In occasione delle elezioni per il rinnovo del Consiglio provinciale di Cremona, previste per sabato 18 dicembre 2021, si è presentata (con il sostegno di 120 firme tra sindaci e consiglieri comunali del territorio) una nuova lista denominata “Democratici e Civici per la Provincia di Cremona” che vedrà come candidati amministratori locali di area civica, democratica e progressista rappresentanti dei territori di tutta la Provincia, dai piccoli Comuni alle principali città (a partire proprio da amministratori in rappresentanza di Cremona, Crema e Casalmaggiore).
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ELEZIONI PROVINCIALI 2021
Sabato 18 dicembre 2021 si terranno le elezioni di secondo livello per il rinnovo del consiglio provinciale. L’elettorato attivo e passivo è riservato solamente ai sindaci e ai consiglieri comunali eletti nei Comuni del territorio della Provincia di Cremona.
Continua la lettura di ELEZIONI PROVINCIALI 2021#STRADEPARALLELE: dal 20 al 26 novembre 2021 mostra fotografica delle opere di Shamsia Hassani a Cremona
Nell’avvicinarsi della “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne” la conferenza Donne Dem di Cremona e la segreteria provinciale del Partito Democratico, nella rappresentanza diritti e pari opportunità, hanno condiviso di proporre un’iniziativa scaturita dalla visione di altre similari proposte realizzate in varie città d’Italia, a sostegno delle donne afghane, limitate attualmente nei loro diritti e private della loro dignità. Grazie alla collaborazione del coordinamento Donne Dem di Ivrea e al patrocinio concesso dall’amministrazione provinciale di Cremona, verranno esposte alcune riproduzioni fotografiche delle opere di Shamsia Hassani, street artist afghana che sta coraggiosamente illustrando la condizione delle donne del suo Paese con le sue opere sui muri di Kabul.
Continua la lettura di #STRADEPARALLELE: dal 20 al 26 novembre 2021 mostra fotografica delle opere di Shamsia Hassani a CremonaFiera: audizione in Regione Lombardia. Il consiglio comunale di Cremona unanime per il rilancio
Un’opportunità concreta per far conoscere il sistema fiera cremonese al consiglio regionale della Lombardia. “Il prossimo 30 aprile si terrà in commissione agricoltura un’audizione con l’Ente Fiera, la Camera di Commercio, il Comune e la Provincia di Cremona per la presentazione del piano di sviluppo per la Fiera di Cremona e il sistema economico del nostro territorio” fa sapere il capodelegazione del Partito Democratico nella commissione Matteo Piloni che, insieme ai colleghi del territorio Federico Lena e Marco Degli Angeli, aveva richiesto questo incontro, anche in seguito alla decisione di spostare a Montichiari la Mostra del Bovino dopo 68 anni, fiore all’occhiello della fiera e grande occasione economica per tutta la Provincia. “Sono contento che abbiano accolto la nostra richiesta – conclude Piloni – che abbiamo fatto in maniera condivisa, com’è giusto che sia, anche per dimostrare la compattezza istituzionale, economica e politica di tutto il territorio. Questa sarà un’occasione per far conoscere a tutta la Regione il progetto di sviluppo del nostro Ente Fiera e quindi del ‘sistema Cremona’ anche e soprattutto per il ruolo che può e deve giocare a livello regionale e non solo”.
Nel frattempo anche il consiglio comunale di Cremona ha fatto sentire la propria voce sulla questione e nella seduta di giovedì 15 aprile 2021 ha approvato all’unanimità una mozione per chiedere al Governo e alla Regione Lombardia di sostenere economicamente il piano di rilancio della Fiera, aprendo un tavolo tecnico per programmare le azioni di rilancio. Il nuovo piano di rilancio prevede ristrutturazioni, nuovi format, eventi innovativi e rafforzamento delle relazioni istituzionali e con le categorie economiche.
Servizi idrici in Provincia di Cremona: confermata la bontà della scelta di un gestore unico, pienamente pubblico
La scorsa settimana si è svolta l’assemblea dei sindaci dell’ATO, l’azienda speciale per la regolazione e la pianificazione dei servizi idrici. A seguire si è svolta l’assemblea dei soci di Padania Acque, gestore unico del servizio idrico integrato. Punto saliente all’ordine del giorno: discussione e voto del Piano d’Ambito provinciale per il quadriennio 2020-2023. Oltre alle cifre importanti discusse e votate che porteranno ad un piano quadriennale di investimenti per quasi 80 milioni di euro, distribuiti sui Comuni della Provincia di Cremona che permetteranno di migliorare, ancora e ulteriormente, la rete idrica e fognaria che serve le case dei cittadini e le aziende della provincia, un argomento si impone su tutti: la bontà della scelta del gestore unico, pienamente pubblico, di proprietà dei comuni cremonesi, fatta anni fa, subito dopo i referendum abrogativi del 2011, quando i cittadini italiani, decisero di abrogare (parzialmente) una norma relativa alla tariffa dell’acqua che prevedeva l’adeguata remunerazione del capitale investito. Questo passaggio ha significato niente più margini e quindi niente dividendi bensì un servizio efficiente a fronte di investimenti sulla rete, finalizzati a ridurre le perdite della rete e a migliorare il servizio in termini di qualità del prodotto conferito.
A distanza di 9 anni dal “referendum sull’acqua pubblica”, grazie alla lungimiranza degli amministratori di centrosinistra e dell’allora sindaco di Cremona, Oreste Perri, che si opposero fortemente al progetto proposto dall’allora presidente dell’amministrazione provinciale Massimiliano Salini di creare una società a partecipazione privata, in Provincia di Cremona si può affermare di essere riusciti a rispettare pienamente quel mandato uscito dai referendum abrogativi. L’acqua cremonese è governata da un’azienda speciale completamente pubblica, l’ATO che affidato il servizio ad un gestore unico la cui compagine societaria è formata esclusivamente dai Comuni della Provincia e i cui dividendi vengono reinvestiti esclusivamente per il miglioramento della rete e del servizio, nel rispetto di due cardini fondamentali: la salvaguardia e l’oculata gestione di un bene prezioso e oggi, fortemente esposto ad un grande rischio di depauperamento delle riserve, come l’acqua e l’obiettivo di far crescere la consapevolezza di un uso oculato e sempre più responsabile dell’acqua, negli utenti finali, i cittadini di oggi ma soprattutto quelli di domani. Le casette dell’acqua vanno proprio in questa direzione.
Altro elemento che conferma la bontà nella scelta del soggetto unico completamente pubblico sta nella calibrazione della tariffa: infatti anche se nel prossimo quadriennio ci saranno aumenti, la stessa, si attesterà sotto la media europea. Fancesca Pontiggia, responsabile ambiente della segreterai provinciale del Partito Democratico, commenta in una nota diffusa alla stampa locale: “Dobbiamo pensare che ATO che governa e regola il servizio idrico integrato nella nostra Provincia, insieme al gestore unico, con sforzi imponenti, sta fornendo ai cittadini, un’acqua, potabile, più controllata di quella in bottiglia e sempre più buona, al costo di meno di 1 centesimo di euro per litro. Per capire meglio l’importanza del servizio idrico cremonese dobbiamo fare il confronto tra l’acqua che compriamo al supermercato e quella che scende dai nostri rubinetti: l’acqua in bottiglie di plastica, al consumatore finale, costa mediamente 1 € per litro, l’acqua del rubinetto di casa, costa al cittadino circa 2 € per 1000 litri. Considerando, inoltre, che con l’acquisto dell’acqua della bottiglia aumentiamo l’inquinamento generato dal trasporto e dallo smaltimento della plastica e non paghiamo la manutenzione della rete fognaria e la depurazione, la diversità di costi (anche ambientali) e di servizio è schiacciante. Questi fattori vengano tenuti ben presenti quando si tende a bistrattare i servizi pubblici in termini di qualità, efficienza e vicinanza ai cittadini. Si sappia – sottolinea Pontiggia – che un servizio completamente pubblico così fondamentale come la distribuzione dell’acqua e la sua depurazione, può essere gestito in modo virtuoso anche e soprattutto da un gestore completamente pubblico, a significare che non è vero che la privatizzazione è la soluzione a tutti i problemi”.
Anche il segretario provinciale Vittore Soldo esprime la propria soddisfazione: “L’importanza del gestore pubblico afferma e porta avanti i principi di equità e tenuta sociale: lo abbiamo visto con l’acqua pubblica e lo vediamo ancora meglio nel campo della sanità, soprattutto da quando abbiamo iniziato a confrontarci con il Covid così come li si dovrebbe vedere nell’istruzione. Il nostro ringraziamento va a Stefano Belli Franzini, Presidente dell’ATO, così come al Consiglio di Amministrazione e alla struttura tecnica dell’ente d’ambito che sta ancora di più dimostrando quanto sia importante governare i processi. Grande ringraziamento va anche alla società Padania Acque, ad Alessandro Lanfranchi, per la sua opera di gestione oculata e per la sua capacità di relazione con i sindaci, al presidente Claudio Bodini per la sua campagna di promozione dell’acqua pubblica, alla struttura e ai suoi organismi dirigenti per l’importanza e la bontà del lavoro svolto. Un grande ringraziamento, va infine, a tutti i sindaci che credono e partecipano a questo grande presidio di equità e vicinanza al cittadino che è la gestione e la distribuzione dell’acqua…pubblica! L’acqua è un bene comune universale, un diritto fondamentale – conclude Soldo – che tutti dobbiamo preservare. Tutelare la risorsa idrica aiuta a migliorare l’ambiente e tutti ci dobbiamo impegnare di più”.