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Ricostruzione carriera dei direttori scuole cremonesi: accolto dal Governo l’odg presentato dalla deputata Cinzia Fontana

Il Governo ha accolto l’ordine del giorno presentato ieri in Aula dall’onorevole Cinzia Fontana, con cui si chiede che siano riconosciuti ai direttori dei servizi generali ed amministrativi delle scuole i decreti di ricostruzione della carriera così come già regolarmente vistati ed approvati dalla Ragioneria generale dello Stato.

«La questione e’ stata sollevata dalle scuole cremonesi – ha dichiarato Cinzia Fontana – a seguito degli atti di diffida con cui si intima ai dirigenti scolastici di annullare i provvedimenti di ricostruzione della carriera dei direttori e di reinquadrarli con un metodo diverso che comporterebbe, di fatto, una penalizzazione economica».

«Ci auguriamo che il Governo provveda velocemente a dare una soluzione dignitosa e definitiva a questa categoria di lavoratori della scuola, – conclude Fontana – evitando così eventuali ricorsi da parte dei soggetti in servizio ed anche di quelli che già fruiscono del trattamento pensionistico».

Clicca per leggere il testo integrale dell’Ordine del giorno n.9-2157-6.

Le “pensioni d’oro” dei grilli

Un aumento della tassazione sulle pensioni, a partire da quelle superiori ad una volta il trattamento minimo Inps. A partire, cioè, da quelle sopra i 500 euro mensili.

E’ esattamente questo il contenuto della mozione presentata dai grillini alla Camera contro le “pensioni d’oro”(!?).
Di conseguenza, è presto spiegato il motivo per cui ho votato contro una proposta così assurda, iniqua e fortemente penalizzante proprio per le pensioni più basse. Convintamente contro.

A parte i grillini, infatti, credo non vi sia nessun altro in questo Paese che possa considerare “d’oro” una pensione da 500 euro.
Poco importa quindi se il mio nome è finito, insieme a quello di altri 336 deputati, nella solita virtuale lista di proscrizione fatta girare in rete dai grillini, la cui attività politica si sta ormai riducendo a queste ignobili patacche.

La verità è un’altra. Nella Legge di Stabilità sono state inserite norme, ora già in vigore, che si muovono proprio nella direzione di affrontare i problemi di equità sociale connessi con l’esistenza di importi pensionistici di ammontare particolarmente elevato. E’ il caso del contributo di solidarietà sulle pensioni veramente alte, alle quali si applica un prelievo aggiuntivo del 6% sopra i 90.000 euro lordi annui, del 12% sopra i 130.000, del 18% sopra i 195.000 euro, più un ulteriore contributo del 3% sopra i 300.000 euro.

Di fatto, quindi, l’aliquota marginale Irpef applicata a queste fasce di importi pensionistici passa dal 43% al 49% a 90.000 euro, sale poi al 55%, quindi al 61% per la fascia sopra i 195.000 euro e arriva al 64% oltre i 300.000 euro. Come si vede, un intervento pesante e concreto sulle pensioni d’oro.

Introdotto inoltre il tetto al cumulo tra pensione e reddito nella pubblica amministrazione, considerando tra questi anche i vitalizi.
Si tratta di norme volute e votate dal PD, perché per noi chi ha di più, o ha avuto di più, deve essere chiamato in questa fase a contribuire più di altri. E le risorse derivanti da queste misure vanno infatti a finanziare interventi in materia di “esodati”. Tutto il resto è chiacchiera, anche perché su queste norme il Movimento 5Stelle ha votato contro.

In Commissione Lavoro, nel frattempo, stiamo discutendo in queste ore le proposte di legge volte a colpire le distorsioni e i privilegi derivanti dall’applicazione dei sistemi di computo sui trattamenti pensionistici elevati e, in molti casi, ingiustificati, compreso il tema dei vitalizi, al fine di dare una soluzione strutturale nel segno della solidarietà all’interno del sistema.

Sì, quindi, e senza alcuna remora, ad ulteriori interventi contro norme di favore e contro iniquità non più sopportabili, con importi pensionistici esageratamente elevati e spropositati rispetto al lavoro svolto.

No, invece, alla leggerezza e alla demagogia con cui si rischia, ancora una volta, di affrontare il tema delle pensioni nel nostro Paese.

Cinzia Fontana, deputata PD