Archivi tag: Matteo Piloni

Piano emergenziale Trenord, Piloni (PD) “Maggiori costi per l’azienda e nessun beneficio per i pendolari”

“La risposta non è stata chiara, ma una cosa è certa: il nuovo piano emergenziale di Trenord che partirà la prossima settimana non riserva alcun tipo di beneficio né per l’azienda, né per i pendolari”. Lo dice il consigliere regionale del Partito Democratico Matteo Piloni commentando la risposta ricevuta questa mattina dal sottosegretario Turba, intervenuto al posto dell’assessore Terzi, durante il question time sui dettagli economici relativi al contratto di servizio di Trenord e al nuovo piano annunciato per superare le criticità del servizio ferroviario lombardo.

Il sottosegretario ha parlato di un impatto economico negativo per Trenord pari a 11 milioni di euro all’anno e a 5,4 milioni di euro per il semestre invernale ma nel contempo ha detto che non ci sarà nessuna variazione nel contratto di servizio in essere con la Regione. “Dati poco chiari  – commenta il consigliere Piloni – in quanto andrebbero esplicitati i costi di produzione dei treni, quelli dei servizi su gomma e l’organizzazione conseguente, oltre naturalmente alle modalità di affidamento degli stessi. Si tratta di informazioni fondamentali per capire il quadro della situazione che al momento sembrerebbe sortire solo effetti negativi. Intanto noi continueremo a partecipare agli incontri con i pendolari, i cosiddetti quadranti, e a chiedere ulteriori chiarimenti” conclude Piloni che giovedì 6 dicembre parteciperà al quadrante Est che coinvolge la zona del cremasco e le province di Brescia, Bergamo e Milano.

Trenord, la Lega si assuma le sue responsabilità: governa la Regione da 18 anni

Il deputato del Partito Democratico Luciano Pizzetti (capogruppo in commissione trasporti della Camera) e il consigliere regionale Matteo Piloni hanno scritto una lettera congiunta sulla questione Trenord, pubblicata sul quotidiano La Provincia del 13 novembre 2018. Ecco il testo integrale del loro intervento:

Dott. Vittoriano Zanolli – Direttore La Provincia di Cremona,
avendo letto con un certo stupore la lettera dell’assessore Terzi, ci verrebbe da dire che a tutto c’è un limite. Soprattutto nei confronti dei pendolari verso cui non vi è neppure il più semplice cenno di scuse. La Lega governa Regione Lombardia ininterrottamente da 18 anni ed è stata al governo nazionale assai più del PD. Eppure Claudia Maria Terzi, nel suo spudorato candore, è come se fosse apparsa ieri anziché essere assessore da 6 anni. I treni non funzionano, di chi è la responsabilità? Ma è ovvio, del PD! A suo dire “il PD è responsabile dei mancati investimenti in Lombardia negli ultimi 5 anni”. Il governo Renzi, sì il tanto vituperato Renzi ormai demodé, nel 2016 ha sottoscritto con la Giunta regionale il Patto per la Lombardia del valore di 11 miliardi. L’allora presidente Maroni cosi scrisse “Il Patto che sottoscriviamo oggi è assolutamente soddisfacente. Abbiamo ottenuto quello che avevamo chiesto. Un lungo elenco di opere, che porta come cifra totale 10 miliardi e 750 milioni. Avevamo chiesto 10 miliardi, è arrivato qualcosa in più, ben venga. Queste non sono ipotesi di investimento, ma risorse che ci sono”.

L’assessore Terzi era già in Giunta regionale, dunque a conoscenza del Patto. Allora perché mentire in modo così pacchiano?
Per quanto grande, una menzogna su altri non riuscirà mai ad occultare l’enorme inefficienza propria. La stessa attacca l’ex amministratore delegato FS, ma è proprio col Contratto di servizio da egli proposto e sottoscritto dal governo Gentiloni che si postano, tra le altre, risorse per il raddoppio della Mantova-Codogno. L’ex Ad lavorò intensamente con la precedente Giunta regionale per un intervento assai più consistente di FS in Trenord, così da garantire ben maggiori investimenti nazionali sulla rete lombarda. L’attuale Giunta regionale ha rimesso tutto in discussione in nome di un’inefficiente federalismo ferroviario. Claudia Maria Terzi era assessore allora ed è assessore oggi, qual è quella vera? Il ministro Toninelli, suo alleato politico che ufficialmente incontrerà nelle prossime ore, ha in proposito dichiarato “Ribadirò che è nostra volontà dare una svolta alla governance di Trenord, sottraendola al controllo della politica che in questi anni l’ha trascinata nel baratro. Ferrovie Nord Milano, che detiene il 50% di Trenord, negli anni ha rappresentato il tipico esempio di società gestita dalla politica nel peggiore dei modi. In termini di investimenti ricorderò poi al Presidente Fontana che Trenord nel 2016 ha chiuso il bilancio con più di 16 milioni di utile netto, ed è inammissibile che una società che eroga un servizio pubblico così indecente si preoccupi di staccare dividendi ai suoi soci, tra cui la Regione Lombardia, anziché investire sull’acquisto di nuovi treni e sul personale”.

Basterebbe tutto ciò per rispondere all’assessore, ma data la grave situazione è necessario entrare ancor più nel merito.
L’incontro con l’ad Piuri ha confermato due cose.
La prima è che i continui disservizi sono imputabili per circa il 60% dei casi a responsabilità di Trenord. La seconda è che questi disservizi sono causati da un piano manutenzioni che non funziona, a causa della carenza di personale e di mezzi troppo vecchi e spesso guasti. Questi due elementi sono inseriti nei contratti di servizio tra Trenord e Regione Lombardia. Punto. Infatti, a causa del mancato rispetto dei contratti da parte di Trenord, questa versa a Regione penali annue per 26 milioni di euro. Nel 2017 l’ex Ad di Trenord Farisè avvisò la Giunta Maroni, di cui la Terzi era assessore, di queste difficoltà, chiedendo risorse immediate per evitare di trovarsi in un’emergenza. Maroni a luglio 2017 destinò 1,6 miliardi di euro per innovare la flotta di Trenord (delibera n° 6932 del 27/07/2017) salvo poi posticipare la maggior parte di queste risorse al 2032 (1.3 miliardi), con un’altra delibera approvata tra Natale e Capodanno(delibera n° 7643 del 28/12/2017). Significa che i primi treni, pochi, arriveranno nel 2020 e non saranno sufficienti.

Purtroppo per i prossimi due anni non migliorerà nulla. Questo è inaccettabile. Di fronte a tale scenario, sono ben poca cosa i treni usati promessi da Toninelli, dei quali, ad oggi, ne è arrivato solo uno. E’ necessario smetterla con il gioco dello scaricabarile, ognuno deve fare la propria parte. La situazione del sistema ferroviario lombardo è grave, servono risposte vere e immediate. A partire dalla messa in discussione del contratto di servizio con Trenord e andare a gara. E’ l’unica prospettiva seria da perseguire. Per i pendolari, per i territori e il loro sviluppo.

Luciano Pizzetti e Matteo Piloni

Bando periferie: il governo ha fatto un passo indietro. Ristabiliti i fondi per Cremona: ora può partire il progetto per San Felice

Grazie al lavoro trasversale di sindaci e cittadini, che si sono visti scippare i soldi per la riqualificazione delle periferie, il Governo ha dovuto fare marcia indietro e sbloccare i fondi per i Comuni. La notizia dell’accordo finalmente raggiunto tra Anci e Governo sul bando periferie è stato accolto con un sospiro di sollievo anche in Provincia di Cremona, dove il blocco dei fondi avrebbe portato all’annullamento di 7 milioni di investimenti già programmati.

“Le risorse saranno disponibili in modo graduale per le amministrazioni, in base allo stato di avanzamento dei lavori – commenta Matteo Piloni, consigliere regionale PD – e questo è il punto che consentirebbe a molti Comuni, tra cui Cremona, di poter proseguire sui progetti di riqualificazione dei quartieri periferici” Se per alcune città la situazione può dirsi risolta, per Piloni rimane però la questione politica: “Lega e M5S hanno scippato soldi ai cittadini. Soldi destinati alle periferie e ai quartieri. Soldi da utilizzare per risolvere problemi legati alla sicurezza, degli edifici e delle persone. Ora è stata messa una pezza, ma la volontà di questo Governo è chiara. Usare i problemi per raccogliere voti, ma non fare nulla per risolverli”.

Anche l’assessore all’urbanistica del Comune di Cremona, Andrea Virgilio, si dice soddisfatto dell’intesa: “I sindaci di tutti i colori politici e i cittadini si sono mobilitati e hanno vinto questa battaglia. Desidero ringraziare tutti: gli amministratori locali, Anci Lombardia, i parlamentari, in primis Luciano Pizzetti,  gli uffici comunali e i comitati di quartiere che hanno dimostrato la forza di una battaglia che va oltre le appartenenze. Ora che i soldi sono stati confermati – conclude Virgilio – possiamo partire, il più presto possibile, con le gare d’appalto per la riqualificazione del quartiere di San Felice”.

Al via il congresso PD in Provincia di Cremona

Nella serata di lunedì 15 ottobre 2018 si è tenuta a Cremona l’assemblea provinciale del Partito Democratico che ha avviato ufficialmente la fase congressuale a livello locale. In Lombardia, infatti, sono stati indetti i congressi regionale, provinciali e di circolo per la data unica del 18 novembre, in attesa della convocazione ufficiale delle primarie per il segretario nazionale, che dovrebbero comunque tenersi nei primi mesi del 2019. In ogni circolo della Provincia di Cremona si voterà quindi domenica 18 novembre 2018 per eleggere i coordinatori di circolo e i segretari provinciale e regionale. Ai congressi locali potranno partecipare solo gli iscritti al PD (a differenza con le primarie nazionali, aperte anche ad elettori e simpatizzanti): per poter partecipare ai congressi sarà possibile rinnovare la tessera o iscriversi al Partito entro il 9 novembre.

Nella sua ultima relazione da segretario provinciale Matteo Piloni (eletto consigliere regionale e quindi, da regolamento interno, divenuto incompatibile con la carica di coordinatore del partito cremonese) si è soffermato sul tracciare un bilancio della propria esperienza: “Un’esperienza importante che mi ha permesso di conoscere a fondo la nostra provincia, più in lungo che in largo – ha dichiarato Piloni – e grazie alla quale ora posso svolgere il ruolo di consigliere nell’interesse dell’intera provincia. Inutile nascondere che sono stati anni lunghi e affatto semplici. Nel 2013 avevamo perso sia il Comune di Cremona che la Provincia, oltre che molti altri Comuni del territorio. Con le elezioni del 2014 siamo riusciti ad invertire la rotta e in questi anni abbiamo affrontato e contributo a gestire molte partite importanti, come il percorso di aggregazione tra Lgh e A2A e la costituzione di un’unica società pubblica dell’acqua. Abbiamo lavorato sulla formazione politica, sul radicamento e sull’aprire il partito a nuove figure, e a riallacciare relazioni con il mondo sociale, economico e produttivo della nostra provincia, oltre a sistemare anche la situazione economica della federazione. Un resoconto positivo, dunque, e che oggi si trova di fronte ad uno scenario politico nazionale ed europeo inedito e complicato, per il quale dobbiamo  rilanciare una nuova azione politica. Le europee saranno un passaggio molto importante, per certi versi strategico. Gli scenari sono due: o l’avanzata delle idee e delle forze sovraniste, o il rilancio dell’idea di un’Europa aperta, solidale e forte. Di questo dovremmo discutere e per questo il congresso è un’opportunità che necessità di stimoli nuovi e nuova energia”.

Il segretario uscente ha anche auspicato che il congresso possa servire non solo a rinnovare il gruppo dirigente ad ogni livello ma anche come occasione per coinvolgere i circoli, e quindi gli iscritti e le iscritte, in un duplice lavoro di confronto e di valutazione per il rilancio del Partito dopo la sconfitta elettorale dello scorso 4 marzo. Un congresso vero, nel quale possano confrontarsi, con franchezza e passione, idee e proposte in vista degli importantissimi appuntamenti della prossima primavera con le elezioni europee e comunali e che sia l’avvio di una fase nuova e di una nuova classe dirigente.

L’assemblea ha infine votato la Commissione Congressuale, che avrà il compito di garantire e organizzare il percorso del Congresso sul territorio provinciale. Ecco i componenti della commissione (in ordine alfabetico):

– Giroletti Mauro

– Ottoboni Giorgio

– Pasquali Simona (Presidente)

– Rebessi Claudio

– Sogni Orestilia

Ecco il testo del regolamento congressuale provinciale approvato dall’assemblea all’unanimità: Regolamento congressuale PD Cremona

Treni, Matteo Piloni (PD) scrive ai sindaci “Il 23 ottobre tutti a Milano per chiedere attenzione e risposte per le nostre linee ferroviarie”

“Tenere alta l’attenzione e chiedere risposte, azioni e investimenti sulle linee ferroviarie della nostra provincia”. È l’obiettivo del consigliere regionale del Partito Democratico Matteo Piloni che ieri mattina ha scritto al presidente della Provincia di Cremona e ai sindaci di tutti i Comuni interessati, invitandoli a presenziare davanti al Pirellone martedì 23 ottobre alle 9, un’ora prima dell’inizio della seduta consiliare dedicata alla situazione ferroviaria regionale, durante la quale il presidente Attilio Fontana relazionerà in merito alle azioni che la Regione ha messo e intende mettere in campo e sulla quale si aprirà la discussione.

“La situazione ferroviaria dei nostri territori è drammatica e in questi mesi é ulteriormente peggiorata – scrive Piloni – Ritengo che si tratti di una vera e propria emergenza e che come tale andrebbe affrontata, ma purtroppo non è cosi. A questo punto, è necessario far emergere a gran voce le necessità del nostro territorio, manifestando il nostro dissenso e chiedendo risposte e attenzione”. Piloni conclude la missiva dicendosi certo che anche i colleghi delle altre forze politiche condivideranno questa proposta “perché questa partita va giocata insieme, nell’interesse del territorio”.