È convocata l’assemblea provinciale degli amministratori locali del Partito Democratico e di area centrosinistra per giovedì 03 novembre 2022 alle ore 21,00 presso la Sala IAL di Cremona in Via Dante 121.
Continua la lettura di Riunione degli amministratori locali PD e area centrosinistraArchivi tag: sindaci
Treni, Matteo Piloni (PD) scrive ai sindaci “Il 23 ottobre tutti a Milano per chiedere attenzione e risposte per le nostre linee ferroviarie”
“Tenere alta l’attenzione e chiedere risposte, azioni e investimenti sulle linee ferroviarie della nostra provincia”. È l’obiettivo del consigliere regionale del Partito Democratico Matteo Piloni che ieri mattina ha scritto al presidente della Provincia di Cremona e ai sindaci di tutti i Comuni interessati, invitandoli a presenziare davanti al Pirellone martedì 23 ottobre alle 9, un’ora prima dell’inizio della seduta consiliare dedicata alla situazione ferroviaria regionale, durante la quale il presidente Attilio Fontana relazionerà in merito alle azioni che la Regione ha messo e intende mettere in campo e sulla quale si aprirà la discussione.
“La situazione ferroviaria dei nostri territori è drammatica e in questi mesi é ulteriormente peggiorata – scrive Piloni – Ritengo che si tratti di una vera e propria emergenza e che come tale andrebbe affrontata, ma purtroppo non è cosi. A questo punto, è necessario far emergere a gran voce le necessità del nostro territorio, manifestando il nostro dissenso e chiedendo risposte e attenzione”. Piloni conclude la missiva dicendosi certo che anche i colleghi delle altre forze politiche condivideranno questa proposta “perché questa partita va giocata insieme, nell’interesse del territorio”.
Le città del futuro: anche tre sindaci della Provincia di Cremona presenti alla Camera dei Deputati
Tutti i posti dei Deputati sono stati “occupati” oggi dai Sindaci italiani. E tra loro anche alcuni sindaci PD della nostra Provincia: Ivana Cavazzini, sindaco di Piadena, Gianluca Salvoldi, sindaco di Moscazzano, Roberto Mariani, sindaco di Stagno Lombardo.
Su iniziativa della Presidente della Camera Laura Boldrini per il terzo anno consecutivo, con il prezioso contributo organizzativo di ANCI, è stata offerta un’occasione di dialogo tra Comuni, Parlamento e Governo.
Storie di Sindaci, di comuni piccoli e grandi, di donne e di uomini che quotidianamente affrontano il loro ruolo istituzionale per il bene comune e per il benessere dei loro cittadini. Il governo era rappresentato dal ministro De Vincenti. È intervenuto anche il Presidente della commissione Bilancio, On. Boccia. Tema di stretta attualità la legge di bilancio, sulla quale ANCI ha già espresso il suo parere è avanzato le sue istanze. Molto sentiti i temi degli stanziamenti e rifinanziamenti destinati alle aree interne e alle zone terremotate; altri argomenti i bandi per le periferie, la rigenerazione urbana, aree urbane degradate, la banda ultralarga senza tralasciare la cultura.
Referendum Lombardo: ecco perchè non andremo a votare!
Di seguito pubblichiamo il documento sottoscritto da alcuni sindaci della provincia di Cremona, insieme al segretario PD matteo Piloni, dal vice segretario Andrea Virgilio, dai parlamentari Fontana e Pizzetti e dal consigliere regionale Alloni, nel quale si spiegano i motivi per cui non andranno a votare al referendum della Lombardia del prossimo 22 ottobre.
REFERENDUM AUTONOMIA LOMBARDA. “INUTILE E COSTOSO. NOI NON ANDREMO A VOTARE!”
La Regione Lombardia, per volontà del suo governatore Roberto Maroni, ha promosso per il prossimo 22 ottobre un referendum per chiedere al Governo l’autonomia della Lombardia.
Il quesito referendario recita: “Volete voi che la Regione Lombardia, in considerazione della sua specialità, nel quadro dell’unità nazionale, intraprenda le iniziative istituzionali necessarie per richiedere allo Stato l’attribuzione di ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia, con le relative risorse, ai sensi e per gli effetti di cui all’articolo 116, terzo comma, della Costituzione e con riferimento a ogni materia legislativa per cui tale procedimento sia ammesso in base all’articolo richiamato?”
Con questa consultazione la Regione avvierà l’iter per chiedere al Governo alcune competenze.
Quali? Ad oggi non lo sappiamo ancora. Infatti Maroni non ha ancora precisato quali competenze vuole ottenere, nè viene specificato dal referendum.
Un’operazione, quindi, che ha il solo sapore della propaganda elettorale, oltre che nascondere la totale inadempienza della regione sul federalismo differenziato.
Argomento sul quale nulla è stato fatto dalla giunta Maroni, nè dal centro destra, in questi anni. E non sarà certo un referendum, che costerà ai lombardi quasi 50 milioni di euro, a nascondere questa evidente realtà.
Anche e soprattutto per questi motivi riteniamo il referendum lombardo del 22 ottobre inutile e costoso, che nulla aggiunge in più di quanto già previsto dalla Costituzione.
Una possibilità che, è bene ricordarlo, è stata voluta dal centrosinistra nel 2001 proprio per consentire alle Regioni di poter aprire un confronto con lo Stato per ottenere maggiori competenze su alcune materie. Possibilità che continuiamo a sostenere. Senza buttare via soldi!
Perché la domanda di decentramento amministrativo e di autonomia decisionale su alcuni temi è sicuramente sostenuta dalla prevalente maggioranza dei lombardi, senza bisogno di trovarne conferma in un voto di cui Maroni si è già intestato il merito e la paternità.
E attraverso il quale è già chiaro che, dopo il 22 ottobre, non accadrà niente di tutto ciò.
(scarica il documento: referendum. Noi non andremo a votare!)
(in ordine alfabetico)
Aiolfi Doriano, sindaco di Bagnolo Cremasco
Alloni Agostino, consigliere regionale
Azzali Rosolino, sindaco di Corte de Frati
Barbaglio Roberto, sindaco di Pianengo
Bazzani Mario, sindaco di Torre de Picenardi
Belli Franzini Franzini, sindaco di Gussola
Bona Rodolfo, capogruppo PD Cremona
Calderara Giovanni, sindaco di Agnadello
Calvi Fabio, sindaco di Rivolta d’Adda
Cavazzini Ivana, sindaco di Piadena
Cribiù Carla, sindaco di Malagnino
Felisari Renzo, sindaco di Olmeneta
Fontana Cinzia, parlamentare
Genzini Silvia, sindaco di Pieve San Giacomo
Ginelli Marco, sindaco di Ripalta Arpina
Giossi Gianluca, presidente del consiglio comunale di Crema
Locci Graziella, sindaco di Castelverde
Mairino Piera, sindaco di Grontardo
Marchi Michel, sindaco di Gerre de Caprioli
Mariani Roberto, sindaco di Stagno Lombardo
Morali Emilio, vice sindaco di Capralba
Pandini Alessandro, sindaco di Montodine
Pasquali Simona, presidente del consiglio comunale di Cremona
Perrino Raffaele, sindaco di Cremosano
Piloni Matteo, segretario provinciale PD
Pizzetti Luciano, parlamentare
Potabili Franco, sindaco di Cà d’Andrea
Ricci Nicola, sindaco di Drizzona
Rivaroli Velleda, sindaco di Scandolara Ravara
Scio Fabio, sindaco di Grumello Cremonese
Severgnini Alex, sindaco di Capergnanica
Soldati Giancarlo, sindaco di Capralba
Susta Virginia, sindaco di Pessina Cremonese
Vairani Diego, sindaco di Soresina
Viola Davide, presidente della Provincia e sindaco di Gadesco Pieve Delmona
Virgilio Andrea, vice segretario provinciale PD
Padania Acque. Piloni: ”Dopo l’assemblea del 5 luglio si apre una nuova fase per la società e per il territorio.”
“L’assemblea dei sindaci di Padania Acque ha definitivamente deliberato l’acquisizione delle reti e degli impianti che, fino ad oggi, erano di proprietà delle sei società patrimoniali territoriali (Aem, Scrp, Asm Pandino, Asm Castelleone, Aspm Soresina, Gisi spa di Casalmaggiore).” – dichiara il segretario provinciale del PD Matteo Piloni.
“Un passaggio che vale oltre 100 milioni di investimenti fatti negli anni da queste società e che diventano di proprietà del gestore unico, e quindi di tutti i comuni della provincia di Cremona. Un passaggio che punta a migliorare il servizio in termini di efficienza e che rafforza la società in termini patrimoniali.
Un rafforzamento che consegna alla società una grande responsabilità e che apre una fase nuova, per la quale i territori, attraverso i sindaci tutti, hanno posto grandi aspettative con l’unico di obiettivo di migliorare sempre più la qualità del servizio.
Il merito è soprattutto dei sindaci e frutto di quella buona politica che, quando si mette in una posizione di ascolto delle ragioni “degli altri”, dimostra di saper guidare e gestire processi delicati, riuscendo a tenere insieme sensibilità, interessi e specificità societarie e patrimoniali. In questi passaggi e in questi anni non sono certamente mancate le tensioni e le differenze, ma si è dimostrato che è possibile tenere insieme ragioni ed interessi diversi, ascoltandone le ragioni e guidandone i percorsi. Ma soprattutto consegnando al territorio società forti e solide per garantire la qualità dei servizi ai cittadini.”