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Referendum costituzionale: oltre 250 persone firmano il primo appello per SI in Provincia di Cremona

La Riforma Costituzionale punta a rafforzare e semplificare il governo del Paese e interviene solo sulla parte seconda della Costituzione (quella che si occupa dell’ordinamento della Repubblica, cioè dell’organizzazione dei poteri pubblici). La parte prima (che segue i principi fondamentali e contiene il catalogo dei diritti e dei doveri delle persone) non è toccata.

In che direzione muove la Riforma?

Su sei percorsi democratici: Qualificazione della rappresentanza, con il Parlamento composto da una Camera eletta a suffragio universale, unica titolata a dare e togliere la fiducia al Governo, e un Senato che rappresenta le istituzioni territoriali. Efficacia della decisione, col superamento del bicameralismo e con l’introduzione del voto a data certa sugli atti del Governo considerati necessari alla realizzazione del proprio programma. Estensione delle garanzie, con l’introduzione dello Statuto delle opposizioni e l’innalzamento del quorum per l’elezione del Presidente della Repubblica. Rafforzamento degli Istituti per la partecipazione e la democrazia diretta, rendendo cogenti le leggi di iniziativa popolare, abbassando il quorum del referendum abrogativo, introducendo i referendum propositivi e d’indirizzo. Contenimento dei costi della politica e meno sprechi, con la riduzione drastica del numero dei parlamentari (315 parlamentari eletti in meno), il controllo dei conti e dei costi delle Regioni, la semplificazione della filiera istituzionale. Riorganizzazione della Repubblica, riportando in capo allo Stato le questioni strategiche, rendendo più chiare le competenze regionali, rafforzando il ruolo delle Regioni con il bilancio in pareggio, superando le Province e concentrando l’azione amministrativa nei Comuni.

Riteniamo questa riforma utile per il Paese. 

Da più di trent’anni tutte le forze politiche concordano sull’esigenza di riformare il Parlamento. C’è un mezzo sicuro per delegittimare le Istituzioni: continuare a parlare di Riforme senza realizzarle. Il nostro Paese solo adesso sta tentando di uscire da una crisi profonda e ha bisogno di Istituzioni più efficienti e più all’altezza delle sfide che ci pongono l’economia globalizzata e le stesse difficoltà dell’Unione europea.  C’è bisogno di una governabilità più rapida ed efficace.  E’ necessario che rappresentanza e decisione trovino un miglior equilibrio.

A maggior ragione dopo la scelta della Gran Bretagna di uscire dalla Comunità Europa, c’è bisogno di un’Italia più forte.

 

Per questi ed altri motivi NOI sosteniamo la Riforma e voteremo SI.

(in ordine alfabetico)

Lia A Beccara, Anna Acerbi, Doriano Aiolfi, Agostino Alloni, Andrea Arcaini, Rosolino Azzali, Anna Bandera, Giovanni Bandera, Roberto Barbaglio, Fabiola Barcellari, Lucia Baroni, Andrea Bassani, Jacopo Bassi, Francesco Bazzani, Mario Bazzani, Stefano Begotti, Ferruccio Bellani, Stefano Belli Franzini, Gianmario Benelli, Fabio Bergamaschi, Elena Bernardini, Luigi Bernocchi, Franco Bianchi, Primo Bombelli, Rodolfo Bona, Stefania Bonaldi, Massimo Bonanomi, Gianni Bonizzi, Santo Borghi, Ilde Bottoli, Omar Bragonzi, Daniele Burgazzi, Luca Burgazzi, Monica Buscema, Fabio Calvi, Battista Calzi, Santo Canale, Andrea Cantoni, Federico Capoani, Vincenzo Cappelli, Aldo Casorati, Damiano Cattaneo, Marco Cavalli, Ivana Cavazzini, Franco Cerri, Maura Cesana, Michele Coppi, Marco Corti, Carla Cribiù, Mario Daina, Valentina Di Gennaro, Dario Domaneschi, Carlo Duca, Franz Ervin, Giambattista Facchi, Giorgio Feraboli, Simone Ferretti, Pietro Fevola, Giuseppe Figoni, Cinzia Fontana, Giovanni Gagliardi, Gianluca Galimberti, Roberto Galletti, Mauro Gallinari, Luigi Galvano, Uliana Garoli, Silvia Genzini, Marco Ginelli, Gianluca Giossi, Mauro Giroletti, Matteo Gramignoli, Roberto Grassi, Donatella Grazioli, Valentina Gritti, Angela Grossi, Emilio Guerini, Sebastiano Guerini, Tiziano Guerini, Paola Guerini Rocco, Goffredo Iachetti, Lucia Lana, Alessandro Lanfranchi, Elisabetta Larini, Fiorella Lazzari, Luigi Lipara, Leone Lisè, Graziella Locci, Gianmario Magni, Piera Mairino, Francesco Maldera, Giuseppe Mametti, Alessia Manfredini, Barbara Manfredini, Cristina Manfredini, Enrico Manifesti, Maurizio Manzi, Marco Manzoni, Francesca “Cechi” Marazzi, Elio Marcarini, Giorgio Marchesini, Michel Marchi, Roberto Mariani, Dino Martinazzoli, Franco Mignotti, Pietro Mombelli, Rosolino Mondonico, Pietro Moro, Guido Ongaro, Giorgio Ottoboni, Alessandro Pandini, Mauro Panzi, Simona Pasquali, Davide Pavesi, Gabriella Pelizzari, Raffaele Perrino, Manuela Piloni, Matteo Piloni, Francesco Pinzi, Luciano Pizzetti, Mauro Platè, Luigi Poli, Roberto Poli, Maria Luise Polig, Francesca Pontiggia, Franco Potabili, Costantino Rancati, Renzo Rebecchi, Claudio Rebessi, Ernesto Riboli, Giuseppe Riccardi, Nicola Ricci, Velleda Rivaroli, Clorinda Rossi, Gianantonio Rossi, Filippo Rota, Caterina Ruggeri, Fausto Ruggeri, Maura Ruggeri, Mauro Samarati, Ernestino Sassi, Agostino Savoldi, Gianluca Savoldi, Teo Scalmani, Ivan Scaratti, Fabio Scio, Alex Severgnini, Orestilla Sogni, Gian Carlo Soldati, Vittore Soldo, Giancarlo Storti, Giuseppe Strada, Renato Strada, Giuseppe Strepparola, Alfio SudatiRomano Sudati, Pippo Superti, Virginia Susta,  Giuseppe Tadioli, Bruno Tagliati, Pierluigi Tamagni, Calogero Tascarella, Daniel Termenini, Giuseppe Tiranti, Giuseppe Tonoli, Giuseppe Torchio, Luciano Toscani, Enrico Tupone, Giovanni Vacchelli, Eugenio Vailati, Diego Vairani, Giovanna Valcamonico, Alberto Valeri, Angelo Venturelli, Dante Verdelli, Franco Verdi, Andrea Vergani, Carlo Vezzini, Davide Viola, Andrea Virgilio, Marzio Zaini, Maria Rosa Zanacchi.

Parlamentari, consiglieri regionali, sindaci, amministratori locali, consiglieri comunali e cittadini della Provincia di Cremona.

Amministrative 2016. In provincia di Cremona un buon risultato per il PD e il centrosinistra.

Il risultato delle amministrative in provincia di Cremona conferma e rafforza il radicamento del PD su tutto il territorio.

Spino d’Adda, Piadena, Pieve San Giacomo, Campagnola Cremasca, Sesto ed Uniti, Rivolta d’Adda, Pianengo e Cremosano. Otto comuni importanti in cui ha vinto il candidato e la lista sostenuti dal PD. Sette di questi sono una riconferma, mentre Spino d’Adda torna al centrosinistra dopo cinque anni. Un risultato, quest’ultimo, che rafforza ed arricchisce la rete di amministratori dei nostri territori e, di conseguenza, le nostre responsabilità.

Va da sé che, in tutti questi Paesi, si sono presentate liste civiche che mettono insieme persone “del Paese”, ma che indubbiamente nella maggior parte dei casi sono guidate da persone vicine al PD e che hanno, nella composizione delle liste, personalità legate al PD. Un percorso civico, dunque, che il PD continua e continuerà a sostenere.

L’unico rammarico riguarda Pizzighettone dove la lista sostenuta dal PD “Pizzighettone chiama”, che candidava a sindaco Bruno Tagliati non ha avuto il risultato sperato. Stessa sorte per San Giovanni in Croce.

A loro, che si sono messi a disposizione per il territorio, va il mio e il nostro ringraziamento più sincero, ben consapevoli che il loro impegno non termina qui.

A tutti i sindaci eletti i nostri complimenti per il risultato ottenuto e i nostri migliori auguri di buon lavoro, nell’ interesse del territorio.

Un lavoro per il quale troveranno sempre nel PD un punto di riferimento per affrontare i tanti temi sul tavolo.

In questo contesto voglio ringraziare Carlo Vezzini che ha ricoperto fino ad oggi il ruolo di Presidente della Provincia, che si conclude con l’esperienza di sindaco di sesto ed Uniti.

Un ruolo non facile, che ha vissuto anche con quella solitudine che ha e sta caratterizzando questa transizione., ma che ha portato avanti con passione e disponibilità sincera.

Una delle prime cose che Vezzini mi ha chiesto, appena eletto segretario, è stata quella di far sentire il Partito al fianco degli amministratori. In questi anni con la segreteria provinciale ci abbiamo provato, e insieme agli amministratori abbiamo seguito tante partite.

Il risultato delle amministrative è anche figlio di questo quotidiano rapporto.

 

Matteo Piloni

Segretario provinciale PD

Edilizia scolastica, Cinzia Fontana (PD): “Sbloccati 3 milioni di euro in provincia di Cremona”

Continuano anche per l’anno 2016 gli interventi del Governo a favore dell’edilizia scolastica. Con il decreto firmato dal Presidente del Consiglio prende il via l’operazione #sbloccascuole, grazie alla concessione di spazi finanziari ai Comuni e alle Province per opere di edilizia scolastica.

Altri 480 milioni di euro di spesa effettuati a valere sull’avanzo di amministrazione e sul ricorso al debito, quindi, vengono liberati dai vincoli di bilancio, come previsto dalla legge di stabilità 2016. Per la nostra provincia si tratta di circa 3 milioni di euro per 26 Comuni. Ecco l’elenco dei comuni interessati:

Commenta Cinzia Fontana, deputata PD che da sempre si è interessata all’argomento: “Dopo i tanti cantieri aperti grazie alle importanti misure e risorse messe in campo nel biennio 2014-2015, prosegue l’incessante attenzione di Governo e Parlamento alla più rilevante infrastruttura del nostro Paese, la scuola. Il tema dell’edilizia scolastica era ed è in cima ai nostri impegni. L’avvio e la realizzazione di così numerosi interventi in tutto il territorio nazionale ne è la migliore e più concreta conferma”.

Rigenerazione territoriale e pianificazione d’area vasta. Il PD ne parla lunedì 8 febbraio a Cremona

Il tema è senz’altro di grande attualità.
proprio per questo il PD provinciale ha organizzato un incontro per confrontarsi sulle prospettive che porta con sè la riforma delle aree vaste puntando l’obiettivo sulla pianificazione territoriale.

L’incontro dal titolo “Rigenerazione territoriale e pianificazione d’area vasta” si terrà lunedì 8 febbraio alle ore 21 presso la sala Zanoni di via del vecchio passeggio, a Cremona.
Interverranno il segretario provinciale del PD e assessore all’urbanistica di Crema Matteo PILONI, l’assessore al territorio e all’area vasta di Cremona Andrea VIRGILIO, il consigliere regionale Jacopo SCANDELLA, l’architetto e paesaggista Maurizio ORI, l’architetto e urbanista Giorgio SCHIAVINI.

Di seguito la locandina:
Vol urbanistica CR (2)

Area vasta e riforma della sanità. Il rischio dell’ennesima occasione persa! PD:” Garantire e rafforzare le strutture in ottica territoriale, oltre i confini provinciali.”

Nei prossimi giorni approderà in consiglio di Regione Lombardia la proposta di riforma della sanità.
Una proposta che si preannuncia essere di fatto una riforma parziale, in quanto non andrà ad affrontare i veri problemi della sanità lombarda e tra questi come garantire una sanità di qualità con risorse sempre più scarse; la Lombardia ha fatto esplodere la propria spesa sanitaria, scaricandola sulle spalle dei cittadini. C’è poi il tema dell’aumento della cronicità e dell’età dei cittadini lombardi, oltre che le questioni legate al rapporto con l’università, la salute mentale, la prevenzione, i controlli, i criteri di nomina dei direttori generali, i tempi di attesa, i ticket, il ruolo dei comuni, solo per fare alcuni esempi.
Oggi la commissione sanità ha approvato, con il voto contrario del PD, un testo che prevede modifiche all’organizzazione della sanità sui territori e si appresta a discutere una nuova suddivisione di ASL, che diventeranno ATS, e Aziende ospedaliere che verranno diminuite e trasformate in Asst!
Per il resto poco o nulla, se non dichiarazioni di principio. Il testo di legge uscito dalla Giunta rimane per lo più nel cassetto, come rimangono pesantemente intatte le divisioni all’interno della maggioranza.
Ma sulla geografia dei nuovi ospedali, con le otto Aziende Territoriali della Salute e le nuove Aziende Socio Sanitarie Territoriali, hanno marcato la loro contrarietà Forza Italia (che è il partito dell’assessore alla Sanità) e Fratelli d’Italia, che si sono astenuti, e anche Ncd, che pur votando a favore ha chiarito con il coordinatore regionale Alessandro Colucci, che entro il voto in Aula andranno apportate modifiche.

Come PD vediamo con grande preoccupazione questo scenario, in quanto il rischio è quello di mettere insieme aziende secondo i semplici confini provinciali, togliendo autonomie e mettendo insieme strutture che non hanno alcun senso stiano insieme. Tra queste il rischio è vedere accorpare le aziende delle province di Cremona con Mantova.
Lo scenario che si prospetta è far perdere autonomia alla azienda ospedaliera di Crema che, al contrario, non solo dovrebbe veder mantenuta la propria autonomia territoriale, ma che in un’ottica di area vasta potrebbe collegarsi con altre strutture come quella di Lodi, e non certo Mantova.
Il rischio vero è di approvare una riforma che, non solo non affronta i nodi veri, ma indebolisce ulteriormente le strutture sanitarie territoriali.
Il territorio della nostra provincia è stretto e lungo. Dal primo all’ultimo comune ci sono 160 km: va perciò considerata questa specificità. Occorre, dunque, mantenere l’autonomia dell’ospedale di Crema che copre metà degli abitanti totali della provincia per l’erogazione dei servizi sociosanitari, invece di pensare di tenere solo quello di Cremona come presidio di primo livello.
Come Pd siamo impegnati in queste ore a far comprendere le ragioni dell’intera provincia di Cremona, che può vedere in un assetto basato sul merito e sui dati, e non sulla banale comodità, un’opportunità di crescita.
Infatti una riforma vera avrebbe dovuto cogliere l’occasione del riordino delle province cominciando a riempire di contenuti, insieme ai soggetti interessati, il concetto di area vasta. Un concetto che secondo noi deve considerare la reale situazione dei territori in ottica programmatoria, utilizzando i confini provinciali per ragionare per davvero in una logica di area vasta e omogenea.

Matteo Piloni, segretario provinciale PD Cremona
Agostino Alloni, consigliere regionale PD

Cremona, 29 giugno 2015