Archivi tag: Segreteria Cittadina

“Modifica regolamento comunale: dalla destra solo caciara” di Roberto Galletti

Nel corso dell’ultimo ufficio di presidenza, la maggioranza ha votato  compatta la proposta di una revisione complessiva del regolamento come concordato qualche settimana fa fra tutti i capigruppo.

Una proposta finalizzata a dotare il comune di uno strumento partecipativo moderno e aggiornato in sintonia con i regolamenti di altri comuni capoluogo. La proposta della presidente del Consiglio è stata approvata anche con il voto favorevole del Movimento Cinque Stelle.

Il centrodestra invece si disgrega fra tentativi scomposti di modifiche regolamentari e assenze rilevanti da parte di Lega e Forza Italia, mostrando una volta per tutte la strumentalizzazione della raccolta firme di questi giorni e il complessivo disinteresse su questa vicenda. Dalla destra solo caciara, come sempre.

Lettera scritta da Roberto Galletti – Segretario Cittadino PD Cremona

Protesta Immigrati. Solidarietà e vicinanza alla Caritas Cremonese dal PD.

Il PD Cremonese esprime massima solidarietà, vicinanza e sostegno a tutta la Caritas Cremonese e alle altre realtà che si stanno occupando degli immigrati e dei richiedenti asilo presenti sul nostro territorio, per l’impegno e la dedizione profusi nel lavoro di grande valore sociale che svolgono ogni giorno.

Nonostante le crescenti difficoltà ed i momenti di tensione, la realtà della Casa dell’Accoglienza si riconferma un luogo gestito con grande capacità e serietà, centrato sui problemi reali e contingenti delle persone che accoglie, un luogo che rappresenta per la nostra città un baluardo di civiltà e di umanità, dove le persone vengono aiutate con grande professionalità e senza pregiudizi di sorta ma per il semplice fatto di essere persone che necessitano aiuto.
Il Partito Democratico, come già espresso in svariate occasioni e comunicazioni, non sottovaluta le criticità legate alle forti ondate migratorie che si stanno riversando sull’Italia e sull’Europa tutta ma, come per tutti i fenomeni di dimensione globale ed epocale, è consapevole di come tali dinamiche vadano gestite e governate, con razionalità ed umanità e rifuggendo categoricamente da metodi di facile populismo o da strumentalizzazioni di persone in difficoltà o di situazioni complesse.
Infine, chi cede ad atteggiamenti catastrofisti, di minaccia e tendenziosi, non è di alcun aiuto nella gestione di dinamiche complesse come quelle attuali, dinamiche all’interno delle quali i cambiamenti sociali, anche di portata mondiale, già ora ma sempre si più nei mesi e anni a venire influenzeranno inevitabilmente l’assetto della nostra convivenza che, ancor più di prima, dovrà essere civile.

Come Pd siamo impegnati al fianco degli amministratori nel gestire questa importante situazione, e proprio venerdì 23 ottobre alle 21 si terrà un’assemblea provinciale dedicata proprio a questo tema.

Francesca Baldini Segreteria Cittadina Partito Democratico Cremona

Cremona, approvato il testo del regolamento per il registro del testamento biologico.

Venerdì scorso in Commissione Trasparenza è stato approvato il testo del regolamento comunale per il registro dei testamenti biologici. Questo voto segna un passaggio importante per la nostra città e rappresenta una risposta concreta ai numerosi cittadini cremonesi che negli scorsi anni hanno depositato all’Ufficio Protocollo del Comune di Cremona il proprio testamento biologico chiedendone la registrazione contestualmente alla consegna di una proposta di delibera di iniziativa popolare in materia.
Il Partito Democratico ha sempre sostenuto con determinazione questo processo, mobilitandosi per il riconoscimento del legittimo diritto di ciascuno di esplicitare in anticipo, se lo desidera, le indicazioni circa i trattamenti medici cui desidera o non desidera essere sottoposto in caso di malattie o traumi che determinino una compromissione cerebrale grave e irreversibile.
Per questo la segreteria cittadina del Partito Democratico esprime apprezzamento per la qualità del lavoro svolto dai propri rappresentati in consiglio che, assieme a quelli delle altre forze di maggioranza ed all’Assessore Rosita Viola, hanno redatto un testo che non rappresenta la meccanica riproposizione di quelli adottati da altri Comuni, ma è ricco di spunti innovativi e di elementi frutto del serio e costruttivo dibattito in commissione.

Luigi Lipara
Lia a Beccara
Francesca Baldini
Eleonora Sessa
Per la Segreteria Cittadina del Partito Democratico

Riconoscimento delle unioni omosessuali: dalla Corte di Strasburgo uno stimolo. Ora una legge al più presto

Lo scorso 21 luglio è stata pubblicata la sentenza con cui la Corte Europea dei Diritti Umani di Strasburgo (CEDU) ha condannato l’Italia per il mancato riconoscimento delle unioni fra persone dello stesso sesso. La sentenza non entra – come è giusto che sia – nel merito di questioni etiche né, tantomeno, rappresenta una forma di indebita ingerenza dell’Unione Europea nella sfera dell’autonomia dello Stato italiano come è stato sostenuto da alcuni osservatori in questi giorni.

Semplicemente, la Corte si Strasburgo (da non confondere con la con la Corte di Giustizia con sede in Lussemburgo che è invece un’istituzione dell’Unione Europea) ha accertato in qualità di organo giurisdizionale competente la violazione dei diritti di tre coppie omosessuali che avevano presentato ricorso dopo aver chiesto ai loro comuni di fare le pubblicazioni per potersi sposare all’estero, ottenendo una risposta di diniego.

Pur riconoscendo che non estendere anche a partner dello stesso sesso l’istituto del matrimonio resta una scelta legittima dei diversi stati, la Corte ha affermato che «la tutela legale attualmente disponibile in Italia per le coppie omosessuali non solo fallisce nel provvedere ai bisogni chiave di una coppia impegnata in una relazione stabile, ma non è nemmeno sufficientemente affidabile».

Ed il punto è proprio questo: l’Italia è stata condannata per la violazione dell’articolo 8 della Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo, relativo al «diritto al rispetto della propria vita privata e familiare», in quanto non si è dotata di istituti giuridici (anche diversi dal matrimonio) che consentano alle coppie omosessuali la possibilità di vedere riconosciuta la propria unione di fronte alla legge.

In un paese che si fregia di essere la “culla del diritto” parrebbe superfluo evidenziare la portata delle conseguenze giuridiche derivanti dall’impossibilità per gli Ufficiali dello Stato Civile di effettuare pubblicazioni o di trascrivere i matrimoni legittimamente contratti da cittadini italiani all’estero. Eppure ciò che rende davvero dirompente questa sentenza nel contesto del dibattito pubblico e politico italiano è proprio la piena affermazione dell’esistenza di diritti negati.

Questo è il risultato di un dibattito bloccato da anni su posizioni spesso ideologiche e preconcette, quando non volgarmente omofobe, che ha comportato l’apertura di un vuoto normativo che sempre più è fonte di discriminazione e negazione di diritti per una parte della nostra società.

Spesso, nelle sedi in cui si discute di questi temi, i più fermi oppositori del riconoscimento delle unioni omosessuali sostengono che in nome di un capriccio o della mera soddisfazione di pulsioni individuali si vogliano ledere (peraltro non si capisce in che modo) i diritti di chi fonda il proprio concetto di famiglia sull’unione di persone di sesso diverso, facendo scivolare il tema sul piano inclinato delle questioni etiche.

Ebbene, a mio avviso chi sostiene queste argomentazioni si ostina a rappresentare una concezione del diritto “per sottrazione”, come se fosse pensabile che il riconoscimento del naturale diritto di una coppia omosessuale a tutelare la propria unione possa ledere in qualche modo i diritti di una comunità eterosessuale tutta tesa ad impedire la disgregazione del modello di famiglia tradizionale.

Al contrario, una società matura dovrebbe essere in grado di comprendere il valore dell’estensione di diritti che garantiscano maggiore eguaglianza e pari dignità sociale ai cittadini, favorendo il completo sviluppo della persona senza distinzioni di orientamento sessuale ed evitando di avvitarsi continuamente in un dibattito troppo spesso inquinato da falsi argomenti, talvolta caricaturali o profondamente offensivi per la comunità LGBTI.

Oggi la sentenza della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo ci sprona a fare un salto di qualità nel dibattito pubblico su questi argomenti. L’auspicio è che lo Stato italiano si rimetta il più presto in asse con gli altri Paesi che già si sono dotati di leggi efficaci approvando il testo in discussione in Commissione Giustizia al Senato senza ulteriori indugi; da parte sua il Partito Democratico continuerà a garantire il proprio contributo in tal senso.

Luigi Lipara – Segreteria cittadina Partito Democratico

 

Cremona: la segreteria cittadina approvata dalla direzione cittadina

Nella tarda serata di mercoledì 3 dicembre 2014, al termine di un ampio dibattito, la Direzione Cittadina del Partito Democratico  ha approvato con voto unanime dei presenti la segreteria cittadina presentata da Roberto Galletti.

Il gruppo, presentato come un organismo aperto ad un metodo di lavoro collegiale è composto da sette elementi a ciascuno dei quali saranno attribuite anche alcune deleghe a seguito di un percorso di condivisione con i circoli:

Roberto Galletti – segretario

Luigi Lipara
Francesca Baldini
Eleonora Sessa
Lia A Beccara
Giuseppe Tadioli
Santo Canale

Auguriamo un buon lavoro a tutti i componenti di Segreteria e Direzione.

Qui il testo della relazione del Segretario.