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Commissariamento dell’Associazione Provinciale Allevatori, Alloni (PD): “La Regione renda pubbliche le motivazioni”

Come aveva annunciato, Agostino Alloni, consigliere regionale del PD, ha inviato, questa mattina, una lettera  all’assessore regionale all’Agricoltura Fava sulla questione del commissariamento dell’Apa, l’Associazione provinciale allevatori, di Cremona per un periodo di tre mesi. Alloni vuole coinvolgere Regione Lombardia nella vicenda, dopo che, con una comunicazione ufficiale dell’Aia, l’Associazione italiana allevatori, ha annunciato di aver deliberato il commissariamento lo scorso 13 aprile.

La missiva è indirizzata al presidente Roberto Maroni, all’assessore Gianni Fava e al presidente della Commissione Agricoltura del Consiglio regionale, di cui Alloni fa parte, Alberto Cavalli.
“Venuto a conoscenza che il Comitato direttivo dell’Aia ha deliberato il commissariamento dell’Apa di Cremona e che questo è avvenuto senza che venissero rese note le motivazioni di natura tecnica che hanno portato a tale decisione, sono a richiedere di intervenire affinché si possano conoscere e rendere pubbliche queste motivazioni, in forza dell’importanza e delle peculiarità dell’Apa di Cremona che risulta essere una delle più rilevanti Associazioni provinciali allevatori d’Italia”, scrive il consigliere Pd nella lettera.

“Di fronte a questi avvenimenti, che possono creare tensione all’interno del mondo allevatoriale e agricolo cremonese, si deve lavorare affinché le scelte siano improntate a sostenere queste attività, evitando, quando possibile, conflitti. Per questo chiedo un vostro interessamento perentorio sulla vicenda”, conclude Alloni.

Patto per la Lombardia, Piloni (PD): ”Dalla Regione nessuna strategia di sviluppo per la nostra Provincia”

Il 30 marzo scorso il presidente della Regione Maroni ha scritto una lettera ai sindaci capoluogo proponendo di ripartire la fetta più grande dei soldi messi a disposizione dal governo nel “Patto per la Lombardia” (80 milioni di euro) in base alla popolazione di ciascuna provincia. Così facendo, alla provincia di Cremona, spetterebbero 3 milioni e 800 mila euro. Nessun accenno ad un’eventuale ripartizione rispetto alle priorità territoriali. Dal canto suo, il consigliere regionale Malvezzi, accettando in maniera acritica tale proposta, mette le mani avanti chiedendo che tali risorse vengano destinate per la conclusione dei lavori della Paullese e per il ponte presso san Daniele Po.

Matteo Piloni, segretario provinciale del Partito Democratico ha commentato così la notizia: “E’ ovvio che tali opere sono necessarie per i nostri territori e, come PD, chiediamo che vengano portate avanti. Non ultimo l’altro giorno nell’apposita commissione Trasporti del consiglio regionale abbiamo ribadito, attraverso il consigliere regionale Alloni che le risorse previste nel Patto per la Lombardia devono essere destinate al completamento della Paullese,  anche se lo sguardo a medio termine deve essere comunque il prolungamento della metropolitana fino a Paullo. Servono i 16 milioni e mezzo per integrare le risorse già disponibili per il nuovo Ponte sull’Adda e per il tratto da Zelo allo stesso ponte. Ma è altrettanto ovvio che la discussione è ancora aperta e tale deve restare, per chiedere alla Regione di ripartire le risorse in base alle priorità territoriali che devono, nello stesso tempo, coincidere con strategie di interesse regionale.

La nostra provincia da anni attende dalla Regione risposte sul sistema ferroviario (oggi Sorte annuncia che i treni diretti per Milano da Crema saranno 4 e attivi solo da dicembre, anziché da giugno come promesso); sull’autostrada Cremona-Mantova (come PD abbiamo sempre chiesto cosa volesse fare concretamente la regione. Oggi Fava risponde che l’autostrada non si farà); sulla distribuzione delle risorse europee in agricoltura (la Regione e Fava hanno speso solo il 7,69% delle risorse disponibili dall’UE per il sistema agroalimentare in Lombardia); sui Gal (dove la Regione non ha speso nemmeno 1 euro dei 60milioni messi a disposizione “grazie” ai bandi voluti da Fava); sulle infrastrutture fluviali (mentre Salini e Malvezzi puntano sul canale navigabile fino a Milano, che nel frattempo non serve più,  rimaniamo in attesa di sapere se la Regione vuole puntare su Tencara e, per collegare davvero Cremona e Mantova al mare, rendere navigabile per tutto l’anno il Po. E i progetti ci sono!). E’ evidente che Regione Lombardia per la nostra provincia non ha alcuna strategia di sviluppo. Ed è bene cominciare a prenderne atto. Tra nove mesi si vota. Mi sembra che ci siano tutte le motivazioni per cambiare rotta”.

Congresso PD: concluse le assemblee di circolo. In Provincia di Cremona hanno votato 762 iscritti: Renzi al 68%

Domenica 2 aprile si è conclusa la prima fase del Congresso del Partito Democratico, riservata alla discussione delle mozioni congressuali e al voto da parte dei soli iscritti. In provincia di Cremona si sono tenute 40 assemblee di circolo, che hanno visto la partecipazione di 762 iscritti. La mozione Renzi ha ottenuto 762 voti (pari al 68,3%), la mozione Orlando 228 voti (30,1%) e la mozione Emiliano 12 voti (1,6%). 12 le schede bianche o nulle.

Matteo Piloni, segretario provinciale PD ha così commentato l’esito delle votazioni: “Si sono conclusi gli incontri nei circoli per la discussione delle mozioni congressuali. Incontri che hanno visto la partecipazione di circa 800 iscritti in 40 incontri. Continuo a ritenere un fatto positivo quando le persone si trovano e discutono di Politica, di Futuro, di Paese. Al di là dei risultati. E continuo a pensare che un PD forte serva al Paese e all’Europa, e che una sinistra che si divide, il giorno dopo, non è più forte.
In Provincia di Cremona ha prevalso la mozione Renzi-Martina, con il 68%, in quasi tutti i circoli (35 su 40). Un risultato affatto scontato in una provincia dove 4 anni fa, nel congresso 2013, Cuperlo prese il 45% e Renzi il 39%. Ma indipendentemente da questo, il risultato più importante emerso da questi incontri è la richiesta di “unità”, condizione necessaria per il PD e per contribuire alla tenuta democratica del nostro Paese. Un ringraziamento va ai tanti iscritti che hanno partecipato, ai rappresentanti delle mozioni e alla commissione congressuale che ha consentito il regolare svolgimento delle convenzioni”.

Lgh-A2A, Matteo Piloni e Agostino Alloni intervengono sulla vicenda: da Malvezzi solo propaganda

In merito alla vicenda Lgh-A2A sono intervenuti il segretario provinciale del Partito Democratico Matteo Piloni e il consigliere regionale PD Agostino Alloni. Ecco le loro dichiarazioni sulle polemiche politiche scoppiate dopo i rilievi dell’Anac all’operazione:

Dichiarazione di Matteo Piloni (Segretario provinciale PD)

Non poteva mancare l’inutile “sentenza” del consigliere regionale ex Ncd (Lega?) Malvezzi contro la fusione tra Lgh e A2A, prendendo spunto dal parere dell’Anac sulla procedura intrapresa.
Peccato che Malvezzi, come suo solito, confonda le carte in tavola. Una bella canzone di Fabrizio Moro di qualche anno fa recitava: “Pensa, prima di parlare”. E’ il consiglio che mi sento di dare al consigliere Malvezzi anche in questa occasione. Infatti ad essere messa in discussione dall’Anac non è l’operazione in sé, ma la procedura della trattativa privata e la mancata gara ad evidenza pubblica. O meglio, una parte della procedura che riguarda l’assenza di una preventiva fase pubblica esplorativa. Procedura che è competenza delle due società che avranno modo di motivarla attraverso i propri studi legali. Ciò che quindi non è messo in discussione è il risultato. Malvezzi, ai tempi di Formigoni Presidente della Regione e Salini della Provincia di Cremona, era uno dei sostenitori a spada tratta della grande multiutility Regionale (ovviamente sotto l’egida A2A guidata da CL). Curioso che ora contesti come “svendita” un’operazione analoga, dal punto di vista societario, a quella da lui propugnata per anni e molto più equilibrata dal punto di vista economico e dei rapporti tra enti.
Chi parla di svendita, privatizzazione o perdita di controllo, non solo sbaglia, ma non fa i conti con la realtà. Il PD, a Cremona come negli altri territori, ha sempre sostenuto la necessità di partnership di Lgh e, in questo senso,  A2A è una realtà solida in termini di investimenti e di qualità dei servizi, in una prospettiva nella quale queste aziende devono guardare al futuro in modo collaborativo con le comunità locali. Una soluzione portata avanti dalle società, in totale autonomia. Tirare in ballo i partiti, buttarla in caciara, parlare di spartizione significa non avere la benchè minima idea del ruolo, delle norme e soprattutto dei fatti. Potremmo tirare in ballo anche noi il partito di Malvezzi che governa alcuni comuni soci di Lgh. Ma non lo facciamo. Malvezzi  ha visto in tutto questo una logica di spartizione. Ognuno vede ciò che vuole, in base a ciò che è abituato a fare.  L’unica ennesima brutta figura è quella di Malvezzi, che non solo non sa di cosa parla, ma che in tutta questa vicenda non ha potuto nemmeno ricoprire il ruolo di comparsa e, visto quanto scrive, nemmeno quello di spettatore.

Dichiarazione di Agostino Alloni (Consigliere regionale PD)

Vorrei replicare in forma diretta, se possibile, alle affermazioni del collega Carlo Malvezzi che ho letto ieri su La Provincia in merito a Linea Group con A2A. Caro collega Malvezzi, riguardo alla vicenda LGH-A2A io non mi perderò in chiacchiere e andrò dritto al sodo.
PRIMO PUNTO. Perché racconti bugie? Perché parli di sole amministrazioni di centrosinistra interessate in questa storia, quando sai perfettamente che non è così? Per non dilungarmi troppo citerò solo la partecipata del comune di Rovato (Cogeme) , governato dalla Lega con Forza Italia, e con diritto di veto in LGH. La Lega e Forza Italia non sono di centrodestra? non sono tuoi alleati in Regione? o mi sono perso qualcosa?                                                           SECONDO PUNTO. La procedura di integrazione tra LGH-A2A (società quotata in borsa), al di là dell’informativa pubblica, è stata decisa dagli organi societari in totale autonomia e responsabilità, come deve necessariamente essere. Altrimenti l’indipendenza delle società pubbliche dalla Politica se ne andrebbe a farsi benedire. Non sei d’accordo? Loro e i loro legali risponderanno ai rilievi sollevati dall’Anac;
TERZO PUNTO. Capisco male o tu paventi futuri danni economici per il territorio? A quali danni ti riferisci? Chi ci minaccia? LGH non avrebbe mai potuto camminare da sola ancora a lungo, non lo hai sostenuto anche tu più e più volte in passato? Vuoi che ti legga le dichiarazioni di qualche anno fa?? Hai cambiato idea? Di certo con A2A oggi LGH è più solida e gli investimenti per il territorio e i servizi per le imprese e per i cittadini non potranno che migliorare;           QUARTO PUNTO. Se ti capita, dai un occhio anche a Crema! Qui sì (rileggiti le clamorose cronache giornalistiche della primavera di 5 anni fa!) che c’è stata una storia di centrodestra ( proprio i tuoi amici che rivorresti in sella!) fatta di buchi, di debiti e di fallimenti nella gestione “in proprio” delle società pubbliche ed una storia recente di centrosinistra fatta di gestione unitaria e di risanamento e di rilancio dei servizi pubblici, una storia che ha del miracoloso!

Appello dei sostenitori di Matteo Renzi e Maurizio Martina: uniti e plurali si può!

Ecco l’appello dei sostenitori della mozione Renzi-Martina tra gli iscritti PD della federazione provinciale di Cremona:

Il tema che deve essere posto al centro del Congresso è quale dovrà essere il ruolo del Partito Democratico nella fase che il nostro Paese sta attraversando. Le prossime elezioni politiche, l’impegno del governo dal 2013 in avanti, i pericoli del populismo e delle diverse facce che assumono le destre nel Paese sono ben visibili davanti a noi. Il rischio di un dibattito che si concentri soprattutto sulle qualità personali dei candidati è alto, ma dobbiamo rompere questo schema se dobbiamo fare una discussione utile, che parli al Paese e a noi stessi. Non crediamo all’azione salvifica di un singolo leader: occorre assumersi una responsabilità diffusa, eleggere un gruppo dirigente plurale e leale per rilanciare il Partito, coinvolgere militanti ed elettori, offrire una prospettiva al Paese.

Il Partito Democratico nasce con l’orgoglio di ereditare le grandi storie politiche popolari del Novecento che hanno fatto la Resistenza e costruito la Repubblica, e nasce con l’obbiettivo di sviluppare un pensiero nuovo per la sinistra del XXI secolo. Non vogliamo tornare indietro, vogliamo finalmente essere fino in fondo il Partito Democratico. Questo significa inventarsi un modo del tutto nuovo di essere partito oggi, per superare i limiti sempre più gravi della forma novecentesca e per organizzare di nuovo la partecipazione dei cittadini. Significa valorizzare il prezioso lavoro degli amministratori locali e insieme a questi costruire le politiche da portare avanti nelle diverse istituzioni. Significa affrontare il tema delle sempre più inaccettabili disuguaglianze, significa rilanciare il sogno di una integrazione europea per un’Europa della solidarietà e dei diritti, significa aggregare le giovani generazioni e appassionarle alla politica, significa promuovere la tutela ambientale, significa riscoprire un Partito che sappia unire e coinvolgere quanto di buono c’è al di fuori di noi.

Abbiamo ragionato su come fosse meglio affrontare questa fase congressuale, mettendo in gioco le nostre bio-grafie e il nostro impegno per contribuire in modo utile agli obbiettivi in cui crediamo e della funzione storica che vogliamo collettivamente svolgere. Abbiamo deciso di sostenere al congresso Matteo Renzi e Maurizio Martina come figure di riferimento di un gruppo di persone impegnate a vari livelli nel PD che in provincia di Cremona, in Lombardia, in Italia hanno condiviso alcune battaglie politiche, alcune priorità, alcuni risultati. In coerenza con il percorso di questi anni e andando oltre, riteniamo che questa sia la scelta giusta per un Partito Democratico che si presenti più forte alle elezioni nel 2018, rivendicando la faticosa azione di governo di questi anni e correggendo quello che non ha funzionato: e, controcorrente rispetto alla tendenza diffusa di creare correnti chiamandole con il nome del capo, vogliamo fare una battaglia di rottura che metta il pluralismo davanti ai personalismi, e ponga al centro della discussione i problemi del Paese e la prospettiva sul futuro.