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In Lombardia è ora di cambiare! Sabato 25 e domenica 26 luglio mobilitazione PD sul tema della sanità

Il Partito Democratico lombardo ha organizzato una grande mobilitazione, su tutto il territorio regionale, in cui aprire un confronto con i cittadini sul tema della sanità, dopo le gravi mancanze di Regione Lombardia emerse durante i mesi più bui dell’emergenza CoViD-19. L’iniziativa è riassunta dal titolo: “In Lombardia non è andato tutto bene, è ora di cambiare”. Il confronto con i cittadini avverrà attraverso manifesti e volantini sui quali è presente un QRcode che, se fotografato con la fotocamera del cellulare, permetterà di partecipare alla consultazione online.

Anche in Provincia di Cremona saranno organizzati alcuni presidi sul territorio. Nella mattinata di sabato 25 luglio è possibile trovare banchetti informativi del Partito Democratico a Cremona (dalle ore 9,00 alle 12,00 ai giardini di Piazza Roma), Crema (dalle ore 9,00 alle 11,00 in Via XX Settembre – angolo Piazza Giovanni XXIII) e Castelleone (dalle ore 9,00 alle 12,00 sotto i portici di Via Roma), mentre domenica 26 luglio a Soncino (dalle ore 9,00 alle 12,00 in Piazza Garibaldi) e Vaiano Cremasco (dalle ore 8,30 alle 12,00 in Piazza Gloriosi Caduti).

“In Lombardia non è andato tutto bene – commenta il segretario provinciale PD Vittore Soldo lanciando l’iniziativa a livello locale – i numeri purtroppo li conosciamo tutti. Ricominciare significa, prima di ogni altra cosa, non ripetere gli stessi errori. Il servizio sanitario lombardo, così come è stato costruito negli anni, non ha retto all’impatto della pandemia: la gestione degli ospedali confusa, il fallimento della medicina territoriale, la mancanza di dispositivi di protezione individuale, le drammatiche scelte sulle RSA, i centri per i disabili lasciati a sè stessi. Sia chiaro, le eccellenze c’erano e rimangono: la sanità lombarda è fatta dalla grande capacità di medici, infermieri, professionisti. Tanti ospedali rappresentano una vera eccellenza nel territorio nazionale e hanno una grande capacità di cura e di innovazioni terapeutiche e di ricerca. Ma il Covid-19 ha messo a nudo i limiti del modello lombardo e ha aggiunto nuovi inquietanti problemi che sono ricaduti sul sistema, sugli operatori, sui malati e sui cittadini. Spesso lasciandoli soli”.

“E’ tempo di cambiare radicalmente! – dichiara il consigliere regionale Matteo Piloni – Entro la fine di quest’anno andrà in scadenza la sperimentazione del modello di sanità lombardo, voluto dalla Giunta Maroni e proseguito dalla Giunta Fontana. L’impegno che ci prendiamo è di costruire un progetto alternativo, partendo dal dialogo e dal confronto con il complesso del mondo sanitario e scientifico, con gli amministratori locali, con i cittadini”.

Lunedì 22 giugno confronto sulla sanità lombarda in diretta facebook

Il Partito Democratico di Cremona organizza un confronto sulla sanità lombarda in video conferenza: “Covid-19: dopo l’emergenza , le valutazione e le proposte”. L’evento è previsto per lunedì 22 giugno 2020 alle ore 20,30 in diretta facebook. Partecipano all’iniziativa Gianni Girelli (Consigliere regionale e capogruppo PD in commissione sanità), Matteo Piloni (Consigliere regionale PD) e Leone Lisè (Resp. Welfare della segreteria provinciale PD Cremona). Coordina Vittore Soldo (Segretario provinciale PD).

Per collegarsi alla pagina facebook per la diretta, cliccare sul link di seguito: http://www.facebook.com/PdCremona

“Giù la maschera” di Pietro Bussolati: presentazione dell’ebook venerdì 12 giugno in diretta Facebook

Il Partito Democratico di Cremona è lieto di invitare iscritti e simpatizzanti alla diretta facebook di venerdì 12 giugno alle ore 18.00 per la presentazione del libro “Giù la maschera” di Pietro Bussolati, giovane consigliere regionale PD. L’ebook prova a chiarire quanto accaduto in Lombardia durante l’emergenza Coronavirus. Insieme all’autore del libro, interverranno anche il consigliere regionale Matteo Piloni ed il segretario cittadino PD Luca Burgazzi. Modera l’incontro Santo Canale, consigliere comunale PD al Comune di Cremona.

Per collegarsi alla pagina facebook per la diretta, cliccare sul link di seguito: http://www.facebook.com/PdCremona

Regione Lombardia, commissione d’inchiesta: servono risposte, non giochetti di palazzo

La maggioranza di centrodestra che guida la Lombardia  ha compiuto uno strappo istituzionale vergognoso in consiglio regionale, votando come presidente della commissione d’inchiesta una persona di suo gradimento, senza tenere conto del parere dei gruppi consiliari di opposizione, a cui spetta di diritto l’indicazione di questa figura di garanzia. Infatti questa commissione dovrà far luce su eventuali responsabilità nella gestione dell’emergenza Coronavirus nella Regione più colpita d’Italia ed è indispensabile che non ci sia neanche solo il minimo sospetto sul ruolo e sull’atteggiamento che il presidente dovrà avere nella conduzione dei lavori.

“Avevamo chiesto di istituire una commissione d’inchiesta – commenta Matteo Piloni, consigliere regionale del Partito Democratico – per capire cosa non ha funzionato nella gestione dell’emergenza sanitaria in Lombardia. Una commissione prevista da regolamento con l’obiettivo di fare chiarezza e dare risposte. Per i cittadini. Sempre per regolamento la presidenza della commissione è indicata dalle opposizioni. La maggioranza che governa la Regione si è scelta invece il suo presidente, e non quello indicato dalle opposizioni. Forse quello che faceva più comodo per evitare di far funzionare la commissione? E, quindi, non dare risposte ai cittadini? O, meglio, dare le risposte che fanno loro comodo? Altrimenti non ci sarebbe stato motivo di non votare il candidato proposto dalle opposizioni, come da prassi istituzionale”.

“A parole tutti si sono detti d’accordo per la commissione – prosegue il consigliere PD – ma allora perchè questo atteggiamento da parte di chi governa la Regione? Chi ha paura? E perchè? Il risultato è una brutta pagina di questa Regione, figlia di giochi di palazzo che non mi hanno mai appassionato. Ma soprattutto uno schiaffo a tutti coloro che in questi tre mesi hanno sofferto. Ed è a loro che vanno date risposte e per i quali noi chiediamo di dare risposte. Perchè una cosa normale – conclude Piloni – come quella di dare risposte alle tante domande figlie di questi tre mesi, deve diventare oggetto di giochetti di palazzo? Perché?”

Cassa Integrazione in deroga: Regione Lombardia in grave ritardo con l’invio delle richieste all’INPS

L’INPS ha fornito i dati aggiornati relativi alla gestione ed erogazione della Cassa Integrazione in deroga. Stante la situazione creata dall’emergenza Coronavirus, il governo aveva esteso questo strumento di tutela per i lavoratori delle aziende che non possono ricorrere alla Cassa ordinaria per 9 settimane. Con il nuovo dovrebbe esserci un’ulteriore proroga per altre 9 settimane, in pratica fino al 31 ottobre 2020. L’iter per l’ottenimento della Cassa in deroga è più complesso di quello ordinario, perché le domande sono gestite e determinate dalle Regioni che esaminano ed istruiscono le pratiche per poi girarle all’INPS per il pagamento. Purtroppo alcune Regioni, tra cui la Lombardia, non sono state finora molto efficienti nel registrare ed inviare le richieste a loro pervenute.

“Dal 1 aprile è stato possibile inviare le richieste di Cassa Integrazione in deroga – dichiara il consigliere regionale del Partito Democratico Matteo Piloni – ma la Lombardia ha iniziato ad inviare le pratiche all’INPS solo il 15 aprile. Un ritardo pagato dai lavoratori che ancora oggi non hanno visto accreditarsi la cassa integrazione. ‘Siamo partiti lentamente’ è stata la giustificazione dell’assessore al Lavoro che ha risposto in aula alla nostra interrogazione in merito, garantendo che entro fine settimana tutte le richieste saranno inviate all’INPS e che solo nell’ultimo week-end sono state inoltrate 40mila domande. Bene, ma non benissimo! I ritardi ci sono stati e molti lavoratori lombardi rischiano di non vedersi accreditato l’importo della cassa prima della fine di maggio, se non oltre. La Regione acceleri e, dove possibile, anticipi lei i soldi della cassa come aveva annunciato a metà aprile. E se ci sono problemi con INPS li risolva. Le famiglie e le aziende non vivono di polemiche”.