conclude Alloni.

Milano, 29 dicembre 2015