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Per amore dell’Italia: dal 3 al 6 ottobre mobilitazione nazionale del Partito Democratico

Il Partito Democratico ha indetto una grande mobilitazione nazionale per il prossimo week end (dal 3 al 6 ottobre 2019), invitando tutte le federazioni e i circoli ad organizzare iniziative per incontrare, ascoltare e confrontarsi con iscritti, militanti e simpatizzanti e rilanciare la campagna di tesseramento. In questo momento è necessario mandare un segnale chiaro al Paese e a chi guarda al PD come mezzo e strumento importante di tenuta democratica e solidarietà umana verso i fenomeni e le grandi emergenze che si sono manifestate e che condizioneranno pesantemente le nuove generazioni. Il segnale che sarà importante mandare è che il Partito Democratico si è rimesso in moto: non senza sofferenze e lacerazioni si è fatto carico di rimettere l’Italia sui binari di una crescita sostenibile, a misura d’uomo.

Il segretario provinciale PD Vittore Soldo ha inviato una lettera ai segretari di circolo della Federazione di Cremona, dove ha comunicato le motivazioni e gli obiettivi di questa grande mobilitazione: “Ci stiamo rimettendo in ascolto dei tanti mondi che si sono sentiti trascurati anche da noi: sarà un processo lungo e delicato ma bisogna ricominciare a rimettersi in fase con il Paese, soprattutto con chi vive una condizione di fragilità e isolamento, siano le famiglie più povere o quegli imprenditori che faticano a resistere agli effetti a medio-lungo termine della crisi economica e agli effetti negativi della globalizzazione. Mettiamoci nello spirito di raccogliere stimoli, critiche e suggerimenti: incontriamo le persone e parliamo con loro”.

Questa iniziativa – prosegue Soldo – sarà anche il momento per portare avanti e promuovere il tesseramento al Partito Democratico: consolidare e allargare la nostra comunità deve essere un obiettivo di tutti i corpi sociale che credono negli ideali alla base della propria organizzazione. Ci incontreremo sulla strada o nei circoli, magari anche durante i giorni di questa mobilitazione: dimostriamo che la politica si fa ancora e soprattutto tra la gente e non dietro una tastiera o pagando consulenti di immagine. Siamo un grande popolo: rimettiamoci in cammino!”

Ecco tutte le iniziative organizzate in Provincia di Cremona: Mobilitazione PD 3/6 Ottobre 2019 – Circoli Cremona

Vittore Soldo: “Il PD sostiene il nuovo governo. Pizzetti? Anche lui ha espresso consenso per l’operazione politica”

Il segretario provinciale del Partito Democratico Vittore Soldo è intervenuto, con un comunicato alla stampa locale, sulle vicende della formazione del nuovo governo, chiarendo la posizione ufficiale della federazione cremonese. Anche sulla questione del mancato voto di fiducia da parte del deputato Luciano Pizzetti il segretario ha precisato che per i parlamentari non esiste il vincolo di mandato e che, comunque, lo stesso Pizzetti ha ribadito il suo consenso per l’operazione politica, avendo riserve solamente sulla composizione della squadra.

Ecco il comunicato integrale di Soldo:

E’ finalmente cambiato il corso di questa legislatura: con la fiducia votata nelle due camere possiamo ricominciare da dove l’Italia si era fermata il 4 marzo 2018 e riprendere a risalire la china della crescita, seppur nel frattempo, il governo giallo-verde, abbia fatto di tutto per invertire numeri e tendenze che i Governi Renzi e Gentiloni erano riusciti a innescare. Non lo dico con vena polemica ma per dare la giusta importanza all’oggettività dei dati numerici di crescita di un paese: nell’arco di questo ultimo anno e mezzo, l’Italia ha perso terreno e oltre ad un contesto economico europeo e internazionale non così favorevole, l’azione di Governo messa in campo da Salvini e Di Maio non solo non ha portato a fare in modo che l’Italia tenesse testa alla stagnazione ma ha addirittura fatto in modo che tutti gli indicatori di crescita, fossero negativi: abbiamo perso terreno, siamo meno competitivi nel contesto internazionale e perdiamo fiducia come paese su cui investire.

Vorrei però fare un passo indietro e riportare tutti ai primi di agosto di quest’anno, dove un senatore della Repubblica italiana che da 26 anni, vive “nelle” e grazie alle Istituzioni di questo paese perché giustamente votato, apriva la crisi di Governo dal bagno 41 di una spiaggia romagnola. Nessun commento sulla forma e le modalità: è giusto che ognuno scelga da chi e come essere rappresentato. La questione vera che sarebbe interessante chiedersi e che si chiedono tutti è il perché di un gesto tanto inaspettato quanto incomprensibile. Ecco, in merito a questo non avrei grandissimi dubbi: quando si subordina la Politica alla propaganda, arriva il momento in cui, ad un aspirante Premier o uomo di governo, manca la capacità ed il coraggio di vera proposta perché si rende conto che se potesse fare quello che ha promesso nella sua eterna e controversa campagna elettorale, scasserebbe un paese così come purtroppo ha fatto in poco che è stato al Governo. Da tutti i punti di vista: sociale, di tenuta democratica, dal punto di vista economico. Salvini più che aver aperto la crisi con il Movimento 5 Stelle ha in realtà aperto la crisi con sé stesso, con il suo modo di intendere la politica e, probabilmente, non so quanto consapevolmente, ha messo in atto un’azione di sabotaggio verso sé stesso per fare in modo di affidare a qualcun altro, più accorto e capace, l’onere di governare le complessità di un grande paese come l’Italia: Salvini ha preso atto di non essere in grado di prendere in mano l’Italia e di governarne i processi. Se n’è accorto lui e se ne sono accorti le realtà economiche e produttive. Nazionali e internazionali. A Valle dei deliri da Mojito, si è aperta la possibilità di fare in modo che la legislatura potesse continuare nel caso in cui il Partito Democratico si rendesse disponibile a fare un accordo di Governo con i 5Stelle: così è stato e nonostante i timori e la ritrosia di molti di noi, della base come dei più alti dirigenti del PD, si è fatto quello serviva in questo momento di grande fragilità. Si è data una guida al Paese.

A livello locale abbiamo affrontato questo passaggio chiedendo ai nostri militanti di partecipare ai due  momenti di confronto che abbiamo organizzato nell’ambito delle Feste dell’Unità, in svolgimento nel mese di agosto. Oltre ad una partecipazione molto alta sia in termini numerici che di qualità degli interventi, abbiamo avuto un riscontro chiaro: in altre condizioni avremmo preferito non fare un Governo con il Movimento 5 Stelle, anche e non solo per le differenze di stile e di storia che ci distingue. Fatto salvo questo sentire diffuso, dalla grande maggioranza dei militanti è uscita la volontà di far prevalere il bene del paese rispetto alle divergenze con un movimento che è così liquido da cambiare alleanza di Governo senza colpo ferire. Abbiamo deciso tutti insieme di metterci a servizio del Paese, perché per senso di responsabilità, serietà e rigore, era ed è stato giusto farlo. La crisi del governo giallo-verde si chiude con il cambio di Governo ed il voto al nuovo esecutivo nei due rami del parlamento, di questa settimana. Mi arrivano e leggo l’interesse rivolto verso di noi soprattutto per quella che è stata la scelta dell’on. Luciano Pizzetti di non partecipare al voto di fiducia al nuovo Governo. Premetto che l’on Pizzetti ha espresso a me e di fronte ad un’assemblea di militanti il suo pieno favore all’operazione politica che si è poi concretizzata e si è esplicitamente speso perché questo avvenisse. Faccio inoltre presente che lo stesso on.Pizzetti, prima del voto di fiducia al Governo, e dopo aver appreso di quale sarebbe stata la composizione del nuovo esecutivo, mi aveva informato che era orientato a non partecipare al voto di fiducia per un suo dissenso rispetto alle scelte fatte, fatto salvo non ci fosse stato un problema di quorum che avrebbero reso difficile la partenza del nuovo corso della legislatura. Faccio inoltre presente che l’on. Pizzetti dopo aver già spiegato pubblicamente la sua posizione, sarà disponibile a spiegare ulteriormente le sue motivazioni nell’ambito della prossima assemblea provinciale che organizzeremo entro fine mese.

La posizione del Partito Democratico provinciale, così come la mia personale e quella della maggior parte dei dirigenti locali, è a favore della fiducia del nuovo esecutivo ma ciò non toglie che, credo, si sia innescato un interesse, a tratti, un po’ morboso, rispetto a cosa sarebbe successo dopo alla presa di posizione di Luciano Pizzetti rispetto alla fiducia al nuovo Governo. Sgombro subito il campo: niente. O meglio, spero che questo ci porti a discutere di più e meglio rispetto al senso e al modo di fare Politica. Faccio inoltre presente che se dovessi aprire una discussione sul tema della disciplina di partito e mi mettessi a piantare un chiodo per tutte le volte che non è stata contemplata passerei il tempo a fare solo quello: non esistono vincoli di mandato e ciascuno si deve sentire responsabile per il ruolo che è chiamato a ricoprire. Questo vale per i rappresentanti istituzionali di ogni livello come per i membri delle segreterie di partito o a chi viene coinvolto in tutte le riunioni dove si decide qualcosa: ciascuno inizi a pensare alla propria disciplina, così poi, potremo aprire e chiudere anche questo tema di confronto. Ci aspetta un periodo in cui sarà importante fare sistema e pensare a come fare in modo che la nostra provincia ed il nostro territorio, venga considerato per quello che è e per le potenzialità che può esprimere: mi riferisco ai temi delle infrastrutture ma a molti altri temi rispetto ai quali sarebbe importante uscire dalla competizione di cortile per far prevalere il bene comune: sia i partiti che i corpi intermedi provinciali, così come le associazioni di categoria devono ricominciare a fare sistema. Se non lo faremo pagheremo e faremo pagare un prezzo altissimo ai nostri cittadini. Inoltre faccio presente che qualora, il nuovo Governo dovesse prendere in considerazione la possibilità di promulgare una nuova legge elettorale, come sembra, questo significherà la necessaria ridefinizione dei collegi elettorali. Questo per il nostro territorio potrebbe, rappresentare per il nostro territorio, un passaggio molto delicato. Questa credo sia una delle cose importanti da considerare dal punto di vista politico: tutto il resto rischia di essere solo contorno.

Elezioni provinciali: Signoroni candidato della lista “Per una Provincia unita”. Soldo (PD): “Profilo giusto per una candidatura civica”

Domenica 25 agosto si terranno le elezioni del nuovo presidente della Provincia di Cremona. Nell’attuale assetto istituzionale, le Province sono diventate enti di secondo livello, con la funzione principale di coordinamento delle politiche di area vasta. Per questo motivo l’elettorato attivo e passivo spetterà solamente a sindaci e consiglieri comunali del territorio.

In questa contesa elettorale saranno due i candidati a sfidarsi: Paolo Mirko Signoroni (sindaco di Dovera) e Rosolino Bertoni (sindaco di Palazzo Pignano). Gli aspiranti presidenti sono entrambi cremaschi, ma il primo è espressione della lista civica “Per una Provincia unita”, il secondo è invece una candidatura politica direttamente ascrivibile alla Lega. Il segretario provinciale del Partito Democratico Vittore Soldo, che ha lavorato nelle scorse settimane per presentare una proposta ampia e condivisa , ha sostenuto la candidatura di Signoroni: “Si tratta di un candidato che riesce a rappresentare un’ampia gamma di sensibilità, perchè serve una strategia per il territorio nel suo complesso che vada al di là degli schieramenti politici. Vogliamo aprirci alle realtà che hanno a cuore questa impostazione dell’ente, che deve tornare a far strategia tra tutte le forze politiche, anche quelle che non sono rappresentate. E Signoroni, a nostro avviso, ha questo tipo di profilo”.

Striscione di Forza Nuova alla festa PD di Soresina: un gesto vergognoso e vigliacco

A Soresina, durante la notte tra giovedì 25 e venerdì 26 luglio, fuori dall’area dove si tiene la Festa Democratica del Soresinese, sono stati affissi uno striscione e dei manifesti, poi rimossi dagli stessi personaggi che li hanno affissi. La firma del gesto è di Forza Nuova. I manifesti alludono esplicitamente ad un coinvolgimento del Partito Democratico nella questione di Bibbiano che riguarda una gestione di affido di minori considerata dagli inquirenti perseguibile.

Forte e decisa la presa di posizione della Federazione del Partito Democratico di Cremona che, oltre ad esprimere vicinanza e solidarietà agli organizzatori della festa, ha diramato una nota stampa per commentare l’accaduto. Ecco la dichiarazione integrale del segretario provinciale PD Vittore Soldo:

Dico da subito che in un paese che in fasi alterne e per convenienza si dichiara garantista, alcune e ben specifiche forze politiche, invece che impiegare il tempo a risolvere i problemi di questo paese, lo impegnano per strumentalizzare i fatti di cronaca. Faccio inoltre presente che da subito, sia dagli inquirenti che dagli organi di stampa che seguono la vicenda, è emerso che non c’è nessun coinvolgimento del Partito Democratico nella vicenda di Bibbiano. Il sindaco di Bibbiano è chiamato a rispondere per abuso d’ufficio come molti altri sindaci e figure istituzionale di ogni grado e colore politico e la sua posizione non riguarda gli affidi dei minori. Come è giusto che sia, ne risponderà personalmente nelle sedi opportune. Siamo però dell’opinione che i processi e le responsabilità debbano essere discusse nelle sedi preposte e opportune e non sui giornali o sui social network.

Stante queste premesse sono a dichiarare che come Partito Democratico siamo noi a chiedere la verità sul caso Bibbiano e lo facciamo certi che la magistratura e gli inquirenti faranno il loro lavoro con professionalità, competenza e rigore, tutelando tutte le parti in causa, tanto più l’integrità dei minori e delle famiglie coinvolte che è la cosa più importante.Non ci facciamo certo dettare l’agenda da “quattro” neofascisti confusi che non a caso agiscono sempre nell’ombra per poi sfoggiare platealmente il gesto sui social network, alla continua ricerca di una visibilità che altrimenti non riuscirebbero a conquistare: la politica, in tempi che pensiamo moderni e post-ideologici, dovrebbe essere fatta attraverso la costruzione di un pensiero e un confronto tra forze politiche responsabili e serie. Gesti plateali e bravate notturne non fanno parte di un agire politico serio e rigoroso volto al bene collettivo.

Se di notte, i neofascisti, invece di girare ad affiggere manifesti inconsistenti e strumentali, dedicassero il giusto il tempo al sonno e al riposo, sarebbero certamente più lucidi e politicamente più rigorosi: si renderebbero un po’ più utili alle vicissitudini del Paese.Per concludere è chiaro che come Partito Democratico di Cremona stiamo valutando la perseguibilità penale del gesto di Forza Nuova: va bene tutto ma è giusto che ciascuno si assuma la responsabilità dei propri gesti personali e politici e credo sia ora di smettere di assecondare e prestarsi alla gara tra chi si vuole accreditare come più stupidamente fascista di qualcun altro.

Vittore Soldo – Segretario provinciale PD Cremona

Appello al voto: lettera di Vittore Soldo a iscritti e simpatizzanti PD della Provincia di Cremona

Vittore Soldo, segretario provinciale del Partito Democratico, ha inviato una lettera aperta a tutti gli iscritti e militanti della Federazione di Cremona, in vista dell’appuntamento con le elezioni europee e amministrative di domenica 26 maggio. Ecco il testo integrale della lettera:

Carissima, Carissimo,

il 26 maggio ci aspetta un appuntamento molto importante, il più importante di questi anni difficili da capire e da interpretare: saremo chiamati a scegliere per molte amministrazioni locali ma passaggio ancora più importante, saremo chiamati a dire che Europa vogliamo. Sulla scheda elettorale che ci verrà consegnata il 26 maggio al seggio elettorale, per l’elezione del nuovo parlamento europeo, avremo sotto gli occhi due modelli alternativi e opposti di futuro e di Europa: un futuro di inclusione, modernità, sviluppo e democrazia ben rappresentato dai giovani che negli anni scorsi tramite l’Erasmus, hanno contribuito a costruire una generazione di giovani europei e non solo, italiani, francesi o tedeschi.

Questo è il modello proposto dai partiti Socialdemocratici, tra i quali il Partito Democratico. E poi troveremo sulla scheda elettorale il modello proposto da Orban, Salvini e da Marie Le Pen. Il modello proposto dai partiti sovranisti: un modello fatto di muri e fili spinati. Un modello di chiusura fatto di dazi, burocrazia e limiti al passaggio di merci e conoscenza. Un salto indietro di 50 anni. Il Movimento 5 stelle in questa partita importantissima, così come su molte altre importanti questioni, non hanno nessuna posizione ufficiale chiara su come intendono l’Europa: non pervenuti. Hanno qualche idea confusa sulla moneta unica e poco altro, troppo poco per un partito di governo. Il 26 maggio sarà quindi una data storica e importante per far valere lo spirito europeista di chi vuole continuare ad immaginare un continente, libero da guerre, moderno e fatto di uomini e donne liberi, emancipati e profondamente democratici. Un continente dove prima vengono le libertà dei cittadini e solo poi vengono considerate le esigenze della finanza e dell’economia di mercato. Un’Europa dove i cittadini sono parte fondamentale per rigenerare periodicamente le forme di democrazia e non sono solo numeri da cui carpire dati sui quali impostare modelli economici e scelte di marketing. Un’Europa dei popoli e non delle grandi aziende del Web. Un’Europa dello sviluppo e della crescita che però stia attenta a non lasciare indietro nessuno. Un’Europa che difende i propri cittadini dall’aggressività dalle grandi aziende e dalle lobby che arrivano da lontano e che vorrebbero un’Europa più fragile in cui fare affari ed in cui non avere regole.

Il 26 maggio andremo a votare per il futuro dei nostri figli e delle prossime generazioni e prima di farlo sarà importante pensare a quale modello immaginiamo per riuscire a mantenere e migliorare il contesto in cui viviamo: non possiamo pensare che la soluzione ai danni nefasti del liberismo dello scorso decennio, peraltro voluto da movimenti di una destra che si diceva moderata e che si sta sbriciolando, sia adesso rappresentata da muri e frontiere fatte di fili spinati e da guardie armate. Invece dei muri abbiamo bisogno degli Stati uniti d’Europa e dobbiamo impegnarci perché i nostri ragazzi crescano con una cultura europeista che venga insegnata nelle scuole e prima ancora che arrivi dalle cellule fondamentali della nostra società: dalle famiglie. Per fare questo la decisione che ci verrà posta non sarà difficile: in Italia l’unica alternativa ad un modello di chiusura e nuove povertà è il Partito Democratico e la lista che ha dimostrato di aver saputo proporre che va da Tsipras a Macron e che tiene insieme un modello solo e coerente di Europa: l’Europa del Futuro a cui come europei, rispetto ai tanti sacrifici e al rigore, adesso ci meritiamo. Per un’Europa del futuro libera e giusta bisogna, però, informarsi e partecipare ed è molto importante che il voto sia consapevole: per le europee si avranno la possibilità di esprimere 3 preferenze. Tre nomi, tra i 20 candidati nelle liste del Partito Democratico, da esprimere e scrivere sulla scheda, stando attenti a rispettare l’alternanza di genere.

Colgo l’occasione per mandarvi un abbraccio e augurarvi e augurarci che il futuro sia meno cupo e incerto di quanto questo governo e le forze sovraniste ad esso alleate, l’hanno reso. Buon voto e viva un’Europa unita, libera, moderna e democratica.

Vittore Soldo – Segretario provinciale PD