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Luigi Manconi a Cremona per la presentazione del libro “Corpo e anima. Se vi viene voglia di fare politica”

Venerdì 22 settembre alle ore 18.00 presso la Sala Eventi di Spazio Comune – piazza Stradivari a Cremona incontro con il Senatore Luigi Manconi – presidente della commissione straordinaria per la tutela e la promozione dei diritti umani. Un’intervista a tutto campo, che a partire dalle vicende singole delle persone, dalla stessa biografia di Luigi Manconi, conduce a parlare delle grandi questioni che riguardano il nostro tempo.

Scrive l’autore nel suo libro: «La mia linea politica, se mai c’è stata, è quella che parte da un nome e un cognome, un volto, e arriva al principio generale, alla questione collettiva, a una legge che tuteli un’intera categoria». Luigi Manconi è oggi – nel discredito generale della classe politica – uno dei pochissimi uomini capaci invece di ricevere un riconoscimento trasversale, per l’intelligenza e la passione che dedica alle sue battaglie. Dalla chiusura dei CIE ai processi per Aldrovandi e Cucchi, dalla difesa dei migranti al contrasto delle nuove povertà: Manconi ci dimostra come oggi fare politica è il mestiere più bello del mondo, ma soltanto se si è in grado di coniugare al meglio un raffinato rigore intellettuale, una presenza costante sul campo e un vero interesse per i deboli e per le loro sofferenze. Questa lucidità e quest’intensità traspaiono in ogni riga di un’intervista a tutto campo, che parte dalle vicende singole delle persone, dalla stessa biografia di Luigi Manconi, per arrivare a parlare delle grandi questioni che riguardano il nostro tempo.”
L’incontro è promosso dal Gruppo Consiliare PD del Comune di Cremona in collaborazione con il Gruppo Senatori PD  Introduce Roberto Galletti, segretario cittadino PD. Conduce l’intervista Luigi Lipara, consigliere comunale PD.

Referendum Lombardo: ecco perchè non andremo a votare!

Di seguito pubblichiamo il documento sottoscritto da alcuni sindaci della provincia di Cremona, insieme al segretario PD matteo Piloni, dal vice segretario Andrea Virgilio, dai parlamentari Fontana e Pizzetti e dal consigliere regionale Alloni, nel quale si spiegano i motivi per cui non andranno a votare al referendum della Lombardia del prossimo 22 ottobre.

 

REFERENDUM AUTONOMIA LOMBARDA. “INUTILE E COSTOSO. NOI NON ANDREMO A VOTARE!”

La Regione Lombardia, per volontà del suo governatore Roberto Maroni, ha promosso per il prossimo 22 ottobre un referendum per chiedere al Governo l’autonomia della Lombardia.

Il quesito referendario recita: “Volete voi che la Regione Lombardia, in considerazione della sua specialità, nel quadro dell’unità nazionale, intraprenda le iniziative istituzionali necessarie per richiedere allo Stato l’attribuzione di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia, con le relative risorse, ai sensi e per gli effetti di cui all’articolo 116, terzo comma, della Costituzione e con riferimento a ogni materia legislativa per cui tale procedimento sia ammesso in base all’articolo richiamato?

Con questa consultazione la Regione avvierà l’iter per chiedere al Governo alcune competenze.

Quali? Ad oggi non lo sappiamo ancora. Infatti Maroni non ha ancora precisato quali competenze vuole ottenere, nè viene specificato dal referendum.

Un’operazione, quindi, che ha il solo sapore della propaganda elettorale, oltre che nascondere la totale inadempienza della regione sul federalismo differenziato.

Argomento sul quale nulla è stato fatto dalla giunta Maroni, nè dal centro destra, in questi anni. E non sarà certo un referendum, che costerà ai lombardi quasi 50 milioni di euro, a nascondere questa evidente realtà.

Anche e soprattutto per questi motivi riteniamo il referendum lombardo del 22 ottobre inutile e costoso, che nulla aggiunge in più di quanto già previsto dalla Costituzione.

Una possibilità che, è bene ricordarlo, è stata voluta dal centrosinistra nel 2001 proprio per consentire alle Regioni di poter aprire un confronto con lo Stato per ottenere maggiori competenze su alcune materie. Possibilità che continuiamo a sostenere. Senza buttare via soldi!

Perché la domanda di decentramento amministrativo e di autonomia decisionale su alcuni temi è sicuramente sostenuta dalla prevalente maggioranza dei lombardi, senza bisogno di trovarne conferma in un voto di cui Maroni si è già intestato il merito e la paternità.

E attraverso il quale è già chiaro che, dopo il 22 ottobre, non accadrà niente di tutto ciò.

(scarica il documento: referendum. Noi non andremo a votare!)

(in ordine alfabetico)

Aiolfi Doriano, sindaco di Bagnolo Cremasco

Alloni Agostino, consigliere regionale

Azzali Rosolino, sindaco di Corte de Frati

Barbaglio Roberto, sindaco di Pianengo

Bazzani Mario, sindaco di Torre de Picenardi

Belli Franzini Franzini, sindaco di Gussola

Bona Rodolfo, capogruppo PD Cremona

Calderara Giovanni, sindaco di Agnadello

Calvi Fabio, sindaco di Rivolta d’Adda

Cavazzini Ivana, sindaco di Piadena

Cribiù Carla, sindaco di Malagnino

Felisari Renzo, sindaco di Olmeneta

Fontana Cinzia, parlamentare

Genzini Silvia, sindaco di Pieve San Giacomo

Ginelli Marco, sindaco di Ripalta Arpina

Giossi Gianluca, presidente del consiglio comunale di Crema

Locci Graziella, sindaco di Castelverde

Mairino Piera, sindaco di Grontardo

Marchi Michel, sindaco di Gerre de Caprioli

Mariani Roberto, sindaco di Stagno Lombardo

Morali Emilio, vice sindaco di Capralba

Pandini Alessandro, sindaco di Montodine

Pasquali Simona, presidente del consiglio comunale di Cremona

Perrino Raffaele, sindaco di Cremosano

Piloni Matteo, segretario provinciale PD

Pizzetti Luciano, parlamentare

Potabili Franco, sindaco di Cà d’Andrea

Ricci Nicola, sindaco di Drizzona

Rivaroli Velleda, sindaco di Scandolara Ravara

Scio Fabio, sindaco di Grumello Cremonese

Severgnini Alex, sindaco di Capergnanica

Soldati Giancarlo, sindaco di Capralba

Susta Virginia, sindaco di Pessina Cremonese

Vairani Diego, sindaco di Soresina

Viola Davide, presidente della Provincia e sindaco di Gadesco Pieve Delmona

Virgilio Andrea, vice segretario provinciale PD

 

Matteo Renzi a Crema: domenica 3 settembre alla Festa de l’Unità di Ombrianello

Domenica 3 settembre, alle ore 21, il segretario nazionale del PD Matteo Renzi interverrà alla Festa de l’Unità di Crema presso il podere di Ombrianello, in via Milano. Renzi presenterà il suo libro “Avanti. L’Italia non si ferma” e porterà il suo saluto ai volontari. L’arrivo è previsto in Festa alle ore 21 circa.

“Dopo Gori, Rosato e Fiano – dichiara il segretario provinciale del PD Matteo Piloni –  l’arrivo di Renzi è il riconoscimento dell’importanza della nostra Festa e del lavoro di tanti volontari e militanti sul territorio”.

 

Autonomia lombarda, Piloni (PD): “Referendum inutile e costoso”

Il segretario provinciale del Partito Democratico di Cremona Matteo Piloni è intervenuto con una nota stampa sul referendum per l’autonomia organizzato da Regione Lombardia per il prossimo 22 ottobre. Ecco il comunicato integrale:

“Il referendum lombardo del 22 ottobre è inutile e costoso. Non uso giri di parole per definire l’ennesima presa di Maroni e della sua giunta che, nel 2013, scope alla mano, si era presentato con la promessa di “riportare” a casa 54 miliardi di euro di “residuo fiscale”. Promessa ovviamente non mantenuta! Così non solo non sono stati recuperati quei 54 miliardi, ma vengono spesi 46 milioni per avviare la propria personale campagna elettorale, puntando sul residuo fiscale nazionale e ignorando completamente l’addizionale regionale all’Irpef, il prelievo di 2,3 miliardi l’anno da parte della regione che torna solo in minima parte alle città e ai territori senza nessuna chiarezza di scelta sulle spese. Anzi, una certezza c’è: una quota prevalente (1,9 miliardi su 2,3) finisce in spesa sanitaria.

Sia chiaro: non si tratta di mettere in discussione la qualità della sanità lombarda (sulla quale qualche ragionamento andrebbe comunque fatto!) ma di sapere che il finanziamento richiesto ai cittadini dalla Regione stessa è davvero importante, tra fiscalità generale, prelievo regionale aggiuntivo, ticket e tariffe. Tolta questa cifra, rimangono 400 milioni di euro prelevati ai territori che non “tornano” alle comunità con gli stessi meccanismi chiari di riparto. In concreto per la città di Cremona, che produce un gettito di addizionale Irpef regionale di circa 18 milioni di euro, si tratterebbe di disporre di circa 3 milioni di euro l’anno da reinvestire in lavori e servizi.

Prima di rivendicare soldi allo Stato, sarebbe bene che si aprisse una seria discussione in Regione su come riequilibrare sui territori le risorse prelevate direttamente dagli stessi cittadini lombardi. Il vero “federalismo” passa da qui, e non da inutili e costosi referendum che non aggiungono nulla in più di quanto già previsto dalla Costituzione. Una possibilità che, è bene ricordarlo, è stata voluta dal centrosinistra nel 2001 proprio per consentire alle Regioni di poter aprire un confronto con lo Stato per ottenere maggiori competenze su alcune materie. Possibilità che, come PD, continuiamo a sostenere. Senza buttare via soldi! Perché la domanda di decentramento amministrativo e di autonomia decisionale su alcuni temi è sicuramente sostenuta dalla prevalente maggioranza dei lombardi, senza bisogno di trovarne conferma in un voto di cui Maroni si è già intestato il merito e la paternità. E attraverso il quale è già chiaro che, il 22 ottobre, non accadrà niente di tutto ciò”.