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Referendum, Piloni:”Un voto politico. Una battuta d’arresto al processo di riforme.”

L’alta affluenza dimostra come il voto al Referendum sia stato un chiaro voto politico. Un’affluenza al di sopra delle aspettative. Un fatto importante dal punto di vista della partecipazione alla vita democratica del Paese che dimostra come ci sia ancora voglia di politica.

Per quanto riguarda i risultati, si tratta di una netta sconfitta del SI e di Renzi che, con coerenza, ha rassegnato le dimissioni. Per il Paese si tratta, dal mio punto di vista, di una grande occasione mancata.

Il PD, solo contro tutti, ha ottenuto un risultato simile a quelle delle europee del 2014. Il no, con il suo 60%, ha più vincitori che in queste ore stanno facendo a gara per intestarsi la vittoria: da Grillo alla Meloni, da Salvini a Di Maio, passando per pezzi della sinistra. A loro spetta la proposta di una nuova legge elettorale.

Dal punto di vista territoriale, come da alcuni anni a questa parte, si conferma la differenza tra le città e i piccoli centri, dove ha nettamente prevalso il No.

Un dato ulteriore che deve aprire un serio ragionamento sia nel partito (anche sul piano organizzativo) che nella sua proposta politica.

In provincia di Cremona si registra un risultato superiore rispetto a quello nazionale, con il SI al 43,34% (piazzandosi sesta in Lombardia).  Ma si tratta di un risultato che coinvolge tutto il Nord Italia. Il SI a Crema ha ottenuto il risultato migliore con il 47,58%, e subito dopo Cremona con il 47,30%. Mentre Casalmaggiore rispecchia il dato nazionale.

Ciò significa che, ancora una volta, nelle grandi città del nord la proposta del PD “tiene” nel confronto con gli altri partiti e il resto del Paese.

Ora si apre una fase delicata per il Paese. La proposta di riforma che è stata avanzata, e con lei l’intero percorso di riforme, subisce una netta battuta d’arresto. Un’occasione mancata per il Paese che, ora, deve affrontare un passaggio delicato.

Dicevano che l’indomani sarebbe sorto comunque il sole. Per ora c’è solo molta nebbia.

In ultimo mi preme ringraziare chi in questi mesi si è speso e impegnato per il SI organizzando e partecipando alle iniziative, ai banchetti, nei mercati, nelle piazze, negli incontri, nei porta a porta. Un ringraziamento particolare ai nostri eletti (Luciano Pizzetti, Cinzia Fontana e Agostino Alloni) e agli amministratori che si sono impegnati mettendoci la faccia, ai segretari dei circoli e ai tanti iscritti e militanti. Un ringraziamento speciale va a chi, nel partito, ha gestito la macchina organizzativa a partire da Claudio Rebessi, Valentina Ferrari, Franco Mignotti, Bruno Fulco, Goffredo Iacchetti, Gianni Bruschi, Caterina Ruggeri, Enzo Benelli e Mauro Giroletti a cui va il mio, e il nostro, ringraziamento più sentito.

 

Matteo Piloni – Segretario provinciale PD

Europee. A Cremona e Crema il PD al 43%. Piloni: “Un risultato straordinario. L’Italia ha preferito il cambiamento alla paura!”

“Un risultato davvero inaspettato”. Così commenta il voto alle europee Matteo Piloni, segretario provinciale del PD, da sei mesi alla guida della federazione cremonese.
“In provincia il PD ha preso il 38,78%. A Cremona il 43, 1% e Crema il 43%, mentre a Casalmaggiore il 36%. Nessuno si aspettava un risultato simile. Sapevamo di essere avanti, ma non così.
L’italia, per dirla con le parole di de Gregori quando si tratta di scegliere, te la ritrovi con gli occhi aperti che sa benissimo cosa fare. E così è stato. Gli italiani hanno preferito la strada delle riforme e del cambiamento rispetto alla paura di Grillo.
Ora Renzi può e deve accellerare sulle riforme e sul cambiamento. Non solo in Italia ma anche in Europa, dove il PD ha la rappresentanza più ampia nel PSE, e questo potrà essere davvero l’occasione, in vista del semestre europeo, per guidare una nuova rotta.
Il risultato è senza dubbio merito di Renzi e della sua leadership, che riceve così quell’investitura popolare per cambiare verso al Paese e all’Europa.
Stando al livello locale, il PD è il primo partito in quasi tutti i comuni della provincia. Il 5 stelle non ha sfondato come credeva e, anzi, ha perso terreno.
Ora attendiamo il voto delle amministrative, dove abbiamo 92 comuni al voto, tra cui Cremona e Casalmaggiore.”