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Patto per la Lombardia, Piloni (PD): “Finanziati i progetti di Cremona e Crema: opere strategiche per il territorio”

Ieri la giunta regionale ha deliberato i finanziamenti per il Patto per la Lombardia, l’accordo sottoscritto tra Governo Renzi e Regione nel 2016. “Tra i vari progetti ci sono anche quelli presentati dal nostro territorio grazie alla stretta collaborazione tra i Comuni di Cremona, Crema e la Provincia” dichiara Matteo Piloni, consigliere regionale del Partito Democratico.  Per Cremona sono stati confermati i 2,4 milioni per il progetto del raddoppio e la riqualificazione del parcheggio della stazione. “Risorse importanti – continua Piloni – che sono state ripristinate rispetto alla delibera del dicembre scorso. In quell’occasione la giunta precedente aveva destinato 2.117.000 euro anziché 3.817.000 euro, come invece prevedeva l’accordo tra gli enti”.

Mancavano infatti 1.700.000 euro che erano stati stanziati per la valorizzazione dell’ex Monastero di Santa Monica come nuova sede del polo dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Progetto che però aveva – e ha tuttora – uno stanziamento specifico della Regione che non rientrava nel Patto della Lombardia. In poche parole – spiega il consigliere PD – il nostro territorio ha rischiato di perdere risorse importanti. Un rischio sul quale l’ex consigliere di Forza Italia Malvezzi, nonostante le nostre richieste, non ha mai dato spiegazione. Oggi finalmente la Regione ripristina tutte le risorse nel rispetto degli accordi tra Provincia e le amministrazioni di Cremona e Crema, a dimostrazione che avevamo ragione”.

Per quanto riguarda Crema, nella delibera vengono confermati 1.417.000 euro per il progetto Crema2020, che riguarda la riqualificazione della stazione – con la realizzazione di un interscambio ferro-gomma che mette in sicurezza l’accesso dei pullman – e la realizzazione del superamento della barriera ferroviaria. “Una conferma importante e definitiva – dichiara Piloni – a cui la Regione ha aggiunto 350mila euro, portando quindi l’importo a 1.767.000 euro. A questo proposito ringrazio l’assessore Terzi per aver mantenuto l’impegno. E’ bene ricordare che a queste risorse si aggiunge 1 milione di euro già previsto a bilancio dall’amministrazione comunale e i 2 milioni di euro di Rfi”.  Nelle prossime settimane si dovrà chiudere il tutto con la firma dell’accordo e la consegna del progetto definitivo del sottopasso a Rfi, che poi porterà avanti i lavori. Entrambi i progetti sono strategici per lo sviluppo del territorio perché puntano a migliorare non solo la viabilità, ma soprattutto la mobilità sostenibile, contribuendo a risolvere criticità importanti a vantaggio dei pendolari e del sistema ferroviario dell’asta Cremona-Treviglio.

“In questi mesi abbiamo lavorato – conclude Piloni – con convinzione in questa direzione, sostenendo la sinergia tra l’ente provinciale, la Regione e i comuni di Cremona e Crema. Con questa delibera è stato raggiunto un obiettivo molto importante a vantaggio del territorio grazie al lavoro delle amministrazioni di Cremona e Crema e della provincia, con il supporto dell’ex consigliere del PD Agostino Alloni e che ho portato avanti fin dal primo giorno del mio insediamento in Consiglio regionale”.

Disagi ferroviari, l’assessore Terzi conferma il fallimento di Trenord. Piloni (PD):”Subito un cambio di passo”

“Bene la volontà di cambiamento, ma nei prossimi mesi la Regione non sarà in grado di affrontare l’emergenza quotidiana che vivono i pendolari”. Matteo Piloni, consigliere regionale del Partito Democratico, commenta così la risposta data oggi in Commissione Territorio  dall’assessore regionale ai Trasporti e mobilità Claudia Terzi  a una sua interrogazione  rispetto all’aggravarsi dei disagi sulle linee ferroviarie del Sud Lombardia. Nell’interrogazione  Piloni chiedeva  alla Giunta di spiegare come intendesse  intervenire presso Trenord per garantire un servizio regolare, efficiente e sicuro sulle linee  del sud della Lombardia e notizie sugli investimenti, soprattutto per i nuovi treni.

“Nonostante fossero trascorsi tre mesi dalla presentazione dall’interrogazione (il mio primo atto da consigliere regionale) – dichiara Piloni – il tema è ancora attuale e, come confermato dallo stesso  assessore, la situazione è peggiorata. Lo dimostrano i dati sulle cancellazioni, le soppressioni e i ritardi. Si è passati da 56 cancellazioni al giorno del 2016 (di media) alle oltre 100 del primo trimestre 2018. Una situazione- continua Piloni- che, come ho già evidenziato più volte, è  inaccettabile. Ho apprezzato che lo stesso assessore non solo  fosse  consapevole della situazione ma avesse  anche già dimostrato di voler intervenire con determinazione.  Ma questo  atteggiamento deve trovare concretezza quanto prima. Purtroppo le mie domande non hanno trovato le risposte che i pendolari  attendono da anni. Regione, infatti, ha dichiarato di non poter intervenire nel breve periodo sulle nostre linee ferroviarie, se non con gli strumenti previsti dal contratto di servizio: applicazioni di penali ed erogazioni di bonus e sconti ai pendolari”.

“Troppo poco- sottolinea Piloni- per gestire l’emergenza. In attesa che Regione definisca e concretizzi il piano di superamento dell’attuale gestore attraverso lo scioglimento di Trenord e di fronte ad una società messa in discussione, il rischio è che il servizio nei prossimi mesi peggiori ulteriormente,   come già si vede in questi mesi  estivi. Figuriamoci cosa può accadere in autunno. E’ per questo- conclude Piloni- che ho chiesto all’assessore Terzi, ottenendo la sua disponibilità, di accelerare il processo in qualsiasi modo e mettere in campo quanto serve per obbligare Trenord a rispettare il contratto di servizio.  La presa d’atto del fallimento della gestione degli ultimi anni è chiara a tutti. Un cambio di passo è indubbiamente necessario”.

Il Governo chiude “Italia Sicura”: ora come si affronterà il tema dell’edilizia scolastica?

“Il Governo chiude il progetto Italia Sicura. Un progetto attraverso il quale lo Stato ha finanziato, oltre a interventi sul dissesto idrogeologico, anche l’edilizia scolastica: più di 5 miliardi in 4 anni. E ora cosa succede? Sarebbe questo il ‘cambiamento’ della nuova era politica?” Se lo chiede il consigliere regionale del PD Matteo Piloni, in merito alla notizia comunicata dal ministro Costa qualche giorno fa sulla chiusura della struttura di missione Italia Sicura, nata nel 2014 contro il dissesto idrogeologico, per lo sviluppo delle infrastrutture idriche e per la sicurezza delle scuole.

“In Lombardia, grazie a Italia Sicura – spiega Piloni – abbiamo avuto 1402 edifici coinvolti per un investimento complessivo di più di 643 milioni di euro, di cui soltanto poco più di 3 milioni sono risorse regionali. Grazie ad un investimento sul nostro territorio di quasi 38 milioni di euro, molte scuole in Provincia di Cremona sono state oggetto di importanti interventi, per la precisione sono stati coinvolti 84 edifici ed eseguiti 125 interventi – specifica il consigliere dem – Un progetto grazie al quale molte scuole sono oggi più belle e più sicure e che ha consentito a molti comuni di accedere a finanziamenti per avviare quei lavori che nelle scuole erano attesi da anni”.

“E ora? Come intende proseguire il Governo l’importante lavoro per far fronte all’emergenza dell’edilizia scolastica? Mi auguro che Regione Lombardia chieda quanto prima spiegazioni su questa scelta sbagliata, visti gli importanti investimenti che la nostra Regione ha ottenuto per sistemare e mettere in sicurezza molte scuole lombarde” conclude Piloni.

Servizio ferroviario in crisi, Piloni (PD): “Non si può aspettare oltre, Trenord subito in Commissione Trasporti”

“Un incontro con l’amministratore delegato di Trenord in commissione Trasporti a questo punto non è più rimandabile. Alla luce delle ultime notizie che rivelano evidenti responsabilità politiche e che rendono la già difficile situazione del trasporto ferroviario lombardo ancora più grave, un’audizione urgente è indispensabile e la presa di posizione netta e inequivocabile dell’assessore Terzi è certamente positiva”. Non lascia spazio a repliche il consigliere regionale del PD Matteo Piloni che interviene in merito alla crisi che sta attraversando l’intero sistema ferroviario lombardo, dopo l’ennesima lettera di contestazioni inviata dall’assessore Terzi a Trenord a causa dell’escalation di disservizi registrati negli ultimi giorni e le notizie circa le segnalazioni già pervenute un anno fa all’amministrazione regionale da parte dell’azienda.

“Oltre alle linee Mantova-Cremona-Milano, Cremona-Brescia e Cremona-Treviglio – spiega Piloni – anche la linea Parma-Brescia, tra le dieci peggiori d’Italia, ha registrato, nei giorni scorsi, ancora più disagi: carrozze vetuste, sporche, treni in ritardo, soppressioni delle corse senza preavviso e senza alcuna motivazione e treni monocarrozza. Una situazione che non solo fa viaggiare male i pendolari che riescono a salire sui treni, ma soprattutto non offre alcuna garanzia di sicurezza. Questa situazione risulta ancora più intollerabile, se consideriamo che già un anno fa l’allora presidente Maroni e l’assessore Sorte erano stati avvertiti dalla dirigenza di Trenord, attraverso una lettera dell’amministratore delegato Cinzia Farisè, delle criticità del sistema ferroviario e della necessità di sostituire materiale rotabile che ormai non è più possibile manutenere. Ma nessuno ha mosso un dito. A tutto c’è un limite e, in questo caso, il limite è stato superato da tempo” conclude Piloni.

Chiusura punto nascita dell’ospedale Oglio Po: dall’incontro con i sindaci il “niet” di Gallera

Non ha avuto un buon esito l’incontro tra l’assessore regionale al Welfare Giulio Gallera e la delegazione dei sindaci del Casalasco e del Viadanese. “Gallera solleva una questione di ‘non discrezionalità’ scaricando le responsabilità sul Ministero” – spiega il consigliere PD Matteo Piloni che ha partecipato all’incontro.  Il punto infatti é che dal 2015 ad oggi non è stato messo in campo nulla per risolvere la questione e potenziare il punto nascite. Eppure la Regione ne ha avuto di tempo! Non va dimenticato che questo ‘piano dei 500 parti’ nasce nel 2000, trovando poi attuazione nel 2010 durante il governo Berlusconi.

“A ottobre, quando è arrivata un’ulteriore lettera del Ministero – sottolinea Piloni – la Regione, ormai in campagna elettorale, è rimasta ulteriormente immobile. Va anche ricordato che, nella richiesta di deroga inviata al Ministero, si fa riferimento a distanze tra punti nascita alternativi che non corrispondono al vero e la risposta del Ministero si attacca proprio a questo fattore, ritenendo quindi la richiesta non accoglibile. Se la richiesta di deroga fosse stata impostata diversamente, forse oggi non avremmo questo problema” fa notare il consigliere. La decisione è comunque della Regione che, per non incorrere in eventuali tagli dal fondo sanitario, sceglie la via più facile chiudendo il punto nascite invece di mettere in campo azioni concrete per potenziare l’Oglio Po. Cosa che avrebbe potuto e dovuto fare da tempo! E ora il Casalasco rischia di diventare ancora più povero a causa di una Regione che, in questi anni e su altre questioni, si é dimostrata immobile e sorda” conclude il consigliere dem.