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Maura Ruggeri: “Investire in capitale umano a partire dai piu’ piccoli, i servizi per l’infanzia”

Maura Ruggeri, vice sindaco e assessore all’istruzione di Cremona, ha presentato nell’articolo di seguito la sua ricetta per contrastare l’indice di invecchiamento della popolazione che in città è da tempo superiore alla media regionale e nazionale. Da tempo infatti Cremona registra un indice di invecchiamento della popolazione superiore alla media regionale e nazionale e l’unica ricetta possibile per modificare questa situazione è rendere il territorio più capace di offrire opportunità di formazione e di lavoro interessanti e quindi di trattenere ed attrarre giovani che vengono da fuori perché trovano qui un’offerta non rintracciabile altrove.

Investire in capitale umano è d’altra parte condizione fondamentale per avere prospettive di futuro per un territorio diversamente inesorabilmente destinato al declino il che significa puntare su formazione, innovazione e ricerca collegati alle vocazioni produttive del territorio. Per questo ha valore strategico l’investimento sulle università e sui centri di ricerca operato in questi anni che l’amministrazione Galimberti ha fortemente sostenuto in una operazione di sistema con attori pubblici e privati, ma come spesso mi trovo a ribadire, investire in capitale umano richiede di partire da lontano, di partire dai più piccoli per creare quelle condizioni di successo scolastico e formativo che diano a tutti i ragazzi la possibilità di acquisire competenze e coltivare talenti da spendere in un mondo del lavoro in costante cambiamento.

Per questo non è un lusso o assistenzialismo continuare ad assicurare condizioni che garantiscano l’accesso agli asili nido ed alle scuole dell’infanzia a tutti i bambini , indipendentemente dalla condizione sociale, dall’origine di provenienza e dalla  cultura  delle loro famiglie, come abbiamo fatto in questi anni. Oppure cercare di garantire a tutti i bambini l’accesso alla ristorazione scolastica introducendo l’ISEE per la retta della mensa  nella convinzione che le risorse ,indubbiamente ingenti  e in crescita ,investite per l’infanzia, non siano semplicemente un costo , ma un investimento a futura rendita considerata appunto la situazione demografica cremonese 

I dati contenuti nelle tabelle che seguono sono una dimostrazione di questo impegno, basta considerare le rette dei nidiche per la prima fascia ISEE passano da 200 Euro  più costo pasto mensile di 150 euro (secondo i criteri stabiliti dalla passata Amministrazione) ai 40 euro mensili più costo pasto giornaliero di 6,73 da corrispondere solo a pasto effettivamente consumato, introdotti dalla nostra amministrazione.

I dati della ristorazione scolastica, contenuti nella tabella che seguestanno a dimostrare invece l’incremento della frequenza dovuta all’applicazione dell’ISEE per la mensa: 

DATI RISTORAZIONE SCOLASTICA

A.S. 2013/2014: 3080

A. S. 2018/2019: 3508

Mense scolastiche, ALLONI (PD): “PER LA MAGGIORANZA E GLI M5S IL PASTO A SCUOLA NON È UN MOMENTO EDUCATIVO”

“La maggioranza che governa Regione Lombardia si allea con i cinquestelle e disconosce il servizio di ristorazione scolastica come momento di crescita educativa”, lo dice Agostino Alloni, consigliere regionale del Pd, dopo il voto di questa mattina sulle mozioni sulla questione del pagamento delle rette delle mense scolastiche, sollevato in questi giorni dal caso Corsico. “Come Pd abbiamo presentato un’interrogazione a risposta immediata in cui chiedevamo che la Regione ci spiegasse come intende attivarsi per far pagare chi è realmente moroso e tutelare, invece, il diritto alla mensa, che rientra nel più ampio diritto allo studio, di chi non può davvero pagare il servizio”.

La risposta non si è fatta attendere, dice Alloni: “Pur riconoscendo che questi diritti esistono e assicurando, per voce dell’assessore all’Istruzione Aprea, che Regione farà la sua parte, Giunta e maggioranza hanno bocciato la mozione del Patto civico in cui si chiedeva di non discriminare i bambini, soprattutto platealmente, di fronte agli altri compagni, e approvato l’insensata mozione del M5s che suggerisce di lasciare libera scelta a coloro che il pranzo se lo vogliono portare da casa, togliendo di fatto ogni responsabilità all’istituzione pubblica”.

E se Corsico è solo uno dei tanti casi, “ecco perché bisogna trovare una soluzione generale al problema”, ribadisce Alloni, il Pd ha anche suggerito di ricorrere “a tutti i mezzi possibili per riscuotere il dovuto da quelle famiglie che possono permetterselo, ma non lo hanno fatto. E i sistemi ci sono, come sanno quanti di noi hanno fatto gli amministratori e come dimostra l’operato di molte altre amministrazioni comunali. Ma è inaccettabile il ricatto morale nei confronti dei bambini e delle bambine, soprattutto in un momento in cui esercitano il loro diritto allo studio, dentro il quale c’è anche la refezione scolastica intesa come momento educativo”.

I motivi del no alla mozione cinquestelle sono, dunque, chiari per Alloni: “Dal nostro punto di vista è un valore garantire a scuola quello che per alcuni bambini è l’unico pasto della giornata. Mentre lasciare una finta libera scelta, che vuol dire solo lavarsi le mani di un problema sociale ben più grave e che coinvolge, loro malgrado, i più piccoli, significa non essere rispettosi dei più fragili”.