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Da Regione Lombardia polemiche inopportune: nessuno si salva da solo in questa emergenza

Suscitano stupore e sconcerto le dichiarazioni dell’assessore regionale al bilancio Davide Caparini, che in una conferenza stampa presso la sede di Regione Lombardia ha attaccato, con termini inappropriati e inopportuni, il lavoro fatto finora da governo e Protezione Civile nazionale. Dichiarazioni strumentali e pretestuose, all’insegna della polemica e della propaganda di parte, quando invece servirebbe unità e senso di responsabilità da parte di tutte le istituzioni.

Vittore Soldo, segretario provinciale del Partito Democratico di Cremona, ha diffuso una nota stampa sulla questione: “L’assessore Caparini si manifesta con dichiarazioni inopportune, visto il periodo. Di più, inadeguato al suo ruolo e anche alla comprensione di quello che sta accadendo. Nessuno si salva da solo, nessuno può pensare di salvarsi da solo. C’è bisogno di tutte le istituzioni, dai comuni fino all’Unione Europea. Chi in Regione continua a rivendicare risultati per sè scaricando i problemi sugli altri non fa un buon servizio alla causa della lotta al contagio. Quando avremo superato l’emergenza, non adesso, bisognerà discutere di quella che doveva essere un’eccellenza, la Sanità Lombarda e che invece sta dimostrando dei limiti evidenti: mancanza di presidi territoriali diffusi, ospedalizzazione spinta e poca attenzione alla realtà delle RSA e dei medici di base. Oltretutto faccio presente che anche a Cremona bisognerà cercare di assistere i malati di Covid a casa loro, con strumentazione e presidi che lo consentano. Lo Stato c’è, sta portando quotidianamente mascherine, ventilatori e altro materiale e Caparini lo sa bene. Lo Stato ha messo in campo impegno e risorse per andare incontro ai più deboli e alle aziende. Dire che lo Stato non c’è non è solamente una bugia inutile, è un brutto fallo di reazione che bisognerebbe saper evitare se si è amministratori pubblici. Lasci perdere la propaganda: non serve mai, tanto meno in questo periodo. Serve la Politica. Anche perché verrebbe smentito. Caparini sa bene infatti che i sindaci della Lega erano contrari alla zona rossa nella bergamasca, così come importanti esponenti leghisti di quel territorio. Tutto questo è scritto nero su bianco, tutto dichiarato – sottolinea Soldo – e se la Regione avesse davvero voluto la zona rossa, magari anche a Cremona, avrebbe fatto come ha fatto l’Emilia Romagna a Medicina. Le decisioni si prendono non si dichiarano e se ne assume la responsabilità. Il resto è atteggiamento strumentale e pretestuoso. In questo momento serve unità e forte senso di responsabilità e delle istituzioni”.

Anche il consigliere regionale PD Matteo Piloni è intervenuto sul tema dei fondi di solidarietà comunale, dopo alcune dichiarazioni polemiche di Regione Lombardia: ” Mi chiedo come si possa fare polemica anche sui soldi che il governo ha deciso di dare ai Comuni? I Comuni sono in difficoltà e c’è tanta gente che sta facendo molta fatica adesso. Bastano? No. Ne serviranno altri. Ma sono provvedimenti che tracciano la strada giusta. Come si può fare polemica su questo? E quando a farla sono assessori regionali, è inaccettabile. E se a farla sono sindaci è incomprensibile. Piuttosto la Regione faccia anche lei la sua parte – conclude il consigliere Piloni – per le famiglie e le aziende: questa partita la si gioca e vince insieme”.

Disabili: sui tagli la Regione prende tempo

Le prese in giro nei confronti dei disabili e delle loro famiglie non sono finite. Contro la delibera della Giunta Fontana che tagliava i fondi per l’assistenza si è battuto il gruppo consiliare del Partito Democratico al Pirellone: il Consiglio regionale, la scorsa settimana, aveva votato per la modifica, impegnando la Giunta a ripensare le proprie decisioni. L’esito, tuttavia, si è dimostrato a dir poco imbarazzante. Il voucher rimane “intero” solo per un altro mese e solo per chi ne ha fatto richiesta nel 2019. Chi lo richiede da quest’anno lo prenderà invece “tagliato” come da previsione.

Il consigliere regionale PD Matteo Piloni, che si è fatto promotore della battaglia contro i tagli ai disabili, non demorde: “Da un lato prendono tempo, dall’altro se ne fregano di chi ha bisogno. La Regione non può fare economia sulla pelle dei più deboli: deve ritirare e modificare la delibera del 23 dicembre scorso. Noi continueremo a dire che fare cassa sui disabili è una vergogna. E martedì in aula daremo battaglia”.

Trenord, il consigliere regionale Piloni contro l’assessore Terzi: “Servono soluzioni per treni e pendolari lombardi”

Il consigliere regionale del Partito Democratico Matteo Piloni ha replicato alle dichiarazioni dell’assessore Terzi in merito all’incontro avvenuto a Palazzo Lombardia, dove il PD lombardo ha incontrato il presidente Attilio Fontana per rappresentare la propria contrarietà al rinnovo per dieci anni, senza gara, del contratto per il servizio ferroviario regionale a Trenord, portando le ragioni di 10mila firmatari dell’appello #BastaTrenord che il PD ha sottoposto nei mesi di novembre e dicembre 2019 ai pendolari lombardi.

“Il prossimo febbraio i pendolari della Provincia di Cremona riceveranno uno sconto del 30% sull’abbonamento – sottolinea il consigliere Piloni – perché quattro linee su quattro, nel mese di gennaio, non hanno rispettato i livelli minimi di servizio. Non lo dice il PD, ma lo dice Trenord. Invece di prendersela con il Partito Democratico che ha raccolto più di 10mila firme di pendolari ormai sfiniti dai continui disagi quotidiani (più di 800 solo in provincia di Cremona con presidi in ogni stazione), il presidente Fontana e l’assessore Terzi dovrebbero cominciare a dare loro risposte. Non bastano i bonus, ma servono soluzioni che finora Regione Lombardia non è stata in grado di offrire. Eppure le soluzioni ci sono: una gara europea come ha fatto l’Emilia Romagna, una gara su piccoli lotti per zone limitate come le nostre, oppure la revisione dell’assetto societario, basterebbe solo un po’ di coraggio e di buona volontà, caratteristiche che mancano a chi sta governando la nostra Regione”.

Disabili: Regione Lombardia taglia pesantemente i contributi

“La Regione non può fare economia sulla pelle dei disabili più gravi, deve ritirare e modificare la delibera del 23 dicembre scorso.” Lo dichiara il consigliere regionale del Partito Democratico Matteo Piloni, che annuncia una mozione sull’argomento in aula consiliare per la seduta di martedì 14 gennaio.

La delibera regionale contestata è la n. 2720, approvata l’antivigilia di Natale, con cui la Regione prende atto dell’aumento delle risorse stanziate dal Governo per le politiche regionali in favore dei disabili, ma al contrario di quanto ci si aspetterebbe modifica in senso peggiorativo le misure dedicate ai disabili gravissimi (misura B1) a partire dal mese di febbraio 2020: viene per la prima volta introdotta una soglia di reddito Isee di 50mila euro per la percezione del contributo (65mila in caso il beneficiario sia minorenne) e viene abbassato il contributo minimo mensile da 600 a 400 euro. La quota aggiuntiva di 500 euro in caso di assunzione di un caregiver è vincolata ad un orario settimanale di servizio non inferiore alle 40 ore, con la conseguenza che chi ne ha bisogno per un tempo più limitato non avrà diritto a questa parte di contributo e che, comunque, anche chi ne avrà diritto dovrà integrare in modo sostanziale per poter pagare stipendio e contributi al caregiver. Si consideri che il contributo complessivo era di 1100 euro a prescindere dalle ore di assistenza contrattate.

“È paradossale – aggiunge il consigliere Piloni – che nel momento in cui le risorse statali vengono aumentate in modo consistente da questo governo, e che la Regione può aumentare da 70 a 91 milioni il proprio fondo a favore dei disabili, Lega e alleati decidano di risparmiare proprio sui più deboli e bisognosi. Spostano così tutto il peso ancora di più sulle famiglie che già hanno oneri di cura, economici e non, molto pesanti. La Regione ha compiuto una scelta del tutto sbagliata e le chiediamo di correggerla prima dell’entrata in vigore, prevista tra sole tre settimane”.

Trenord: penali da record! Ma Regione Lombardia conferma la società per altri dieci anni

La delibera regionale n. 2733 del 23 dicembre 2019 mette nero su bianco il pessimo servizio di Trenord nell’anno 2018, definendo cifre da record per quanto riguarda le penali e le soppressioni, superando i 14 milioni di euro, al netto dei bonus erogati per i disservizi, che ammontano a circa 8 milioni di euro.  Nonostante questo triste record, la Regione ha scelto di confermare Trenord per altri 10 anni.

“Lo ritengo un errore gravissimo – ha commentato il consigliere regionale del Partito Democratico Matteo Piloni – che peserà sul futuro dello sviluppo della Lombardia. Nonostante queste cifre, e il perseguire di disservizi, guasti e cancellazioni, nella stessa delibera c’è la scelta di Regione Lombardia di proseguire per altri 10 anni, fino al 2030, il servizio a Trenord. Una scelta che dobbiamo interpretare come definitiva in merito alla non volontà di affrontare il problema del servizio ferroviario regionale attraverso l’indizione di una gara, anche solo per lotti funzionali? Gara che, a mio avviso, resta l’unica possibilità di prospettiva per invertire la rotta, a meno che la Regione non intenda aprire un confronto con Ferrovie dello Stato, socio al 50% di Trenord. E’ questa la strada che Regione vuole intraprendere? Se così fosse, sarebbe utile saperlo. D’altronde questa possibilità era stata espressa dal ministro delle infrastrutture De Micheli poche settimane fa proprio a Cremona, ma a cui non sono seguite dichiarazioni del Presidente Fontana.  E se così non fosse, dobbiamo desumere da questa delibera che la volontà di Regione, e della Lega, sia quella di proseguire con Trenord anche per i prossimi dieci anni, senza affrontare il nodo societario? Oppure la Lega, e Fontana, hanno in mente di regionalizzare in toto il servizio?”

Nel merito della delibera regionale, l’allegato 2 contiene l’avviso di preinformazione senza indizione di gara. Quattro pagine in cui sono indicate le informazioni di massima del servizio che s’intende aggiudicare, come ad esempio la quantità e la descrizione dei servizi, la quantificazione economica, gli obiettivi e gli standard di qualità. “Tutte questioni strategiche e fondamentali – continua Piloni – che avrebbero per lo meno dovuto essere oggetto di confronto e approfondimenti nelle sedi di conferenza del Trasporto pubblico locale e con i pendolari che, ricordiamo, sono coloro che vivono sulla propria pelle il servizio ferroviario. Decisioni come queste sono strategiche per lo sviluppo della mobilità della Lombardia dei prossimi anni (nuove linee che saranno attivate, Olimpiadi 2026). Il servizio ferroviario regionale ha bisogno di discontinuità rispetto al passato e alle scelte prese fino a qui. Nel 2020 sono vent’anni che la Lega governa la Lombardia. E’ evidente che dopo tanti anni non si è più in grado di vedere i problemi, e risolverli. Il nuovo anno comincia nel peggiore dei modi”.