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Partecipazione alla manifestazione nazionale contro intolleranza e xenofobia (Como – 9 dicembre 2017)

Sabato 9 dicembre si terrà a Como una manifestazione organizzata dal Partito Democratico nazionale contro ogni forma di intolleranza e xenofobia, a seguito degli ultimi preoccupanti fatti di cronaca. L’appuntamento è per le ore 11.00 al Monumento alla Resistenza europea presso il Lungolago Mafalda di Savoia. La manifestazione è aperta alla partecipazione di tutte le associazioni e di tutti i cittadini che ne condividono lo spirito.

La federazione provinciale PD di Cremona  intende favorire e organizzare la partecipazione di iscritti e simpatizzanti. Chi fosse intenzionato a partecipare può inviare una mail a info@pdcremona.it o chiamare il numero tel. 0372/49591.

Una delegazione del PD cremonese in visita al Parlamento Europeo di Bruxelles

Nelle giornate di mercoledì 29 e giovedì 30 novembre alcuni giovani amministratori e aderenti al Partito Democratico di Cremona sono stati in vista al Parlamento europeo di Bruxelles, dove hanno potuto assistere anche ad una seduta plenaria dell’assemblea sul bilancio comunitario. Nel secondo giorno di visita i giovani cremonesi hanno potuto effettuare un tour completo della sede istituzionale e della libreria del Parlamento ed infine appuntamento con la rappresentanza di Regione Lombardia presso l’Unione europea. Un ringraziamento particolare all’europarlamentare PD Alessia Mosca  e a tutto il suo staff per l’organizzazione di questi appuntamenti.

Contro la violenza di genere: dalle parole ai numeri

La Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne è una ricorrenza istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite, tramite la risoluzione numero 54/134 del 17 dicembre 1999. L’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha designato il 25 novembre come data della ricorrenza e ha invitato i governi, le organizzazioni internazionali e le ONG a organizzare attività volte a sensibilizzare l’opinione pubblica in quel giorno.

Ecco il volantino preparato dal Partito Democratico con le misure intraprese dal governo italiano per contrastare concretamente la violenza di genere:

Matteo Renzi a Cremona venerdì 17 novembre

Il treno del Partito Democratico farà tappa a Cremona venerdì 17 novembre. La prossima fermata di “Destinazione Italia”, il tour che Matteo Renzi sta facendo in tutto il Paese, toccherà la nostra Provincia. Il segretario nazionale PD arriverà alla stazione ferroviaria della città alle ore 17,15 per poi ripartire alle ore 18,45 per Mantova. Durante la tappa a Cremona Renzi farà visita al  Museo del Violino, dove incontrerà alcuni rappresentanti del mondo della cultura cremonese.

Al via il Reddito d’Inclusione. Cinzia Fontana (PD): “Prima misura strutturale per la lotta alla povertà”

Inclusione sociale, dignità delle persone, presa in carico con un patto tra servizi e famiglie, priorità ai nuclei con minori e fragilità:sono questi gli ingredienti contenuti nel “reddito di inclusione”, la prima misura nazionale di contrasto alla povertà assoluta, che prevede un beneficio economico collegato a un progetto personalizzato di uscita dalla povertà. Una vera novità per il nostro paese, perché si comincia finalmente a dare una risposta universale, di sistema, non più parcellizzata e frammentata, alle tante situazioni concrete di povertà nel nostro Paese.

Cinzia Fontana, deputata del Partito Democratico, ha così commentato la misura: “Abbiamo voluto affrontare con questi interventi una delle eredità più pesanti del lungo periodo di crisi alle nostre spalle, una crisi economica, occupazionale e sociale che ha segnato in maniera profonda le condizioni delle famiglie. Se guardiamo infatti i dati Istat confrontando il 2005 con il 2013 (l’anno con l’incidenza più alta della povertà nel nostro Paese), non solo in quell’arco di tempo il numero delle famiglie e degli individui in povertà assoluta è più che raddoppiato, ma si è verificata anche una diversa composizione della platea rispetto al passato, essendo l’area della povertà cresciuta particolarmente in segmenti della popolazione prima ritenuti poco vulnerabili. Nel 2005 si stimavano in Italia 932 mila famiglie in condizione di povertà assoluta (pari al 4% delle famiglie residenti) per un totale di 2 milioni e 381 mila individui (pari al 4,1% dell’intera popolazione). Nel 2013 le famiglie risultavano 2 milioni e 28mila (pari al 7,9% delle famiglie residenti) che coinvolgevano 6 milioni e 20mila individui (pari al 9,9% della popolazione). Gli ultimi dati, risalenti al 2016, hanno fatto registrare un miglioramento grazie ad alcune misure sperimentali messe in campo da questa legislatura. Tuttavia, la situazione rimane ancora difficile e, da qui, la scelta di intervenire con una misura strutturale e legata a progetti personalizzati di presa in carico delle famiglie più fragili. A peggiorare in modo significativo negli anni sono state soprattutto le famiglie di 4 componenti, in particolare delle coppie con due figli. E il dato più allarmante è quello che riguarda i minori: 1 milione e 131mila minori (pari al 10,9%) si trovano in povertà assoluta (erano il 3,9% nel 2005!). Negli ultimi dieci anni l’incidenza del fenomeno è invece rimasta stabile tra gli anziani (era il 4,5% nel 2005 ed è il 4,1% oggi)”.

E’ evidente quindi come, nel sistema nazionale di protezione sociale, erano rimasti fuori finora almeno due grandi tipologie di cittadini: i disoccupati involontari dilungo periodo e le famiglie con figli a carico e con genitori in condizioni di incapienza. Ecco perché sono proprio queste le situazioni cui il reddito di inclusione messo in campo in questa legislatura da Governo, Parlamento e mondo associativo riunito nella “Alleanza contro la Povertà”, entra così in vigore una misura che consente finalmente di riallinearci al resto dei Paesi dell’Unione europea. Il reddito di inclusione può contare su uno stanziamento significativo di risorse: circa 1 miliardo 800 milioni l’anno.

“Queste risorse – prosegue la deputata PD Fontana – dovrebbero essere sufficienti a dare sostegno a circa 500 mila famiglie, corrispondenti a 1 milione e 800 mila persone (un terzo cioè di coloro che l’Istat stima in stato di povertà assoluta). E’ sufficiente? No, certo. Non basta a sradicare il fenomeno, non copre per ora tutti i potenziali destinatari, però si comincia a fare sul serio. E si continuerà a lavorare, a partire dalla prossima legge di bilancio, per implementare le risorse e, di conseguenza, la platea. Ma perché ciò sia possibile, è fondamentale che nel territorio si attivino tutti quei servizi di presa in carico dei soggetti e delle famiglie per aiutarli nel percorso di fuoriuscita dalla povertà, non solo intesa come reddito ma soprattutto come una questione di superamento di un certo tipo di vissuto, che molte volte si concretizza in un degrado esistenziale. Capovolgere la passiva visione assistenzialista troppo spesso radicata nel nostro Paese deve diventare il vero obiettivo, al fine di mettere al centro la dignità della persona e della sua famiglia e la sua stessa assunzione di responsabilità. Insomma, un cambio di paradigma sostanziale”.

Con la pubblicazione nei giorni scorsi del decreto attuativo sono state definite le modalità applicative della norma, che entrerà pienamente in vigore dal 1°gennaio 2018.